Avvicinandomi rasente la parete sono riuscito, alla distanza di un metro e mezzo, a vedere che si trattava di un uomo brizzolato di altezza e corporatura media. Poteva avere tra i quaranta ed i quarantacinque anni ed ho notato immediatamente che teneva la sua mano sinistra nella tasca dei pantaloni e che la muoveva all’altezza della patta. Si stava “toccando” mentre guardava il film. Mi sono avvicinato a lui con movimenti impercettibili fino a trovarmi in piedi al suo fianco. Lui non sembrava essersi accorto della mia presenza tanto era concentrato sul film e sul suo massaggio. Mi sono detto che avrei dovuto sfruttare l’occasione che mi si presentava anche in considerazione del fatto che le scarse persone presenti mi avrebbero permesso di agire con una certa tranquillità, così sono passato all’azione. Con la mia mano destra ho iniziato prima a sfiorare poi a palpare bene i pantaloni dell’uomo all’altezza del cavallo. La sua reazione è stata quella di estrarre la mano dalla tasca dei pantaloni lasciandomi libero di ispezionare con cura tutta la zona del basso ventre già interessata da un certo rigonfiamento. Sotto lo strato di stoffa dei pantaloni si poteva sentire al tatto la sua asta quasi completamente eretta ed i testicoli ormai carichi di seme maturo. A questo punto era facile intuire che non avrebbe opposto resistenza e per prima cosa ho abbassato la zip dei pantaloni ed infilato dentro la mia mano destra. Ho così immediatamente appurato che lui era venuto al cinema con l’intenzione di essere cuccato, altrimenti come spiegare il fatto che non portava slip o boxer? Inoltre sono stato colpito da una forte emozione nel momento in cui ho iniziato ad accarezzare quel meraviglioso uccello, perchè al tatto era duro e nello stesso tempo vellutato senza la minima traccia di peli sull’asta come sullo scroto. Così non ho potuto fare a meno di estrarlo dai pantaloni per cercare di ammirarlo nella sua bellezza (per quello che la scarsa luce poteva permettere). Una volta completamente liberato insieme ai testicoli dal nascondiglio che lo celava, l’uccello effettivamente si presentava in completa erezione e con il glande ancora “incappucciato” puntato verso l’alto. La prima cosa che ho pensato è stata: “Che fortuna. Un bel cazzo non circonciso e con una gran voglia di godere”. Mentre facevo questa breve riflessione mi sono inginocchiato davanti a lui ed ho iniziato a leccare e succhiare le sue palle turgide. Ho quasi fatto fatica a prendere in bocca tutto lo scroto, ma ad un certo punto ci sono riuscito ed in quel momento ho sentito l’uomo gemere. Dopo una gustosa frullata di lingua sulle palle mi sono messo in bocca la punta dell’uccello e contemporaneamente ho scappellato il glande. Fortunatamente sapeva di sapone. Delizioso. Impugnando l’asta di carne con la mano destra e massaggiando i testicoli con l’altra ho iniziato a colpire con raffiche di punta della lingua il frenulo facendo vibrare il glande ormai turgido allo spasimo. Interrompendo questo esercizio ed allontanando la bocca dall’uccello mi sono accorto che la mia lingua ed il glande rimanevano legati tra loro da un sottilissimo filo viscoso che al palato aveva un sapore dolciastro. Nell’eccitazione una goccia del dolce seme di quel bellissimo cazzo era sfuggita prima del tempo, ma non era andata perduta. Era evidentemente giunto il momento di concludere l’atto e così un mio rapido assalto finale a colpi di lingua sulla cappella tutta infilata in bocca accompagnati da simultanei massaggi allo scroto hanno prodotto il risultato atteso. L’irrigidimento del corpo dell’uomo mi ha preavvisato dell’inizio della sborrata. Gli schizzi che ho percepito in bocca sono stati tre. Il primo è stato il più abbondante, caldo e denso. I due successivi invece sono stati progressivamente meno consistenti, ma in grado di riempirmi la bocca di quel succo squisito. Una parte l’ho dovuta sputare per non soffocare, ma una certa quantità l’ho voluta gustare con calma mentre lo sconosciuto continuava ad ansimare in preda agli spasmi dell’orgasmo. Nel frattempo, pensando che il rapporto fosse giunto al termine, mi sono rialzato accorgendomi con stupore che l’uccello era ancora nella stessa posizione assunta nel momento in cui l’avevo estratto dai pantaloni: in piena erezione. Non potevo lasciarlo in quelle condizioni e visto che ormai eravamo in ballo….ho deciso di completare l’opera. Con l’indice ed il pollice della mano destra ho iniziato a frizionare delicatamente e velocemente il glande ed il frenulo di quel meraviglioso cazzo e dopo un minuto ho visto sgorgare una nuova eiaculazione accompagnata da un gemito dell’uomo. Tutto il seme in questo caso era colato nella mia mano e io l’ho adoperato come unguento spalmandolo lungo l’asta di carne dura ed i testicoli dello sconosciuto. A questo punto ho detto a bassa voce all’uomo avvicinandomi al suo orecchio che aveva un bellissimo uccello e speravo che gli fosse piaciuto il trattamento che gli avevo riservato. Lui aveva ancora il fiato corto, ma mi ha risposto: “Sì, mi è piaciuto, ma ho ancora voglia di sborrare”. In quel momento il mio sguardo è sceso all’altezza dell’uccello che effettivamente si presentava incredibilmente ancora in “tiro”. Non me lo sono fatto ripetere due volte e l’ho preso nuovamente in bocca per succhiarlo per la seconda volta e farlo venire per la terza. Questa volta però è stato lui a condurre i giochi tenendo ferma la mia testa per scoparmi in bocca andando avanti ed indietro con il bacino per diversi minuti. Ogni tanto si interrompeva per estrarre il cazzo e picchiettare con la punta dell’asta tenuta tra le dita la mia lingua fuori dalla bocca spalancata. Infine in una delle fasi in cui l'uccello si trovava nella mia bocca l’uomo si è nuovamente irrigidito rilasciando un ultimo schizzo del dolce seme dei suoi testicoli. Dopo essermi gustato anche questo delizioso “snack” mi sono accertato che lo sconosciuto non avesse più desideri imminenti da soddisfare. Ho continuato ad accarezzare con le mani quel meraviglioso cazzo che si stava finalmente rilassando fino a quando non è stato in condizione di rientrare completamente incappucciato nei pantaloni dai quali lo avevo estratto una mezz'ora prima. Il proprietario a questo punto, evidentemente soddisfatto, mi ha ringraziato e si è allontanato. Di lui mi è rimasto in bocca per diverse ore il sapore del suo seme e nella memoria i fremiti dei suoi orgasmi. Chissà magari un giorno ci incontreremo di nuovo (speriamo).
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Aggiunto: 4 anni fa
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