Piccola impertinente, allora vuoi proprio farmi perdere la pazienza.
Mi prendi pure in giro, ridi di me... sai che potrei essere cattivissimo! (ci credi?)
Ecco il proseguo della serata.
Tu sei ancora distesa e ti stai riprendendo dal tuo ultimo orgasmo, mentre io e il mio amico siamo in piedi e parlottiamo fra noi.
Sposto il piccolo tavolino da fumo che stava davanti al divano e lo metto al centro della stanza.
TU mi guardi stupita e non capisci. Ti prendo una mano e ti faccio alzare in piedi guardandoti e riguardandoti nella tua nudità, apprezzando ogni angolo della tua pelle profumata.
Hai le gambe molli e ti lasci guidare da me. TI faccio sedere sul bordo del tavolino e poi ti distendo.
In questo modo hai da una parte la testa che rimane fuori dal tavolo mentre il culo appoggia sul bordo dall'altra parte e gambe e braccia sono ciondoloni a fregare per terra.
Questa posizione mette in evidenza il tuo sesso, ancora gonfio dall'ultima eccitazione.
Apro un cassetto e tiro fuori un bel nastro rosso. Prendo il tuo polso e lo lego con la gamba del tavolino, poi faccio altrettanto con l'altro e con le caviglie. Tu ti lasci legare inerme. Sai che sei in colpa e che dovrai "subire" delle (piacevoli) punizioni. Ma un o' nella tua mente inizia a salire la preoccupazione. Adesso sei veramente nelle nostre mani, potrei andare via e lasciarti lì e nessuno verrebbe a cercarti.
Sento il tuo cuore che aumenta i suoi battiti. "Stai tranquilla, nessuno ti tratterà male....credo" ti dico sorridendo.
Con quel "credo" in realtà non ti ho tranquillizzato per niente, ma è proprio quello che volevo.
Come dicevo prima, quella posizione mette in evidenza il tuo monte di Venere con il suo cespuglietto bruno in bella mostra.
Parliamo fra di noi e tu non puoi sentirci. Esco dalla stanza e dopo pochi minuti rientro.
Trovo il mio amico accanto a te che ti solletica divertito della tua immobilità.
"dai" dico io, non fare lo scemo come sempre e aiutami!"
Lui viene verso di me e ci scambiamo un'occhiata di intesa.
Tu vedi cosa ho in mano ed inizi a preoccuparti.
"Tranquilla, non vogliamo farti del male, solo che abbiamo convenuto tra noi che mentre ti leccavamo la fica, i tuoi peli ci disturbavano e abbiamo deciso di toglierli" ti dico.
Infatti ho in mano del sapone da barba, un rasoio e un asciugamano.
"No dai!" ci implori "non fatemi questo!" ma sei legata e sai che non cambieremo idea per le tue suppliche.
Infatti, mi siedo per terra proprio davanti al tuo sesso e butto sopra un po' d'acqua da una bottiglietta.
Il contatto con il liquido freddo ti fa irrigidire e dopo pochi secondi senti la mia mano che ti massaggia spalmando la schiuma da barba.
"Adesso stai ferma sennò posso farti male!" ti ordino.
un po' per paura un po' per il mio consiglio resti immobile mentre senti il rasoio che delicatamente sfiora la tua pelle lasciandola liscia come quella di un bambino.
La cosa è particolarmente eccitante e il mio cazzo se ne accorge ritornando in tiro.
Attento ad ogni dettaglio, tirando la pelle qua e là, seguendo delicatamente ogni piega del tuo sesso, completo l'opera asportando ogni pelo che lo ricopriva. Adesso sei veramente nuda! Le labbra della tua fica leggermente aperte lasciano trasudare una stilla di umore.
"Piccola porcellina, allora ti sei eccitata di nuovo anche tu!" ti dico.
Tu non dici nulla, ma quando la mia mano passa sul solco apprezzandolo in tutta la sua morbidezza, ti lasci sfuggire un gemito.
Stavo per baciarla quando da fuori sento dei rumori.
Mi alzo in piedi e mi affaccio dalla finestra socchiusa.
Sorrido.
Mi volto verso la stanza e ti vedo lì, distesa sul tavolino immobilizzata, completamente glabra, con il tuo sesso in bella mostra.
Passo un telo al mio amico e lo invito a coprirsi il meglio che può.
Io prendo l'altro asciugamano e me lo lego in vita e lui fa altrettanto.
Fuori dalla porta c'è quella giovane donna che vive nella casa sopra la collina. E' piuttosto carina, mora, spigliata e spesso sola perchè il marito è sempre in giro per lavoro.
Era passata davanti a casa mia con il suo inseparabile cane maremmano, un leone docile come un agnellino.
Mi affaccio alla porta e la saluto invitandola ad entrare.
Tu rabbrividisci, ma con un cenno ti invito a stare zitta.
La donna entra e la invito nella cucina insieme al suo gigante bianco.
Mi scuso del mio abbigliamento succinto ma so che non si scandalizza. Più volte mi ha raccontato della sua solitudine e della voglia che avrebbe di divertirsi.
Parliamo per qualche minuto, le offro da bere e tu ci senti ridere e scherzare e speri che se ne vada via presto.
Ad un tratto ... il silenzio.
Poi senti la porta che si apre.
"Noooo! non ci posso credere ! " grida lei divertita, vedendoti . "Ma davvero sei così... porco?"
Tu ti divincoli cercando di liberarti inutilmente, ti stai vergognando e vorresti gridare.
"Certo" rispondo io " e anche di più... se vuoi provare!" La invito.
"Dai, perchè no. In fondo anche la tua amica mi sembra un bel bocconcino."
Si avvicina a te guardandoti attentamente e si presenta "Ciao sono Mariella, mi piacerebbe giocare un po' con te, ti va?"
Questa sua gentilezza ti scioglie un po' e non puoi fare a meno di rispondere affermativamente.
Lei inizia ad accarezzarti il viso per poi scendere sul tuo seno per finire sul tuo sesso depilato, apprezzando il lavoro che ho fato precedentemente. Un brivido ti percorre la schiena quando il suo dito entra agevolmente fra le tue labbra umide. "Cavolo, sei eccitatissima!"
Dicendo così inizia a spogliarsi e in pochi secondi è nuda davanti a te. Se sue forme sono generose e si vede che è una donna abituata a lavorare. Le braccia sono muscolose e le cosce toniche pur mantenendo una sensualità invidiabile.
Senza tanti preamboli, si siede sulla tua faccia e appoggia il suo sesso sulla tua bocca per farsi leccare " dai, leccami per bene e fammi eccitare anche a me. Maurizio mi ha parlato tanto bene della tua lingua!"
Adesso sai anche di cosa abbiamo parlato in cucina. Sei costretta a leccarla e a succhiarla e vedo che lei apprezza il tuo lavoro. Inizia a mugolare e a sfregarsi sempre di più sulla tua faccia,
Si eccita e anche tu lo sei. Si alza e si siede di nuovo su di te ma questa volta rivolta in senso inverso in modo che possa a sua volta leccarti.
Assistiamo ad un bellissimo 69, la ragazza ci sa fare e si vede che non è la prima volta.
La tua immobilità la eccita e si diverte a giocare con te.
Lo spettacolo piace anche a noi maschietti e i nostri sessi ritornano a svettare chiedendo soddisfazione.
"Guarda che è legata perchè deve essere punita, non puoi farla godere subito così tanto!" La sgrido scherzando.
Lei solleva il viso dal tuo sesso in fiamme e sorride. La sua bocca e il suo mento sono luccicanti dei tuoi umori.
"Hai ragione, scusa, mi erao lasciata prendere dalla situazione, rimedio subito" mi risponde ridendo.
Si alza a malincuore dalla tua faccia e posso rivedere la tua faccia paonazza e stravolta. "dai, divertiamoci un po' con questa schiavetta!" dice soddisfatta.
In due balzi esce dalla stanza e va in cucina.
Al ritorno mi sento un po' gelare il sangue nel vedere cosa sta portando. Credo di capire che intenzioni ha e sono un po terrorizzato dall'idea che questa volta la punizione non ti piaccia poi così tanto.
Dal suo incedere decisa mi viene da pensare che non sia la prima volta che mette in pratica quello che sta per fare. D'altra parte è una donna abituata alla campagna e alla solitudine.
Mi rivengono in mente tanti discorsi che mi faceva e solo ora ne capisco i doppi sensi. Non avrei mai pensato che la mia vicina campagnola fosse anche così porcellina...buono a sapersi!
La ragazza ha in una mano un cartone di latte e nell'altra portava al guinzaglio il suo bel maremmano.
Il cane la seguiva docile docile e quando lei si ferma, lui si accuccia immediatamente.
Si vede che è molto abituato alle persone anche sconosciute ed è di carattere molto tranquillo.
La ragazza mi guarda negli occhi ed io le faccio un cenno di assenso, un po' titubante a dire la verità.
Si avvicina a te e ti tranquillizza. "stai tranquilla, nessuno ti farà del male. Vogliamo solo divertirci un po'"
Questa frase in realtà non è che ti tranquillizzi molto, ma sei legata e non puoi fare nient'altro che subire gli eventi.
Prende il latte e te lo versa un po' addosso, Un brivido freddo ti percorre la schiena. Una piccola pozza bianca si forma sulla tua pancia mentre alcuni rivoli scorrono fra il tuo seno scendendo sui fianchi.
Le basta un piccolo cenno per far alzare quella nuvola bianca che la stava osservando con attenzione.
Probabilmente la bestia era abituata a questi giochi così non si è fatta pregare due volte.
Tu inizi a divincolarti e ad avere paura.
"Dimmi cara, non hai mica paura dei cani?" ti dice la donna
Tu rispondi con un filo di voce "No, ma non so cosa volete farmi"
"Tutto" dice lei ridendo "Il tuo "padrone" mi ha detto che sei stata cattiva e che devi essere punita" mentre il maremmano sentendo il profumo del latte (o della tua pelle) si avvicina a te ed appoggia il suo musone sulla tua pancia iniziando a leccarti con la sua lingua rugosa.
"Non voglio" sussurri con un filo di voce mentre quella paletta rosa ha già assorbito tutto il liquido bianco sulla pancia e adesso sta risalendo sulle tue tettine.
La scena è un misto tra eccitante e raccapricciante, una sorta di "La Bella e la Bestia" in versione erotica.
Il tuo corpo nudo in balia di quel cane che ti sta leccando tutta senza ritegno, è veramente qualcosa di inimmaginabile.
Cerci di liberarti dai legacci, ma è praticamente impossibile. Intanto la donna continua a gettarti addosso altro latte e il cane continua a lavarti tutta scendendo di nuovo sulla pancia, poi come percependo un nuovo più gustoso bocconcino, vira più giù sul tuo monte di venere così scoperto e depilato.
Segue un attimo di silenzio nella stanza. La sua lingua passa sulle tue labbra, forte, prepotente. Sente un sapore diverso e sembra di gradirlo molto. Ti lecca insistentemente provocandoti sensazioni di raccapriccio.
Urli, implori di fermarlo, ma lentamente quella paletta calda e ruvida inizia a generare un inaspettato effetto su di te.
Noi guardiamo in silenzio, mentre le tue grida di supplica si trasformano piano piano in gemiti involontari.
Non vuoi, questa volta non vuoi davvero, ma il tuo corpo reagisce in maniera diversa dal tuo cervello.
La donna lo sa, probabilmente non è la prima volta che quel cane partecipa ai suoi giochi.
Ride e ci guarda , mentre ci fa cenno di avvicinarci. Lo facciamo così come siamo, nudi ed eccitati.
Lei senza chiedere neanche il permesso, prende i nostri cazzi e alternativamente inizia a prenderli in bocca.
La ragazza ci sa davvero fare, la sua lingua si alterna sulle nostre cappelle gonfie con grande nostra goduria mentre tu stai ancora subendo il supplizio bestiale.
Con la coda dell'occhio vedo l'animale che continua imperterrito nel tentativo inutile di prosciugare i tuoi umori. Inutile, perchè più lui li lecca più il tuo sesso continua ad emetterne. Pian piano noto che il cane inizia a fare strani versi con la schiena. Capisco che si sta eccitando anche lui e che presto vorrà prendersi la sua parte.
Infatti il suo sesso è fuoriuscito dalla guaina. Una spada rossa e gonfia che fa una certa impressione.
Ma questo è troppo.
Esco mio malgrado dalla bocca calda della ragazza sposto il cane e in un colpo solo sono dentro di te.
Tu cacci un urlo, non so se di dolore o di felicità per la fine di quel supplizio.
Sta di fatto che ti trovo veramente bagnata, calda e accogliente. Ti scopo.
Si, ti scopo, voglio proprio fare questo. mentre anche gli altri due si stanno dando da fare.
Affondo il mio sesso dentro al tuo fino in fondo, sento le mie palle che si appoggiano al tuo culo, ho l'impressione di trapassarti da parte a parte.
Ho visto troppo per rimanere fermo e tranquillo, sono troppo eccitato per i convenevoli.
Anche tu lo sei, e ti sento godere con la mia carne dentro di te. Ti immergi in un orgasmo liberatorio, mentre il mio amico si sta scopando l'altra a quattro zampe. Il suo viso si appoggia sul tuo ventre e cerca di leccarti dopo ogni mio affondo. Sto per godere, esco dal tuo corpo e lancio il primo schizzo che finisce sulla tua pancia.
La ragazza si precipita sul mio uccello a prendere gli altri schizzi che violentemente finiscono nella sua bocca spalancata. E esperta e non ne fa cadere neanche una goccia. Anzi, alla fine dei miei spasmi, va a raccogliere con la punta della lingua anche quelle prime gocce che giacevano sulla tua pancia.
Poi si sposta verso di te e con un bacio saffico ti trasmette tutto il succo biancastro che lascia colare nella tua bocca.
"E' proprio brava la mia vicina!" penso, mentre anche il mio amico le sta schizzando il suo sperma sulla schiena.
Lentamente il clima si calma, mi avvicino a te e ti bacio sulle labbra che ancora hanno il sapore del mio seme.
Ti lasci baciare, stremata da mille emozioni. Quando mi stacco dalla tua bocca ti lasci sfuggire un "Sei un bastardo, stavolta hai proprio esagerato!"
Capisco che sei un po arrabbiata (ma neanche più di tanto). Sorrido e ti bacio di nuovo e tutto viene cancellato.
Mi piacciono le tue labbra morbide, sentirti così lasciva, mentre con indifferenza sciolgo i nastri che ti immobilizzavano. Lentamente ti sollevo e ti abbraccio stretta a me.
I nostri corpi ancora sudati si attaccano e posso sentire il tuo respiro il tuo respiro . e ti sussurro "Sai che ti adoro, piccola mia impertinente?"
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