…. Continua dalla puntata precedente

Le mani di Domenico si concentrarono sui miei capezzoli strizzandoli in modo da farmi cacciare un sommesso urlo di dolore. “Hai detto che ti sei divertita allora lasciati trattare come la troia che sei” disse lui ancora una volta, a sottolineare la mia completa sottomissione a loro due.
“Adesso dovrai guardare bene nello specchio la tua faccia mentre ti facciamo diventare una femminuccia” mentre diceva questo Riccardo entrò nella stanza con una bottiglietta di olio di semi. “Non ho trovato niente di meglio” affermò versando un po’ del liquido sulla mano di Domenico. Il quale con uno strattone mi abbasso le mutandine e comincio a massaggiarmi il liquido untuoso sul buco del culo. Il massaggio andò avanti qualche istante e poi il dito penetrò dentro di me. Provai un leggero dolore e cacciai un altro piccolo urlo, mentre i due sghignazzavano e il dito cominciava a fare avanti e indietro nel mio culo.
“Guarda che faccia da troia che hai …. Guardati allo specchio”. Obbedì e guardandomi vidi un altro, meglio dire un'altra me. Ero vestita da ragazza, avevo appena succhiato due cazzi e ora uno mi stava penetrando il culo con un dito e a parte il breve dolore iniziale mi stava piacendo. Avevo la faccia di chi era in estasi. “Adesso dillo” tuonò ancora una volta Domenico. Io mugolavo leggermente mentre il suo dito usci completamente dal mio culo lasciandomi una sensazione incredibile. “Di che vuoi il mio cazzo nel culo” aggiunse. “Ti prego scopami” sussurrai. Sentii Riccardo che era nelle retrovie aggiungere solo “Troia”.
Domenico appoggio la cappella sul mio buco, ormai ben lubrificato e inizio a spingere lentamente. Lo sentivo entrare, questa volta il dolore fu maggiore ma durò solo qualche istante. Mentre cominciò a scoparmi dapprima con movimenti lenti e poi sempre più rapidi e profondi un incredibile calore si diffuse dentro di me. Svuotai la mente e assecondai il piacere che provavo, ad ogni affondo mugolavo e sentivo le gambe quasi cedermi ad ogni colpo.
“Gli piace …. Guarda come gli è venuto duro” disse Riccardo sottolineando la mia erezione. Domenico mi trascinò fino sul letto e mettendomi a pancia in giù continuò ancora a scoparmi in modo rude ancora per qualche minuto. Lo sfilò e si piazzo davanti a me ed esplose il suo piacere sulla mia faccia, con due copiosi schizzi di sborra. Non ebbi tempo nemmeno di rifiatare che anche Riccardo cominciò a scoparmi da dietro in maniera rude. I suoi colpi erano secchi e profondi e mi facevano cacciare dei gridolini. “Senti gode come una puttanella” gli diceva Domenico mentre l’altro andava avanti e indietro senza nessuna pietà. Poi di colpo si fermo grugnendo e senti il mio culo riempirsi di liquido caldo. Mi aveva sborrato dentro. Si alzo e mi lascio rifiatare, mentre sentivo il suo liquido colare fuori dal mio culetto ormai sfondato.
Domenico mi afferrò per i capelli e mi porto di nuovo davanti allo specchio “Guardati hai la faccia piena di sborra e il culo pieno di sborra e il cazzo duro …. Sei una troia vero?” Risposi solamente e sommessamente “Si”. “Adesso masturbati per noi” Obbedii e dopo pochi istanti ebbi uno dei più intensi orgasmi mai provati fino ad allora. Mi accasciai in ginocchio, accettando finalmente quello che poi sarei diventata in futuro.
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