Molti anni fa mentre torno a casa con il motorino, dopo aver passato la serata con la mia ragazza nonché compagna di classe, improvvisamente inizia ad avere dei sussulti e poi si ferma. Controllo, e aimè mi rendo conto di aver terminato la miscela. Con grande disappunto, devo farmela a piedi. Passano poche macchine, ma quando sfrecciano alzo il pollice per rimediare un passaggio che perlomeno mi avvicini a casa. Dopo una 20 di minuti si ferma un tizio che si rende disponibile ad accompagnarmi, vista la sua vicinanza con la mia abitazione. Ci presentiamo e Marco si rivela un tipo simpatico, entriamo subito in confidenza e ci facciamo un mucchio di risate per la mia disavventura. È sposato da molti anni e ha un figlio della mia età, lui ne ha 42 ed è un commercialista. Mi sconsiglia, ridendo di sposarmi presto, invitandomi a farlo il più tardi possibile. Sto cercando un lavoretto estivo e mi dice che forse tra varie attività sulla costa alle quali tiene la contabilità, forse può aiutarmi. Ci scambiamo i numeri, e prima di lasciarmi davanti al portone, mi chiede se vogliamo fumarci una sigaretta, viste le grandi risate che ci stiamo facendo. Acconsento trovandomi bene in sua compagnia. Ci fermiamo lungo la strada e mi offre la sigaretta. Apriamo i finestrini e mi abbassa leggermente il sedile, vedendomi sacrificato con le gambe. Mi chiede che tipo sia la mia ragazza e tra una risata e l’altra il discorso va a finire sulle capacità amatoriali della moglie e di Simona la mia ragazza. La descrizione che faceva di Olga sua moglie e il fatto che ne parlasse non omettendo dettagli, come del resto parlando di Simona, mi aveva creato un forte imbarazzo, non tanto per la parola, ma perché il mio cazzo ha cominciato a spingere nei pantaloni. Cerco di coprire il bozzo, ma lui ridendo mi dice che è normale, e mi invita a socchiudere gli occhi mentre racconto, almeno dice lui…non ti imbarazzi raccontando. In effetti mi sento meno imbarazzato e con una serie di battute di Marco, riesco a rilassarmi. Passa il tempo e sono un fiume in piena di parole, raccontando e ridendo. Improvvisamente, avverto un calore sulla gamba continuo a parlare facendo finta di nulla. Ora palesemente mi rendo conto che Marco ha appoggiato la mano sul mio bozzo e la struscia lentamente. Apro gli occhi e vedo che sta abbassando la lampo….
- Dai marco…non è il caso…mi piacciono le donne…
- Tranquillo anche a me…ma ogni tanto…comunque dai ora la levo, sono solo curioso di vederlo…
- Si ma…vabbè dai ma veloce…
- Se ti imbarazza chiudi gli occhi…lo guardo e chiudo.
Sbottona i miei pantaloni e abbassa i boxer, il cazzo esce come un fulmine, ho ancora l’effetto dei discorsi di prima. Sento l’aria fresca che viene dai finestrini aperti, come un soffio sulla cappella bagnata.
Continuo a parlare per smorzare il mio imbarazzo, e il semplice sguardo che doveva dare, diventa una mano che mi stringe l’asta. Non riesco a dire più nulla, mi sento a disagio vorrei farlo smettere ma penso che ora lo farà da solo. Siamo in silenzio, mi vergogno anche che il mio cazzo invece di ammosciarsi, rimanga ben duro tra le sue mani. Toglie la mano e finalmente riprendo fiato, sto per tirare su i boxer e nella penombra vedo che si avvicina al mio fallo con il viso. Accidenti…se lo prende in bocca, anche ora non riesco a dire e fare nulla. Mi sta spompinando…nel silenzio sento solo il rumore della bocca che mi sta succhiando il cazzo. Continua così per almeno 10 minuti, io sempre zitto…cerco di pensare ad altro, ma non riesco, il cazzo è sempre più duro e sensibile, fino a quando non mi rendo conto di nulla e inizio a schizzare. Marco, non toglie la bocca e ogni goccia finisce dentro. Non apro subito gli occhi, mi sento imbarazzato, ma avverto chiaramente che se lo sta segando. Lo sento come se lo sbatte, e come la sua voce accompagni la sega. Continua a toccarmelo, fino a quando anche lui sborra. Mi rivesto e mentre mi porta sotto casa non dico nulla. Mentre sto per scendere, mi da dei soldi, come regalo visto che non lavoro, del resto dice che li da come ad un figlio….
Il giorno dopo nel tardo pomeriggio squilla il cellulare è lui…non vorrei rispondere ma lo faccio. Mi chiede varie amenità fino a quando mi chiede se posso andare con lui a comprare un cellulare per il figlio. Accetto anche se quello che c’era stato non consentiva di fidarmi molto. Arriva, scendo e monto in macchina. Andiamo nel negozio, compriamo il telefono e tornando indietro devia per un parcheggio isolato. Mi dice che il cellulare è per me, ma chiede di potermi segare. Cerco di abbozzare qualche parola, ma sbottona i miei pantaloni e mi sega. Si tira giù anche i suoi, e mentre sega il mio, sega il suo. Lo guardo toccare e mi soffermo a fissare il suo. Ha più o meno la grandezza del mio, ma molto più peloso. Anche questa volta con grande imbarazzo sborro. Lui continua a toccarlo spalmando lo sperma, e sborra anche lui. La situazione va avanti così per circa un mese, chiama, scendo e ci appartiamo. Seghe e pompini, un paio di volte l’ho masturbato. Ogni giorno portava una cosa e qualcosa di diverso accadeva. La prima volta che me l’ha fatto prendere in mano, il suo schizzo è arrivato sulla mia maglietta, e quindi le volte successive la toglievo, per poi rimanere nudo davanti a lui. Con i giorni che passano il mio imbarazzo diminuisce, e mi rendo conto che i vari regali sono graditi. Mi dice cosa devo fare e come mi devo mettere. La macchina non offre molte varianti, ma lui ne trova sempre una che lo eccita, sono come un giocattolo per lui. Perfino più di una volta mi ha fatto vedere le foto della moglie, scorrono le immagini e le sue mani sono sopra di me. Ormai sono due mesi e non ha saltato un giorno, alla mia ragazza è venuto il sospetto che la tradisco, ho voglia di dirle tutto. Una sera viene più tardi del solito, ma la telefonata arriva lo stesso. Scendo e vedo che non è solo, mi sorride e mi dice…dai tranquillo oggi il regalo è più grande…Salgo dietro, il suo amico che mi presenta come Enrico, sale dietro con me. Sono imbarazzato come le prime volte, ma mentre stiamo andando, come immagino al solito posto, Enrico è meno delicato di Marco. Mette le mani ovunque, tocca le gambe, il petto. Ha la faccia da porco, e ben presto dalle gambe arriva al cazzo. Lo tocca rudemente, lo trova già duro e questo lo eccita. Subito me lo fa toccare, è decisamente più grosso di Marco. Ci fermiamo nel parcheggio, mi spoglio come mi chiedono, mi toccano, baciano e leccano ogni cm di pelle. Me li sento addosso e si appoggiano con i loro cazzi in tiro. Mi fanno mettere in mezzo sul sedile posteriore, tirano giù i sedili anteriori. Ho il mio cazzo di fronte a loro, il bacino è leggermente alzato, per via dei poggia testa. Mi alzano le gambe e a turno, leccano il pisello e il buco del culo. La situazione sta diventando particolarmente pericolosa, sono eccitati. Me li fanno toccare, li masturbo insieme, Marco con la mano sinistra ed Enrico con la mano destra. Si affaccia pure qualche guardone, che dopo una prima delusione di non vedere una donna, si masturbano noi tre. Ho di nuovo le gambe alzate, esattamente come faccio con la mia ragazza, ma il dito in culo ora ce l’ho io. Pericolosamente Enrico avvicina il cazzo al buco del culo, cerco di fermarlo, è eccitato e sarà almeno un uomo di un 1,90 proporzionato con tutto. Preferisco prenderlo in bocca. È il primo che ricevo, me la scopa con violenza. Marco intanto succhia il mio, la foga dei due è tremenda, fino a quando quasi con sollievo arriva una forte sborrata nella bocca. Mi chiude il naso e ingoio tutto, ho fatto un pompino e mi sento lo sperma nella bocca e ai lati del collo. Non resisto e sborro anche io, incredibilmente la situazione mi eccita. Marco è ancora in tiro, non ho voglia avendo sborrato, ma lo succhio e per fortuna impiega poco ed è il secondo che ingoio. Mi portano a casa, mi fanno il grande regalo promesso e vado su. In casa è pronta la tavola, con mia sorpresa Simona è a cena. Mi chiede se è tutto a posto, rispondo di sì. Mangiamo e poi andiamo al piano di sopra a guardare la televisione. Ci baciamo come facciamo sempre, ha voglia, lo sento da come si muove e da come cerca il cazzo. Si sfila gli slip e mette la sua figa davanti alla mia faccia, stavolta invece del cazzo succhio il suo clitoride. Alza la minigonna, mi sbottona i pantaloni e monta sopra. Lecco le tette, mentre mi cavalca, restiamo in silenzio per non farci sentire dai miei, che ben sanno cosa facciamo al piano di sopra. La vedo godere più volte, la sua figa scola sul cazzo. L’appoggio carponi sul divano e da dietro la scopo, ha un culo bellissimo, giovane e sodo, sembra di marmo. Morde il cuscino ad ogni colpo che le do. Lo sfilo e lo struscio sull’apertura del culo, mi dice….non fare scherzi…e invece lo scherzo lo faccio. La tengo ferma con le mani sul culo e lentamente entro, cerca di togliersi, ma è bloccata. Mi appoggio sulla sua schiena, per tapparle la bocca con la mano, sta urlando e per fortuna la tengo serrata per bene. È ben scivoloso il mio cazzo, grazie agli umori della sua figa, spingo ben dentro le svergino il culo come ho fatto tre mesi prima con la figa. La inculo con grande piacere, la bocca tappata e gli occhi lucidi per il dolore. Continuo a fotterla, non ho più bisogno di chiuderle la bocca, ora gode. Mi rendo conto guardando il cazzo che entra ed esce dal culo che è sporco di sangue…mamma mia penso…le ho rotto il culo. Gode e si succhia il pollice, vorrei anche infilare le palle nel culo, per quanto sono eccitato. Spingo bene in fondo e sento le pareti del condotto anale. Sta avendo un orgasmo, ora sborro anche io. Schizzi ben caldi, che poi osservo scivolare dal culo. È stravolta, ma la figa sembra un lago.
Il giorno dopo mi chiama Marco, che mi ringrazia per il pompino della sera precedente. Mi chiede se voglio andare a cena a casa sua. Ci penso, poi mi dice che un suo amico mi deve parlare di un lavoro, e che comunque c’era un bel regalino. La sera suono al citofono, mi apre e salgo. Mi chiedo se ci sia anche la moglie, dalle foto e dai video che ho visto, non mi dispiacerebbe. Tolgo ogni dubbio, appena entro. Cena apparecchiata per 4, e loro tre a bere l’aperitivo sul divano. Ci sediamo, e già sento la mano di Enrico sulla gamba. Il quarto è Franco proprietario di un locale sul mare. Mangiamo e continuamente le mani sotto il tavolo si muovono. Versano continuamente la birra nel mio bicchiere e le mani toccano ovunque. Enrico mi segue perfino in bagno, quando piscio. Non faccio in tempo a rimetterlo dentro e lui me lo tocca, riesce perfino a passare la lingua sulla cappella. Purtroppo il mio cazzo si indurisce facilmente. Torniamo a tavola, siamo tutti decisamente brilli. Parlano di fighe, tette e culi, ma sembro il fumetto dei cartoni animati, quando il cane pensa all’osso…sono l’osso. Ci sediamo sul divano, Marco va in camera e dopo un pochino mi chiama. Lo raggiungo apro la porta e lo vedo con i pantaloni abbassati, se lo sta menando. Si avvicina, stavolta il regalo è decisamente grosso…mi stupisco stavolta me l’ha dato subito. Mi spinge con le spalle verso il basso, comprendo bene cosa vuole. Gli dico…ma ci sono gli altri…tranquillo…dai…
Sto di fronte al cazzo, lo prendo in bocca, succhio le palle e poi infilo di nuovo in bocca. Si spoglia mentre lo spompino. Gli altri lo chiamano, risponde…ancora un attimo….Sto succhiando per bene, lo sento da come ansima. Ho la bocca piena, si lascia cadere sul letto, continuo a pomparlo. Mi sfilo le scarpe, e lui slaccia i miei pantaloni, sono carponi mentre lo succhio, mi abbassa gli slip e mi tocca l’uccello come volesse mungermi. Improvvisamente lo sento dire..ok ok va bene…Si apre la porta entrano gli altri due, per un momento tolgo la bocca, me lo infila di nuovo marco tenendomi la testa. Mi sento carezzare, gli altri due sono intorno a noi. Mentre succhio li vedo guardare, lo sguardo cade sul loro bozzo dei pantaloni. Enrico mi toglie i pantaloni e mi lecca il cazzo. Franco si spoglia, toglie i boxer e mi mostra l’uccello, è enorme e duro. Venoso, largo con una cappella che sembra la cupola di San Pietro, le palle grosse e tirate. Lo avvicina alla mia bocca, mi fa cenno di succhiarlo. Sono la lepre, della caccia…alterno la bocca sui due cazzi. Sono anche nudo, come loro del resto. Ho capito come finirà la serata. Siamo nel letto, si è unito anche l’altro. Sto succhiando tre cazzi, sento le mani sul mio corpo. Mi toccano ovunque, siamo ubriachi ma i cazzi restano tutti duri. Marco si mette carponi, mi fa leccare il culo, mentre qualcuno lecca il mio. Sento la lingua ben dentro. Mi ritrovo a succhiare di nuovo il cazzo, ormai li riconosco solo da quello. Mi afferrano il culo, non oppongo resistenza, esattamente come Simona il giorno prima. Riconosco la cappella appoggiata sul buco del culo, è Franco. È grossa, lentamente entra, cerco di rilasciare i muscoli senza stringere. Enrico mi allarga le chiappe per facilitare l’entrata di Franco. Ora spinge, fa male è grosso, sento le palle che sbattono sul culo. Ha iniziato la monta, afferra il culo e lo muove avanti e dietro. Fa male, ma fortunatamente Marco mi sega. Ho anche Enrico in bocca. Sto facendo un’orgia con tre maschi adulti, mi stanno usando come un oggetto. Passa dietro Enrico, e succhio il grosso cazzo di Franco, Marco si dedica al mio con la bocca. Enrico è meno grosso, ma più violento. Ogni colpo mi fa aprire la bocca, e Franco ne approfitta per spingere il cazzo in gola. Ora il culo spetta a Marco, mi viene dietro ed entra, ora ne succhio due, mi tengono per i capelli. Non sento più dolore, il buco del culo è enorme. Mi fanno sdraiare sopra Franco e stavolta me lo metto dentro io, Enrico è sopra il mio petto e lo succhio. Ho le gambe alzate mentre, Marco mi succhia il cazzo e il buco del culo. Enrico è il primo, mi sborra in bocca, mando giù. Marco si avvicina, alza le mie gambe ancora di più, sento che sta spingendo per entrare. Un dolore immenso, si sta facendo strada. Lo sento doppio, uno sale l’altro scende. Mi inculano e li lascio fare, ho il cazzo durissimo. Tengono le mie gambe alzate e mi scopano. Arriva un getto caldo, non so chi sta sborrando. Marco si sfila e si siede sul letto, mi giro e mi muovo sul terzo. Franco mi sega mentre mi scopa, eccolo che sborra in culo. Sborro anche io sul suo petto. Sento colare dal culo la loro sborra. Silenzio…devo avvisare casa che ritardo. Chiamo e avviso, mentre parlo sento nuovamente un dito nel culo. Mi appoggio sul cuscino per prepararmi, di nuovo lo sento nel culo. Enrico di nuovo, gli altri due ci guardano. Sto a pecora con lui dietro, mi masturba il cazzo, che ritorna duro. Li guardo che si toccano, qualcosa è diverso, sono ora attratto dall’enorme cazzo di Franco. Se lo tiene con due mani, sono eccitato, la parte della puttana comincia ad intrigarmi. Allargo il culo con le mani. Sento i colpi nel culo, ora mi piace. Mi sfilo, e voglio andare a succhiare quel totem. Faccio per inginocchiami, ma con mia sorpresa si gira…dai ragazzo spingi…
Entro delicatamente nel culo, mentre Enrico si sbriga a riprendere la posizione dietro di me. È un trenino, sto nel mezzo, ora mi piace. Tre maturi da godere. Ho voglia di toccarlo, metto la mano e sembra un idrante. Sento lo spruzzo nel culo è l’ennesima sborrata che ricevo. Continuo a fotterlo, lo sento gemere sta sborrando sul cuscino. Vedo gli schizzi, e sento i miei dentro di lui. Vado in cucina, devo bere, sono stremato. Bevo l’acqua dalla bottiglia, mi raggiunge Marco come un cane segue la cagna in calore. Lo sperma mio e degli altri scivola dalle mie gambe. Marco lecca, fino ad arrivare sul mio cazzo moscio, se lo tiene in bocca. Poi si alza, mi gira e mi appoggio sul tavolo, ecco di nuovo lo sento in culo. Enrico se ne va…ne ha abbastanza, mentre mi sbatte sul tavolo, sento la voce sottolineare i colpi. Dura poco, di nuovo gli schizzi in culo, mi giro e lo pulisco, bevendo gli ultimi. Ma sono agitato, ritorno nella camera, Franco sembra quasi dormire. Ho voglia di quel cazzo, lo tocco, lo masturbo. Con la bocca lo lecco per bene, lo vedo e lo sento crescere. Salgo sopra, ora inizia la vera scopata. Lo sento fin su la gola, ci insultiamo e scopiamo. Mi scopa e mi masturba. Scendo col culo per sentirlo meglio. Mi infila la lingua in gola, sto godendo. Mi metto carponi e continua a sfondarmi, lo terrei in culo per ore quel cazzo, penso a un trio con Simona…Finiamo nel letto, ci sborriamo con un 69. Torno a casa, il giorno dopo devo andare da Franco per il lavoro alle 09.00.
Arrivo nel suo ufficio, la segretaria mi fa entrare. Ci salutiamo e iniziamo a parlare del lavoro.
- Ok inizi oggi, prima che vai a vedere…
Si alza gira intorno al tavolo e mettendo una mano sul mio cazzo…aspetta una 10 di minuti…
Mi abbassa i pantaloni e me lo ritrovo nel culo….ho il cazzo duro. Mi sta impalando, si apre la porta è la segretaria…non molto sorpresa.
- Giulia già che ci sei….succhia il ragazzo. Le afferro le tette e mi sbocchina, mentre lui mi incula.
Mi svuoto subito, mentre lo sento schizzare.
Mentre me ne vado…ragazzo passa prima di andare via stasera….
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Categorie: Sesso di gruppo