Questa è la vicenda della mia prima volta da trav, accaduta ormai molti anni fa, se gradita la continuerò.

La stanza in penombra appariva grandissima, come la mia vergogna in quel momento. Ero rosso come le mutandine da donna che per quello stupido gioco ero stato costretto a indossare. La stanza era rischiarata dalla tv su cui io e i miei due amici stavamo vedendo un porno. Avevo perso la scommessa, oserei dire una stupida scommessa tra di noi: il primo che sarebbe venuto avrebbe indossato le mutandine della sorella di Riccardo che era il nostro ospite.

“Che fai in fondo alla stanza? Vieni avanti” disse con voce roca Domenico aggiungendo “Vogliamo vederti”
Avanzai in mezzo a loro imbarazzato, camminando piano e con la testa china. Loro due entrambi più grandi di me avevano il cazzo in mano mentre guardavano il film. Domenico mi afferrò per mano e mi trascino davanti al televisore, mi fece girare di spalle e osservandomi mi diede uno sculaccione che mi fece sussultare.
“Hai un bel culetto …. Che dici Ricky?” chiese per conferma, ed ottenne un grugnito come risposta. In quel momento volevo scappare e forse feci anche il tentativo di allontanarmi, ma Domenico mi trattenne lì con forza. “Ricky che ne dici di cercare anche il resto porta qualche altra cosa di tua sorella …. Facciamolo vestire come si deve”.
Provai a protestare, ma ricevetti un altro sculaccione. “Hai perso la scommessa e adesso ti vesti da troia” disse con ferocia Domenico.
Riccardo torno con un paio di calze, una canottiera e delle scarpe con il tacco. Mi guardo con sguardo laconico e mi disse: “Mettile”.

Indossai le calze autoreggenti e la canottiera, persino le scarpe che mi stavano strette. Lo feci dimostrando tutto il mio disappunto. Disappunto che sembrava lasciare indifferenti i miei carnefici. Infatti erano lì seduti a guardare me ed il film, ogni tanto toccandosi i cazzi in bella vista.
“Adesso vieni qui e fai una sfilata davanti a noi” Ribadì Domenico. Obbedii contro voglia, ma sentivo che questa condizione di succube cominciava a piacermi, sentivo il mio cazzo rinvigorirsi contro il pizzo delle mutandine. Mi lasciai andare un po’ e timidamente sculettai.
“Brava puttana” Fu il commento di Domenico mentre Riccardo, taciturno come sempre si era sfilato i boxer del tutto e venne verso di me. Mi prese senza tanti complimenti e mi costrinse a inginocchiarmi. “Guarda come fa quella in tv…. Succhiamelo” Lo disse sbattendomi il cazzo in bocca praticamente. Cominciai a succhiare piano quel cazzo, a sentire la sua durezza cercando di trattenere i conati di vomito ogni volta che lo spingevo troppo in profondità.

“Come pompinara fai schifo” Commentò Domenico. Anche lui si avvicina e afferrandomi una mano me la porta sul suo cazzo “Avanti segami e poi pompami anche il mio troia”. Essere insultato mi faceva eccitare, non ci potevo credere in quel momento le emozioni turbinavano in me in maniera folle. Mortificato, umiliato e eccitato allo stesso tempo. Decisi di fare proprio come quella ragazza che in tv stava succhiando dei cazzi neri. Ora la star ero io e questo mi faceva eccitare, anche se non avevo mai esplorato l’idea di farlo con altri uomini, ma stavo semplicemente assecondando la voglia e l’eccitazione del momento. Cercavo di fare del mio meglio alternando la mia bocca sui due cazzi. “Stai migliorando troia …. Ma adesso voglio proprio divertirmi” Disse Domenico sollevandomi dalle ascelle. Mi trascina in camera da letto, davanti a un grosso specchio “Guardati come sei troia ti sei divertito o divertita a succhiare?”
Scende il silenzio. “Allora divertito o divertita?” Sono lì e mi guardo; e guardo il mio corpo agghindato da donna e sto in difficoltà in piedi sui tacchi. Ma non mi ero mai sentito così. Ero travolto da quello che ero e da quello che in quello che in questo momento mi stava eccitando. Espirai, non pensando a niente di quello che sarebbe potuto accadere dopo e dissi semplicemente “Divertita”

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