Arianna e Lucia sono carissime amiche. Un giorno Lucia si presenta a casa di Arianna e non appena si chiude la porta alle spalle, scoppia in lacrime.
- Che succede cara?
- Quel bastardo di Giorgio mi ha lasciata. Se n'é andato con quella puttana che serve al bar Marchetti, quella che porta le gonnelline inguinali che le puoi contare i peli della figa.
Arianna sa che in tali situazioni le parole non servono. Prende l'amica per mano e la porta ad accomodarsi sul divano. Ciò che lenisce i mali d'amore sono le coccole. Le due donne si abbracciano, una accogliente e consolatrice, l'altra fragile e affranta. Arianna sente manifestarsi in sé il suo spirito materno, benché a trent' anni non sia mai stata madre. Quando Lucia ha suonato lei era pronta per uscire, si é tirata da strafiga per la serata. Una gonnellina che non é come quella della tipa del bar Marchetti, ma poco ci manca e un paio di calze nere velate molto eleganti e scarpe decolleté classiche nere con tacco alto e fine. D'altra parte Arianna non ha bisogno di essere vestita vistosamente, é già bellissima e sensuale di suo. Le dona molto di piú l'eleganza. É una splendida mora con gl'occhi scuri, ben truccati, due gambe da sogno, ben tornite, un portamento regale. Tiene l'amica tra le braccia, come si terrebbe un lattante, viso contro viso, guancia contro guancia. Le braccia stringono, le mani carezzano. Gesti che consolano piú di mille parole, di cui solo una donna é capace. Piano piano la disperazione sparisce, il pianto cessa, solo piú la voglia della tenerezza perduta. Quando il mondo crolla l'amicizia ci permette di sopravvivere. É necessario che quell'abbraccio continui ancora perché la fragile serenità si consolidi nel cuore di Lucia. Arianna decide di mettersi comoda, si sfila le scarpe e tira su i piedi. Assume quella posizione molto femminile con la schiena appoggiata allo schienale del divano, le gambe completamente flesse ed unite e le ginocchia da un lato. Un'acrobazia del bacino e della colonna lombare. Nel far ciò la gonna già corta risale e scopre il pizzo della calza, il laccetto del reggicalze e un buona porzione della magnifica pelle della sua coscia. Anche Lucia si mette comoda e con il braccio destro che cingeva la vita di Arianna, scende e porta la mano verso il gluteo e poi sulla coscia scoperta. Senza la piena coscienza del suo gesto e spinta dal bisogno di rendere un poco di quella tenerezza ricevuta, comincia a giocare con le dita sul bordo della calza, insinua i pollastrelli sotto il reggicalze e comincia a carezzare la pelle vellutata della coscia. Ad Arianna quella carezza da molto piacere. Finora l'aveva ricevuta solo dagli uomini, ma anche lei non ha ancora realizzato pienamente, tutta intenta a coccolare l'amica. Poi il vago piacere tende a trasformarsi in qualcosa di eccitante ed un abbozzo di pensiero prende corpo nella sua mente. "Ma é una donna che mi carezza la coscia !". Poi, come un lampo, la consapevolezza che quella é una delle sue inconfessabili fantasie erotiche. Arianna é eccitata e i suoi gesti, man mano che calano i freni inibitori, si trasformano, da consolatori a sensuali. I baci materni diventano piú prolungati, meno timidi, cambiano sede, dalle guance si trasferiscono sugl'occhi chiusi dell'amica, si spostano verso il collo, un accenno di lingua compare tra le labbra. Lucia sembra non accorgersi di questo cambiamento ma sembra gradire. Forse riprova ciò che credeva perduto con la partenza del suo uomo, una sorta di rivincita, quasi a dire: " Toh, bastardo! Non ho già piú bisogno di te per provare piacere". Le mani di entrambe diventano piú ardite, si muovono sui loro corpi cercando zone nuove. Lucia si sposta dalla coscia al gluteo, si infila sotto la mutandina e palpa a piena mano quella rotondità burrosa e soda. Arianna passa a carezzare il seno, sull'esterno, da sopra la maglietta, come se la sua carezza volesse ancora confondersi con un abbraccio. Il piacere cresce e arriva pienamente alla coscienza. Che importa? Siamo amiche e l'amicizia concede anche questo. Paroline dolci, sussurri:
Siii, stringimi forte, ancoraaa, mi piace, amoreeeee.....
Poi le bocche si incontrano e si congiungono, le labbra si schiudono, le lingue guizzano. Le mani di Arianna passano sotto la maglietta di Lucia a cercare il gancetto del reggiseno, con dita esperte di donna lo aprono ed il seno prosperoso é libero di spandersi e di essere colto, da mani, da labbra, da altri seni.
I vestiti volano via e le due donne sono nude.
Un tripudio di splendori femminili, di rotondità, di morbidezze, di biancori e di segni di abbronzatura, di peli pubici e di capelli scomposti, di capezzoli rosei e di labbra bagnate....
Si abbracciano, non piú maternamente o infantilmente, ora si stringono in maniera sensuale. Sono abbracci colmi di desiderio reciproco, le mani sulle schiene carezzano decise, esplorano, le unghie graffiano. I seni si "baciano" tra loro, capezzolo con capezzolo, come lingue. Le due donne vogliono di piú, ora la diga del pudore é crollata, non hanno piú bisogno del pretesto della disperazione di Lucia da consolare. Si sono desiderate per anni ed ora se lo sono confessato. Arianna é la piú intraprendente e conduce il gioco erotico, sceglie le posizioni, da il piacere a Lucia in mille modi diversi. La tiene sotto di sé, la bacia, le succhia avidamente i capezzoli mentre la mano massaggia e strizza dolcemente la tetta, affonda il viso tra i seni e se li strofina sulle guance. Parole a volte dolcissime, a volte forti escono dalla sua bocca, a volte sussurrate a volte quasi urlate, con passione che pare quasi rabbiosa, come se avesse dovuto restare troppo a lungo repressa, inconfessata:
"Micina mia, ti amo da morire.... siiii, ti voglio tutta fino in fondo....sei solo mia,miaaa...
Poi le mani e le bocche si esplorano i sessi, con voluttà, quasi con urgenza, come se potesse essere l'ultima volta. Riverse una sull'altra, allacciate strette in un elegantissimo 69, sono il tripudio della femminilità. Arianna gratifica il sesso dell'amica con un accurato lavoro di bocca. La lingua si introduce tra le piccole labbra ingarbugliate, le separa, quasi a voler mettere ordine in quel meraviglioso caos di pliche mucose violette,si sposta verso il bocciolo del clitoride e lo titilla, torna indietro e penetra con tutta la lingua la vagina. A questo punto é la punta del suo naso a sposarsi col clitoride. Il suo viso é tutto cosparso degli abbondanti e vischiosi umori di Lucia, dal gusto e dall' odore esilarante. Dona un immenso piacere e contemporaneamente la sua figa é oggetto delle stesse premure da parte dell'altra, che però ha scelto di deliziarla principalmente con le dita. Esplora, separa, pettina. Anche lei titilla il bocciolo, si inumidisce bene il dito e gode a farlo erigere, facendo attenzione a non provocare sensazioni troppo intense e quindi fastidiose. Poi il medio e l'indice uniti si danno alla penetrazione della vagina di Arianna, ne esplorano tutte le pliche mucose, la dilatano e spingono, rimpiangendo di non essere piú lunghi e di non essere cazzi. Sui loro visi si dipinge una dolcezza infinita, i lineamenti sono distesi in un languido sorriso, espressione del loro amore puro. Poi le sopracciglia si corrugano, le labbra si contorcono e i muscoli della mascella si contraggono, segno evidente che l'intensità del piacere arriva al parossismo ed andava interrotta. Le carezze e le parole dolci riprendono il sopravvento sulla passione violenta, cosí come all'onda impetuosa segue la risacca. Ma quando due donne si desiderano non vedono l'ora di unire i loro sessi, cosí come tra uomo e donna, ma non hanno bisogno della penetrazione. Lucia, inginocchiata davanti ad Arianna, le afferra le splendide caviglie, le solleva i piedi in alto non dimenticando di baciarglieli e leccarle le dita con le unghie ben laccate. Le spalanca le gambe ed ha un tonfo al cuore per l'eccitazione nel vedere l'amica cosí, offerta alle sue voglie, con la figa pelosa e fradicia che sembra dire: " ti aspetto, coglimi, ti voglio, ma fai presto amore, non resisto piú". Si guardano negl'occhi ed ognuna vede riflessa sul viso dell'altra l'urgenza del suo stesso desiderio. Lucia, che ora si é fatta piú intraprendente, ha ribaltato i ruoli e dirige il gioco. Scavalca Arianna con una gamba e i due sessi sono uno di fronte all'altro, si abbassa un poco ed eccole allacciate. Il contatto é elettrizzante, i due sessi sembrano bocche vogliose che si baciano voluttuosamente, grandi labbra carnose che si massaggiano a vicenda, peli pubici che s'intrecciano, piccole labbra tenere e bagnatissime come lingue. I due clitoridi, eretti che si cercano per "tormentarsi" a vicenda sono le antenne del piacere delle due donne. É un tripudio di gemiti, di urletti, di parole dolci e porche. Il ritmo si fa forsennato ed il piacere monta sempre piú verso il culmine. Le due amanti sono sesso puro, non ragionano piú. Poi ad un tratto Lucia si riversa su Arianna, sono un corpo solo, i sessi fusi fra loro, due ventri uniti intimamente senza piú un centimetro di spazio, quattro seni che non si sa piú a chi appartengono, bocche penetrate da lingue che non si sa piú di chi sono, piedi che si cercano, braccia che avvolgono mani che brancicano.
L'orgasmo arriva furioso, totale, come un fulmine che parte dai sessi e si irradia ai ventri, su per la schiena fino al cervello che si offusca nel piacere. Un orgasmo che é UNO perché i due esseri sono fusi in UNO solo, UNO il corpo, UNO lo spirito. Restano abbandonate, abbracciate, spossate, piacevolmente svuotate.
Amiche? Amanti?
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Categorie: Lesbo