Tornai a casa verso le 14 non sapevo che fare allora aprii il computer e andai sui siti dei giornali, ad un certo punto mi arrivò l'avviso di un messaggio, andai e vidi che mi avvisavano di un assegno, uscii di casa e andai alla casa, qui andai dal mio editor che appena mi vide mi abbracciò festoso
"Marco hai sfondato pensa che le nostre rotative lavorano 24 ore su 24 e lo stesso facciamo fatica a stare dietro agli ordini, guarda c'è quì il tuo nuovo contratto leggilo con calma ma se vuoi ti anticipo che dal 20% delle vendite passi al 60%, questo assegno è ancora quello al 20 ma preparati ad assegni molto più grossi"
"Oh grazie signor Franchi"
"Grazie a te ragazzo, per il libro che ci avevi consegnato vorremmo aspettare quando caleranno le vendite di questo, sei daccordo?"
"Si mi pare giusto allora la saluto"
"Ciao Marco"
"Buongiorno signor Franchi"
Uscii dall'ufficio e lessi l'importo dell'assegno, mi sentii mancare le gambe per cui mi dovetti sedere su una poltrona per riprendermi
"800.000 euro", quando mi calmai mi alzai e tornai a casa, stetti per mettere a posto l'assegno ma mi ricordai che il giorno dopo dovevo vedere le stesse facce di fastidio.
L'indomani andai in banca e appena entrato mi si avvicinò il capoufficio e mi disse chiaramente
"Guardi la sua presenza dà fastidio a molti nostri clienti per cui la pregherei di chiudere il conto"
Un impiegato mi dette il mio assegno che avevo dato di 200.000 euro e così con l'altro attraversai la strada e andai nell'altra banca, qui un commesso registrò l'operazione del versamento dei due assegni poi avvisò il capoufficio, lui si complimentò con me e poi quando vide la mia firma sulla ricevuta mi guardò perplesso
"Mi scusi perchè mi guarda così ha cambiato idea, non mi vuole anche lei?"
"No assolutamente, lei è omonimo di uno scrittore che va molto adesso, sò che è molto giovane"
" Sono io Marco Seppi"
" Ohhh che piacere mia moglie stà divorando il suo libro, se le dico che è diventato nostro correntista chissà che gioia, ma perchè non l'hanno voluta nell'altra banca?"
"Perchè sono così come sono gay effeminato"
"Ma tu guarda che deficenti, senta lo sà che noi e quelli dell'altra banca pranziamo allo stesso ristorante? Se non le dispiace si faccia trovare a questo indirizzo per le 12,30, ci facciamo una bella risata, le và bene?"
"Allora ci vediamo"
Una volta fuori feci un'altro giro, comprai qualcosa per me, feci una piccola spesa, presi i giornali e alle 12 30 stavo andando fuori dal ristorante mi fermai un attimo vedendo i vecchi impiegati, una volta che furono entrati aspettai quelli nuovi, una volta chje arrivarono mi feci vedere, una volta vicino il capoufficio mi strinse la mano ed entrammo, subito appena che entrai i vecchi mi guardarono male e rimasero stupiti quando ero coi nuovi.
"Signor Seppi frà poco arriverà anche mia moglie la vuole conoscere a tutti i costi, mi misi vicino al capoufficio dopo due minuti arrivò la moglie e il marito mi indicò a lei, la signora mi venne vicino e mi abbracciò calorosamente, poi si sedette, dall'altro tavolo le facce degli altri si fecero scure, vedi che c'era pure una faccia nuova, il mio capoufficio poi li smerdò
"Ueh ragazzi sapete chi avete cacciato via? Marco Seppi, l'avete presente? e poi ha depositato anche un assegno da 800.000 euro più quello che era depositato da voi, grazie""
La faccia nuova si alzò di scatto prese malamente per un braccio il vecchio capoufficio e lo portò fuori, il signore gridò talmente forte che era impossibile non sentire, praticamente gli diede dell'incapace e lo licenziò al momento dicendogli che avrebbe messo una bruttissima nota sul suo curriculum, mancò poco che il signore non prese a pedate nel culo l'impiegato, io e i miei nuovi impiegati trascorremmo il pranzo allegramente e naturalmente volli pagare tutto io.
Fù una settimana più che normale dopo, quasi noiosa, mi venne in mente poi di chiedere a Franco se avesse libero un appartamento più grande del mio.
Finalmente arrivò, fece un rumore della madonna , era sera tardi ed io ero a letto, sentii un subbuglio pazzesco mi alzai e andai a vedere, vidi Franco a terra dentro a casa sua a ridere come un matto ma anche che puzzava di liquore in modo incredibile, lo aiutai ad alzarsi e lo portai sul suo letto, poi misi a posto le sue cose, tornai da lui ma era completamente già addormentato.
La mattina dopo lo vidi uscire di casa che era mezzogiorno
"Franco che ciucca che hai preso"
"Taci non sò come sono venuto a casa, prima che partissi abbiamo fatto la gara a chi beveva più grappa nel bar, l'ho vinto io con 13 grappe poi sono partito, al primo momento nulla però quando ero già in paese mi ha preso completamente"
"Dove vai adesso?"
"In pizzeria dai vieni anche tu"
"Và bene perchè ti devo parlare"
Una volta in pizzeria Franco si ricordò di ciò che gli avevo detto e mi chiese
"Marco ma cosa volevi chiedermi"
"Franco stò cercando una casa un pò più grande della mia, nel caso venisse a trovarmi mia madre"
"Guarda ho giustpo un tre locali già ammobiliato al primo piano, dopo te lo faccio vedere"
Una volta arrivati a casa Franco prese le chiavi e mi fece vedere l'appartamento.
Una volta aperte le finestree vidi che la casa era bella luminosa tutta in bianco, i mobili erano in buono stato, c'era un letto matrimoniale e un'altro lettino
"Marco penso che le lenzuola matrimoniali non ce l'hai dopo te li do io un paio di cambi"
"Ma Marco come mai , guarda che l'affitto sarà più alto, sai 90mq, non sono 40"
"Tranquillo ho ricevuto un'altro bellissimo assegno"
"Ma lo sai Marco che mio cugino che abita a Rosario stà leggendo il tuo libro, mi ha detto che tanti argentini stanno leggendo i tuoi libri, sono felice di questo"
"Si quando ho preso l'assegno me l'hanno detto"
"Dai vieni a casa mia che mi sei mancato da morire"
Entrai in casa di Franco, lui cercò subito le lenzuola e mi dette anche una coperta, poi ci mettemmo a baciarci, anche a me lui era mancato, in fin dei conti era l'unico che mi amava, i baci si fecero sempre più focosi, piano piano andammo verso il letto si sdraiammo, , poi ci spogliammo, mi prese subito a rischio di farmi cadere dal letto mi mise di fianco e mi alzò una gamba e subito mi penetrò iniziando subito la cavalcata
"Marco non immagini quanto tu mi sei mancato, ti ho sognato anche di notte, ti cercavo"
"Ora sono qui con te Franco"
"Vorrei scoparti per un giorno intero Marco"
" Tu comincia a scoparmi per bene, dai dacci dentro ohhhh siii siii dai dsai dai"
"Marcooooo ti asmoooooo"
"Anch'io Franco anch'io"
" Ti voglio mio solo mio"
"Ma io sono solo tuo, solo tu mi scopi"
"Marco ma perchè non vieni ad abitare con me"
"Perchè mi piace avere la mia libertà, tu puoi venire quando vuoi, ma voglio la mia casa ahhhh dai daiii"
"Ohhhhh sborro sborro Marco sborro dopo ti stò un pò dentro dai"
"Và bene mi fà piacere sentirti dentro"
Ci addormentammo così lui da dietro abbracciato stretto a me col suo cazzo dentro il mio culo, quando ci svegliammo era tardi, era scuro, guardai l'orologio e vidi che erano le 10 di sera, mi alzai divincolandomi da lui, presi le lenzuola e la coperta e lentamente andai verso casa mia, ancora e per poco il mio vecchio buco.
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Aggiunto: 4 anni fa
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Gay e Bisex