In quella zona di penombra pensavo di sostare per un po’ e poi me ne sarei andato in bagno a scaricare tutti gli ormoni accumulati. Però….se si fosse fatto avanti qualcuno intanto …..magari ci poteva scappare qualcosa di divertente.
Da un certo punto di vista con così poche persone in giro si poteva stare più tranquilli, ma nello stesso tempo scarseggiavano le possibilità di combinare. A quel punto mi accorsi di non essere solo in fondo alla sala come credevo. Una figura fino a quel momento non distinguibile nell'oscurità che avvolgeva la zona si staccò dalla penombra avvicinandosi a me con molta circospezione. Notai con la coda dell'occhio che mentre accostava alla mia sinistra continuava a controllare quello che succedeva intorno, quasi non volesse essere notato. Dopo poco si trovò appoggiato al mio braccio sinistro si girò di fianco iniziando ad ispezionare la patta dei miei pantaloni e fu allora che lo riconobbi: era quello della “prima volta”. Anche lui mi aveva riconosciuto e non perse altro tempo. Iniziò subito a palparmi con cura il cavallo dei pantaloni ed a massaggiarmi i testicoli, poi passò ad accarezzare la parte di rigonfiamento corrispondente all'asta che era già molto dura. Quando fece per abbassare la cerniera dei jeans lo fermai “non qui, andiamo in bagno” gli proposi. Accettò di buon grado e sorridendo. Appena chiusi con lo scatto di sicurezza nel gabinetto con la turca vicino alla galleria lui mi saltò addosso tastando con foga il mio basso ventre ed iniziando a sfilare la camicia dalla cintola e per sollevare la t-shirt che portavo sotto. Una volta abbassata la cerniera dei pantaloni mi ritrovai con l'uccello nella sua mano destra e la sua bocca che mi succhiava un capezzolo. Poi tutto si svolse molto rapidamente. Dopo avermi scappellato il pene con la sua solita perizia iniziò a masturbarmi passando con le dita dalla punta del glande fino alla base dell'uccello. Avanti ed indietro, avanti ed indietro. Il massaggio aumentò progressivamente di frequenza per qualche minuto finché non fui più in grado di opporre resistenza. Ebbi un sussulto con il quale sporsi in avanti il bacino mentre mi lasciavo andare in una sborrata abbondantissima nella sua mano.
Notai che la seguì con soddisfazione durante tutto il suo svolgimento e senza mai staccare la mano dal mio uccello.
“Che sborrata che mi hai dato” fu il suo commento conclusivo mentre. ancora ansimando, finivo di eiaculare di riprendermi da quell'orgasmo sconvolgente.
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