In poche settimane la nuova routine si impadronì del nostro matrimonio; la situazione era degenerata e si era stabilizzata.
Mia moglie era ormai amante fissa del suo capoufficio, le loro scopate erano frequenti e intensissime e io mio malgrado ero diventato quasi solo spettatore in questo rapporto a tre.
Daniele si comportava da vero bull dominante, otteneva qualsiasi cosa da Elena, che era eccitata da questa situazione anche nella vita quotidiana e non solo nell'ambito dei loro incontri.
Un gradino alla volta io accettavo ogni crescente umiliazione, come se ormai fossi ipnotizzato da una avventura sessuale che rendeva la mia donna visibilmente estasiata ma che non scalfiva per niente i nostri rapporti con gli amici o con i parenti in famiglia.

Almeno una volta a settimana poi Daniele era ospite da noi e queste serate si concludevano sempre con la loro scopata nel nostro letto ed io seduto in poltrona a guardare o chiuso in bagno costretto ad ascoltare e ad aspettare l'arrivo di Elena per rinfrescarsi la figa.
La sera del suo compleanno però andava festeggiata in modo speciale, quasi come per iniziare un nuovo percorso, e questo modo non poteva che avere un obiettivo: il culo!

Così dopo la consueta leggera cenetta andammo in camera dove loro entrarono nel letto iniziando a spogliarsi e baciarsi mentre io mi accomodai sulla sedia per vedere lo spettacolo e pronto a menarmelo.
Dopo pochi minuti però Elena sgattaiolò giù dal letto per venire da me e iniziò a giocare e succhiare il mio uccello.

"Glielo hai detto cosa ti faccio stasera?" chiese Daniele, lasciando intendere che il loro gioco era ben programmato....

"No, diglielo tu" rispose lei, fissandomi negli occhi ma senza smettere di menarmi il cazzo.

Il tono di voce si fece duro come per impartire ordini... "Adesso la tua mogliettina ti fa un bel pompino così sei contento, poi te ne vai, esci e vai a comprare dei preservativi mentre io me la scopo. Così quando torni me la inculo qui davanti a te. La inculo nel tuo letto e ti faccio vedere e sentire come la faccio gridare. Ti faccio vedere come si fa a scopare la puttana che ti sei sposato visto non sei in grado di meritarla!"
Fu durissimo. Ma anch'io ormai ero sottomesso e godevo, sia per la lingua di Elena che si prendeva il mio uccello sia per quello che avevo sentito: incredibile.
Il mio orgasmo fu veloce ed Elena ingoiò tutto da brava; per me fu bellissimo.
Poi ci guardammo negli occhi dicendoci quel ti amo che sembra fuori luogo solo a chi non capisce certe cose...

Ma Daniele quella sera era veramente duro: "Dai muoviti Elena! Non fare la tenera! Vieni qui che ce l'ho dritto da morire e voglio scoparti subito! E tu vattene ti ho già detto cosa devi fare!!"

Io mi vestii velocemente mentre loro con ben pochi preliminari iniziarono subito a scopare, come se non esistessi.
Elena gli saltava sopra mentre lui da sdraiato giocava con le mani sulle sue bellissime tette che dondolavano seguendo i colpi del cazzo.
"Saluta il cornuto che esce per noi" disse Daniele, mentre lei mi sorrise leggermente senza smettere di muoversi quasi impalata sul suo uccello.

Cercai di essere il più veloce possibile andando al primo distributore automatico ma al mio ritorno avevano già finito e stavano fumando a letto.

"Ohh adesso ci divertiamo finalmente!"
Daniele era il vero unico padrone della situazione: spinse la testa di Elena sul suo cazzo e poi mi disse di spogliarmi facendo battute sulle mie dimensioni; mi umiliava con le parole mentre si leccava in ogni modo la mia splendida Ele, come mi piaceva chiamarla. Vedere il suo corpo così bello, splendido muoversi con tanta passione la rendeva una vera dea, una dea del sesso. Mi convincevo che lo meritava e che doveva avere ogni piacere che desiderava tanto era favolosa...

Poi mi fecero salire sul letto... Di fronte a loro.. "Dai, mettimelo tu il goldone!" L'ordine di Daniele era deciso.
Io avevo schifo, non avevo mai toccato un altro cazzo nella mia vita, ma c'era quel qualcosa di inspiegabile che non ci faceva uscire dal gioco ormai.
Mi abbassai e cominciai a srotolare il preservativo sul suo durissimo cazzo mentre loro mi guardavano dall'alto sorridendo e slinguandosi con gusto, aumentando la mia umiliazione; anche lei mi diceva di metterglielo su bene e poi si girò, piegandosi a pecora, pronta per essere inculata a 90.

A quel punto io stavo per scendere ma lui mi fermò: "Stai qui. Voglio che le metti le mani sul culo. Voglio che le allarghi le chiappe. Sarai tu ad aprirmela per bene. Dai cornutooo!!!"
Cornuto quella sera continuava a ripetermelo. Io non mi opponevo più a niente ormai, ero in sua balia, come Elena da ormai alcune settimane. Dicevamo sempre si ad ogni suo desiderio.

Fu umiliante ed eccitante, e il mio cazzo me lo dimostrava. Ero lì a tenere fermo il culo di mia moglie, ad aprire la sua rosellina che veniva penetrata dal suo vero nuovo toro.
"Guarda bene come ti apro la donna!!!"
"E tu godi troia, godi che ti entro dentro. Grida che ti voglio sentire puttana!!"
Quel cazzo piano piano ma senza mai fermarsi entrò dentro il culo di quella cagna che sentivo godere con la voce dentro al cuscino.
Poi Daniele mise le sue mani sopra le mie quasi incastrandomi e continuò: " Guardala, sentilaaa!!! Da stasera è mia è tutta mia hai capito? La tua donna è solo mia adesso!!! Tua moglie non la scopi più!!!"
E io lì ad assecondarlo... "Sfondala sfondala senti come gode"

Non mi rendevo conto di quanto venivo sottomesso... Dopo poco Daniele mi disse di andare a segarmi e io raggiunsi la mia solita sedia per guardarli.
Elena non aveva il minimo dolore, anzi lo incitava ad essere inculata. Con calma, ma continuava a dire di godere, di volerlo tutto, di sentirsi piena. Le sue mani facevano capire quanto godeva, una pazza infoiata.
Daniele se la pompava di gusto, per alcuni minuti le aprì il culo senza soste, mentre io ancora una volta mi segai in mano senza resistere a quello spettacolo.

Poi lui si sollevò, si tolse il profilattico e lo lanciò a terra; mantenne Elena a pecorina e col cazzo nudo usò la sua figa per gli ultimi colpi e per sborrarle dentro come di solito.
Si era preso anche il culo di mia moglie proprio dove ci dormo e le aveva riempito la figa di sborra un altro paio di volte: con il sesso, con lo stipendio e con la nostra voglia di sottomissione si era preso il nostro matrimonio.
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