A passi lenti ritornai verso casa mi guardavo in giro sereno e per la prima volta guardai con più attenzione ciò che mi circondava, c'era un bel giardino recintato dove delle mamme accudivano i loro figli, c'erano pure dei cani che abbaiavano per poter giocare coi piccoli poi fermo dentro una tintoria c'era Franco, mi fermai ma non feci nulla per farmi vedere, al braccio aveva due grandi sacchi di plastica, quelli grossi da super mercato, vidi che la commessa gli diede un'altro sacco praticamente aveva le braccia e le mani impegnate per fortuna aveva già pagato altrimenti sarebbe diventata una questione ridicola, finalmente Franco uscì dal negozio e si diresse anche lui verso casa ma era su un'altro marciapiede e non mi vide per cui gli andai vicino e cercai di prendere almeno un sacco, lui si girò spaventato ma quando mi vide scoppiò a ridere
"Marco non farmi più uno scherzo del genere"
"Ma non mi avevi proprio visto allora"
"Dov'eri?"
"Dall'altra parte del marciapiede"
"Ma guarda, è proprio vero che se hai pensieri in testa vedi solo te stesso, dove vai adesso?"
" A casa sono uscito a prendere qualcosa da leggere, non potrò sempre e unicamente scrivere!!"
"No certo che no, sai avevo in casa un vecchio vestito ma tenuto perfettamente di quando da giovane partecipavo ai gay pride, allora mi stava bene è un vestito di un rosa molto forte ma tipo calzamaglia molto aderente nel senso che è proprio l'abito che si adatta al corpo, lo sai che è della tua taglia?"
"Ma come fà a dirlo"
"Dai arriviamo a casa tua e lo provi"
"Ma non siamo a carnevale"
"Non è un abito da carnevale anche se è molto vistoso, dai chiudiamo le tapparelle così nessuno ti vede"
Arrivammo a casa e come prima cosa io e Franco ci bevemmo una birra bella fresca, poi Franco mi convinse e mi aiutò a spogliarmi tutto, l'abito era veramente molto aderente e andava messo proprio con niente sotto, una volta indossato Franco mi aiutò a mettermelo meglio poi mi portò davanti ad uno specchio che avevo trovato in una valigia, così potei vedermi e rimasi letteralmente choccato, era perfetto per me, il mio corpo si era ancora un pochino effeminato ed il vestito risaltava le mie curve femmilinee, rimasi completamente imbambolato fù Franco a farmi riprendere prendendomi il viso frà le sue mani e baciarmi con trasporto
"Marco sei perfetto per questo abito sabato al mio bar fanno una festa vieni con questo addosso"
"Ma signor Franco cosa dice? e se mi vedono in giro?"
"Semplice ti metterai sopra qualcosa, non sò un soprabito che ti copra gran parte del vestito, tranquillo ti accompagno io, vedrai che successo che avrai"
Rimasi interdetto ma Franco era sicuro di sè, mi tolsi l'abito e Franco mi mise subito gli occhi addosso
"Marco hai visto
? ti sei effeminato ancora un pochino"
Mentre diceva queste cose mi venne vicino e mi stampò un'altro bacio, poi un'altro e un'altro ancora cominciai anch'io a corrispondere e in un attimo eravamo sul mio letto, non feci in tempo a mettermi bene, ero insomma alla pecorina che lui mi fù subito addosso"
"Se le piace tanto allora mi scopi, anzi mi scopi ogni volta che vorrà, io sono qui"
" Grazie grazie Marco grazie"
"Franco lei mi vuole bene?"
"Marco penso di amarti"
" Allora anch'io la amo mi scopi mio signore"
Franco però non ce la fece più, il mio culo si riempì di 6 fiotti di sperma bollente e denso, io dalla foga con cui ero scopato ero sceso fino a mettrermi col culo per aria e lui sopra di me, una volta finito di sborrare mi rimase ancora dentro per finire i bollori, cominciammo a baciarci, poi lui ricevette una telefonata, vidi il suo viso cambiare espressione, uscì da me, si mise velocemente a posto mi diede un bacio veloce e se ne andò di corsa.
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Aggiunto: 4 anni fa
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Gay e Bisex