Mi ero diplomato da poco ma ormai avevo già un lavoro, facevo lo scrittore da due anni, grazie a questo lavoro avevo potuto trovare un appartamentino, un monolocale tutto per me visto che i miei genitori non mi vogliono più in casa da quel giorno che mi scoprirono baciare una persona del mio stesso sesso, fù un amore fugace veloce durò lo spazio di due settimane poi lui andò a vivere in tutt'altra parte dell'Italia, ma quel bacio fù l'inizio della mia vita da single.
Grazie a conoscenti venni a sapere appunto di questo monolocale libero in una casa a ringhiera al sesto piano, una di quelle vecchie case di periferia senza ascensori e anche un pochino malandate, quando il proprietario me la fece vedere rimasi un pò imbarazzato, il monolocale era messo malino, le pareti un pò scrostate e con segni visibili di umidità, il letto aveva una gamba traballante per fortuna che il proprietario era cosciente di tutto ciò e l'affitto di conseguenza era minimo.
La mia omosessualità la si poteva notare quasi subito, avevo un viso dai lineamenti molto delicati, portavo i capelli biondi lunghi fin dopo le spalle e avevo un sedere piuttosto interessante e femmilinei, in più a guardarmi bene non avevo peli su tuttom il corpo, notai subito gli occhi del proprietario di casa mia su di me ma non capii se erano occhiate interessante o di fastidio nel vedere una persona del mio tipo.
Era sera, una sera d'estate calda umida per fortuna il mio corpo era esile e non ero tipo di sudare tanto, mi ero messo su una specie di tavolino vicino alla finestra e su cui avevo messo il mio computer.
Stavo giusto guardandando fuori dalla finestra e sentivo le voci che venivano dal ballatoio quando mi venne in mente l'inizio di un romanzo, quando questo succede devo subito metterlo per iscritto per cui mi misi a scrivere sul computer e il racconto mi usciva fluido, senza intoppi, mi veniva naturale il proseguimento del racconto dopo l'idea iniziale, quando mi interruppi per un momento guardai l'orologio, era notte fonda, le tre e mezzo, lasciai su un foglio le idee per la prosecuzione e me ne andai a letto dopo aver rinforzato un pò la gamba "sifolina".
Al mattino mi svegliai tardi, anzi non era mattino, era già mezzogiorno, aprii la finestra e guarda un pò in quel momento passava il mio padrone di casa
"Ben svegliato Marco"
"Ohh buongiorno signor Franco, sà sono andato a letto molto tardi perchè avevo iniziato un romanzo e scrivi e scrivi ed è arrivata l'ora tarda"
"Già lei è unoscrittore, qualche volta mi farà leggere qualcosa di suo?"
" Se vuole le dò il mio ultimo libro, glielo regalo"
"Ohh grazie, adesso cosa fà?"
"Bè mi vesto e vado a mangiare in una pizzeria poi andrò a fare la spesa, non hjo nulla in casa"
"Guardi c'è una pizzeria buona quà vicino, appena esce dal portone volti a destra faccia ..... duecento metri e poi a sinistra ed è arrivato"
"Grazie mille signor Franco"
Guardai il barometro e segnava già 36 gradi, mi misi un pantalioncino corto una maglietta bianza e dei sandali, scesi le scale e seguendo le indicazioni trovai la pizzeria,.
Aveva ragione Franco la pizza era favolosa, appena finito pagai e andai a fare la spesa, nel traslocare avevo visto un piccolo supermercato, ci andai e feci la spesa, poi una volta a casa e messo a posto tutto contai i soldi che mi rimanevano,
"Cavolo meno male che per questo mese l'affitto l'ho già pagato, non mi rimane moltissimo speriamo di prendere qualcosa dal mio ultimo romanzo"
Pensai questo e mi venne un pò di sconforto, mi uscirono due lacrime dagli occhi poi scoppiai a piangere veramente, avevo 19 anni ed ero solo, ero figlio unico come lo erano i miei genitori, mi sentivo solo al mondo piansi fino allo sfinimento.
Era sera e dovevo cenare, preparai un piatto di spaghetti aglio e olio e peperoncino, ne misi un pò per sperare che mi avesse tirato sù un pò di morale, durante la cena si affacciò alla finestra Franco e notò i miei occhi rossi
"Marco perchè hai gli occhi rossi hai pianto?"
"Ho pensato un pò a me e mi è venuto un pò di sconforto, ho fatto la spesa e dopo mi sono accorto di avere con me pochi soldi"
"Dai vedrai che qualcosa succederà, sei già stato sfortunato coi tuoi genitori non può continuare con questa sfiga"
"Già ma per ora è così"
"Dai Marco sù con la vita"
Franco se ne andò ed io dopo la cena mi rimisi al lavoro, lavorai lavorai e senza accorgermi arrivarono ancora le tre e mezzo, piantai subito lì e andai a dormire.
Per ora niente scene di sesso, per ora però"
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Aggiunto: 4 anni fa
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Gay e Bisex