L'eta' si sa avanza per tutti, nonostante non si riesca ad arrestare il tempo e l'invecchiamento, la genetica a volte ci viene in aiuto. Essendo predisposti si puo' sembrare eternamente giovani anche arrivati ad una certa. senza bisogno di aiuti estetici come i famosi ritocchini plastici. Chi come me ha preso dalla mammina il gene della giovinezza, può ringraziare il cielo che il passare del tempo, ha influito poco sul suo corpo. e cosi' mi son trovata a festeggiare i miei primi 30 anni essendo ancora tutto sommato accettabile. 30 anni, 20 dei quali, passati a farmi aprire culo e bocca da mille e piu grossi cazzi in ogni parte,strade,case,automezzi,mezzi pubblici, di giorno o di notte non c'è stato nulla che non avessi provato.

Senza vantarmi, posso tranquillamente dire di aver avuto uomini quanto una vera donna. essendo stata trav per molti anni, avendo un corpo sinuoso e femminile, ho saputo sfruttarlo sempre al meglio. capelli lunghi mesciati tra il nero e il biondo, un faccino da cerbiatta, bocca a cuore, piccola ma carnosa,gambe perfettamente femminili, e un culo che ha fatto sempre il pieno di sperma e cazzi.

La mia vita e sempre stata un'odissea di avventure a volte pure incredibili anche per me che le avevo vissute di persona. Arrivata a 30 anni, una bella meta, ho voluto nuovamente mettermi alla prova, la prova della vita se vogliamo. Per dimostrare non so a chi, forse a me stessa, che ero ancora in grado di far drizzare i cazzi agli uomini, o forse di riuscire a essere brava come lo ero stata per tanti anni in adolescenza. Non mi sono MAI messa in competizione con donne vere o altre Trav, io son sempre stata una solitaria del sesso, per mè era una questione personale da non condividere con altre persone. il mio 30° compleanno avevo pensato a lungo sul come festeggiarlo, e con chi farlo. Una come me, che aveva già provato di tutto, cosa poteva ancora fare? mi domandai. Non trovai soluzioni ideali, era estate, un estate che tanto caldo ha fatto, e tanto sudore ci ha fatto versare.

In agosto di quel tempo,la città milanese dove sono nata e cresciuta, era un deserto arido e poco frequentato. Alla fine mi decisi, e optai per un viaggetto al mare, magari a trovare mia madre che da molto non vedevo, oppure mi sarei fermata in qualche posto li vicino, ci avrei pensato al momento. Cercai di capire solo come avrei affrontato il viaggio, non ho mai avuto ne auto, ne patente, e prendere il treno sarebbe stato un suicidio, data la calca di gente che partiva in quel periodo per le ferie. La notte non dormii molto, faceva troppo caldo, e il misero ventilatore che buttava aria tiepida se non calda, non mi aiutava a conciliare il sonno.

Decisi di uscire a farmi una passeggiata notturna, di quelle che ormai non facevo piu' da parecchio tempo. Una volta,era mia abitudine fare lunghe passeggiate notturne d'estate per i quartieri della mia zona, magari in cerca di qualche avventuretta. Smisi quando iniziai a trovare troppa gente fastidiosa per le strade,e attaccabrighe, ubriachi e Stalker. Quella sera ripresi ad uscire, anche se per una sola notte.

Indossai un perizomino nero, reggiseno a coppe, una T-Shirt nera attillata e scollacciata, un paio di shorts in Jeans, delle calze a rete autoreggenti nere, e stivaloni ai piedi. Un'abbigliamento che avevo usato varie volte durante le mie uscite negli anni passati, e che ancora usavo, nonostante le mie forme, iniziassero ad arrotondarsi un po con il passare del tempo. Con un filo di trucco sul viso, capelli sciolti sulla schiena, zainetto in spalla sono uscita all'avventura. Era parecchio tempo ormai che non facevo un'azzardata simile, sentire il profumo dell'aria notturna, e il silenzio che mi avvolgeva nell'oscurità rischiarata solo dai soliti lampioni stradali, mi eccitò non poco. Avevo dimenticato quelle sensazioni, e mi rallegrai nel averle ritrovate anche se per una sola notte. Come dicevo, tutto era silenzio, era circa l'una quando svoltai l'angolo e mi incamminai per la strada deserta che mi portava alla vecchia zona, (avevo cambiato casa da un'anno), tornare nelle strade dove mille volte ero stata rimorchiata e scopata da estranei, mi eccitò ancora di piu'.

Dovetti toccarmi il pisello ormai duro dentro gli shorts. Mi guardai attorno, non c'era anima viva, ne approfittai per togliermeli, restando solo con la T-shirt scollata e il perizoma, continuando a camminare godendomi la notte, e un po di frescura che si era fatta mano a mano che mi incamminavo. Il mio bel culetto morbido liscio e ancora sodo in bella vista, risaltava ad ogni lampione sotto cui passavo. Il pisello pero' quasi mi usciva dal mini perizoma. Da lontano il rombo del motore di un'auto, e dei fari che si avvicinavano, mi fecero sobbalzare all'improvviso. Voltai la testa senza però fermarmi. Continuai a camminare per la mia direzione, l'auto avanzo' vicino a mè rallentando, mi sorpassò e si fermò a pochi metri piu avanti. Non mi scomposi, continuai sulla mia strada e una volta vicino alla macchina, notai che il finestrino del passeggero era abbasato del tutto, una voce all'interno attirò la mia attenzione: "Ciao Bella... ti serve un passaggio?" mi fermai e accostai la testa al finestrino, e vidi all'interno, un'uomo sui sessant'anni circa, che con un sorriso che mi invitava a salire.

Lo guardai un'attimo prima di rispondergli, poi chiesi "Dove Vai?" "Faccio un giro, vuoi unirti a me o hai da fare?" ha detto l'uomo. Forse pensava fossi la solita battona intenta a lavorare, gli sorrisi, ho aperto la portiera, e sono salita con lui. Mi sono Presentata porgendogli la manina con le unghie lunghe e ben smaltate di rosso, "Christy Piacere" ho detto. Lui si presentò a sua volta come "Fabio". Dopo avermi fatto i complimenti non solo per il bel nome, ma anche per il mio fisico, l'uomo avviò il motore e mi chiese dove volessi essere trasportata.

Non avevo una meta precisa gli confidai, quindi lasciai decidere a lui. Ci avviammo non si sa dove, nel tragitto, facemmo conoscenza, scoprendo che aveva in effetti sessantadue anni, ci ero andata vicina. Quando fui io a confessargli la mia eta', l'uomo stento' a credere avessi davvero trent'anni. Mi lusingò a lungo, posò una mano sulle mie gambe, che accarezzò, e fece un apprezzamento anche al mio culetto, che aveva visto da lontano prima di caricarmi.

Mi piaceva quel gioco di corteggiamenti a cui non ero piu' abituata. Mi godetti ogni istante di quella nottata. L'uomo mi tornò a chiedere se avevo deciso dove volessi andare, cosi' senza pensarci gli risposi che volevo andare da mia madre in veneto, era molto tempo non la vedevo e non avendo mezzi per spostarmi, stavo pensando a come andarci per passare con lei qualche giorno almeno. Ad un semaforo ci fermammo, e l'uomo avanzò la proposta: "Se vuoi posso portarti io da lei". Rimasi in silenzio, guardandolo negli occhi stupita del gesto che non mi aspettavo. Tentennai, "Non saprei, non ci conosciamo nemmeno e...." l'uomo mi bloccò subito: "Se non ti fidi, posso comprenderlo.. la mia intenzione era buona...." stavolta lo stoppai io, non so perchè, ma il mio istinto che di solito sbaglia poco, mi diceva che potevo fidarmi di quell'estraneo.

Annui' con la testa e risposi "E sia.. ti ringrazio molto, ti pagherò almeno la benzina e l'autostrada..." l'uomo mi interruppe "No ferma... non ho detto che ti avrei fatto da tassista, ma che ti avrei accompagnata...", gli sorrisi, e mentre ripartimmo al semaforo verde, gli domandai "vorresti fare l'amore con me?" era evidente che non gli ero proprio indifferente, lo si capiva, e lo tentai. L'uomo mettendomi una mano sul pisello, ed estraendomelo dal perizoma,masturbandomi piano piano, mentre con l'altra teneva il volante, intanto che io allargavo le gambe per agevolarlo, rispose a tono: "Ne ho una voglia matta". Accostammo in un vicolo buio, le strade erano quasi deserte, a parte qualche auto che passava di rado.

Fermati in uno spiazzo buio e distante da passanti eventuali, l'uomo si fece aiutare a sbottonarsi i pantaloni, mentre io ero eccitatissima come una verginella al suo primo rapporto. Era passato del tempo da quando non prendevo piu' un bel cazzo, e che non facevo l'amore con un uomo. Avevo smesso per fare contenta mamma, ma non si può tenere a bada le voglie represse di una troietta. Cosi, rieccomi nuovamente a fare ciò che avevo fatto per piu' di vent'anni. Abbracciai l'uomo salendogli sopra, togliendogli la camicia, e baciandolo con la lingua in bocca, ero tutta un bollore,avevo una voglia matta di farmi di nuovo riempire come ai vecchi tempi. Tolsi la lingua dalla sua bocca, per chinarmi tra le sue gambe, prendendogli il cazzo in pugno, e facendolo sparire dentro la mia gola.

Chiusi gli occhi, e lo assaporai con gioia, quasi con un senso di commozione. Non potevo credere di fare ancora quello che mia madre mi aveva proibito di fare per troppo pempo. Succhiavo il cazzo di Fabio, leccavo come un'assatanata la sua asta pelosa, fino a fargli esplodere la cappella. Il poveretto, non resistette a lungo a tanta passione della mia bocca, mi riempi' la gola di calda sperma, che ingoiai senza pensarci nemmeno un secondo. Alzai la testa dal suo ventre, guardandolo preoccupata con ancora la sperma che filava a gocce giu' dalle mie labbra.

L'uomo mi sorrise timidamente, "Mi spiace, non ho resistito alla tua bocca..." poi mi invitò a scendere, non capivo che volesse fare. Mi fece mettere sdraiata a pancia sotto e a gambe larghe sul cofano caldo dell'auto, mentre lui mi scostava da un lato il periziomino per puntare la sua grossa cappella dritta trà le mie natiche. Lo lasciai fare senza protestare, spinse appoggiandosi a me con il suo corpo. Provai una vampata di calore in tutto il corpo, mentre la sua grossa cappella scivolava senza problemi dentro di me. Come se il tempo per il mio bel culetto non fosse mai passato. Erano secoli che non ne prendevo uno dentro, ma il mio bel sederino sembrava non aver perso l'abitudine, e si apri' senza problemi, facendomi esplodere di piacere, mentre l'uomo iniziava a stantuffarmi sempre piu' velocemente sul cofano della sua auto.

Lo sentivo godere e ansimare sui miei capelli, voltai la testa e lo baciai in bocca, mentre mi stantuffava come un toro scatenato. Sentivo il suo bel cazzo lungo e duro, entrarmi e uscirmi di continuo slabbrandomi le natiche, mentre io ero presa da fremiti di piacere ormai dimenticati, che tornavano fortemente in superficie. Fu come rivivere un Deja Vu di oltre vent'anni. alla fine mi ero fatta scopare cosi' mille e piu' volte in passato, di cosa mi stupivo? forse del fatto che quando non sei abituata piu a fare delle cose simili, e la rifai dopo lungo tempo, ne riassapori meglio ogni particolare. Le sue mani sudate sui miei fianchi burrosi, il suo ventre che si attaccava e distaccava dalla mia schiena ad ogni colpo che mi dava, i miei sospiri di piacere, erano cose che conoscevo a memoria, anche se non li avevo piu' assaporati da luno tempo.

L'uomo sborrò nuovamente, stavolta dentro al mio culetto, lavandomi bene, la sua sperma bollente, inizio' a colarmi sulle gambe da dietro. Eravamo sudati come maiali, ma ero felicissima, mentre il mio uomo mi stava ancora dentro, appoggiato su di me che mi coccolava teneramente, scostandomi i lunghi e bagnati capelli di lato per baciarmi sul collo.

Si era ormai fatta una certa, era quasi mattino, ma ancora non albeggiava, mentre ci ricomponevamo e ci sedemmo in auto guardandoci e fumando la classica sigaretta. Era una situazione paradossale per entrambi, alla fine era scoccata la freccia di [***], e ne eravamo entrambi consapevoli. Senza bisogno di aggiungere altro, ci avviammo verso casa mia, dove l'uomo mi riaccompagnò senza problemi. "Domani ti accompagno da mamma" mi disse, mentre parcheggiavamo l'auto e scendevamo per avviarci verso il portoncino della mia palazzina.

Lo feci salire tenendoci teneramente per mano. Salimmo le scale fino al secondo piano. Entrati in casa mia, passammo la notte insieme. Lui era divorziato, viveva solo, quindi nessuno lo attendeva per il rientro o avrebbe fatto storie se non fosse rincasato quella notte. Il Mattino successivo, era una splendida giornata di sole, faceva già caldo, e dopo essermi rimessa in sesto, lavata e ritruccata, eccitatissima, mi sono preparata per il lungo viaggio di cinque ore, che avrei fatto con il mio nuovo compagno per andare in Veneto a trovare mia madre. Mentre mi preparavo chiusa in bagno, l'uomo dormiva sul lettone matrimoniale. Lo lasciai li, era lui che doveva guidare alla fine, meglio riposasse finche poteva.

Preparando la colazione, ripensai a mamma, non la vedevo da molto, e l'ultima volta che ci eravamo viste, avevamo fatto quel dannato patto, mai piu' avrei fatto la Troia. Mai piu' avrei dovuto fare porcherie come quelle che avevo appena rifatto qualche ora prima, e se proprio volevo farmi una vita da donna, che mi trovassi un brav'uomo, serio e disposto a costruire con me qualcosa di vero. Infondo proprio oggi compivo i miei 30 anni, ero maturata e non piu' una ragazzina. Era giusto iniziare a pensare di farmi una vita seria. Ma che ci potevo fare se il richiamo dell'ormone, mi aveva riportata alla vita da vaccona che avevo sempre fatto? mi piaceva scopare, l'amore & il sesso per me erano la stessa identica cosa. Non ho mai scopato solo per piacere di fare sesso in vita mia. Ho sempre amato e dato tutta me stessa a chi mi sfondava con passione.

Tornare da mia madre in veste di Troia ancora una volta, mi faceva sentire un bel po in colpa. Mamma era ormai anzianotta, e non godeva piu' di ottima salute. Avrebbe sopportato di rivedermi ancora una volta cosi'? questi erano i miei pensieri, mentre mi infilavo gli shorts con le calze a rete nere autoreggenti, e la stessa T-Shirt scollacciata che avevo usato quella stessa notte per la mia uscita. Diedi un'ultima ritoccatina al trucco, e finalmente uscii dal bagno. Il mio uomo nel frattempo si era destato, e si stava gistando la colazione. Lo salutai con un bel bacio a stampo sulla bocca, mi fece i complimenti, ero splendida mi disse. "Sono sicurissimo che mamma sarà felicissima di rivederti" ha poi aggiunto. Mi sedetti accanto a lui, e gli parlai un po del mio rapporto con lei. Di come all'inizio mi avesse anche accettata come figlia, e di come avesse sopportato tutte le mie porcate, le telefonate oscene che le facevo, mentre mi facevo sfondare da sconosciuti,dalle volte che aveva dovuto assistere di persona a quelle scene ascoltate al telefono. Un conto e ascoltarle certe cose, un'altro esser li a pochi passi. Fino all'ultima promessa, di smettere una volta per tutte.

Gli dissi che era dura ripresentarsi davanti a lei con un nuovo uomo, e con la troiaggine di sempre che mi aveva nuovamente pervasa. L'uomo intanto che beveva la sua tazza di caffelatte, ascoltava il mio discorso, e lo appoggio', "Se tua mamma ti vuol davero bene, vedrai che alla fine ti accetterà per quella che sei" disse alla fine. Non ci pensai troppo, volevo godermi il viaggio e il mio compleanno. Dopo anni di astinenza, mi meritavo un po di svago, al diavolo i brutti pensieri. mi sarei goduta quella giornata, vada come vada mi son detta. Finalmente ci mettemmo in viaggio, sembravamo davvero una bella coppia dissi all'uomo, che ridendo fece la battuta: "Avresti dovuto vestirti da sposa e arrivare da tua madre cosi'.".

Non so cosa mi sia preso o passata per la testa in quel momento, ma l'idea dell'uomo non mi era sembrata una stronzata. Infatti non risi, rimasi seria a guardarlo in volto. Lui mi guardò a sua volta, e dovette immaginare ciò a cui pensavo, "dai stavo scherzando, non vorrai davvero farlo..." disse poi. Invece fu proprio quello che facemmo. A volte mi chiedo cos'abbia, e se la mia testa funzioni davvero a dovere, o sia malata. Avevo deciso all'inizio di andarea trovare mia madre che non vedevo da anni, e avevo deciso di presentarmi a lei seria, magari per convincerla a farle accettare il fatto che ero cosi'. Le avrei magari detto che ero pronta a sistemarmi con quell'uomo appena conosciuto, invece l'uscita di Fabio, mi sconvolse dentro. Lo convinsi dunque a fare una piccola deviazione, e ci fermammo in un centro commerciale, cercando un negozio dove vendessero abiti nuziali. Ripeto, non so perchè l'ho fatto, ma l'ho fatto e basta, non c'era una ragione precisa, mi sembrava un'ottima idea, e la realizzammo. Comprammo gli abiti, che indossammo subito, anche se faceva un caldo boia, tornammo in auto, io di bianco vestita, con scarpette a tacco alto lucide bianche, un vestitino da sposa scollato, senza maniche, corto sotto con le spalle nude, i capelli sciolti sulla schiena, occhiali a specchio, guanti lunghi a coprire le braccia, mentre il mio uomo sembrava pronto per servire ai tavoli di una trattoria,conciato come un cameriere.

Con un completo nero addosso, forse stava meno fresco di me, che alla fine ero piu' scoperta di lui. Salimmo in auto, ci guardammo e scoppiammo a ridere. "Sei completamente fuori di testa" mi apostrofò, mentre riavviava il motore e partimmo di nuovo. Ci fermammo qualche ora dopo ad un autogrill, per una sosta ai bagni, dovetti usare la toilette delle donne, ridendo tra me per gli sguardi increduli della gente che mi vedeva conciata a quel modo assurdo. forse qualcuno penso' ad una coppia di sposi in viaggio di nozze, era una situazione che mia madre avrebbe trovato assolutamente imbarazzante e fuori luogo, mentre io mi divertivo parecchio. Ecco perchè io e mamma non siamo mai riuscite a capirci, io son fatta cosi', lei invece e sempre stata seria, composta e non ha mai accettato certe situazioni.

Riprendemmo il lungo viaggio che tutto sommato fu piacevole, anche se nulla di straordinario va raccontato. Cercammo di tenerci seri almeno fino all'arrivo da mia madre. Poi cosa sarebbe successo non lo sapevamo di certo. Finalmente arrivammo verso l'ora di pranzo, ma ero troppo eccitata per mangiare. Parcheggiammo l'auto, e ci avviammo a piedi verso la palazzina dove mia madre abitava. Suonai al cifofono, e la sentii assai sorpresa quando mi rispose. Non l'avevo avvertita del mio arrivo, e la colsi di sorpresa chiaramente. Prendemmo l'ascensore, ero cosi' eccitata che non stavo piu' nella pelle, chissà come avrebbe reagito vedendoci cosi' mi chiesi. Aperte le porte, prima di uscire, baciai ancora sulla bocca il mio uomo, e gli chiesi: "Sei con me vero?" lui sorrise candidamente e rispose "Ti ho seguita fino a qui', certo che sono con te, qualsiasi cosa vorrai fare, la faremo insieme". Un'uomo da sposare davvero, mi son detta. Lo presi per mano, e ci avviammo alla porta di mamma.

Prima ancora che suonassimo il campanello, mamma ci anticipo' aprendoci. Non vi posso descrivere l'eccitazione che provai nel dirle"Ciao cara....." restammo qualche secondo a guardarci fisse senza parlare, prima che l'abbracciassi e le presentassi l'uomo che mi aveva accompagnata. Lui gentilmente le strinse la mano presentandosi. Entrammo, e mamma cercò di capire la situazione. Le sue prime parole furono: "Fatti Guardare... ma Sei Bellissima... Elegantissima..." credo che fosse una delle sue classiche battutine ironiche, che conoscevo assai bene. Ma poi mi accorsi che non aveva davvero compreso lo scherzo, " Non mi hai nemmeno avvisata che ti sposavi.. potevi avvertire tua mamma". Io e l'uomo ci siamo guardati in faccia, ho provato a spiegargli che si trattava solo di uno scherzo, ma era cosi' contenta e sembrava cosi' felice, che non ce la feci, e continuammo con la farsa. "Ci siamo sposati di fretta, non abbiamo avuto tempo di avvertirla signora" ha esclamato l'uomo,reggendomi il gioco. Mamma era un tripudio di complimenti e di lusinghe,che quasi mi imbarazzavano. "Finalmente hai messo la testa apposto, se siete felici voi cosi'." Guardai in viso una volta di piu il mio uomo, che quasi si stava pisciando addosso ma tratteneva a stento le risate per educazione.

Non pensavo si andasse a creare una situazione cosi' paradossale, infondo doveva essere solo un banale scherzo ben riuscito. Il punto e che riusci' fin troppo bene. Ascoltavo mamma che parlava con il mio uomo, cercando di sapere piu' cose possibili su di noi, e mi chiesi fino a che punto dovessimo andare avanti con la recita, o se dovevamo interromperla, e finire tutto li. Piu la fissavo, piu la vedevo appagata e contenta, decisi che non era il caso di rivelarle lo scherzo, e che sarebbe andata come doveva andare alla fine.

Rivedere mia madre dopo tanto tempo, mi fece felice, la trovavo bene tutto sommato, nonostante gli acciacchi della vecchiaia, era ancora abbastanza arzilla per una donna della sua età. Le ricordai che oggi era il mio compleanno, e mi fece gli auguri. Ero seduta sul divanetto accanto all'uomo, a qual punto l'istinto di fare la vacca tornò a galla. Come ho detto, devo esser malata di testa, per comportarmi a quel modo, non riesco a spiegarvi il motivo sul perchè ad un certo punto, mi prendesse la voglia di fare la troia e non riuscire a controllare i miei istinti. Quindi ho iniziato ad avvicinarmi al viso del mio uomo, e a baciarlo infilandogli la lingua in gola. Con un sorrisetto beffardo, mi voltai verso mia madre e gli dissi: "Adesso che ho un marito, permetti che ci scambiamo qualche bacio vero?" mamma non si accorse nemmeno del mio modo di fare ironico e allo stesso tempo beffardo, rispose senza problemi "ci mancherebbe... Fate Pure..." si alzò e ci chiese se avessimo già pranzato. l'uomo rispose di no, e mamma ci chiese se volessimo qualcosa, io mi zittii, ero troppo eccitata per aver fame, e l'uomo capita la situazione, a quel punto rispose che avremmo assaggiato qualcosa per strada al ritorno. mia madre si assento' un'attimo in cucina preparare il caffè, ne approfittai, per sussurrare all'orecchio dell'uomo "non voglio dirle che è uno scherzo... se sei con me... andiamo avanti,altrimenti mi fermo qui' e ce ne andiamo."

L'uomo mi fissò un'attimo, per poi darmi nuovamente corda: "sto al gioco dai, alla fine e divertente fare gli sposi". Rincuorata dal fatto che l'uomo non mi avesse tradita, lo ribaciai avvinghiandomi a lui senza ritegno. A quel punto mamma tornò con le tazzine del caffè, e senza pudore ne vergogna, le chiesi: "Scusa mamma, potremmo aprofittare della tua camera da letto per una mezz'oretta?" candidamente lei rispose "se volete riposarvi fate pure," sempre con il mio fare beffardo, le ho risposto a tono: "mamma.. non è per dormire che vorrei la camera... non abbiamo ancora ... se non ti scoccia.. dato e anche il mio compleanno..." l'ho buttata giu' sporca lo so bene, ma alla fine mia madre con mia devo dire grande sorpresa, afferrata la situazione accettò.

Ci chiese pero' un unico favore, di non sporcargli le lenzuola, e di non fare rumore, dato c'era gente curiosa li vicino. Eccitata fino allo spasimo, presi per mano il mio uomo, e lo portai in camera da letto, senza ovviamente chiudere la porta. Lo aiutai a spogliarsi, lui aiuto me a togliere l'ingombrante vestito, rimanendo in intimo, ci buttammo sul lettone e iniziammo abbracciati il nostro rapporto da sposi.

Ci baciammo masturbandoci l'un l'altro, mi scostai dalle sue braccia solo per prendergli il cazzo già bello duro in pugno, e infilarmelo tutto in gola, succhiandoglielo avidamente come la piu' consumata delle puttane. Era un vero piacere tornare a fare la vaccona a pochi metri da mia madre. Erano secoli che non lo facevo, e mi sentivo davvero appagata. L'uomo mugolando mi dimostrava tutto il suo piacere, da quel momento mi son messa ancora piu' d'impegno a succhiargli il cazzo e a farlo impazzire di piacere. I suoi mugolii aumentarono e chissenefregava degli avvertimenti di mamma. Ci mettemmo a fare un bel sessantanove seduta stante, e ci succhiammo il cazzo a vicenda.

Fu meraviglioso, avevo una voglia addosso che scaricai tutta in una volta. Era come se avessi liberato dopo tanto tempo di prigionia, la vacca che c'era ancora in me, ed ora ero senza freni inibitori. Fabio mi mise sdraiata a pancia sotto, a gambe larghe al centro del letto, la faccia affondata contro l'unico cuscino di mamma, mi scostò da un lato il lembo del perizomino, con le sue grosse manone calde, e mi apri' bene le natiche, tutto d'un colpo affondò la sua grossa e calda cappella dentro di me. Chiusi gli occhi, e istantaneamente feci un forte sospiro, che nel silenzio che ci circondava, rimbalzò come una urlo. Il suo bel cazzo era dentro di me, e l'uomo iniziò a pompare e stantuffare, mentre mi baciava sulla bocca, e io impazzivo. Con la testa sollevata e voltata verso di lui, ansimavo e godevo come una vera cagna. Sapevo che mamma era a pochi passi da noi, e ci doveva sentire per forza, avevo apposta lasciato la porta aperta. I miei sospiri diventavano sempre piu forti, uniti alla goduria dell'uomo, tanto che alla fine, mia madre dovette intervenire. Entrò in camera beccandoci in pieno movimento. Fui io a vederla per prima, dato avevo la testa rivolta verso la porta d'ingresso della camera. Le feci un sorrisone guardandola dritta negli occhi, mentre l'uomo impegnato a stantuffarmi il culo, non si accorse subito della sua presenza. Quando finalmente anche lui voltò la testa dalla sua parte, la vide. Mamma evidentemente imbarazzata, e con la testa bassa, ci chiese per favore di fare meno rumore. Sempre con la testa bassa verso il pavimento, prese la maniglia della porta per chiuderla uscendo.

Prima però che potesse chiudere la porta del tutto, la fermai, e la implorai di restare. L'uomo si fermò con il suo cazzo, "ascolta...lo so che ti avevo promesso di smetterla con le porcate, lo so che ti avevo promesso di non fare piu' la vacca (dissi proprio cosi'), ma non ce la faccio proprio... ti giuro... ci ho provato, sono stata troppo tempo senza fare l'amore con un uomo, ma non ce l'ho fatta proprio..." le chiesi cosi' di avvicinarsi a noi, lei al momento non lo fece, era già tanto che restava li ad ascoltarmi, ma quando la implorai ancora, si avvicinò un poco. Fu allora che vuotai il sacco. "Lui non è mio marito..." le ho detto guardandola dritta negli occhi che ora teneva alzati fissandoci entrambi, "Anche se vorrei davvero sposarmelo, e un'uomo fantastico... l'ho incontrato solo Ieri notte per strada. Si e offerto di accompagnarmi qui da te, e stato cosi gentile da prestarsi al gioco, eri cosi' contenta che..." L'uomo che all'inizio se la rideva, ora si era fatto serio, e intervenne in mia difesa, "e vero signora Maria, mi creda. le vuole molto bene, e vorrebbe essere accettata per quello che è.. non le chiede nient'altro... so che per lei e dura, accettare che questa situazione, ma e la sua natura.. la lasci fare, mi ascolti la prego... Oggi e pure il suo compleanno, la faccia felice.

Le parole dell'uomo parvero avere un certo effetto su mia madre, che fece un sospiro e replicò : "Non so piu' che fare ne pensare ormai..." l'uomo continuò: "Sia buona, comprensiva.. lasci fare... siamo tutte persone adulte infondo". Mamma sospirò una seconda volta, con lo sguardo rivolto al pavimento. Eravamo ancora abracciati, e con il cazzo dell'uomo infilato dentro di me. Cercai a quel punto i suoi occhi dietro le spesse lenti degli occhiali. Alla fine, mamma come sempre,cedette. una mamma ha sempre un cuore d'oro per i propri figli, qualsiasi cosa essi facciano. La mia non e stata da meno fortunatamente. Stavolta a testa alta, ha sussurrato: "Consideralo il mio regalo di compleanno." non potevo credere alle mie orecchie, dovetti farglielo cosi' ripetere, "Ma guai a te se mi metti in imbarazzo con la gente che mi conosce qui' intorno, guai a te se ti cacci nei pasticci." colma di gioia, le promisi di stare attenta, e che mai nessuno avrebbe avuto da lamentarsi o imbarazzarla. A quel punto d'istinto mi staccai da Fabio, mi alzai dal lettone e la abbracciai, con il cazzo duro fuori dal tanga, e il culo slabbrato dal cazzo dell'uomo, in calze autoreggenti, reggiseno e tanga spostato. i capelli scompigliati sul viso, l'abbracciai e la baciai sulle guance calde.

Fabio sorrise, si alzò anche lui nudo con il cazzo duro, senza vergogna ne un minimo di pudore, avvicinandosi e dicendole: "Ha Fatto la cosa giusta Signora Maria". poi si uni' anche lui all'abbraccio. era dietro di me, e mentre mi abbracciava, il suo cazzo si strofinava sulle mie chiappe sudaticcie, senza bisogno di parlare, come se ci fossimo accordati prima, ma in realtà fu fatto tutto improvvisato, l'uomo con una mano mi allargò le natiche, io allargai d'istinto le gambe, con le braccia protese appoggiate sulle spalle di mamma, e lasciai che il cazzo dell'uomo mi penertrasse ancora una volta. Sospirai ad occhi chiusi, e mi lasciai andare abbracciando a peso morto mia Madre, circondandola con le braccia.

Lei non fece nemmeno in tempo a capire che stava accadendo, che io già le ansimavo e sospiravo in faccia. mentre l'uomo in piedi dietro di me, mi stantuffava fortemente rompendomi il culo in due in pochi minuti che a noi sembrarono un eternità. se qualcuno fosse entrato in quell'istante, vedendoci cosi' avrebbe pensato giustamente ad una bella ammucchiata, invece mamma era inconsapevole di tutto. avevamo fatto tutto al momento, presi dall'istinto di fare l'amore e dalla gioia del suo consenso. il tutto non durò che meno di un minuto prima che sborrai a terra, e l'uomo mi riempi' il culo di calda sperma. Ricordo che prima di venire e sporcare mamma, lei si ritrasse immediatamente, ma il fatto era ormai concluso. e stato meraviglioso ve lo assicuro, tornare a fare la vaccona davanti a mia madre, come ai bei tempi. Ovviamente ci scusammo ridendoci sopra per non farla troppo tragica,anche se mamma ebbe poco da ridere in quel momento, eravamo incorreggibili ma ce la cavammo anche in quell'occasione. una storia assurda, che se non l'avessi vissuta in persona, stenterei anchio a credere.
i Fatti sono questi, dopo quella porcata, ho lasciato mia madre in pace con la promessa di non mettermi piu' nei guai,e fino ad ora sembra ci sia riuscita. per una vacca i guai son sempre dietro l'angolo, e questo lo so bene,ma so bene anche, che senza cazzi dentro di me non riuscirei piu' a vivere. sarò malata di sesso, sarò deviata, sarò quel che sarò, ma questi erano i miei primi 30 anni, festeggiati alla grande.
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