La morte di Corrado mi fece chiudere in me stesso, il mio sorriso era scomparso svanito il signor Spada venne addirittura a preoccuparsi per la mia salute, i miei stessi genitori mi guardavano preoccupati la bicicletta ormai non la usavo più e sul lavoro facevo ciò che dovevo senza più fermarmi a parlare coi vari uffici.
Un giorno ero andato a portare la prima nota al ragioniere quando mi fermai di colpo, sentii la voce del gran capo parlare col ragioniere
"Caro Luigi sono stanco, non sono più un ragazzino ho visto di aiuto, di un socio più giovane e altrettanto volenteroso di quando ero giovane io, che mi aiuti a parlare con giornalisti stampa eccetera, se non trovo nessuno entro quest'anno và a finire che chiudo per sempre"
Feci finta di arrivare in quel momento e vidi il signor Spada con un viso rabbuiato gli diedi la prima nota e me ne andai.
Circa due mesi dopo arrivò una signora molto ben vestita e suo figlio e sentii che chiedevano del principale, ad un certo punto lui arrivò si diedero la mano e il ragazzo rimase solo a girare nei nostri reparti, fù quando venne a vedere anche il mio ufficio che improvvisamente ci fissammo a vicenda, ricordo di un ragazzo che era maggiore di me di un anno ma che appena eravamo vicini mi fissava sempre col viso triste.
"Scusami se mi permetto, ma tu non sei Ivano della 4c, del Cattaneo?"
"Si sono io perchè"
" Ti ricordi di quel ragazzo che ti fissava sempre?"
"si mi pare" finsi ma me lo ricordavo benissimo
"Sono io quel ragazzo, tu mi piacervi tantissimo ma eri sempre con Susanna"
"Già è vero, ma tu dopo che hai fatto?"
"Mi sono iscritto all'università economia e commercio"
"Io invece mi sono fermato e ho trovato lavoro"
In quel tempo facevo molta ginnastica e il mio corpo si era irrobustito il giusto, ero 1,75 con capelli lunghi e lisci ma il mio viso si era effeminato e somigliavo più ad un viso da ragazza che da ragazzo, avevo una carnagione chiara e lineamenti molto fini, il ragazzo notò subito questi cambiamenti.
"Ivano allora eri sempre attorniato da belle ragazze e specialmente da Susanna ma tu sei gay vero?"
"Si sono gay perchè?"
"Ma non lo capisci perchè mi interessavi anch'io sono gay e tu mi piacevi proprio per questo"
"Scusami tu sai il mio nome ma io non conosco il tuo"
"Non lo ricordi perchè avevi in mente Susanna, io sono Pietro Verri"
"Verri.....della casa di moda g&g?"
" Siiii era ora, mia madre stà parlando col tuo capo per fare una fusione frà le nostre ditte.
"Interessante, senti Pietro adesso devo fare il mio giro poi vado dal ragioniere, aspettami qui"
"Certo non mi muovo"
Pietro era sempre stato un bel ragazzo, molto atletico aperto con tutti e molto simpatico, era un anno solo superiore di me ma aveva una sicurezza che io mi sognavo.
Quando tornai era seduto al mio posto
"Eccomi Pietro allora parlami di te"
"Caro Ivano io mi sono diplomato con un voto normale ma mia madre ha voluto ugualmente iscrivermi all'università, la frequento faccio esami a volte prendo pure un buon voto ma appena potevo venivo fuori dalla tua scuola a vederti, poi ti sei messo con un extracomunitario ma mi pare sia durato poco"
"Si lui dopo 6 anni che era qui ha dovuto tornare al suo paese in Colombia, suo padre aveva dei problemi seri nel suo paese, lui voleva che andassi con lui ma dopo ha capito e ci siamo lasciati"
"Era amore?"
"Era più che altro tanto sesso"
Poi il giorno che sono andato a vedere il voto con cui mi sono diplomato ho avuto un incidente con la bicicletta, un signore non mi aveva visto e mi aveva tagliato la strada in breve sono diventato il suo amante o meglio la sua amante, con lui avevo capito che mi piaceva tantissimo essere truccato e vestito da femmina, mi piaceva tantissimo, ero a mio agio in quelle vesti, ma una volta ritornato uomo ero normalissimo, non ero neppure effeminato"
"Vuol dire che stavi cambiando prima internamente"
"Ma non sapevo neppure di essere gay"
"Ora l'hai capito ti piace esserlo perchè ti piace indossare abiti femminili, e sei ancora la sua amante?"
"No purtroppo è morto sei mesi fà e da allora mi sono chiuso in me stesso"
Intanto arrivò sua madre che lo chiamò
"Pietro dai andiamo"
"Ciao Ivano"
"Ciao Pietro"
Se ne stava andando
quando di corsa venne da me
"Ivano ti aspetto sabato pomeriggio a questo indirizzo, mi raccomando vieni".
Quell'incontro inaspettato mi aveva rasserenato un pò, arrivò sabato e il pomeriggio guardai l'indirizzo, presi la bici dimenticata la pulii e partii.
La casa era una stupenda villa tutta bianca con tante piante di ogni tipo, lui mi accolse sulla porta di casa
"Ivano sono felicissimo che tu sia qui, dai entra"
Bè la casa dentro era ancora più bella e accogliente che fuori, non stò qui a descriverla ma dico solo che si vedeva la ricchezza.
Pietro mi portò in camera sua, una camera che era grande come tutto il mio appartamento, aveva un computer potentissimo, un impianto hjfi molto bello e fedele ci mettemmo sul suo lettino e inaspettatamente lui con uno scatto mi prese il viso frà le sue mani e mi baciò, un bacio lungo caldo appassionato, lui mi voleva, lo capii da quel bacio
"Pietro!!!!!"
"Ivano non vedevo l'ora di baciarti"
"Ma se entra qualcuno?"
Mia madre è via e la domestica è a casa, siamo soli noi due e..... ti voglio Ivano ti voglio"
Mi baciò ancora con passione ma questa volta lo ricambiai infondo era simpatico e mi voleva bene ed io avevo voglia di dimenticare Corrado, ci sdraiammo sul letto e continuammo a baciarci poi presi dalla foga ci denudammo completamente e fui suo, si insomma luii mi voleva ed io avevo voglia, mi prese facilmente e mi penetrò con un colpo solo, io ero sdraiato col culo per aria e lui mi era sopra, mi prese con dolcezza e tanto amore, quando mi fù dentro rimase un pò fermo
"Ivano sono tre anni che sogno questo momento, ed ora sei finalmente qui con me, stai diventando mio"
"Dai Pietro allora prendimi fammi tuo, lo voglio anch'io"
"Ohhhh Ivano Ivano che belle le tue parole che belle"
Cominciò a scoparmi e prese subito un ritmo incalzante martellante, io sotto sentivo tuttpom il godimento pervadermi completamente e presi a gemere
"Ohhhh Pietro Pietro dai dai siiiii mi piace daiii"
"Si sii sei mio adesso sei mio finalmente ho esaudito un sogno"
" Si sono qua sono tuo prendimi"
"Certo che ti prendo e dopo sarai mio per sempre"
"Allora scopami scopami Pietro voglio essere tuo voglio appartenerti"
"Ivano non ce la faccio più ti sborro nel culo, nel culo Ivano"
"E dove volevi sborrarmi? nel culo così sono veramente tuo"
Pietro mi inondò il culo di una valanga di sborra densa e calda, stemmo fermi per un pò di tempo poi lui uscì e ci baciammo come due innamorati.
"Pietro adesso sei il mio uomo contento?"
"Certo che lo sono amore certo, adesso ci beviamo due birrette fresche fresche"
Non ricordo da dove venivano ma erano molto buone e molto molto forti, io bevvi con tanta sete bevvi tutto il boccale ma poco dopo sentii la testa imbambolarsi Pietro capì e mi fece sdraiare sul suo lettino, lui si sedette vicino a me e sentii che ricominciò a baciarmi poi prese a leccarmi le orecchie il collo lo faceva usando tutta la lingua poi mi soffiava col suo alito caldo nelle orecchie alla fine si mise di fronte a me prese le mie gambe e se le mise dietro le sue spalle e mi penetrò, non mi scopò subito, io questa volta mi lascia fare passivamente, era fuori uso per la birra fortissima che avevo bevuto lui cominciò a scoparmi e scoparmi e scoparmi io reagivo con un semplice
"siiiii" con una voce flebile
"Siiii siiiii siiii Pietro siiiii siii dai, dai scopami" riusci a dire con fatica, ero completamente illanguidito e Pietro poteva farmi qualunque cosa.
"Siiii sii Pietro dai daii siii scopami scopami siii ohhhhh che bello che bello si dai ancoraa ancora ti prego mi piace"
"Ivano io sono innamorato pazzo di te"
"Pietro scopami scopami ti prego scopami amore mio sono tuo, finalmente sono tuo"
Anche questa volta Pietro mi inondò di sperma bollente e denso, lui venne sopra di me prese il mio viso frà le sue mani ci guardammo innamorati, quandò uscì da me volli pulirgli il cazzo con la mia lingua, lui rimase sorpreso e gli vennero le lacrime agli occhi dall'emozione, si gli ciucciai il cazzo ancora e ancora e ancora, gli presi i coglioni in bocca li succhiai e leccai poi risaliii e ripassai sopra la cappella il suo cazzo ritorno duro come il granito io mi misi a pecorina e lui mi prese per la terza volta e per la terza volta mi riempì le budella ma questa volta volle che mettessi della carta per non far defluire il succo del suo godimento in me, alla fine stanche e spossati ci rivestimmo e tornai a casa felice, tornai il ragazzo allegro che ero una volta.
Cominciammo a frequentarci normalmente poi ci fidanzammo e quando si laureò ci sposammo.
FINE
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