Rompe subito il silenzio - “Stanotte ho riflettuto a lungo su quello che è successo. Ho anche pianto perché non me la sarei mai aspettata da te una cosa di questo genere. Siamo sempre stati molto affiatati sessualmente e non ho mai avuto rapporti con altri uomini né prima né dopo il matrimonio. Sono stata una moglie fedele, dedita al lavoro e alla casa … adesso mamma. Però ho anche pensato che mia figlia non può pagare la rottura della nostra famiglia per causa tua, né perdere la casa che con sacrificio ho sempre cercato di tenere stretta. Il divorzio è un’arma tagliente ma che si limita a rompere il vincolo da noi creato. Così pensandoci e ripensandoci stanotte sono arrivata ad una conclusione, ed è questa: voglio dare completa attuazione alla tua perversione sessuale, alla tua “fantasia”. So che sarai contento alle mie parole e ti starai già eccitando. Ho pensato che alla fine l’unico modo per fartela pagare è quello di renderti “cornuto” proprio come hai sempre desiderato in tutti questi anni. Penso che mi potrebbe anche piacere scopare con altri uomini. E non sto parlando di una scopatina così. Voglio scoparmi tutti i bull che ci sono sul sito. D’ora in poi non sono più la tua principessa, ma la tua regina e mi devi soltanto obbedire. Ogni mio desiderio è un ordine per te. E se non ti va bene te ne vai via di casa. Ho stabilito anche alcune regole che vorrei mettere subito in chiaro con te. Innanzitutto non mi devi più sfiorare, non voglio baci, carezze o cose simili. Non avrai più un rapporto sessuale con me. Decido io chi mi può scopare, non tu. E voglio che non dormi nel mio letto. “
Mia moglie mi stava dicendo che mi avrebbe fatto cornuto. Il sogno della mia vita. Però era stata solo una mia fantasia. Non so se sarei stato contento davvero nel sapere che mia moglie si sarebbe scopata altri uomini. Forse sarei stato bloccato da una forte gelosia. Chi lo sa… Certamente non avrei potuto replicare su niente perché ormai aveva preso in mano la situazione e potevo solo obbedire.
Le era caduto l’occhio sul calendario e sul termine ultimo per pagare l’affitto. Così guardandomi riprese il discorso – “Oggi bisogna pagare Michele. E non abbiamo i soldi. Adesso prendo il telefono e lo chiamo. Gli farò una proposta di pagamento in natura, così proviamo subito cosa vuol dire essere “cornuto”. Ti accontento maritino mio. Era il tuo desiderio, la tua fantasia più ricorrente. Ed ecco oggi è il gran giorno.”
Lo aveva detto davvero. Non potevo credere alle sue parole e a quello che sarebbe successo di lì a poco. Aveva il telefono in mano e lo stava chiamando sul serio...
“Buongiorno Signor Michele, sono Clara, l’inquilina del terzo piano …. La chiamo perché purtroppo ad oggi non abbiamo ancora i soldi da darle per estinguere il nostro debito … però mi piacerebbe tanto che venisse oggi a casa nostra. Mio marito non c’è. E penso che in un modo o nell’altro una soluzione possiamo trovarla. Potrei pagarla in un modo diverso dal solito, non con la solita moneta, ma con tutta me stessa. Se le interessa la mia offerta sarei lieta di ospitarla dalle 3 in poi di questo pomeriggio. La aspetto. A dopo. Una bacio.”
Ero eccitato come un porco ascoltando la telefonata di mia moglie. Il suo primo appuntamento per farmi cornuto. Finalmente si stava materializzando la mia fantasia. Il cuore mi stava esplodendo nel petto. Stavo tremando da quanto ero eccitato. Mia moglie aveva invitato il suo proprietario a scoparla a casa per pagare l’affitto. Un pagamento in natura. Mi sarei segato.
“Non vai a segarti in bagno? Non sei contento? Oggi ti faccio cornuto!! Dopo la sega sistema la sala. Dai una pulita per terra e metti in ordine il corridoio. Intanto vado a preparami per il mio amante. Non vedo l’ora. Voglio farlo impazzire oggi. Devo tirare fuori qualche cosa di estremamente sexy. È da tanto che non mi faccio bella e porca per qualcuno.”
Senza pensarci troppo e ancora tremante dall’eccitazione mi muovevo in mezzo alla sala come un ubriaco per combinare qualcosa e dare una sistemata all’arredo. Clara era andata a farsi una bella doccia. Chissà come si sarebbe vestita, cosa avrebbe indossato. E poi: sarei potuto stare a casa nascosto per vedere cosa avrebbe fatto? O dovevo uscire? …
I minuti sembravano non passare. Completamente deconcentrato continuavo a calcolare quanto tempo sarebbe mancato alle 3 del pomeriggio.
Ecco Clara in accappatoio con le sue ciabattine bianche.
“Hai pulito bene per terra? Non voglio fare figuracce con il nostro proprietario. Ricordati che è il padrone di casa e, nel pomeriggio, sarà anche il mio padrone. Fra poco mangiamo. Vado a farmi bella. Appena finisci lì apparecchia la tavola e poi verso le 14 vai fuori con Aurora. Portala al parco qua vicino, così gioca con i suoi amichetti…..Ma allora sei contento o no? Non hai detto niente. Sei venuto in bagno? Dai rispondi!! Ti hanno mangiato la lingua?”
“Sì sono venuto nelle mutande, ma mentre stavi parlando al telefono con Michele. Non mi sono dovuto nemmeno toccare”.
“Bravo … immaginavo. E non è nemmeno l’antipasto della giornata che ci attende. Che mi attende … ahahah. Il mio maritino caro oggi diventa cornuto e, spero, contento.”
Si era un po' addolcita nei miei confronti. Adesso mi chiamava “maritino caro”. Era già qualcosa. Dalla camera sentivo che stava trafficando con le ante dell’armadio e rovistando fra i cassetti. Stava cercando completini e abitini sexy che indossava qualche anno fa. Chissà che look avrebbe scelto per il pomeriggio. Intanto avevo preparato la tavola.
Uscita dalla camera mi chiama per mostrarmi cosa aveva scelto per il suo amante del pomeriggio. Ancora intontito e con le mani tremanti mi siedo sul divano per vederla.
“Allora? Che ne dici? Ti piaccio? Secondo te posso piacere anche a Michele?
Era una bomba sexy. Non la vedevo così da anni. Sembrava un’altra. Mia moglie era cambiata. Ero di nuovo molto eccitato.
“Ancora? Sono contenta! Ma non ti segare! Sei già venuto prima. Te lo proibisco. Come mi trovi?
“Sei stupenda. Ti salterei addosso. Piacerà sicuramente anche a lui”
“Tu non mi salterai addosso più caro maritino cornuto. Oggi l’unico che mi deve saltare addosso è il signor Michele. Chiamalo Signor Michele e portagli rispetto perché oggi, per la prima volta in assoluto, avrà il piacere di entrare nella patata di tua moglie, la tua regina. E spero che si trovi bene dentro di me e mi faccia godere come tu non sei più riuscito negli ultimi tempi. Allora chi mi scopa oggi?”
“Il signor Michele”
“Bravo. Vedo che hai capito. Sai che vestitino è questo? Lo avevo messo al mio compleanno tre anni fa. Mi fa proprio delle belle curve adesso.”
L’abitino blu che indossava era corto e lasciava una buona parte delle cosce scoperte. Il blu notte metteva in risalto la sua carnagione chiara. Si era fatta la ceretta perché aveva due gambe lisce e quasi lucide. Aveva deciso di non mettere i collant per mostrare in modo ancora più diretto quelle meraviglie. Aveva uno spacco sul laterale che poteva consentire un rapido ingresso alla mano del suo amante. In alto il seno bello pieno faceva venir voglia di abbassare la scollatura del vestito già molto accattivante per sé stessa.
“Ti piace la mia pettinatura? Mi sono piastrata tutta come uscita dal parrucchiere. Mi sono truccata e ho scelto un rossetto con un rosso bello acceso. Ho messo la collanina d’oro con la pietrina blu che mi hai regalato a Natale. Per quanto riguarda l’intimo non ti dico niente. Prima lo vedrà il signor Michele ahaha. Oggi sarò la sua troia”.
Era uno schianto e io il suo schiavo. Stava diventando anche un po' volgare. Si era definita ed immedesimata completamente nella parte della troia. Fino a ieri era una madre di famiglia fedele e del tutto rispettosa dei rapporti familiari. Ero il suo maritino dolce e caro. Adesso il suo maritino cornuto. Aveva indossato tutte cose che le avevo regalato io. Miei regali. Come se mi volesse rendere cornuto fino in fondo. E la cosa mi stava facendo di nuovo esplodere dal piacere.
“Ultima ciliegina sulla torta sono le scarpe col tacco 12. Le tue preferite. Le Loub… nere con la suola rossa!! Le scarpe più sexy che abbia mai avuto nella mia vita. Il mio tesoro più prezioso che racchiudo con cura nella mia scarpiera. “Solo per le occasioni speciali”, così mi avevi detto quando me le hai regalate. E oggi lo sarà. So che mi vorresti tanto leccare i piedini e ricoprirmeli di sperma, ma oggi non accadrà. O meglio può essere che oggi questo accada, e lo spero, ma non sarai tu a farlo. ”
Quel vestito era perfetto. Ma insieme alle scarpe la rendevano spettacolare. Una modella. Aveva valorizzato il suo corpo all’ennesima potenza. Ero venuto di nuovo a quelle parole. I suoi piedi li adoravo. Quando potevo glieli leccavo come un cagnolino lecca il suo padrone. E molte volte mi faceva segare su quelle grazie oppure me li strusciava sul membro e mi faceva venire sempre molto velocemente.
“Ma ancora?!? Non è possibile. Una telefonata e un vestito un po' provocante e vieni di già. Guarda che non è ancora iniziata la giornata che ti ricorderai tutta la vita. Non ho ancora fatto niente. Il bello deve ancora venire. Vai a ripulirti subito e cambiati le mutande. Poi preparati. È pronta Aurora? Sono quasi le 2 e ti conviene uscire. Mi devo preparare mentalmente. Dai su muoviti.”
Aveva ragione erano già le 2. Il tempo era volato. Così mi cambiai pure io e portai fuori Aurora.
“Ciao …. Allora stai bene”
“Sì ciao. Ciao Aurora!! Ah tieni acceso il telefono che quando è ora ti scrivo.”
Uscito di casa con Aurora ci eravamo diretti a piedi verso il parco. Non avrei potuto guidare nello stato in cui ero. La mia vita sarebbe cambiata da qui a un’ora di questo giorno così intens. Camminavo ma non ero concentrato. Continuavo a pensare a tutto. Ieri sera. Mia moglie. La telefonata. Come si era preparata ….
Chissà cosa stava pensando in questo momento. Sarà stata sul divano ad attendere il suo amante. Non era abituata a quelle cose. Era una novità anche per lei. Come l’avrebbe vissuta?! Era sicura prima, ma lo sarebbe stata poco più tardi? L’unica cosa certa era il mio stato incosciente. Se la giornata fosse finita lì, il mio desiderio sessuale sarebbe già stato abbondantemente appagato.
Il mio orologio segnava le 15. 00. Era il momento.
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Il telefono mi aveva vibrato nella tasca dei pantaloni. Un messaggio di Clara. Diceva che fra 15 minuti saremmo potuti rientrare. Così decisi di rincamminarmi verso casa.
Aprii la porta di casa. Appena entrato sentivo un profumo intenso e dolciastro. Era quello di mia moglie. Ottima scelta, pensavo. Ma non solo. Si sentiva anche un altro profumo maschile più tenue. La sala adesso era un po' in penombra. Il divano che avevo sistemato con cura poche ore prima era tutto disordinato. E sul tavolino, tutto stropicciato, il suo abito blu. Mi stavo di nuovo eccitando. Misi a letto la bambina, stanca del pomeriggio.
Di mia moglie non c’era traccia nel corridoio. La porta della nostra camera era socchiusa. Poteva solo essere lì. Ero quasi immobilizzato davanti alla porta di quello che per anni era stato il nostro nido d’amore e che adesso era diventato il letto dei due amanti. Dovevo farmi forza ed entrare. E così feci.
Eccola là. Distesa sul letto. Era completamente nuda. Clara. La donna della mia vita. Mi stava sorridendo. La sua carnagione chiara adesso era diventata rossastra sui fianchi. I capezzoli e le areole che erano sempre stati di un rosa cipria adesso erano di un rosso accesso. Quelle punte erano ancora turgide come se fossero state appena strizzate o morsicate.
Nella stanza c’era un po' l’aria viziata. Per terra ai piedi del letto il reggiseno di pizzo nero con la mutandina. Sembravano entrambi umidi. Si vedevano delle macchie biancastre. Le scarpe le aveva sul letto. Le coperte erano cadute un po' per terra.
“Ciao. È andato via appena 10 minuti fa. Prendi la sedia e avvicinati al letto. Se vuoi ti racconto tutto quello che ha visto e subìto il mio corpo…”
Non me lo feci ripetere due volte. Ero già ai suoi piedi.
“E’ arrivato puntuale. Appena aperto, dopo un bacio sulla guancia si siamo seduti sul divano. Dovevi vedere la sua faccia quando è entrato. Mi ha guardato dalla testa ai piedi. Era molto eccitato. Ho iniziato ad accavallare le gambe per far scendere un po' il vestitino che già non copriva tanto. Non ha atteso molto prima di posarmi le sue mani sulle cosce nude. Sentivo il suo calore. La sua forza. Non ho resistito e le ho riaperte e mi sono adagiata sullo schienale. Si è alzato di scatto e si è avvicinato al mio viso e mi ha baciato con tanta passione. Non mi baci così da tanto tempo. Abbiamo limonato come due giovani ventenni. Ha un buon sapore. Lo sento ancora adesso sulle mie labbra. E niente … dopodiché si è fiondato sulla mia passerina. Mi ha scostato le mutandine di pizzo e ha iniziato a leccare il clitoride già bagnato e gonfio. Prima con piccole leccatine per farmi abituare al corpo estraneo poi mi ha strappato via tutto e con le dita ha allargato le mie grandi labbra. Mi ha masturbata. Entrava e usciva con una certa velocità. Infine quando ero già dilatata mi ha infilato la lingua dentro. Non capivo più niente. ”
Stavo già scoppiando. Non lo tenevo più nei pantaloni.
“Era dentro di me. Sentivo la sua lingua farsi strada sempre di più nel mio canale materno. Ero in estasi. È andato avanti a leccare per molto tempo. Mi contorcevo e stavo iniziando ad ansimare. Non volevo che smettesse più. Ero sua. Era diventata la sua vagina. Però volevo andare oltre e anche lui. Così mi sono sollevata il vestito e ha mi ha aiutato a sfilarlo. Abbiamo limonato ancora. Questa volta sentendo il profumo dei miei umori. Di fronte al mio seno non ha esitato ad appoggiarci sopra le sue mani calde. Lo ha stretto con forza prendendone il pieno possesso. Abbassando un po' il reggiseno ha iniziato a mordermi i capezzoli. Mi faceva un po' male e così ha intervallato a leccatine intense. Li ha anche succhiati. È stato bellissimo. Li sentivo aspirati tra le sue labbra scivolose. Intanto gli accarezzavo la testa e la stringevo a me baciandogli la fronte. Mi stava facendo godere come una porcella e per questo lo volevo coccolare un po'. Avevo le mammelle belle gonfie non avendo ancora fatto la poppata del pomeriggio. Deve aver assaporato il mio latte. E dall’espressione che aveva, deve averlo gradito molto. In quella posizione, come due innamorati, gli ho sfilato la maglietta. ”
“Posso segarmi? Ti prego!!”
“No, perché il bello deve ancora arrivare …. Gli ho chiesto di seguirmi in camera da letto. Si era accorto che avevo ancora su le mie scarpe arrapanti. Così appena distesa sul letto ho visto che mi ha afferrato i piedi, il mio 37. Ha apprezzato molto l’abbinamento dicendomi che ero molto sexy. Mi stava baciando il collo inarcato dei piedi. Slacciandomi il laccio e sfilandomi i tacchi ha iniziato a succhiarmi le dita smaltate di rosso. Ho scoperto che anche lui è un po' feticista come te. La cosa mi ha eccitata molto. Mi sentivo un po' anche la sua padrona. Come leccava … sembrava che lo avesse sempre fatto. Per provocarlo un po' gli ho appoggiato un piede sulla patta dei pantaloni. Era molto eccitato. Sentivo il suo pene pulsare. Sembrava un pezzo di ferro da quanto era duro. Aveva capito che era il momento di tirare fuori il suo amichetto”
Mi stavo segando. Non potevo stare fermo a quelle parole.
“Ce la più grosso del tuo. Ed è molto più lungo. Era venoso. Uno spettacolo per gli occhi. Non ne ho mai visti altri dal vivo oltre al tuo, a parte qualche foto, però questo è davvero un bell’uccello. Volevo giocarci così ho iniziato a tirargli la pelle con i piedi per far uscire la grossa cappella e farla risaltare nella sua interezza. Era estasiato dal mio lavoro di piedi. Lo stavo letteralmente segando con i miei piedini. Era giusto ricompensarlo per l’orale indimenticabile che mi aveva appena fatto. Il mio rosa tenue con lo smalto rosso delle unghie sulla sua carnagione un po' olivastra era un bellissimo contrasto, da foto. Dovevi vedere la tua mogliettina come stava facendo il suo dovere …. Si stava bagnando tanto. Sentivo i miei piedi scivolare su quell’asta gonfia e dura. Mi si avvicina dolcemente. Sa che è arrivato il momento. Così gli chiedo se può mettersi il preservativo, anche perché sono proprio nei giorni fertili. E qua viene la parte bella. L’unica condizione che mi ha posto è stata proprio quella di farlo in modo naturale anche perché mi ha confessato di nutrire una forte attrazione sessuale già da molto tempo e che voleva avere un rapporto completo che lo soddisfasse completamente. Gli ho fatto capire che non c’erano problemi e che avrei preso la pillola.”
Mi sono alzato in piedi e a quelle parole ho sborrato sul pavimento. Un potente schizzo aveva bagnato il pavimento.
“Lo sapevo. E tre. Quanto volte vieni oggi? Ahahah … metti su le scarpe alla tua padrona.”
Gliele stavo infilando ai piedi mentre osservavo le sue grandi labbra aperte e ancora bagnate. C’era anche una grande chiazza sul lenzuolo proprio in quella zona. Qualche liquido lo aveva perso.
“La sorpresa è dentro di me. Cercala e quando l’hai trovata assaporala tutta come ho già fatto io. E, mi raccomando, non lasciarne nemmeno una goccia. È il nettare della persona che mi ha fatto godere tanto.”
A quelle parole avevo capito che Clara si era fatta riempire per bene di sperma. Non resistevo. Era la prima volta che mi capitava una cosa del genere. L’avevo soltanto immaginata nei miei sogni. Così mi sono chinato di fronte alla sua vagina aperta e sempre tremando vi ho appoggiato la mia lingua.
Com’era bagnata e aperta … ero abituato al sapore dei suoi amori e mi piaceva, mentre adesso riuscivo a sentire per la prima volta il sapore dello sperma e dell’uccello di un altro uomo. Da una parte ero un po' schifato,perché non lo avrei mai preso in bocca, ma dall’altra sentivo che stavo godendo follemente, soprattutto perché, come detto da mia moglie, quest’uomo l’aveva fatta godere tanto. E questo per me era l’importante. Così infilata la lingua dentro cercavo di succhiare il più possibile e di deglutire.
“Bravo così !! Entra bene. Lecca tutto!! Mi ha avvicinato la sua grossa verga davanti alla vagina e l’ha passato su e giù. Ha detto gli piaceva molto farlo senza preservativo perché sentiva la mia pelle bagnata. Così si è deciso ad infilarmelo dentro con cautela per non farmi del male. Mi mordevo le labbra come una troia vogliosa per fargli capire che stava facendo bene e che lo volevo tutto dentro. Un’ultima spinta ed era completamente dentro di me. Ero piena. Non puoi capire cos’ho provato in quel momento …. Quando mi penetri te lo sento a malapena. Adesso invece mi stava scopando un vero uomo. E come se non bastasse si era avvicinato a me cercando le mie labbra per baciarmi e massaggiarmi ancora le mie tette morbidose.”
Intanto la stavo leccando sempre più intensamente. Era un piacere nel piacere.
“Così ho avvolto la sua schiena possente e liscia con le mie braccia e abbiamo limonato ancora dolcemente. Ho sentito il suo bacino scostarsi. Finalmente stava iniziando la penetrazione che da tanto tempo desideravo …. Nei primi minuti è andato molto lento perché mi ha voluta abituare alle sue grosse dimensioni, poi ha aumentato il ritmo. Alla fine ha iniziato l’alternanza piano e forte …. con potenti colpi decisi. Ad ogni colpo vedevo le stelle e lo sentivo sempre più dentro. Avevo quasi paura che rompesse qualcosa. Era quasi arrivato allo stomaco. Ero sua completamente. Il suo oggetto del desiderio. È andato avanti tanto così. Sembrava un toro da monta instancabile. E io l’ho assecondato molto e incitato a fare sempre di più perché volevo godere tanto. Sentivo che voleva esplodermi dentro. Così gli ho sussurrato dolcemente nell’orecchio che poteva venire quanto se la sentiva e doveva farne tanta e rimanere dentro di me baciandomi. Un colpo fortissimo e per la prima volta nella mia vita ho sentito lo schizzo di sperma dentro di me. È stata una sensazione bellissima che mi ricorderò sempre. Mi ha inondata di calda crema.“
Continua
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Aggiunto: 4 anni fa
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Racconti Cuckold
«muy buen relato me gusto. angel23»
«Continua sono stufa dell' Attesa»
«Sembra quasi in parte la mia storia.........solo riguardo il fatto di avere le fantasie cukc ed al fatto di guardare immagini porno al pc...............poi è ndato tutto scemando»
«bene continua così me gusta quanto raccontato, ottimo»
«Gudurioso»
«Bello. Ben scritto.
Espetto il 4 capitolo»