Essere scoperte dalla propria madre, in camera con il proprio ragazzo, mentre sei in reggicalze calze e tacchi 12, con il tuo culetto all'aria, mentre lui ti infila 25 centimetri di durissimo cazzo, non è il massimo, mi ricordo ancora la scena.
Era pomeriggio di un giorno d'autunno, fuori cominciava il primo freddo, e io avevo invitato Aldo da mè, mia madre era al lavoro, o almeno credevo, e io ero appena tornata dall'università, un panino veloce, e subito doccia, il tempo d indossare lo stretto necessario, che lui si presenta a casa, suona ripetutamente, e appeno gli apro, mi abbraccia e mi bacio, ho voglia amore mi dice, ho voglia di un tuo pompino, e del tuo culetto, e io prontamente, li in mezzo alla sala, slaccio i suoi pantaloni e mi infilo il suo cazzo in bocca, mm che profumo, profumo di maschio, il mio maschio, e con maestria, lo infilo poco per volta tutto in gola, è la cosa che lo eccita di più, e lo pompo per una ventina di minuti, poi con un colpo deciso, e ansimando, mi scarica tutto il suo seme in gola, e io prontamente ingoi.
Poi mi alzo, e mi prende per mano, e mi porta in camera dei mie, lo guardo allibita e dico, no amore qui no, se si accorge mia madre mi uccide, ti prego andiamo in camera mia, ma lui non mi vuole ascoltare, e mi butta sul letto, mi si mette sopra, mi bacia, e lì non capisco più nulla, è sempre stata la mia droga il bacio, sin dai primi, appena mi mettevano la lingua in bocca, ero fatta.
Ricambio con gusto, e prendo in mano il suo cazzo, che nel frattempo è ritornato durissimo, allora, mi gira, e dopo avermi per bene leccato il culetto, appoggia la sua cappella, e spinge lentamente, come piace a mè, lo sento che vince la forza del mio ano, e scivola dentro in tutta la sua potenza, e lunghezza, lo sento per tutto il tragitto, è favoloso, è il cazzo del mio ragazzo, colui che mi ha sverginata al giorno del mio diciottesimo compleanno, rendendomi finalmente femmina.
Stavamo scopando alla grande, e io mi godevo il suo andirivieni, era solo l'inizio, e io aprivo a stento gli occhi, mi sembrava di vedere tutto annebbiato, da tanto godevo, poi ad un tratto, mi sembra di scorgere una figura alla porta, ma mi sono detta che strani effetti mi fa godere con lui, e non ci feci molto caso, sentivo crescere il godimento,e riaprii per un attimo gli occhi, prima di sprofondare nell'oblio della venuta, e fù allora che vidi, nitida mia madre appoggiata allo stipite della porta, che ci guardava con occhi stupiti, ma senza vedere rabbia sul suo volto, accidenti pensai, e ora? io ero li sotto di lui, che stavo scopando, e che era il momento in qui saremmo venuti, mia madre osservava la scena, di mè, suo figlio ventunenne, travestito, che si prendeva un cazzone in culo, in camera sua per giunta, la guardai, le sorrisi, e poi mi girai, e incitai Aldo, dai amore spingi, si dai, che godo, stò venendo da tè mio amore, sfondami, sbattimi il tuo cazzone dentro sii, e Aldo spinse sempre più in fondo e sempre più forte, e venne, e nel mentre il mio cazzo sborrò, lui si scaricava in mè, e io sul letto dei miei, in presenza di mia madre, ormai ero stata scoperta, e a nulla sarebbe servito dire altro, la cena era sufficiente.
Crollammo come svenuti, e restammo li per qualche minuto, quando mi sollevai, vidi che mia madre era andata via, con dolcezza lo raccontai ad Aldo, che dopo il primo momento di sgomento, si alzò e mi disse che dovevamo parlarle, e mi prese per mano, andammo in cucina, e li trovammo mia madre, intenta a prepararci il caffè, e appena ci vide, mi disse, se stavate un attimo ancora ve lo portavo in camera tesoro, rimasi stupita, nessuna scenata, allora Aldo, le disse che non era malintenzionato, e che mi amava, e che mi avrebbe sposata, ecc, mia madre lo guardò, e guardò il suo cazzo, che in un attimo ridiventò durissimo, e rise, copriti mandrillo gli disse, altrimenti dovrai vedertela con mè, e lui corse in camera, mi si avvicinò, mi abbracciò e mi disse, tesoro, l'ho sempre saputo, e ho sempre saputo dove mettevi intimo e tutto il resto, da oggi mio amore, se ti và, in casa potrai rimanere da femmina, e nei tuoi cassetti metteremo tutto al femminile, poi vista la mia erezione disse: non è poi male, e lo prese in mano, poi si inginocchiò e mi fece un pompino da urlo, non avevo mai provato la bocca di una donna, e all'arrivo di Aldo, sborrai in bocca a mamma, la quale bevve tutto, e poi si alzò, prendemmo il caffè, come se nulla fosse accaduto, e poi ci prese per mano, e una volta nella sua camera, si sfilò il vestito rimanendo nuda con i soli tacchi, e mi disse: stupita? io non porto mai nulla sotto, il mio direttore non vuole, anche perché così, mi può montare in ogni momento e ogni luogo, ora disse, Aldo fai il tuo dovere, e stesasi, sollevò le sue meravigliose gambe, e allargò la sua stupenda figa, Aldo si fiondò sopra di lei, e infilò di prepotenza i suoi 25 centimetri, facendola urlare dal godimento, e mentre lui la pompava, io le succhiavo i capezzoli e la baciavo, fino al godimento finale, che le provocò la sborrata di Aldo.
Ora disse mia madre, dopo essersi goduta a fondo la scopata, Aldo vai a casa, sarai sempre ospite gradito in casa nostra, e io e tè Paola, al pronunciare il mio nome al femminile, sentii una fitta al ventre, mio dio per lei ero donna, fantastico, disse ora Paola, io e tè dobbiamo prepararci per l'arrivo di tuo padre.
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