Da allora le nostre vite non sono state più le stesse, mio suocero sembrava impazzito e si era accanito nella ricerca del killer che aveva ucciso mio marito Robert , io ero sprofondata nel dolore e passavo il mio tempo a suonare il mio pianoforte che piaceva tanto a mio marito, ogni volta che la sera finivamo di cenare , andavamo nel nostro salone e li allietavo le nostre serate suonando per loro.
ora la nostra grande villa mi sembra vuota, mi ricordo ancora di quando eravamo ragazzi ci conoscemmo all'università, lui aveva 3 anni più di me ed era prossimo alla laurea in economia , avrebbe succeduto suo padre alla guida della loro società, mentre io studiavo filosofia e letteratura, volevo fare l'insegnante , mi piaceva l'idea di istruire altre persone condividere i miei pensieri, vedere il sorriso sul volto dei ragazzi che apprendono da te non ha prezzo.
Robert mi colpi subito con il suo modo gentile di fare, nonostante fosse di famiglia ricca non era uno snob anzi , una persona molto altruista e generosa,molto intelligente e si faceva in 4 per la società di famiglia, infatti Edward suo padre era fiero di lui, suo figlio Robert era la luce dei suoi occhi, nonostante fosse un uomo tutto d'un pezzo aveva sempre un sorriso gentile per suo figlio.
Quando Robert mi presentò suo padre, mi fece un pò paura il suo essere severo, poi però mi ci abituai, mi accolse amorevolmente nella loro famiglia e io mi sentii lusingata di tutto questo affetto.
Passarono alcuni anni e alla soglia dei 23 io e Robert ci sposammo, pensavo fosse il coronamento di un sogno meraviglioso, ero felice e a breve mi sarei laureata e avrei iniziato con il mio lavoro. Un anno dopo il mio matrimonio nacque la nostra bambina July , bellissima il frutto del mio amore con Robert sempre più concreto e solido,anche mio suocero era felice della sua prima nipotina la famiglia aveva una erede.
Gli anni passarono e arrivai ai fatidici 35 anni , july oramai aveva raggiunto i 12 anni e Robert stava per essere nominato presidente della sua società da suo padre.
Eravamo tutti felici ed entusiasti di tutto ciò , una gran festa piena di tutti nostri amici e parenti tutti li per lui, il mio Robert.
Ora era arrivato il momento del suo discorso mentre sale sul podio per parlare, un attimo. rumore di vetri infranti e lui è a terra morto, colpito da una pallottola in piena fronte. Le urla, il fuggi fuggi generale, io restai impietrita, incredula a quella scena, abbracciai forte mia figlia li vicino a me e piansi forte gridando il nome di mio marito appena morto.
Fu il giorno più brutto della mia vita, non potevo ancora credere a quello che era successo, al funerale amici , e parenti si sono uniti a noi per il nostro cordoglio , mentre non sapevo cosa rispondere a mia figlia che mi chiedeva dove fosse andata il suo papà, l'unica cosa che seppi fare e abbracciarla e piangere, mentre lei mi diceva ingenuamente:" Mamma non piangere" e mi accarezzava i capelli.
Dopo quello che era successo, decisi di lasciare l'insegnamento, passavo le mie intere giornate a suonare al pianoforte del salone della villa, come se quelle note potessero zittire il rumore di quello sparo che ancora mi rimbomba nelle orecchie.
Mio suocero da quel giorno divenne taciturno con me e cambio radicalmente, recluto i migliori killer e mercenari del mondo al solo scopo di trovare l'assassino di Robert.
Era un uomo severo ma ora era diventato un altro, ossessionato da questa sete di vendetta che lo accecava, cha ha rovinato la vita a tutti noi, e non credevo a quello che di orribile questa sete di vendetta avrebbe fatto.
Questa mattina, come del resto tutte le mattine mi svegliai , andai in bagno e feci un bel bagno caldo, ma come sempre succedeva ero li immersa nell'acqua a piangere, le mie lacrime si mischiavano all'acqua del mio bagno. Mi asciugai andai nella mia camera da letto, mi tolsi l'accappatoio restai nuda a fissarmi allo specchio per alcuni minuti, presi dal cassetto la mia biancheria intima, indossai degli slip neri di pizzo coordinati con calze e reggicalze neri e reggiseno anch'esso di pizzo, da sopra una sottoveste trasparente , indossai un vestito nero con una piccola apertura sul petto che terminava con un bottone che mi avvolgeva il collo e la gonna mi arrivava poco sopra le ginocchia e un cappello con il velo nero trasparente che lasciava ben vedere il mio viso e scarpe nere con il tacco alto.
Scesi nel salone della villa dove mi aspettava mio suocero, mi chiese di accompagnarlo nell’hangar privato della nostra villa, io lo seguii senza dire nulla, arrivati c’erano ad aspettarci 3 brutti ceffi vestiti con tutte mimetiche militari , salutarono Edward mettendosi sull’attenti.
“ cosa facciamo qui? “ chiesi a mio suocero , “ aspettiamo una persona” dopo quelle parole, si apri il tetto sulle nostre teste ed iniziò il suo ingresso un elicottero da guerra si sollevò un vento forte che fece sollevare leggermente la mia gonna, con una mano la tenni ferma, non volevo dare certo spettacolo.
Ad un tratto vedo uscire dal quel velivolo uno uomo alto due metri capelli corti con una vistosa cicatrice sulla fronte dal fisico si muscoloso ma longilineo, gli occhi sporgenti , al sua pelle e il suo viso sembravano quelle di uno zombie che si vedono nei film.
Improvvisamente inizia a correre verso di noi i tre militari si frappongono fra noi e la sua corsa e uno dopo l’altro li stende senza problemi supera mio suocero e viene verso di me, mi prende, gira alle mie spalle e con una mano mi stringe il mio abbondante seno e con l’altra mano la mette con violenza sotto le mia gonna arrivando alle mie mutandine toccando il mio sesso, io tremo di paura sento il suo alito gelido sul mio collo, mentre la sua lingua me lo lecca fino ad arrivare alle mie guance, sento la sua saliva colarmi addosso , scendere sul mio collo e finire nel mio reggiseno, di scatto mi divincolo , lui mi prende per un braccio facendomi cadere il mio cappello a quel punto lo colpisco con uno schiaffo quasi d’istinto.
Respiro affannosamente , mentre lui vicino al muro se la ride, raccolgo il mio cappello da terra e scappo via, esco dalla villa , piove resto sotto la pioggia e piango piango ripresa dal mio dolore.
Quella notte restai inquieta sognai quel killer che mi toccava e mi svegliai di scatto, mi scoprii e vidi che avevo le lenzuola e le mutandine bagnate, sospirai forte e mi coprii la bocca con una mano sgranando gli occhi, mi domandai :” possibile che mi sia eccitata di una cosa così schifosa e per di più fatta da un mostro come quello?”.
Andai in bagno feci una bella doccia mi asciugai per bene, mi misi solo una camicia bianca e la lasciai completamente aperta e mi sdraiai sul letto. Guardai il soffitto e ripensai a quello che era successo, mentre le immagini scorrevano davanti ai miei occhi ,sentivo ancora la sua presa forte sul mio seno, me lo stava strizzando e la sua saliva colare dal mio collo fin sul mio seno, mi alzai un attimo dal letto presi il reggiseno e
notai la macchia della sua saliva ancora impressa, lo strinsi forte e lo buttai verso il balcone della mia camera con rabbia e schifo, ma non riuscivo a far sparire dalla mia mente non solo quelle immagini ma quelle sensazioni , il suo respiro caldo mi aveva fatto rizzare la pelle e le sue mani che mi stringevano il seno e poi la fica da sopra le mutandine mi facevano sentire sua prigioniera, ero immobile , temevo per la mia vita, credevo mi avrebbe uccisa , era riuscito quasi a strapparmi le mutandine quel porco, e mi aveva scoperto le cosce sollevandomi la gonna, nessun uomo mi aveva fatto una cosa del genere e più ci ripensavo e sentivo le stesse sensazioni più mi bagnavo sotto, non riuscivo a crederci a quello che il mio corpo provava in quel momento, sembrava quasi stessi per godere di una violenza.
Rimasi ancora un po' sul mio letto e poi mi vestii scesi nel salone e mi rimisi a suonare il pianoforte come era di mia consuetudine ogni giorno, cercavo di scacciare da me tutte quelle sensazioni che non capivo da dove potevano nascere, sensazioni che mi facevano sentire sporca, sbattei forte le mani sul piano mi alzai ed iniziai a girare per la villa.
Ad un tratto mi sentii chiamare dal maggiordomo di casa che mi diceva che mio suocero mi voleva parlare ed era al piano di sopra, lui mi fece strada appena arrivati mi apri la porta , neanche il tempo di chiuderla che venni presa alle spalle da quel mostro.
Cerco di baciarmi furiosamente sulle labbra e infilarmi la sua lingua da serpente in bocca, ma lo morsi, corsi verso la porta tentai di aprirla ma era chiusa dall’esterno, iniziai a gridare aiuto, a picchiare contro la porta ma era tutto inutile, ero inorridita dalla sorte che di li a poco mi sarebbe capitata.
Mi prese, mi strappo i vestiti di dosso lasciandomi con la sottoveste bianca, mutandine , reggiseno e calze e reggicalze. Cerco di tenerlo lontano come si fa con un animale ma lui riesce a strapparmi la sottoveste e il reggiseno e mentre cerco di scappare da lui riesce a strapparmi tirandoli con le sue luride mani le mutandine e con loro il reggicalze e le calze, cado a terra, perche con loro perdo anche le mie scarpe, mi rialzo e mi avvicino ad un muro, terrorizzata, sudo freddo e con le mani mi copro il seno nudo, lui si avvicina verso di me con una bajour accesa in mano, si ferma a circa due metri da me e dice solo queste parole :” io vendicherò tuo marito” con voce grave.
A quelle parole resto interdetta, per un attimo non penso più alla paura, lui poggia la bajour a terra si spoglia completamente mi prende per un braccio e mi tira a se con violenza, con una mano mi abbraccia forte e con l’altra mi stringe il culo, mentre mi infila la sua lingua in bocca, sembra volermi divorare tanto mi bacia forte, quasi a volermi strappare le labbra. Sento le sue mani che frugano fra le mie natiche alla ricerca dei miei orifizzi , mi infila due dita nel culo, spingendo in profondità, io vorrei urlare ma la mia bocca e tappata dalla sua, riesco a mallapena ad emettere qualche suono, mentre lui imperterrito continua la sua profanazione, non riesco a divincolarmi e troppo forte, mi sembra di essere avvolta fra le spire di un serpente.
Dopo si stacca da me, sulle sue labbra il mio rossetto, gli dava l’aria di un vampiro sporco del mio sangue, mi prende e mi butta sul letto matrimoniale che era nella stanza, cerco di scappare ancora anche se in cuor mio sapevo che era inutile, sapevo benissimo che la mia fine era segnata, sarei stata posseduta da quella bestia, come carne da macello.
Mi prese per una gamba e mi tirò a se, cercai di stringere le cosce , ma lui me le apri con grande facilità infilando la sue faccia fra esse ed iniziando a leccare la mia fica con la sua lingua.
Cercai di implorarlo :” ti prego , fermati , basta, non voglio!” ma nulla lui continuava nella sua opera, la sua lingua affusolata si insinuava nel mio sesso fino quasi in profondità e strusciare contro le mie labbra vaginali infilando completamente la faccia fra le mie cosce, cercavo di liberarmi ma lui mi teneva troppo stretta, mi dibattevo , sbattevo i gomiti sul materasso ma nulla ogni mio gesto era inutile ogni passaggio della sua lingua stimolava il mio clitoride che prese a pulsare sempre più forte, ero avvolta da un calore improvviso, quasi non sentivo più le sue leccate ero come distaccata mentre lui affogava sempre di più il suo volto nella mia fica .
Ad un certo punto inarcai la schiena , girai la testa all’indietro e allargai le cosce un gesto quasi istintivo,mi sentivo tremare ma non di paura sentivo una miriade di impulsi partire dal mio basso ventre ed arrivare fino alla mia testa , non capivo più nulla , quei baci e quelle leccate mi stavano piacendo mentre in me saliva sempre di più un forte calore, un fremito ed iniziai lentamente a gemere: “ Ah , si ii ah ancora, ancora , cosi, di più “ , iniziai ad ansimare sempre più forte , nel mentre singhiozzavo ancora, non capivo più nulla, quella sensazione di disgusto stava sparendo, quando d’un tratto le mie gambe tremarono forte e un urlo liberatorio:” Ahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!” mi fece venire in faccio a quel porco.
Mi ritrassi indietro col capo, sentivo come se avessi corso una maratona, respiravo forte, il mio seno si gonfiava come un pallone per i lunghi e profondi respiri, , tutto il mio corpo si copri di gocce di sudore ,i miei lunghi capelli castani interamente bagnati, per un attimo raccolsi i miei pensieri, mi facevo schivo per aver goduto e aver avuto un così forte orgasmo, ma la cosa peggiore e che sia stato un maiale come quello a farmelo venire, ero calda affamata non credevo di poter godere così tanto ed avere un forte orgasmo come quello che ho appena avuto,non mi sembro più io, tremo ancora ma di un tremore, strano e brutto allo stesso tempo a dirsi, meraviglioso e la prima volta che godevo così, e mentre mi rilassavo mi sento prendere da sotto le cosce e tirare, era lui, che brusco ritorno alla realtà, grido , scalcio , lo colpisco in faccia ma nulla, lui è li con la bava alla bocca, e il sorriso compiaciuto:” adesso che sei pronta ci divertiamo ancora” ,quelle parole diedero inizio al mio inferno.
Mi trascino a se per le mie gambe, cercai di tenerle serrate ma nulla lui le apri con facilità , mi feci forza sui gomiti e alzai il mio busto e vidi che era mostruoso in tutto, il suo fallo era grossissimo, sgranai gli occhi terrorizzata, non ne avevo mai visto uno così.
Lo implorai:” ti prego basta così, ti sei già divertito abbastanza. Non ho mai preso dentro un fallo come il tuo ti prego mi farai male , dirò a mio suocero di pagarti di più ma ti prego basta”, lui per tutta risposta mi prese punto la sua mazza sulla mia vagina oramai dilatata e lubrificata a dovere pronta ad accogliere il suo fallo, me lo spinse tutto dentro d’un fiato, urlai come una matta , mi aggrappai alle lenzuola strappandole, mi sentii piena come non mai, era durissimo e rovente, sgranai gli occhi per il dolore, poi mi prese a spingere dentro e fuori la sua grossa mazza tenendomi per le mie chiappe sode, lo sentivo sbatterci contro con una violenza inaudita, tipico di un animale che monta la sua femmina per ingravidarla.
Il suo movimento dentro di me era fluido e regolare, la mia vagina si stava adattando a quelle dimensioni, voltai la testa indietro e mi adagiai sul materasso, lui lascio le mie cosce mi prese le braccia e me le mise indietro tenendomele ferme sulla testa e con il suo corpo che strusciava contro il mio mavido di sudore , la sua lingua mi scorreva sul seno mi succhiava i capezzoli, girai la testa per non vedere il viso di quel mostro , sentivo solo che abusava del mio corpo a suo piacimento, mi stavo lasciando andare girai la testa per non guardare e continuai a piangere ma invece dei singhiozzi ansimavo, stavo godendo con quel pene enorme dentro, mi stava piacendo anche la forza con cui mi penetrava mi sentivo rompere in due quasi uscirmi dalla bocca, mi si avvicina la mio viso dalla bocca colava la sua saliva sul mio volto e un rigagnolo di saliva arrivò fino nella mia bocca:” Vedo che ti piace allora” mi sussurrò all’orecchio , purtroppo era così stavo godendo ansimavo sempre più forte sempre di più , mi stavo contorcendo ma dal piacere, non riuscivo più a controllarmi allargai di più le cosce per farlo entrare meglio, il suo strusciarsi sul mio corpo sentire la sua pelle a contatto con la mia mi provocava eccitazione , fino a quando con un grido venni nuovamente mentre avevo ancora il suo cazzo ben piantato dentro e lui con un colpo secco mi riempie la vagina del suo sperma restando sul mio corpo e leccando i miei capezzoli duri come il marmo
Sfila il suo pene dalla mia vagina , mi sento vuota ora, ma ancora con molta voglia, ansimo ancora mi sento infilare due dita dentro la fica e impastare al suo interno e la cosa mi stava piacendo, poi mi infila le stesse dita in bocca , io mi rifiuto ma lui mi ordina di leccarle, lo faccio le lecco, hanno un buon sapore, il suo sperma e i miei umori misti insieme in un unico fluido, mi accarezza ma io non lo guardo , mi prende per la testa mi sale in groppa sul mio petto e mi infila il suo cazzo fra le mie tette, me lo sfregava forte e il suo glande mi finiva in bocca, mentre lui rideva compiaciuto.
Scende da me pensavo che il mio tormento fosse finito, ma mi toccava ancora un’ultima profanazione la più terribile, mi giro mi mise a pecora mi lubrifico l’ano, io lo implorai con le lacrime agli occhi dalla paura ma senza muovermi, quasi il mio corpo fosse pronto e non aspettasse altro, mi punta il suo fallo sull’ano stringo i denti e me lo fa entrare lentamente, sento il mio sfintere allargarsi per far entrare quel mostro dentro, mi sentivo spaccare, batto i pugni sul materasso, mi dibatto, ma lui mi tiene saldamente per i fianchi mentre quel suo grosso palo mi penetra, lo sento dilaniare le mie viscere senza ritegno, grido lo imploro ,ma nulla era suppliche perse nel vento.
Entro tutto nel mio culo e mettendosi con le gambe aperte e montandomi come una cagna in calore, inizia a sbattermi forte, il dolore era intenso e lancinante , mi sembrava che il mio ano si lacerasse deltutto, mi sembrava di rivivere i dolori del parto, ma mentre la mia mente era annebbiata dal dolore e mi faceva perdere la cognizione del tempo il mio sfintere si allarga del tutto,mi sento quasi a mio agio il dolore è finito e quel suo movimento dentro di me mi sta piacendo tantissimo, è la prima volta che mi inculano e devo dire dolore a parte mi sta piacendo tantissimo, ho le cosce completamente fradice che colano e bagnano le lenzuola sotto di me, mi sento strana la mia fica pulsa come non mai , il cuore batte all’impazzata, il mio sesso sprigiona un calore , una voglia mai conosciuta prima , mentre mi sento scuotere dai suoi violenti colpi nel mio culo che si è oramai aperto, sento sulla mia schiena colava la sua saliva che scorreva fino ad arrivare al mio collo, si piega su di me e mette le sua mani sulle mie bloccandomi in quella posizione, mentre i suoi addominali continuavano la loro opera di sfondamento del mio culo.
Curvo un po la testa indietro, godo , si non mi trattengo più, lo incito a spingere più forte sempre di più , gridavo come un’invasata di sesso:” siiiiiiiiii dai siiiiiiiiii più forte, dai rompimelo, fammelo sentire tutto dentro!!!” mentre lui rideva compiaciuto:” brava la puttanella, lo sapevo che lo volevi tutto dentro” mi sussurrò all’orecchio, quelle parole mi fecero ancora più eccitare:” siiiiii sono la tua puttana , scopami, sfondami, fammi godere!!!” dalla mia bocca uscirono le peggiori espressioni che una donna vuole affibiarsi , ma non mi trattenevo più, non avevo più ritegno, lui aveva preso a spingere ancora più forte sempre di più .. urlai ed ebbi un altro orgasmo , una fontana spruzzo dalla mia fica, lui infilo la sua mano fra le mie cosce e me la infilo dentro il mio sesso, questo gesto mi fece eccitare ancora di più, lo incitai a spingerla tuta dentro la mia fica e a questo mio desiderio non si fece pregare, gridai di piacere come una puledra imbizzarrita in preda ai calori del sesso sfrenato, e anche lui mi venne nel culo e ci accasciammo sul letto.
Il contatto con la sua pelle ora mi piaceva il suo odore non mi dava più fastidio, ero in un altro mondo , un mondo in cui c’ero io e il mio piacere sessuale, qualcosa di divino, il mio violentatore mi sfila il suo mostro da mio culo, mi sento vuota mentre dal mio culo esce un fiume di sborra calda, resto stesa al letto con il culo sollevato e poi crollo completamente sul letto, ho gli occhi chiusi respiro affannosamente, mi giro di schiena sul materasso e allargo le cosce, il culo e la fica mi fanno male, non erano mai state sottoposte ad una violenza simile, ma ho goduto troppo, come una vera puttana, se lo avessi saputo prima mi sarei fatta scopare prima nell’hangar anche davanti a mio suocero, chissà si sarebbe divertito anche lui e vedere la sua bella nuora che fa la puttana, avevo un turbine di pensieri che affollavano la mia mia mente come un fiume in piena.
Mentre ero assorta nei miei pensieri , lui torna da me mi prende nuovamente per le cosce e mi penetra nuovamente la vagina, ora non mi fa più male, lo abbraccio e lo cingo con le mie gambe per facilitare l’entrata del suo grosso membro e mentre mi sbatte con la sua solita violenza e foga io gemo senza ritegno mentre lui mi apostrofa con i peggiori attributi per una donna , ma a me piacevano e mi eccitavano da morire, le sue continue spinte mi procurarono un altro orgasmo e venimmo insieme , un intesa sessuale del genere è favolosa , non volevo che tutto questo finisse, ero diventata sua schiava, schiava di quel porco che mi sta violentando e io ora sono anche consenziente.
Lui mi lascia nella stanza sola, ho dolori ovunque le gambe mi tremano per tutti quei forti orgasmi che ho avuto, barcollo, mi sembro un ubriaca , arrivai a stento nel bagno , aprii l’acqua fredda e mi feci una doccia gelida, ne avevo bisogno per raffreddare i mie bollori ero una vampa, i miei occhi erano semichiusi cantavo sotto l’acqua fredda che scrosciava sul mio corpo nudo, il getto d’acqua mi stava aiutando a non pensare più, stava pulendo quello schifo che avevo addosso, la saliva di quel porco il suo odore eppure c’è una parte di me che lo vuole ancora,non capisco ho un mal di testa e non capisco più nulla, mi sento abbracciare da dietro, non reagisco più , so chi mi sta toccando oramai sono una bambola senza volontà nelle sue mani , mi stringe il seno e mi lecca il volto, mi fa sedere a terra poi mi sdraia mi apre le cosce mi blocca le mani indietro sopra la testa e mi penetra con violenza come aveva fatto in precedenza, le mie lacrime avevano smesso di uscire lasciando il posto al piacere sessuale che questo stupro mi stava dando, mi sentivo sporca ma allo stesso tempo eccitata, mi aveva domata come se fossi un animale , ma il vero animale è stato lui che con la sua violenza mi ha portata a fare e provare cose di cui ora non riesco più a fare a meno.
Dopo avermi nuovamente riempito del suo caldo sperma , mi lascia li a terra sotto l’acqua della doccia , non mi muovo,non ho la forza di muovermi ne la volontà di reagire, chiudo gli occhi sono stanca … mi sveglio , sono nella mia camera da letto nuda sotto le lenzuola, provo ad alzarmi ero piana di dolori , senza contare che non riuscivo a stare seduta e a tenere ben chiuse le gambe per le violente penetrazioni, mi scopro sul letto trovo una piccola chiazza di sangue , mi tocco ed era uscita dal mio ano oscenamente aperto, mi vesto preparo la mia valigia, ma anche mentre facevo questa semplice operazione , mi sentivo un automa, privo di reazioni di emozioni.
Andai dall’artefice di tutto questo, mio suocero , andai nel suo studio, ma non riuscii ad arrabbiarmi gli dissi solo, :” mi hai fatto violentare da quel mostro,vado via da questa casa … addio “ risposi come un automa con lo sguardo perso nel vuoto, presi la mia auto ed andai via , tornai a vivere nella mia casa che mi era rimasta come unico lascito dei miei genitori.
Alcuni giorni dopo, un uomo si presentò alla mia porta e disse di essere il notaio di Ewdard ed aveva qualcosa per me, oltre a lasciarmi un lascito in denaro mi diede una lettera scritta da Robert.
Dopo che il notaio andò via aprii la lettera la lessi, e finalmente seppi tutto, l’artefice di tutta questa devastazione , colui che ha distrutto la mia vita è stato Robert era lui che ha pagato il killer per farsi uccidere perche non si sentiva degno dell’eredità del padre, l’apatia lascio il posto ad una profonda rabbia per l’uomo che era stato mio marito, lo maledissi per quelle che mi avevano fatto , anzi fui spietata verso la sua memoria e gli urlai : “ mi ha scopata meglio uno stupratore che tu in tutti i nostri anni di matrimonio” e mentre gridavo il mio disgusto scoppiai a piangere.
Qualche sera dopo decisi di uscire a bere ne avevo bisogno, non dormivo più ero perseguitata da incubi, ad un bar , forse un po' malfamato, venni abbordata da un tizio che mi offri da bere ed io accettai , dopo mi accompagno a casa e per strada ci fermammo e mi scopò io non mi ribellai mi feci fottere come una bambola di pezza senza reazioni e dopo mi porto a casa.
Alcuni giorni dopo mi sentii male , andai dal medico e mi disse che ero incinta e capii che il killer mi aveva lasciato questo orribile ricordo.
Ero combattuta su che fare, passarono i nove mesi partorii , ma non me la sentivo di tenerlo e lo diedi in affidamento, ogni giorno avrei avuto sempre sotto gli occhi il volto del mio violentatore, però il desiderio di sesso in me era esploso, così mi informai e decisi di entrare nel mondo del porno come attrice e così inizio la mia nuova vita, vita nata dalla disperazione.
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Aggiunto: 4 anni fa
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