A volte mi caccio in situazioni, come dire……..strane. Il lavoro mi porta a girare molto, non solo a Milano ma un po’in tutta Italia, questa volta non sono andata molto lontano da Milano, ero a Broni per un evento, in una villa Vip, non vi dirò di chi ma è molto bella, il parco molto grande, la dependance per i custodi all’ingresso, una dependance per gli ospiti, piscina, campo da tennis, ecc., queste cose, di solito finiscono abbastanza tardi la sera, infatti era passata l’una quando , con la mia macchina , uscivo dal cancello in ferro battuto della villa, come al solito, perché ci tengo molto, non avevo bevuto che un paio di bicchieri di bollicine, visto che poi devo guidare, ci faccio sempre molta attenzione. Girai a sinistra in direzione del Paese, dopo averlo attraversato , invece di andare verso l’autostrada a Stradella, giro in direzione di Milano, senza il tettuccio avevo l’aria fresca sul viso, mi piace molto guidare senza fretta di notte ascoltando il rumore del motore. Per strada non c’è quasi nessuno, dopo aver superato Pavia prendo la statale per Milano, all’altezza di Binasco il problema, la macchina comincia a sbandare, deve essere una delle ruote posteriori, mi fermo a bordo strada , per fortuna è una specie di spiazzo e non do fastidio alla circolazione e scendo, accidenti, non una ma tutte e due le gomme posteriori a terra, e adesso? Beh l’unica è chiamare il carro attrezzi, non posso fare altro, non ricordo il numero ma chiamando il 112 i carabinieri me lo passano direttamente, molto carini, gli spiego dove sono, all’incirca e, mentre aspetto, mi cambio; ho sempre un borsone con dei vestiti e soprattutto delle scarpe, non si può guidare con un tacco 10 e poi sono con un miniabito da sera, decisamente meglio cambiarsi. Do’ un’occhiata in giro, davvero non c’è nessuno e mi cambio, via il vestito, e metto minishorts di jeans, una t shirt e le superga che avevo già ai piedi e poi aspetto, passano un paio di auto ma non mi vedono neanche, se mi avessero visto penso si sarebbero fermate, non è normale trovare una ragazza sola di notte vicino ad una ferrari rossa ferma a bordo strada, quindi aspetto ancora, ecco il carro attrezzi, l’autista scende, fa il giro della macchina, mi viene vicino e mi saluta, mi dice che portiamo l’auto in officina che però a quell’ora non può risolvermi il problema, dovrò tornare al mattino, carica la macchina con me sopra e andiamo, arrivati all’officina penso di chiamare un taxi e farmi portare a casa a Milano poi penso al traffico per tornare e gli chiedo se c’è un albergo dove passare la notte, mi indica una trattoria poco distante con delle camere, speriamo bene, a quest’ora….. Comunque prendo il mio borsone e mi avvio, in effetti l’insegna è ancora accesa; quando entro mi rendo conto che deve essere il bar della trattoria perché dall’altra parte della stanza vedo una saletta apparecchiata con tavoli e sedie, lì, invece, il bar, un biliardo ed una paio di tavolini di cui uno occupato da due che giocano a carte, uno in piedi che li guarda che poi scopro essere il proprietario ed un cameriere che sta lavando per terra, che allegria, mentre entro, le urla che sentivo da fuori, probabilmente per la partita, cessano e quattro paia d’occhi mi fissano, il proprietario mi si avvicina e mi chiede cosa può fare per me, gli spiego il problema e lui subito mi dice di non preoccuparmi che una stanza c’è e posso passare la notte lì, ho bisogno però di bere qualcosa prima di andare in camera e chiedo una tonica con vodka, il cameriere, solerte, passa dietro il banco a prepararmela, avrà una cinquantina d’anni, piccolino, sguardo un po’ spento, immagino sia dovuto alla stanchezza della giornata appena passata, mentre la partita riprende io mi siedo ad un tavolino con il mio bicchiere, ci voleva proprio, ordino ancora da bere, stavolta solo vodka, mi piace l’effetto che mi fa, il proprietario mi chiede un documento e mette le chiavi della camera sul tavolino, gli do’ a carta d’identità e la carta di credito ma mi dice che devo solo pagare in contanti, beh non è un problema, mentre tiro fuori il portafoglio mi cade dalla borsa la scatoletta dei preservativi, li porto sempre con me non si sa mai, lui la raccoglie da terra, li guarda e la mette sul tavolino vicino alla chiave prendendo i soldi, poi torna dai due giocatori. La rimetto nella borsa e ordino un’altra vodka, l’ultima poi vado a letto, penso, mentre aspetto mi guardo intorno e sbircio anche il tavolo dei giocatori, sono anziani, penso abbiano superato la sessantina, però, anche se seduti li vedo robusti, probabilmente contadini,invece il proprietario è uno normale, pelato, con un po’ di pancia ed una naso notevole, proprio grosso, mah arriva la vodka, i due non urlano più, anzi parlano sottovoce, o sono io che comincio a sentire la vodka e a non sentire più loro, io sono un po’ strana, al contrario di molti, prima di andare a letto prendo il caffè, allora ne ordino uno ma il cameriere mi dice che la macchina è spenta, beh allora l’ultima vodka e poi vado, i due giocatori, anche loro chiedono ancora da bere ed il cameriere prima di venire da me gli porta una brocca di vino bianco, apperò ci danno dentro, dopo aver bevuto mi alzo, ho il borsone per terra, mi chino per aprirlo e rimettere dentro la pochette con il portafoglio ecc, non mi rendo conto che facendo così rivolgo il sedere ai due giocatori e del fatto che i miei minishorts sono davvero mini e quando mi giro con il borsone in mano vedo che i due giocatori ed il proprietario sono rivolti verso di me, uno dei due, in effetti, con la voce un po’ strascicata seduto con le gambe larghe verso di me e con la mano tra le gambe mi dice facendo un gesto osceno :” bella me lo fai un pompino che ho la mazza pronta?” gli altri ridono, anzi sghignazzano, avranno tirato a sorte e quello ha perso, ho il borsone in mano e li guardo, con la coda dell’occhio vedo che anche il cameriere si è fermato e guarda verso di me aspettando la reazione,alzo ancora un po’ di più il borsone poi lo lascio cadere a terra di colpo e vado verso di loro, smettono di ridere, ora sono in piedi proprio tra le sue gambe aperte, mi allungo un momento sul tavolo e prendo la brocca di vino con quello che è rimasto dentro , gliela rovescio sulla testa e,mentre gli altri riprendono a ridere sguaiatamente lui cerca di alzarsi ma gli metto le mani sulle spalle e lo ri spingo sulla sedia, poi continuo il movimento fino ad inginocchiarmi, adesso, di nuovo, smettono di ridere, con due dita gli tiro giù la zip dei pantaloni e gli estraggo il membro flaccido, lo prendo in mano e comincio a segarlo avvicinandoci le labbra e poi la lingua, non sono io, è la vodka, mi mette le sue mani sulla testa, intanto sento le mani degli altri che mi palpeggiano dappertutto, il cameriere va a chiudere a chiave la porta e spegne l’insegna, non so chi mi fa alzare e mi prende in braccio, mi trovo sul biliardo, le braccia in alto per permettergli di togliermi la t shirt, un altro mi slaccia gli shorts facendomeli scivolare sulle gambe, seguono i miei slip e, subito, mi trovo le loro mani su tutto il corpo, uno è salito sul biliardo, sento che il proprietario gli dice di togliere le scarpe, si mette in ginocchio al mio fianco e mi ritrovo il suo cazzo disteso sulla bocca, sono tutta bagnata, quattro paia di mani esplorano il mio corpo, premono, schiacciano, pizzicano, si infilano dappertutto, frugano ed io, intanto faccio del mio meglio con un uccello che mi scopa in bocca, la situazione è molto confusa, ci pensa il proprietario a mettere ordine salendo sul biliardo e prendendomi per i fianchi girandomi verso di lui, È completamente vestito, solo il cazzo fuori dai pantaloni, con la mano mi allarga le gambe ho tutto il suo peso addosso, sento prima la punta del suo pene farsi strada tra le mie labbra e poi penetrarmi completamente, il suo scroto contro le mia grandi labbra, mi scopa come una furia, ansimando ad ogni colpo, non è molto dotato ma la forza ce l’ha ed è con quella che mi da il maggior piacere, dura pochissimo e lascia il suo posto ad uno dei giocatori, io ormai sono aperta, fradicia e…….accogliente, anche il suo membro mi penetra facilmente e comincia il suo, stavolta, lento andirivieni, intanto anche la mia bocca è perennemente occupata, giro la testa a destra e a sinistra imboccando e leccando ora il pene di uno o dell’altro, anche il secondo esce da me e tocca al terzo, questo, come il primo sembra un forsennato ed ansima in maniera incredibile, speriamo che non ci rimanga, ora tocca al cameriere ecco questo lo sento bene, è più grosso degli altri e lui sembra saperci fare, lo sento davvero bene, i suoi colpi sono lunghi, profondi e lenti, quando aumenta il ritmo lo seguo col bacino, e vengo per la seconda volta, loro, invece, hanno approfittato dei miei preservativi, per fortuna. Quando anche il quarto finisce, mi ritrovo distesa sul biliardo a gambe aperte con loro 4 in piedi intorno a me e vedo che ridono e si danno delle gran pacche sulle spalle, sono fieri delle loro performance, allora i viene quasi spontaneo un ;” è tutto quello che sapete fare in quattro?” smettono di ridere ed il proprietario, proprio lui quello che se la prende di più, allora dice “no bella è solo l’inizio, adesso vedrai”.
Mentre tre si spogliano vedo il cameriere tornare con delle tovaglie, poi le da agli altri e si spoglia pure lui, in due mi girano a pancia sotto sul biliardo, uno prende un cuscino e me lo mette sotto la pancia sollevandomi così il bacino, poi ognuno dei quattro prende una tovaglia, la arrotola e due mi legano i polsi e due le caviglie, poi mi sento tirare, hanno fatto passare l’altra estremità delle 4 tovaglie nelle buche del biliardo legandole tra loro due a due, hanno ripreso a sghignazzare, a turno mi vengono vicino rimanendo ai bordi del biliardo e sputano sul mio buchino posteriore, è questa la loro intenzione e, infatti :” adesso ti spacchiamo il culo, troia” ma prima di quello il cameriere comincia con le dita a stropicciare, con le dita, la mia farfallina che li ha appena accolti tutti e quattro, sono ancora fradicia dei miei umori e lo fa notare agli altri, ho praticamente il culetto per aria, il cuscino che mia hanno messo sotto la pancia mi tiene sollevata dal piano del biliardo per almeno 30 cm, devono averlo preso da qualche divano. Li sento ancora ridere, poi il proprietario del locale mi viene davanti con una stecca corta da biliardo, la base arrotondata che si allarga sul fondo, ci mette sopra uno dei miei condom e mi fa vedere mentre lo fa, poi non lo vedo più, è passato di fianco, dopo poco però lo sento, eccome, mi sento allargare , con le dita, le grandi labbra e le piccole che sono ancora gonfie e poi qualcosa di duro entrare nella mia vagina, sembra un grosso dildo, ma non sono io a muoverlo, deve essere uno degli uomini,ora, davanti a me i due giocatori,vogliono vedere la mia espressione quando verrò inculata, , il cameriere deve essere quello che “manovra” la stecca, mentre il proprietario è salito di nuovo sul biliardo, ecco ci siamo, sento delle man che mi allargano le chiappe, poi le schiaffeggiano e tornano ad allargarle, un dito mi entra nel sederino, il cameriera si ferma con la stecca ed ecco che un cazzo punta il mio buchino, però entra poco per volta, un centimetro dopo l’altro, permettendo al mio corpo di abituarsi all’ospite, lentamente ma inesorabilmente, ecco è in fondo, le sue palle hanno incontrato le mie chiappette ed il proprietario sospira pesantemente,poi comincia a muoversi lentamente e , con lui, ricomincia il “dildo” trattengo le urla respirando profondamente ad ogni spinta ma non riesco a trattenermi quando il piacere arriva improvviso,il cameriere che manovra la stecca “sei proprio una gran troia, chi l’avrebbe detto quando sei entrata?” il proprietario sta arrivando anche lui, è sempre più veloce e, d’un tratto, esce da me con un flop, subito uno dei due giocatori sparisce alla mia vista, hanno messo una sedia di fianco al biliardo, si vede che la usano per salire e scendere agevolmente, il sederino mi fa un po’ male ma sono ancora stordita dal piacere, ecco altri schiaffi sul sedere, altro allargamento di chiappe ed altro cazzo che entra nel mio corpo, stavolta senza bisogno di fare attenzione, il “dildo “si è fermato dentro di me, il cazzo, invece, continua il suo andirivieni accompagnato dai mugolii del suo padrone, non ci mette neanche 5 minuti, ed ecco il ripetersi tutto con il terzo ed infine il cameriere, me ne accorgo perché è quello più grosso, ho il buchino in fiamme, brucia da pazzi ma se ne frega e continua, ed ecco che arriva di nuovo, imperioso e doloroso, il mio piacere, avevano tolto, intanto, la stecca dalla mia fighetta che colava copiosamente, sembra il rumore di un tappo di champagne quando esce da me, ora sono soddisfatti, lo vedo dalle espressioni del loro volto quando si presentano tutti e 4 davanti a me, il cameriere ha in mano un bicchiere e la bottiglia di vodka, allora dice “ alla troia piace bere” nel bicchiere c’è il loro sperma, coi mette un goccio di vodka, poi uno mi tira indietro il viso tirandomi i capelli e l’altro mi fa bere il loro nettare, non posso fare altro che ingoiare, poi penso di aver perso i sensi. Mi sveglio in un letto, sono in una camera con un letto matrimoniale, un piccolo armadio, ci sono due comodini ed un tavolino con sopra un televisore, faccio fatica a mettere i piedi per terra, in un angolo vedo il mio borsone, mi fa male la schiena, dolori al basso ventre ed il buchino del sedere brucia, sono completamente nuda, ecco il bagno, apro l’acqua della doccia ed intanto mi guardo allo specchio, occhiaie, il trucco sfatto, mi infilo sotto la doccia, il getto caldo è ristoratore, con le dita esamino il mio corpo, dal borsone avevo preso il bagno schiuma e la cuffia, ci resto per almeno mezz’ora, quando ne esco mi sdraio sul letto così bagnata, poi mi asciugo con attenzione usando un lenzuolo, poi torno in bagno e con il detergente intimo faccio un bidet usando poco dopo della crema emolliente per il mio buchino ancora un po’ dilatato, prendo due pastiglie di brufen e davanti allo specchio vedo di riparare i danni dela notte prima sul mio viso, il risultato è soddisfacente. Prendo degli slip nuovi, quelli della sera prima non li ho trovati, rimetto i miei minishort ed una t shirt pulita, controllo il mio portafoglio, non si sa mai, tutto in regola ed esco dalla stanza, scendo la scala fino all’ultimo pianerottolo prima del piano terra, lì una porta con la scritta “exit”, meglio, preferisco non passare dal locale, esco ed una scala di ferro mi porta fino alla strada, un po’ malferma sulle gambe raggiungo l’officina che è aperta e vedo la mia auto con il retro sollevato senza le ruote, aspettavano me, probabilmente. Dopo mezz’ora, una spesa di 1200 euro, sono per strada per tornare a casa, non vedo l’ora per immergermi nell’idromassaggio e, così faccio. Beh una notte che non dimenticherò.
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