Per capire e godersi appieno questo racconto è necessario leggere il precedente capitolo Coppia sottomessa-Capitolo 1.

“Mattia, gentilmente puoi mostrare ai signori il bel video che hai appena fatto?”
Il ragazzo senza dire nulla girò lo schermo verso Laura e Matteo, aumentò la luminosità e fece partire il video. Era incredibile la qualità delle immagini raggiunta dalla nuova tecnologia. Nel video si vedevano chiaramente loro due mentre si toccavano senza ritegno sulla spiaggia, e dall’angolazione sembrava che fossero molto più vicini alle altre persone rispetto alla loro reale posizione.
“Può bastare?” Chiese Nicola dopo qualche secondo di quell’improvvisato e imbarazzante video porno amatoriale. “Cosa ne penserebbe Cristian di questo video? E pensate se arrivasse ad altre persone, tipo i vostri amici, datori di lavoro, se iniziasse a girare in internet,…. Ma tutto questo può essere risolto…con un bel pompino! Anzi… Uno a me e uno al cameramen per ripagarlo del suo operato! Poi potrete anche avere una copia del video in omaggio!” gli sbeffeggiò ulteriormente ridendo sguaiatamente; ma effettivamente i due ragazzi erano in una posizione di forza. Matteo avrebbe voluto scattare, prendere e distruggere il telefono o almeno eliminare il video, ma sapeva che probabilmente se l’erano già inviato tra di loro e non avrebbe avuto senso. L’idea che quelle porcate potessero finire al figlio o ai suoi colleghi lo terrorizzava: preso dallo sconforto e dalla paura, a testa bassa disse: “Solo uno”.
“Come prego?” chiese Nicola, sorpreso dall’inaspettata arrendevolezza dell’uomo.
“Un solo pompino, a uno di voi due e la finiamo qui”.
Laura rimase incredula, mentre il ragazzo mantenne la calma mostrandosi un abile contrattatore “Vada per un pompino solo, ma questa troia deve ingoiare tutto, mentre l’altro di noi avrà libero accesso alla sua figa. Ti ricordo che siete voi che dovete rimediare alle vostre porcherie, noi vi stiamo solo dando un modo per redimervi”.
“Piano con le parole!! Non chiamarla mai più troia!…comunque…va bene.” disse remissivo Matteo. In tutto questo Laura non aveva avuto il diritto di esprimere la sua opinione. Era stata trattata come uno stupido oggetto, in balia delle decisioni altrui. O meglio, come una puttana, visto quello che avrebbe dovuto fare. Ma tutto questo, suo malgrado, la eccitava terribilmente. Nicola e Mattia erano due bei ragazzi, alti, fisicati, giovani. E lei suo malgrado aveva già fantasticato sugli amici di suo figlio, soprattutto quando li vedeva a torso nudo in giardino, durante i suoi lunghi periodi di astinenza sessuale nel corso degli anni precedenti.
E poi doveva farlo per salvare la reputazione sua e della sua famiglia. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per non lasciare che quel video arrivasse ai suoi figli. E prendere in bocca un bel cazzo giovane era forse il male minore.
“Dove lo facciamo?” chiese lei rossa in volto per la vergogna.
“Qui va benissimo!” parlò per la prima volta Mattia, che era sembrato inizialmente titubante nel fare quello che stavano facendo. “Lasciateci solo decidere chi avrà l’onore di mettertelo in bocca!”
I due iniziarono a discutere tra loro, ma alla fine lasciarono decidere al caso. Testa o croce. Vinse Nicola, che si avvicinò a Laura in ginocchio sulla sabbia, si guardò intorno per alcuni secondi, poi si abbassò il costume sul davanti quel tanto che bastava per tirare fuori il cazzo già parzialmente eretto; probabilmente la situazione lo aveva eccitato parecchio. Laura lo vide e ci rimase di sasso. Era molto più lungo di quello del marito, forse anche un po’ più grosso di circonferenza.
“Dai muovetevi, io vado a farmi un giro, che questa storia finisca al più presto brutti stronzi!” disse Matteo con tono arrogante.
“No tu rimani qui ad assistere, cornuto” disse sprezzante Mattia, che intanto, sdraiato accanto a Laura, stava infilando due dita sotto al costume di lei. “Senti la tua mogliettina quanto è bagnata, probabilmente fare la puttana in spiaggia la eccita particolarmente!”
Laura intanto, forse perché voleva far finire al più presto quella situazione, o più probabilmente perché era eccitata da morire, si avvicinò spontaneamente al palo di Nicola e lo prese in bocca. Dopo un paio di succhiate lo sentì crescere ancora di più tra le labbra. Leccava la cappella gonfia per poi scendere fino a metà dell’asta; era troppo grande per infilarselo tutto in gola, e soprattutto non era mai stata abituata a farlo, date anche le normali dimensioni del marito che non richiedevano mai un impegno troppo gravoso.
Ma non aveva calcolato che in quel momento la sua bocca era solo un buco per Nicola, che ad un certo punto le prese la testa e con un movimento brusco lo infilò tutto dentro, fregandosene altamente dei conati di vomito provocati alla povera Laura da quell’irruenta intrusione. Prese quindi letteralmente a scoparle la gola. Laura cercava di sottrarsi a quella forzatura, ma Nicola tenendole con forza la testa non le permetteva di staccarsi dal suo cazzo. Lo affondava per alcuni secondi, e li Laura si sentiva soffocare, con gli occhi che le lacrimavano, ma cercava di ridurre i rumori al minimo per non richiamare l’attenzione di altri ignari passanti. L’impegnativo pompino le aveva fatto dimenticare dell’altro ragazzo che si stava dedicando alla sua figa. Mattia la toccava piano, gustandosi il calore avvolgente e bagnato: la sentiva fradicia, e ogni tanto lanciava sguardi di sfida a Matteo, che presentava imbarazzato un vistoso rigonfiamento del costume. Vedere la moglie in quella situazione lo eccitava particolarmente.
Si sentiva uno schifo, non poteva fare niente e si vergognava nell’aver permesso quella situazione, ma vedere Laura usata in quel modo era uno spettacolo. Ad un certo punto Nicola smise di violentare la bocca di Laura, permettendole di riprendere il fiato e lasciare lei a condurre il gioco.
“Guardami negli occhi mentre me lo succhi” disse lui fissandola con aria divertita. Lei, dopo che il giovane aveva abusato della sua gola, aveva gli occhi rossi e il trucco sbavato, con le guance solcate dalle lacrime, e Nicola provava un enorme piacere per questo.
Era da quando aveva iniziato a pensare alle ragazze che era stato attratto dalla mamma dell’amico, e da quella prima volta le aveva dedicato un sacco di fantasie e seghe. Ora lei era nelle sue mani, e gli stava succhiando il cazzo davanti agli occhi del marito. Con questi pensieri, uniti all’impegno di Laura nel soddisfarlo, Nicola venne copiosamente.
“Aspetta ad ingoiare, puttana” le disse accarezzandole dolcemente la testa.
Laura ancora tremendamente eccitata, eseguì l’ordine tenendo tutta la calda sborra in bocca. Si girò e vide Matteo che nel frattempo era stato “costretto” ad annusare le dita di Mattia bagnate dei suoi umori. Si accorse anche della forte erezione che il costume del marito non riusciva a nascondere.
“Ora voglio vedervi limonare!” disse Nicola mentre si risistemava il cazzo semieretto dentro il costume.
Matteo si era accorto che la moglie aveva la bocca piena, e si rifiutò categoricamente di assecondare il ragazzo. “Adesso basta, ci avete sfruttato e umiliato abbastanza. Cancellate quel video, e ognuno per la sua strada, non rompeteci più i coglioni. E non mi interessa niente se ve lo siete inviato tra di voi o lo avete salvato, alla fine se dovesse iniziare a circolare, si vede solo una coppia che si tocca sulla spiaggia, inviatelo pure a chi cazzo volete, tanto una cazzata del genere non farà troppo scalpore, ma se ci rompete ancora le palle io chiamo la polizia e vi faccio arrestare”.
“Brutto cornuto, prima di insultarmi abbassa lo sguardo e guarda quanto ti è venuto duro guardando la tua mogliettina mentre fa la troia con due amici di vostro figlio; tutto questo ti è piaciuto, e puoi stare tranquillo che da oggi assisterai a molti momenti come questi, visto che ora siete veramente nelle nostre mani. E non dimenticherò le minacce che mi hai fatto quando userò Laura come la peggiore delle puttane da strada.” Matteo si stava per lanciare a picchiare il ragazzino impertinente, ma Nicola con un cenno della mano richiamò qualcuno dalla spiaggia. Si fece avanti di corsa un terzo ragazzo, che la coppia riconobbe subito come il terzo amico di loro figlio, Enrico. E sentirono il sangue freddo nel vederlo venire avanti con un sorriso tiratissimo, e scoprendo che anche quest’ultimo teneva in mano un cellulare con cui ovviamente aveva ripreso tutta la scena.
“Non so se avete il coraggio di rivedere quanto siete maiali, ma vi faccio un piccolo riassunto: Enrico ha ripreso Laura che me lo succhia di sua spontanea volontà, mentre tu Matteo ti gusti la scena interessato fino ad avere un’erezione… In tutto questo le dita di Mattia frugano nella figa di questa puttana in topless che tiene anche le gambe ben allargate… E alla fine ti fai pure sventolare le dita umide dei suoi umori davanti alla faccia!!”
La coppia era rimasta impietrita.
“Volete che iniziamo a inoltrare questi video ai vostri figli e postarlo su internet o vi date questo bel bacio? Ah Matteo se vuoi chiamare la polizia cerca di trovare una buona spiegazione per spiegare come mai ti è piaciuto così tanto vedere tua moglie fare la puttana.”
Rassegnata, Laura con la bocca ancora piena si avvicinò a Matteo, che disperato ma impotente, diede un veloce bacio a stampo alla moglie.
“Ah ah… Così non basta maritino dei miei coglioni… Voglio un bel bacio con la lingua, fammi vedere quanto la ami!!! E visto che hai osato minacciarci, come punizione voglio che sia tu ad ingoiare tutto il mio seme caldo!! Su avanti che non abbiamo tutto il giorno.” Disse sventolandogli davanti alla faccia il cellulare con il nuovo video messo in pausa.
Riluttante, Matteo si avvicinò nuovamente alle labbra della consorte, stavolta mettendoci la lingua. Sentì subito il liquido caldo fluire nella sua bocca;un forte senso di disgusto gli stava facendo venire da vomitare, ma trattenne quell’impulso per assecondare il ricatto e non avere problemi legati a quei video. Intanto i 3 ragazzi se la stavano ridendo di gusto.
“Bravo cornuto, manda giù tutto il mio sperma! Imparerai presto a non contraddirci, perché da oggi fino alla fine della vacanza saremo i vostri padroni, e ci divertiremo molto tutti insieme!”
Matteo con un grande sforzo riuscì a bere tutto il liquido denso. Si accorse, suo malgrado, che nonostante lo schifo il suo corpo continuava a reagire in modo inusuale a quelle umiliazioni; aveva il cazzo duro come il marmo! E sapeva benissimo che anche Laura era nel suo stesso stato, l’aveva capito da come si era lasciarla fare tutte quelle cose passivamente e da come lo stava limonando di gusto.
“Come vi dobbiamo chiamare? Schiavi, cani, puttana e cornuto? Vabbè ha poca importanza! Ragazzi andiamo che ho una voglia matta di scopare!” disse Enrico, l’ultimo arrivato.
“Hai proprio ragione, ho il cazzo che mi sta esplodendo! Troia rivestiti, e tu cornuto dacci le chiavi della macchina e quelle di casa vostra che veniamo da voi a divertirci!” disse impertinente Mattia.
Matteo con la bocca ancora impastata di sperma sapeva che non poteva ribellarsi in quel momento, e con profondo sconforto consegnò il suo borsello contenente i suoi oggetti personali nelle mani dei ragazzi.
Si incamminarono verso il parcheggio con lui che faceva strada, mentre i ragazzi senza dare troppo nell’occhio si alternavano a palpare il culo di Laura che continuava a guardarsi intorno preoccupata. Arrivati all’auto (un bellissimo SUV molto costoso) Nicola prese le chiavi e si mise nel posto del guidatore, mentre gli altri due amici si posizionarono nei sedili posteriori mettendo Laura tra di loro. Matteo fece per salire nel posto del passeggiero, ma Nicola lo fermò: ” Tu sali dietro schiavo, nel bagagliaio, come il cane che sei!” Tutti scoppiarono a ridere mentre l’uomo a testa bassa, si dirigeva verso il fondo dell’auto. L’ultima cosa che vide fu Laura disperata, di nuovo con le tette al vento, vittima di spinti palpeggiamenti da parte di Mattia e Enrico. Rassegnato si guardò intorno nella speranza che non ci fosse nessuno nei paraggi. Poi aprì il bagagliaio, ci si infilò dentro, e se lo richiuse alle sue spalle. Lì al buio sentì la macchina partire. E il peggio doveva ancora venire.



CONTINUA…



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