Entrammo dalla reception, Antonio salutò l’impiegato sganciandogli 10 euro di mancia e ricambiando i saluti ci augurò buona serata.

In ascensore Antonio mi baciò delicatamente sfiorandomi la bocca e disse: “sei stupenda”.

Arrivammo alla 404, era spaziosa un salottino all’ingresso e un letto kingsize in fondo, un bagno con jacuzzi già colma in temperatura e un terrazzino che dava sulla vallata molto suggestivo.

La camera era già stata abbellita per la serata, notai subito qualche candela profumata accesa e dello champagne con della frutta sopra il letto.

Andai diretta in bagno a fare pipì e sistemarmi mentre lui se ne andò a fumare sul terrazzo.

Quando uscii c’era della musica soft in sottofondo e lui seduto sul divanetto con 2 flutes di champagne in mano.. “alla nostra serata”

“Cin cin” risposi e lo baciai.

Sapeva di tabacco, di mozzicone spento però era eccitante sapere che ero la sua conquista, ero la sua preda, il suo bene prezioso, quello per cui aveva pagato chissà quanto e dovevo farlo contento, a tutti i costi. Lo dovevo fare.

Mi chiese di ballare per lui..

Feci qualche passo indietro e iniziai un ballo sensuale, ancheggiando piano paino per poi affondare i fianchi, toccandomi il corpo e il volto come durante un amplesso. Presi una banana dal cesto, la sbucciai e iniziai a succhiarla come fosse un cazzo.

“Spogliati” ordinò..

Iniziai dunque un lento spogliarello fissandolo negli occhi.

In primis tolsi la cintura, e voltandomi sfilai il vestito.

Rimasi subito in intimo, allora mi abbassai un poco per fargli notare il diamante che avevo da tutta la sera infilato nel sedere. Girai la testa e gli dissi sorridendo: “Vedi che l’ho indossato come promesso?”.

Lui si stava segando sulla poltrona mentre mi osservava fisso.

Mi girai verso di lui e slacciai il reggicalze, tolsi le scarpe e avvicinandomi gli misi un piede sul bracciolo della poltrona iniziando poi ad abbassare la calza, nel farlo mi avvicinavo al suo viso e mi riallontanai per sfilare anche l’altra.

Mi girai di nuovo e mi abbassai facendomi slacciare il reggiseno.

Tolsi anche quello.

Presi le scarpe e le indossai di nuovo, adoravo i tacchi e poi mi slanciano.

Mi inginocchiai e gattonando mi avvicinai al suo cazzo, a 20 cm chiesi: “Ora padrone?”

Con una mano mi spinse sul suo cazzo dicendomi “Ciuccia puttana”

Lo volevo come non mai, desideravo essere la schiava di qualcuno in questa maniera, tanto di dover pagare per il solo desiderio di avermi.

Aprii la bocca e riuscii a malapena a farlo entrare.

Era largo, duro, non molto lungo, sarà stato un 18 19 cm ma era robusto come lui, sapeva di uomo maschio senza tanti fronzoli e acidulo, parecchio acidulo.

Chiusi gli occhi un attimo e li riaprii fissandolo in volto, sorridevo ammiccante e lo facevo scivolare in gola.

Poi lo presi in mano i iniziai a leccarlo come un gelato sulla cappella, poi tutta l’asta fino le palle, solleticandogli lo scroto.

Con la musica, le candele era molto sexy.

Mi fermò, e spostandomi si alzò.

Mi prese la mano e mi mise sul letto girandomi a pecorina vicino al bordo, si spogliò e mi prese i fianchi accarezzandomi in culo e la schiena.

“Carino il tatuaggio, cosa rappresenta?”

“il mio lato femminile” risposi.

Spostò il perizoma e iniziò a leccare il damante del plug allungando poi sul mio sedere.

Lo tolse lentamente, mi girai verso di lui e se lo mise in bocca assaporandolo.

“Buono” disse.

Poi riprese a leccarmi il culo.

Mi piaceva e mentre godevo a occhi socchiusi vidi una scatola di cialis sul comodino, furbetto pensai, ma non gli dissi nulla.

Mi sfilò il perizoma, ero nuda con i tacchi e parrucca.

Inarcai la schiena affossando il volto sulle coperte.

Lui continuo a leccarmi scendendo fin quasi alle palle, con una mano invece mi aveva preso il cazzo e mi stava segando.

Si fermò un attimo e disse: “E pensare che non sapevo fossi un travestito, Luca non mi ha detto nulla, ti ho pagato per donna ma sei così bella ed eccitante che vali ogni singolo euro speso. Mi sono accorto del pacco solo quando ti stavi spogliando ma sai cosa, mi ha eccitato ancora di più”

Sorrisi per il complimento: “Chiedimi pure tutto quello che desideri” risposi ansimando.

“Ti voglio”

Mi prese per i fianchi e diresse il suo cazzo verso il mio fiorellino, sprofondò in me senza tanti complimenti, e iniziò da subito a scoparmi violentemente. Il mio corpo rimbalzava su quel letto morbido e le mie mani stringevano le coperte cercando di smorzare quel dolore iniziale che solo i passivi possono capire.

Gemevo.

Lui continuava affossando sempre più i suoi colpi, mi prese le spalle tirandomi verso di lui, baciandomi il collo. Poi scivolò con una mano sul mio cazzo e iniziò a segarmi. Era bellissimo.

Poi si fermo, mi girò verso di lui, “continua a segarti” mi disse.. Io lo feci mentre lui mi scopava guardandomi negli occhi semichiusi.

Io poco dopo, venni su di me, ma non smisi di segarmi, anzi. Lui invece continuava a pompare sicuramente grazie al cialis.

I suoi occhi si chiusero, inarcò la testa all’indietro e sentii che si fermò un istante.. era venuto.

Uscì da me e togliendo il preservativo mi disse di bere tutto, io lo presi e ingoiai.

Lo guardai in viso sorridendo con un dito in bocca.. “ti piace?” gli dissi.

“Da morire” rispose “è la prima volta con un ragazzo e mi sta piacendo un casino, vieni”.

Mi fece alzare e ci traferimmo sul terrazzo, lui accese una sigaretta offrendomela ma io rifiutai.

“Allora succhiamelo intanto” mi disse sorridendo.

Mi inginocchiai e lo presi in bocca. Era ancora durissimo con un forte sapore acido di sperma spento un po' dal mio profumo di miele delle doccette intime.

Quando ebbe finito mi prese, si mise sdraiato sul letto ed io a smorzacandela iniziavo a cavalcarlo.

Il mio cazzo che sbatteva tra la mia e la sua pancia copriva il rumore del suo cazzo che entrava ed usciva in me.

Chiusi gli occhi e mi godetti ogni attimo di quella scopata.

Fini con un suo gemito, e le sue mani che mi schiacciavano i fianchi sul suo cazzo.

Riaprii gli occhi e lo guardai, mi abbassai su di lui. “Sei stupendo gli dissi”

MI guardò dicendomi “lecchina” sorridendo.

“vado a farmi un bagno, mi vieni a lavare?”

“cero risposi”

Lui entrò nella vasca ed io nuda iniziai ad insaponarlo. Lui allungò la mano sul mio cazzo e disse: “ma lui che dice di tutto questo? Tutte le attenzioni per il tuo culo e lui sempre solo, che possiamo fargli?”

Io dissi: “e’ tuo, decidi te che farci, lo hai pagato”

Sorrise e mi fece mettere in piedi sulla vasca, lo prese in bocca e iniziò a farmi un pompino, il suo primo pompino a pagamento ????

Si in effetti non era bravo per niente, però lo apprezzai e quando venni volle farsi sborrare in faccia.

Così feci, gli sborrai in faccia e ci piacque.

“leccami” mi disse.

Mi abbassai leccandolo e raccogliendo tutto il mio sperma.

Sorrise e disse: “dai ora facciamo un bagno insieme”

Mi accoccolai tra le sue braccia e baciandoci appassionatamente concludemmo al serata così in vasca.

Verso le 2, come da accordi con Luca, ci rivestimmo e mi riportò al parco da picnic del pub dei camionisti.

Mi baciò, “sei stupenda! E grazie”

​ “Grazie a te Antonio, sono stata benissimo”

Mi allungò 200 euro, “questi sono di mancia”

Sorrisi, ringraziai e scesi.

Antonio partì e arrivò Luca che ci osservava da lontano.

Salii in macchina e lui mi bacio dolcemente.

“Com’è andata?” chiese.

“Molto bene, credo di averlo soddisfatto. E’ stato carino ed educato e guarda mi ha lasciato anche una mancia”

“Allora devi essere stata davvero brava, che puttana che sei!”

Sorrise..

“Quanto ti ha dato per scoparmi?” gli chiesi.

“Non te lo dirò mai ma sappi che è una bella cifra per essere la prima volta”

Mi bastò questo. Tornammo al casolare, feci una doccia veloce e tornai a casa.

Mi addormentai subito, ero sfinita, eccitata, contenta, rilassata, puttana.

…to be continued
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