Ci eravamo incontrati su di un sito come questo. Avevamo parlato un po'. Ci eravamo scambiati foto e video. Avevamo condiviso fantasie. E poi, finalmente, il grande passo: avevamo deciso di incontrarci di persona. Lui era già lì quando arrivai. Così scesi dalla macchina e gli andai incontro. Ci eravamo dati appumtamento in un grosso e affollato posteggio. Ci salutammo stringendoci la mano, presi la mia roba e salii sulla sua macchina. Avevamo condiviso molto ci eravamo trovati vicini in molte cose. Avevamo, così, di approfondire la reciproca conoscenza con una settimana di tenda nei boschi. Normalmente non avrei mai fatto una cosa così ma, quella volta, c'era qualcosa di diverso. Era passata poco meno di mezz'ora, da quando eravamo partiti insieme, quando lui posteggiò la macchina a lato di una mal concia strada bianca. Uscimmo dalla macchina e ci apprestammo a prendere gli zaini e il materiale. Fu lì, davanti al portellone posteriore aperto, che ci baciammo per la prima volta. Aveva il doppio dei miei anni, sessanta ben portati. Prese lui l'iniziativa. Mi tirò a se e mi iniziò a baciare. Mi abbandonai subito a lui. Era un sogno che si stava avverando. Le sue braccia forti mi stringevano. La sua lingua era un groviglio con la mia. Le sue mani si posarono sul mio culo e lo strizzarono forte. Poi si allontanò. Mi sorrise e mi disse di seguirlo. Nom ci mettemmo molto ad arrivare nel posto dove ci saremmo accampati: era una piccola e circoscritta radura da dove si poteva sentire il rumore di un ruscello scorrere. Era molto bello. Posammo la roba. Non sapevo cosa fare. Lui mi diede delle indicazioni dirette, dei compiti chiari. In breve avevamo montato la tenda e sistemato le cose. E allora riaccadde. Ci baciammo di nuovo. Fu un bacio violento, il preludio perfetto per le nostre passioni. Mi sfilò la maglia sudata. Le sue mani entrarono nei miei pantaloni. Allora mi inginocchiai. Gli calai i pantaloni e gli slip e lo fissai negli occhi. Lo iniziai a segare lentente mentre con la lingua mi prendevo cura dei suoi coglioni. Poi salli, gli leccai l'asta. Ora le mie labbra assaggiavano quella grossa cappella violacea. Ero divorato dal desiderio. Centimetro dopo centimetro assaggiai quel cazzo in tutta la sua lunghezza. Lui mi guardava accarezzandomi la testa con una mano. A un tratto mi tirò su, mi fece girare e mi spinse con forza contro un albero lì vicino. Mi sfilò tutto e mi disse di aprire le gambe. Inarcai la schiena offrendomi a lui. Lui si avvicinò pesante a me. Lo sentii premere l'erezione tra il solco delle natiche. In quella posizione riprendemmo a baciarci. La sua mano destra corse lungo tutto il mio corpo. Mi strizzo il culo e poi mi forzò con l'indice l'ano. Faceva caldo, ero sudato, ero eccitato. Il suo dito scivolò dentro di me senza fare troppa fatica. Lui iniziò a muoverlo avanti e indietro. Scorreva a fatica e la cosa mo faceva impazzire per il piacere. Poi lo sfilò, me lo infilò in bocca e di nuovo nel culo. E poi ancora e ancora. "Sfondami!", gli sussurrai con la voce rotta dal piacere. Iniziò allora a lubrificarmi con molta saliva. Poi sentii la sua cappella premere contro l'ano. Spinsi, trattenendo il respiro. Non entrò subito, il suo cazzo era grosso. Ma quando finalmente entrò mi sentii spaccare dal piacere. Lui si muoveva lento e deciso. Il ritmo cresceva. Mi afferrò per il collo e per un fianco. Accelerò all'improvviso. Mi sentivo devastato. Poi, in un attimo, lo sentii venire. Mi esplose dentro lasciandomi senza fiato. Lo sentii abbandonarsi su di me per un tempo che mi parve infinito. Mi baciò sul collo e mi lasciò vuoto. Un rivolo di sperma mi colava dal culo. Poi mi prese per mano. " Vieni, andiamo al fiume", mi disse sorridendomi.
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Aggiunto: 4 anni fa
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