Avevo da poco finito la maturità, e mi attendava una intera estate di relax con Roberta la mia fianzata di allora. Di lei mi piaceva tutto, dai capelli neri che contornavano gli occhi verdi, a quel suo corpo leggerissimamente curvy, come una nota di imperfezione che unita a tutto il resto crea qualcosa di unico. Per due settimane, a Luglio, i miei genitori andarono in vacanza in Liguria, così lei rimase da me praticamente per tutte le due settimane.
Un venerdì vennero a pranzo da noi una sua amica col fidanzato, Giulia e Claudio.
Arrivarono a metà mattinata cosicche potessimo farci almeno un bagno in piscina prima di pranzo. Dopo qualche saluto convenevole (le due amiche ovviamente erano più sciolte tra di loro, ma tra me e loro non c'era ancora molta confidenza) ci andammo a mettere a bordo piscina. Le ragazze si sedettero sul primo gradino, con le gambe immerse ed il busto fuori. Giulia indossava un cappello chiaro di quelli con la tesa molto larga, sotto al quale scendevano capelli scuri legati in due trecce che correvano ai lati del collo. Aveva un bel viso, con labbra carnose ed occhi scuri. Il suo costume era un pezzo unico bianco e celeste.
Mentre loro ridevano e scherzavano a bordo piscina, io rompevo un po' il ghiaccio con Claudio: pian piano facevamo amicizia. Io e lui fummo richiamati alla realtà dai loro schiamazzi, che stavano ridendo e schizzadosi a vicenda a suon di "dai amò" e "quanto sei stupida".
Tutta d'un tratto, sotto il nostro sguardo incredulo, iniziarono a baciarsi. All'inizio fu solo un bacio a stampo. Uno, due. Poi il terzo. Si guardarono negli occhi per qualche secondo e poi si avvicinarono ancora. Questa volta si baciarono con la lingua. Iniziarono letteramente a limonare. Io e lui stavamo guardando, a bocca aperta. Ci scambiammo un'occhiata. Scorsi sul suo volto la stessa perplessità che aveva colto me. Strano, certo... ma bello. Interessante. Soprattutto eccitante. La situazione rimase così per un tempo indecifrabile. Il suono dello sciabordio dell'acqua a bordo pisciana, e il rumore dello schiocco delle loro labbra e delle loro lingue, erano gli unici che riempivano le nostre orecchie. Quando si fermarono, si presero per mano e si rivolsero a noi.

"Venite in acqua anche voi?" disse Roberta.
"Da sole ci annoiamo..." continuò Giulia.

Io ero ancora un po' imbambolato perché tutto potevo aspettarmi tranne che Roberta si laasciasse andare a cose del genere.
Notai che Claudio si stava avvicinando alla piscina. Le ragazze avevano ripreso a baciarsi ed avevano sceso altri gradini della piscina. Ora l'acqua arrivava al loro seno. Avvicinandomi anche io, sentivo l'eccitazione farsi largo dentro di me.
Presto fummo tutti in acqua e le nostre fidanzate vennero da noi, traboccanti di eccitazione accumulata fino a quel momento. Iniziarono a baciarci con incredibile ardore. La lingua di Roberta andava fino al rofodo recesso della mia bocca, e si insinuava nella parte interna delle mie labbra. Ce l'avevo duro da impazzire. Iniziai a slacciare il bikini giallo di Roberta. Anche Claudio era già parecchio su di giri, con le sue mani che toccavano il piccolo seno di Giulia e che tiravano sempre più giù il suo monokini. Passarono solo pochi minuti, che le ragazze erano già completamente nude, denudate dalla nostra foga. Roberta mi aveva messo le braccia attorno al collo e aveva chiuso le gambe intorno al mio busto; il seno spremuto contro il mio torace. Sentivo il mio cazzo dritto, attraverso il costume, che pungolava contro le sue labbra immerse nell'acqua. Le sorrisi in maniera un po' intontita. Le cose erano precipitate (o per meglio dire ascese) incredibilmente in fretta. Lei mi fece l'occhiolino e sorrise di rimando. Dopo avermi baciato un po' sul collo si staccò da me e tuffò le mani sott'acqua. Queste si immersero non solo nell'acqua ma andandoro anche a frugare nel mio costume.

In pochi secondi le sue dita si strinsero intorno al mio uccello e iniziarono a muoversi su e giù deliziandomi; ognitanto una delle mani massaggiava i testicoli, dandomi tremitii di piacere.

"Ti piace così?"
"Certo, che domande. Lo sai che mi fai impazzire..."

Sapevo che non stava ancora facendo sul serio.
Con un movimento delle gambe mi sfilai il costume ormai già mezzo abbassato per opera di Roberta. Da fuori dall'acqua vedevo fluttuare il groviglio di peli scuri alla base del cazzo, e questo estendersi incurvato verso l'alto. La presi per i fianchi e la girai dolcemente per spingerla verso il vicino bodo piscina. Una volta che fu appoggiata al bordo, tastai con la mano tra le sue gambe per trovare l'entrata. Spalancai la porta del piacere e ci fiondai dentro il mio arnese. Sussultò spinta in avanti, per poi rilassarsi con il corpo, poggiando la sua testa sulle braccia conserte, a loro volta posate sul pavimento oltre la piscina.

"Così, fammi sentire, dai!"

Ogni tanto mi aggrappavo alle sue spalle per infondere più forza alla spinta con la quale entravo dentro di lei. Mi voltai alla mai sinistra vidi che anche Claudio non aveva perso tempo con Giulia, solo che loro erano sugli scalini, quasi completamente fuori dall'acqua in realtà. Lui era seduto sotto e lei montava da sopra dandogli la schiena e rivolgendo la parte frontale verso di noi.
Indossava ancora quel cappello. Aveva un corpo meraviglioso, nonostante un seno esiguo. Per un lampo incredibilmente breve immaginai (o sognai) di ficcarle il cazzo in bocca, giù fino alla gola, tenendola violentemente per le trecce. La mia eccitazione crebbe ancor più forte e continuai a sbattere Roberta ancora più forte, se possibile. Iniziò a urlare, facendomi trasalire per come aveva spezzato la quiete di quella situazione comunque bollente.

Poi successe una cosa che portò la situazione, già di per sè incredibile, ad un livello ulteriore. Mentre veniva sbattuta da dietro dal sottoscritto, Roberta lasciò la sua posizione comoda e appoggiata per allungarsi all'indietro e stendere le sue braccia e l'intero suo corpo verso di me e baciarmi mentre la penetravo. Mi bisbigliò all'orecchio

"Andiamo da loro..."

Senza uscire dalla sua figa stretta, camminai verso Claudio e Giulia, la quale continuava a saltare sul suo fidanzato con ritmo lento e controllato. Sorrise quando ci vide avvicinarci. Quando fummo abbastanza vicini che le ragazze potevano toccarsi, Roberta poggiò le mani sui gradini immersi. Eravamo praticamente nella posizione della cariola, in un punto della piscina tale che solo le spalle e la testa di Roberta sporgevano fuori dall'acqua. A quel punto inizò a leccare il clitoride di Giulia, proprio mentre sotto la punta della sua lingua scorreva in entrata ed uscita l'uccello di Claudio. Lo capii anche se non potevo vederlo chiarissimamente.
Un'orgia... la cosa mi arrapava da pazzi. La mia fidanzata era scatenata, si sganciò da me per avere più libertà di movimento e dedicarsi al seno di Giulia.
Anche lei si alzò lasciando scoperto il cazzo di Claudio. Si dedicarono l'una all'altra per qualche momento, per poi guardarci maliziosamente. Giulia venne verso di me e iniziò a toccarmi ovunque.

"Roberta mi ha raccontato molte cose su di te!"
Io rimasi impietrito e sentii il mio cazzo indurirsi tra le sue dita. Lo sentì anche lei, a giudicar da come mi guardò.
Lo stesso fece proprio con Claudio. Io e lui ci guardammo un po' perplessi. Non sapevamo bene reagire nei riguardi dell'altro. Ma furono le nostre fidanzate a decidere per noi. Giulia mi prese per mano e mi fece sedere vicino a Claudio, inizò ad abbassarsi e si avventò sul mio uccello, iniziando a leccarlo lentamente.

"Roberta mi ha detto all'orecchio che non è gelosa..."
"Ah no...?" dissi io con voce tremante.
Rispose con un "mmh hm" visto che era già passata al prenderlo in bocca.
Trasalii.
Mi rivolsi a Roberta "Scusa tesoro io, non..."
Non finiì la frase, vidi che lei era già impegnata con Claudio nella stessa maniera. La sua testa andava su e giù ad un ritmo che conoscevo bene.

"Scusami, io non... " disse lui a me.

"Non fa niente" gli risposi. Noi eravamo nelle loro mani in tutto e per tutto. Tanto valeva stare al gioco. Afferrai le trecce di Giulia e ogni tanto le tiravo per aumentare quanto entravo nella sua bocca. Diamine che lingua pazzesca aveva. Anche meglio di Roberta, ma questo non lo dissi mai. Chiusi gli occhi e rimasi lì a godere, buttando la testa all'indietro. Credo che a lei piacesse parecchio, sentivo le sue labbra carnose prima alla base e poi intorno alla cappella, e poi ancora alla base. Se lo stava gustando più di un ghiacciolo ad Agosto. Ogni tanto strofinava la lingua in punti del cazzo che non sapevo nemmeno potessero procurarmi piacere. Quando smise si avvicinò e iniziò a baciarmi. Il sapore e l'odere erano fortemente impregnati di cazzo, ma tutto il resto mi distoglieva da questa percezione. Mi baciava con passione, quasi come se volesse trasmettermi ben più di una semplice botta e via.
Raccolsi le energie e le dissi a bassa voce "perché ti sei fermata? Era così bello."
Senza rispondermi, ma soltanto con un ghigno malizioso compiaciuto, mi superò e si allungò verso terra e si sdraiò a pancia in sù. Con gli indici mi fece segno di avvicinarmi.
Gettai un'occhiata a Roberta, la quale si stava già facendo scopare a pecora da Claudio. Non persi tempo e mi avventai su Giulia. Le misi le mani sui fianchi e la tirai verso di me. Presto fui dentro di lei. Era stretta come Roberta, ma entrare dentro di lei non fu un problema, cercai di essere delicato almeno all'inizio. A occhio e croce ero un po' più dotato di Claudio; lei deve averlo colto perchè inizò subito ad ansimare copiosamente per quanto stava godendo di brutto.
Emetteva frasi spezzate tipo
"Oh...dio... sì... tutto dentro."

Non staccava gli occhi dai miei, quasi mi supplicasse di non fermarmi. Si mordeva le labbra. Allora le afferrai la gamba destra e la stesi oltre la mia spalla, così che lei fu sul fianco. E continuai a scoparla in quella posizione. Le piaceva... eccome se le pieceva. Superato quel momento di apparente initimità, sembrò tornare con la testa al gioco che aveva iniziato insieme a Roberta, si allungarono senza privarsi dei cazzi che le stavano invadendo e presero a baciarsi tra di loro. I loro precedenti gemiti si trasforarono quando cominciarono a gemere mentre si baciavano. Notai lo sguardo di Giulia a metà tra la sofferenza e la goduria, con le sopracciaglia inarcate.

Schaf-Schaf

Il suono di me che sbattevo contro di lei, e tra di noi solo il suo liquido che colava sulle sue cosce.
Che goduria. Io e Claudio eravamo gomito a gomito e avevamo dinnanzi a noi queste due maialine insaziabili. Lui mi sorrise

"Niente male la tua fidanzata!"
"Già, anche la tua sa il fatto suo." risposi.

Loro dal basso ci guardarono ridendo, poi si voltarono e continuarono a baciarsi mentre i loro corpi venivano spinti ritmicamente su e giù. Le tette di Roberta erano più grandi e ballonzolavano un po' di più, ma Giulia aveva una silouhtte da modella. Nonostante stessi scopando da mezz'ora, questa visione me lo mantenne duro come il marmo. Inclinai un po' gambe nel tentativo di rendere la spinta un po' più dal basso verso l'alto. Giulia ansimò rumorosamente a quella variazione e mi guardò sorridendo e espirando agitatamente.

"Vacci piano con me, mica mi vorrai sfondare davvero?"
"Chi lo sa" le risposi ridacchiando.

Continuammo a quel modo per un'altra mezz'oretta credo. Cambiammo posizioni di ogni tipo: in acqua, fuori acqua, sopra, sotto, ce le scambiavamo e poi restituivamo.
Fu solo verso la fine di quell'incredibile maratona sessuale che Roberta mi bisbigliò qualcosa all'orecchio

"Quello chi è?"

Notai al di là della rete che di lì a una decina di metri delimitava il confine tra il terreno di casa mia e quella del nostro vicino, delle siepi che si muovevano.
La testa di un uomo si notava a malapena. Qualcuno ci stava osservando, e non solo: si stava sicuramente masturbando. Non lo riconobbi come uno della famiglia dei vicini. Quando si rese conto di essere stato sgamato cercò di nascondersi. Doveva trattarsi forse del giardianiere.

"Non lo so tesoro."

Roberta guardò Giulia, e insieme iniziarono a ridere.

"Andiamo?" - "Andiamo? Sì dai andiamo."

E nude, al sole, coi corpi ancora bagnati dell'acqua della piscina, si incamminarono in infradito, sculettando, verso quella rete. Noi le seguivamo, anche noi nudi, con i cazzi all'aria, ancora in stato semi-eccitato. Loro chiamarono l'uomo invitandolo a tornare a guardare.

"Torna qui, ti perderai il finale!"

Il tizio non se lo fece ripetere e tornò presto alla sua posizione precedente, ma questa volta non tentava di nascondersi.
Le ragazze si misero in ginocchio, l'una vicina all'altra e iniziarono a massaggiare i nostri membri. Roberta iniziò a leccarmelo, dall'alto in basso e viceversa. Io chiusi gli occhi, ma solo per immaginare che ci fosse Giulia al posto di Roberta. Apriì leggerissimamente gli occhi senza girare la testa, per guardarla con la coda estrema dell'occhio mentre lo leccava a Claudio. Lei mi stava guardando ma non si accorse che io anche la stavo fissando.

Quando aprii gli occhi veramente vidi che i tizio aveva tagliato con un delle forbici alcuni fili della rete trasformando 4 quadratini di rete in un unico quadrato più grande. E aveva fatto questo per infilare il braccio nel quadrato grande e masturbarsi il cazzo infilato in un quadrato più piccolo più sotto. Quando anche le ragazze videro questa scena buffa e surreale, risero. Ma più sotto si spostò un po' e prese in mano il cazzo dell'uomo, mentre con l'altra continuava su di me.
Ormai le palle mi facevano male per quanto ero rimasto eccitato. Non vedevo l'ora di venire. Immaginai che anche Claudio fu nelle stesse condizioni. Lui guardava con trasporto Roberta intenta a masturbare due cazzi con un sorriso stampato in faccia, ed iniziò a sua volta a segarsi su quella scena. Con lui e Roberta entrambi assorti nelle loro attività, Giulia dedicò a me le sue attenzioni, inclinando la testa e poggiando le labbra, solo le labbra, sul mio cazzo, schioccando sonori baci. Il tutto senza distogliere mai lo sguardo dai miei occhi.

"Ciao" mormorò "alla fine dei giochi, lo sai che hai un bel cazzo?" ancora più sotto voce.
Cazzo che sguardo. Deglutii. In quelle condizioni ci avrei messo pochissimo a venire.
Tutto ciò che riuscii a spiccicare fu un "Ah sì?".
"Sì" disse, con quegli occhi così scuri.
E venni. Fu una cosa così spontanea e così di getto, che successe senza che dovetti aiutarmi masturbandomi. E visto che fu così improvviso, colse alla sprovvista anche lei, intenta in quel momento a schioccare un altro bacio. Con la testa inclinata, il primo schizzò la colpì da un occhio all'altro. Li chiuse rapidamente e si sbrigò a prenderlo in bocca per non disperdere gli schizzi successivi. Tenne tutto in bocca mentre le afferravo le mani e stringevo le mie dita tra le sue. Con un movimento della testa coordinato a quello della lingua, raccolse tutto lo sperma sulla sua lingua e poi si staccò da me. Si alzò e andò verso Roberta aiutandosi con un occhio mezzo aperto. Lo sperma le stava colando lungo tutto il viso. Intanto vedevo che anche Claudio stava concludendo, e lei aveva messo il suo viso in posa invitante, della serie "schizzami tutta". Quando anche lui espulse tutto il suo liquido, Roberta aveva la faccia completamente coperta. Completamente!

Con la lingua raccolse quello che le era più vicino alla bocca. Giulia, che l'aveva raggiunta, la baciò, versandole in bocca il mio sperma.
"Yuhmmm" fece Roberta.
Giulia continuò il suo operato leccando e raccongliendo minuziosamente lo sperma di Claudio lungo tutto il viso di Roberta, e quando ebbe finito aveva nuovamente la bocca piena.
Ripresero a baciarsi condividendo un enorme quantità di sperma nelle loro bocche. Vedevo il passaggio di questa grossa... pozzanghera bianca... da una bocca all'altra. La cosa mi eccitava, ma solo mentalmente, poiché ormai fisicamente avevo raggiunto il mio limite.
Questa scena fu coronata dagli spasmi ansimanti dell'uomo che, un po' ignorato da tutti, aveva continuato a masturbarsi per tutto il tempo e che ora si univa all'atto finale. Venne anche lui, sebbene un po' in solitaria. Il primo schizzo fu il più forte e alcune gocce raggiunsero Roberta e Giulia, ma quelli successivi caddero tutto sul prato. Si sbrigò a tirar su i pantaloni e ad andarsene così come era arrivato. Di nascosto come un ladro.
Le ragazze misero un punto definitivo alla faccenda ingoiando entrambe quella miscela di liquidi.

Ci avviammo verso la piscina, e vi ci immergemmo quel tanto che basta a smorzare la calura e a ripulirci un po' (soprattutto loro).
Dopodiché pranzammo e trascorremmo il resto della giornata tranquillamente, ridacchiando ogni tanto di quello che era successo nella mattina. Giulia ed io continuammo a scambiarci sguardi, non visti da Roberta e Claudio, per il resto della giornata.
Dio come me la sarei scopata ancora immediatamente.
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