"Signori della giuria ascoltatemi ammetto di aver sbagliato, ammetto che non dovevo farlo ma ascoltate cosa è successo e giudicatemi su ciò."

Quel giorno d'agosto faceva molto caldo, viaggiavo ormai da parecchie ore e la destinazione vacanziera era ancora lontana, inoltre il treno semi-deserti contribuiva in modo incredibile alla mia noia.

Mi alzo dal sedile e inizio a vagare avanti e indietro per i vagoni vuoti, dopo qualche minuto noto una ragazza seduta su un sedile, guarda fuori pensierosa.

Ha dei capelli stupendi, da un lato neri e dall'altro Rossi, delle occhiali molto grandi e dei fantastici occhi, sotto la maglietta attillata noto la sua terza di seno e mi fissò a guardarla, non mi dispiace per niente.

Mi avvicino e mi siedo sui sedili davanti a lei ma non proprio di fronte, continuo a osservarla di nascosto e sento un erezione salire sotto i pantaloni che si rigonfiano visivamente.

Appoggio una felpa sopra in modo che non si veda, ma con quegli occhiali è proprio difficile resistere perciò appoggio una mano sopra i pantaloni e inizio a strofinarlo lentamente, lei è ancora girata e non si accorge di nulla.

Continuo a strofinare e nel giro di pochi minuti vengo dentro le mutande. A quel punto posso finalmente rilassarmi e pensare a come posso scoparmi quella sconosciuta.

Sento una voce suadente che mi distoglie "Ciao, scusa se mi permetto ma come mai sei così pensieroso?"
Non riuscivo a credere che mi avesse rivolto la parola..
"Mh nulla, sto pensando a come scoperei una sconosciuta sul treno contro la sua volontà"

"Ma che dici?"
"Hai capito bene e quella sconosciuta sei tu"
Vedo il terrore nei suoi occhi e prima che possa gridare mi getto verso di lei tappargli la bocca. "Zitta, tanto so che lo vuoi anche te, altrimenti perché mi avresti rivolto la parola"
"No lasciami dai, non voglio" ,
"Zitta ti ho detto zitta" le ripeto afferrandola dai capelli.

Lei in lacrime si zittisce, "brava così"
La osservo, le accarezzo il collo con la bocca.
"Sei proprio figa lo sai ?"
Tenendogli i capelli le abbasso la testa a guardare la mia erezione ",ti piace?"
Lei gira la testa "dai lasciami non voglio"
"Sì che vuoi" le afferro la mano e l'appoggio sul mio pacco "sentilo, senti quanto a duro, lo sai quanto è lungo?"
"No lasciami daii"
" Sono 19 cm tutti per te"
"Ti prego basta ti prego".

Vedo aprirsi la porta è il capo treno, "abbracciami e guai a te se fiati"
Lei mi abbraccia io la stringo a me finalmente sento i suoi seni contro il petto mi eccito da morire.
Le mie mani finiscono sotto la sua maglietta sulla sua schiena e inizia o a graffiare.
"Ti prego dai adesso lasciami" mi sussurra in lacrime ma con un leggero ansimo.
"Io non penso, com'è che ti chiami ?"
"Agata"
"Io non penso Agata"
"Dai non dirò nulla a nessuno"
"Ssshh"

La bacio sul collo lentamente e le mia mani graffiano la sua schiena ancora più forte, lei continua a piangere ma inclina la testa leggermente all'indietro.

La spingo in ginocchio davanti a me, lo tiro fuori e noto una piccola sorpresa nei suoi occhi alla vista del mio cazzo. Le afferro i capelli e la costringo a succhiarmelo, faccio su e giù con la sua testa e vedo il suo trucco colato a causa delle lacrime. Il mio cazzo arriva fino alla sua gola gliela tengo spinta contro di me fino a farla quasi soffocare.
Senza lasciarla andare le sussurro "lo sai prima mentre guardavi fuori mi sono segato guardandoti e sono venuto un sacco"

La lascio Libera, lei si siede sul sedile e io mi alzo mi avvicino a lei, lo avvicino alla sua bocca gli faccio sentire l'odore, lei prova a non guardare io la schiaffeggio sulle guance
"Guardami" "prendilo"
Glielo rimetto in bocca di forza e le Guido la testa velocemente ma piano piano la mia mano non serve più e lei a muoversi da sola a succhiarmelo come si deve.
"Ecco brava finalmente"

Lei continua a succhiarmelo, io la fermo la faccio mettere a gattoni per terra e la sculaccio sul culetto prima di abbassargli le mutandine e i pantaloni

Inizio a leccargli dolcemente il buchino del culo e con due dita la penetro nella figa, la mia lingua entra e esce dal culetto, lei ansima si fa sentire da tutto il vagone.. menomale che non c'è nessuno.

L:afferro dai fianchi e avvicino la punta dell'arnese alla sua bella fighetta e all'improvviso spingo dentro forte e lei emette un gridolio, io inizio a Scoparla forte lì per terra in mezzo allo sporco del pavimento, lei ansima sempre più forte e mi prega di continuare.

La sposo appoggiandola sui sedile e sposto il cazzo sul suo buchino più piccolo, mentre le penetro il culo lei si sditalina e dopo poco emette uno schizzo, squirta bagnandosi tutti i pantaloni. Io alla vista non resisto più la giro e la faccio inginocchiare davanti a me e mi sego forte, vengo con tre schizzi lunghi sui suoi occhiali..

Glieli tolgo li Lecco prendendo la mia sborra in bocca e poi la limono passandogliela.
"Ecco Agata questo e il tuo regalo per essere stata brava"

Mi alzo mi ricompongo e la lascio lì in lacrime per quello che aveva fatto..

Trovo un posto libero lontano da occhi indiscreti e ripenso a ciò che è appena successo, era ora che mi liberassi. Mi perdo nei miei pensieri e senza accorgermene la mia mano e dentro i pantaloni a segarmi.

"Che sta facendo lei" intima il controllore
"Ora scendiamo e chiamo i carabinieri lei passerà i guai"

"Ed ecco signori della giuria come mai mi stavo masturbando su quel sedile, ecco perché ho fatto una cosa così brutta. Ma ripeto tenete conto di questa storia nel giudicarmi perché mia cara giuria Agata è in questa Aula, perché mia cara Giuria è proprio ad Agata che dovrete consegnare il verdetto finale."
Mi giro e osservo il giudice arrossire dietro il banco.

Continua...
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