Papà per l’occasione se ne era andato in montagna e mi aveva permesso di fare la festa in terrazza, ero andata da Peck per organizzare il buffet ed una mia amica Nadia, si era occupata dell’allestimento, delle luci, degli addobbi e, insieme a me, degli inviti; io avevo proprio deciso che quella sera avrei perso la verginità ed anche con chi.
Saremmo stati una ventina, quasi tutti compagni di scuola tre professori giovani, veramente uno era un supplente, comunque.
Per l’occasione avevamo deciso che sarebbe stata una festa in black & white, le ragazze abito bianco o nero o tutti e due i colori e gli uomini in smoking, alcuni devo dire erano ridicoli, io, la festeggiata, in rosso e sarei arrivata sul terrazzo quando tutti gli invitati erano arrivati, e così fu.
Avevo comprato un vestito bellissimo, mi fasciava il corpo, era senza spalline e valorizzava il mio seno, la scollatura dietro era molto profonda, insomma, un vestito da donna , avevo 18 anni ormai, non ero più una ragazzina, trovai anche delle scarpette rosse con il tacco non troppo alto di 6 cm, per la biancheria, invece, solo dei minislip di pizzo di seta rosso, i capelli lunghi sciolti sulle spalle, ci aveva pensato Nadia, si mi piacevo proprio.
La festa iniziò che erano circa le 22,30, o almeno quella , per come ricordo, è l’ora in cui feci il mio ingresso in terrazza, ci furono applausi, un brindisi e poi la musica ricominciò, tutti vennero a salutarmi ed augurarmi buon compleanno, anche il professore di inglese, la professoressa di italiano ed il supplente di francese, tutti ballavano, mangiavano e bevevano, la festa era proprio ben riuscita, qualcuno dei miei compagni si era già appartato e limonava come un disperato, ad un certo punto vidi anche la professoressa di italiano ballare un lento con il prof di inglese e si baciavano Mio Diooooo, erano quasi le tre quando i primi cominciarono ad andarsene, seguiti dagli altri, mi diedero tutti un regalino, mentre salutavo Nadia sulla porta, vidi che il prof di francese, che in effetti era sparito e con il quale pensavo di aver fallito i miei propositi, era nello studio con un bicchiere in mano e stava guardando i libri di papà, salutai Nadia e lo raggiunsi : “ salve prof, si è divertito?” dissi per rompere il ghiaccio, era un tipo alto, più di me, magro con i capelli un po’ lunghi e ribelli, biondo/castano ed aveva due occhi verdi incredibili, e lo smoking gli stava da Dio, ma torniamo a noi, lui mi rispose “si Donatella, una bella festa, interessante la scelta di questi libri” gli dissi che erano di mio padre e che ogni tanto ne prendevo in prestito qualcuno, volevo darmi un tono, in effetti ne avevo preso solo qualcuno ed erano tutti a fumetti, papà aveva la raccolta completa di Guido Crepax e poi certo, in effetti alcuni erano particolari, papà aveva l’epopea dei savoia, mein kampf, la storia del partito comunista in Italia,insieme ai classici di omero e virgilio, alla divina commedia, e ad un sacco di romanzi vari che non sapevo neanch’io e lui riprese :” bella anche la casa, complimenti “, lo ringraziai e gli proposi di bere ancora qualcosa visto che il suo bicchiere era vuoto, accettò ed andai al buffet a rifornirmi.
Al mio ritorno vidi che era su uno dei divani intento a sfogliare proprio uno dei libri di Crepax, gli diedi il bicchiere poi con un calcio mi tolsi le scarpe, “ le spiace?” dissi, “non ce la faccio più con questi tacchi, mi fece un cenno con la testa ed io continuai, “ senta, anche questo vestito è scomodo, mi aspetti un attimo vado a cambiarmi” e lo lasciai lì in salotto.
Mentre mi spogliavo, in camera mia, pensavo : e adesso cosa faccio? Mica posso saltargli in braccio, e non posso neanche fare la parte della donna vissuta e affascinante, e allora? Misi un paio di minishorts di jeans tutti strappati ed una maglietta corta che dava spazio al mio seno e mi lasciava scoperto il pancino, feci un respiro profondo e tornai in salotto, mi accovacciai vicino a lui che stava sempre seduto sfogliando il libro di prima ed iniziai a commentare i fumetti ma lui rispondeva a monosillabi, accidenti che fatica, è vero che era più grande di me ma neanche una decina d’anni ci separavano no? E poi ero maggiorenne.
Ad un certo punto disse :” bene, è ora di andare, è stato davvero piacevole, Donatella”, ed io “ come prof, mi lascia da sola? Papà tornerà solo domani sera, dai, mi faccia un regalo, resti un po’ ancora a farmi compagnia, e poi cosa mi ha regalato per il mio compleanno?” gli dissi ancora, ecco ero riuscita ad imbarazzarlo, lui a questo punto disse : “avevo pensato a dei fiori ma era tardi e…” stavolta fui prontissima, : “non si preoccupi, scherzavo, dai si fermi ancora qualche minuto”, lui accettò e si risedette sul divano, a questo punto andai in terrazza a prendere una bottiglia di prosecco e due bicchieri e li portai in salotto, poi misi un cd di Marco Masini e gli dissi :” mi aspetta un attimo?” andai in camera mia e, mentre mi ritoccavo il trucco, pensavo : non era scemo, aveva senz’altro capito qualcosa, se no non si sarebbe fermato, sarebbe stato bellissimo, ero sicura, tolsi la maglietta e gli shorts, tolsi i minislip e mi avvolsi in un lenzuolo da bagno, come se avessi appena fatto la doccia e tornai in salotto dopo qualche minuto, “scusa ma avevo proprio bisogno di una doccia veloce” ero passata, consapevolmente, dal lei al tu, lui sempre seduto sul divano mi guardò, io mi accovacciai vicino a lui, dal lato opposto al tavolino con i bicchieri, poi gli passai davanti come per prendere il mio bicchiere strusciandomi sul suo petto, non arrivai al bicchiere, perché mi girai e lo baciai, dopo 3 secondi rispondeva al mio bacio, aveva labbra morbide e calde, la sua lingua umida avvolgeva la mia, le sue braccia forti mi stringevano a se’, quando le nostre labbra si staccarono gli dissi, riprendendo fiato :” ecco, il mio regalo di compleanno sei tu” e lo baciai ancora, poi ancora mi misi in piedi davanti a lui e lasciai cadere a terra l’asciugamano, poi, strisciando con le mani sul suo petto e sulle sue gambe mi inginocchiai davanti a lui e gli misi una mano in mezzo alle gambe toccandogli il pene oltre la stoffa dei pantaloni, tra poco sarebbe stato dentro di me, avevo l’acquolina in bocca e non sapevo quali sarebbero state le sensazioni che avrei provato, avevo come dei crampi al basso ventre.
Gli tirai giù la zip dei pantaloni ed infilai una mano estraendo il suo strumento , interessante, notevole, già in leggera erezione, lo impugnai e comincia a baciarlo e leccarlo, gli mordicchiai il filetto, gli leccai la cappella la imboccai insalivandola, si stava gonfiando e ingrandendo a vista d’occhio, poi si alzò quasi di scatto lasciandomi lì sul tappeto e si spogliò completamente, si era davvero bello, poi mi disse :” ecco troietta, adesso avrai quello che meriti” mi eccitai tantissimo, le mie grandi labbra erano già gonfie, si inginocchiò sul tappeto vicino a me e mi spinse indietro, caddi sulla schiena, le sue mani allargarono le mie gambe, le sue dita pizzicarono le mie grandi labbra, poi si stese sopra di me ed io :” fai piano per favore, non l’ho mai fatto”, si fermò un attimo a guardarmi, il suo sguardo si addolcì e “ certo piccola, stai tranquilla, è un momento poi passa subito” le mie grandi labbra si schiusero al contatto con la punta del suo pene, lo sentii premere contro il mio imene e poi …….passò, un sussulto, un respiro profondo, l’istinto improvviso di chiudere le gambe che trovarono il suo corpo, allora si avvinghiarono contro la sua schiena incrociandosi e sollevando il mi bacino da terra, ero completamente aggrappata a lui che immobile stava dentro di me, “va bene così?” mi disse poi, “ si, si, ohh si” risposi mentre le lacrime bagnavano il mio viso e poi successe, senza ancora alcun suo movimento, il piacere esplose dentro di me e ...urlai, mi guardò stupito rimanendo però sempre fermo nella stessa posizione, con un po’ di fiatone lo tranquillizzai “ va tutto bene, benissimo” e cominciò il suo lento andirivieni dentro di me, i suoi colpi erano lunghi, lenti e profondi, mi fece mettere le gambe sulle sue spalle, “così lo sentirai meglio” disse, era vero, Mio Dio se era vero, continuò per qualche minuto, poi uscì da me, mi fece mettere su un fianco e si mise dietro di me penetrandomi ancora, stavolta nessun dolore, con una mano solleticava il mio grilletto mentre aumentava il suo ritmo, il mio corpo sussultava, stavo raggiungendo ancora l’orgasmo, e lui se ne accorse, uscì da me ed anche lui cominciò a schizzarmi il suo sperma caldo e denso sul corpo, poi si sdraiò al mio fianco e ricominciammo a baciarci.
Dopo qualche minuto si alzò, riprese i due bicchieri e mi portò da bere dicendomi “allora il papà torna domani?” ridendo gli feci cenno di si, dopo aver bevuto si inginocchiò vicino a me, mi prese in braccio e mi portò in camera mia e lì il mio letto da bambina, anche se da una piazza e mezza, ci accolse per tutto il giorno. Ci addormentavamo ma il primo che si svegliava, ogni volta, cominciava a stuzzicare l’altro svegliandolo, una volta mi svegliò penetrandomi, l’ultima volta lo facemmo nella doccia, ero una donna adesso. Ci vedemmo ancora qualche volta durante l’anno ma sempre nella sua stanza, l’anno successivo non venne riconfermato e non ci vedemmo più, chissà che fine ha fatto, io voglio ricordarlo però sempre come lo vidi quel giorno, alto in piedi sopra di me, nudo, muscoloso e…….bellissimo.
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Aggiunto: 6 anni fa
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Prime Esperienze
«bellissima storia, mi hai fatto sborrare ancora tanto»