Da quel secondo “incontro” le cose con mio cugino presero un verso del tutto diverso; non c’era una giornata in cui lui non si avvicinava a me, magari solo per toccarmi il sedere piuttosto che prendermi la mano e portarsela sulla patta dei pantaloni per farmi sentire quanto era eccitato. Ma accadeva qualcosa che non riuscivo a spiegarmi del tutto; mi faceva piacere che lui mi toccasse o che mi incitasse a toccare lui, ma non ero eccitata. Non ero del tutto indifferente, ma non mi bagnavo come era successo in quei due incontri accaduti.
La spiegazione non tardò a manifestarsi in tutta la sua semplicità.
Una mattina mia zia prima di andare al lavoro in paese mi chiese la cortesia di stendere il bucato appena fosse finita la lavatrice; lei aveva fatto tardi e non poteva assolutamente aspettare oltre.
Chiaramente le ho detto di non preoccuparsi e che ci avrei pensato io appena possibile. E così feci. Ricordo chiaramente che essendo in campagna aperta il bucato si stendeva di fuori sui fili di plastica proprio davanti alla lavanderia; inoltre era estate e le cose bagnate si asciugavano più rapidamente.
Inizio ad appendere i panni bagnati quando mi capitano tra le mani delle calze di mia zia tra le quali proprio i collant sporcati da mio cugino due giorni prima; appena presi tra le mani ho iniziato a bagnarmi tutta e delle vampate di caldo avvolgevano tutto il mio corpo; era chiaro che mi eccitavo con mio cugino (ma nel corso della mia vita sessuale è accaduto sempre con tutti gli altri uomini da me incontrati) SOLO se indossavo qualcosa di femminile. La spiegazione non poteva essere altrimenti perché in quel momento che tenevo quelle calze di nylon in mano avrei voluto tantissimo che Paolo si avvicinasse a me; ho sentito chiaramente che volevo di nuovo il suo cazzo duro e gonfio in mano per poterlo segare e sentire ancora tutta la sua sborra calda addosso a me.
Finii di corsa di stendere il bucato e mi precipitai in camera di mia zia per indossare le calze ed il reggicalze indossati la prima volta: sapevo che quel giorno mio cugino sarebbe tornato a casa per pranzo e se lui avesse voluto qualcosa da me ero pronta ad accontentarlo. Ma ero fuori di me dall’eccitazione, non ce la facevo ad aspettare ancora quindi andai in bagno e scoppiai in un orgasmo clamoroso; anche questa volta volli sentire il sapore, ma non avendo timore che non mi piacesse leccai avidamente tutta la mia mano intrisa di umori.
Mi rimisi i pantaloni sopra le calze ma la sensazione di sfregamento che sentivo in mezzo alle cosce fece si che in meno di mezz’ora ero di nuovo in preda ad una smania irrefrenabile.
Mi misi a sfogliare le riviste porno di Paolo: la vista di quei cazzi enormi che schizzavano sborra calda da tutte le parti mi faceva battere le tempie… i miei occhi si soffermavano soprattutto sulle foto di donne con tutta la faccia e la bocca piene di sperma. Era chiaro a tutti meno che a me…
Stavo per godere di nuovo quando sentii chiaramente arrivare mio cugino con il suo motorino.
Rimisi a posto le riviste e mi diressi in cucina da dove sarebbe entrato lui.
“Ciao Paolo, non sapevo saresti tornato per pranzo (mentii spudoratamente!!!)”
“Ciao L., sono tornato, non devo lavorare oggi pomeriggio, non te l’ha detto mia madre??? Senti un po’ ma l’altro giorno non avevi detto che non avresti fatto più storie e che mi avresti accontentato tutte le volte che volevo??? Sono due giorni che mi avvicino e tu fai la stronza e scappi via… allora??? Dobbiamo ricominciare da capo? Ti devo minacciare di raccontare tutto?”
“Ma no Paolo credimi non volevo essere scortese con te! È che non mi sentivo a mio agio tutto qui!” e così dicendo mi diressi con indifferenza verso la mia camera che stava proprio vicino alla cucina.
“Che vuol dire che non ti sentivi a tuo agio??? Ricominciamo con i sensi di colpa oppure di vergogna??? Ti ho vista l’altro giorno in bagno quanto ti piaceva tenermelo in mano e segarmelo, ti piaceva così tanto che alla fine hai sburrato pure tu con il tuo cazzettino da femmina!”
“No Paolo, nessun senso di colpa. Mi è piaciuto rifarlo ed ho goduto pure io. Solo che mi piace tanto se indosso qualcosa da femmina, qualcosa che mi fa eccitare immediatamente ed in questi due giorni passati non avevo nulla addosso”
“Ahh ho capito, ti piace sentirti femmina quando lo fai… e scusami tanto… tu come l’hai capita questa cosa???”
“Stamattina mentre stendevo il bucato che aveva fatto tua madre, appena ho visto il suo intimo, mi è venuta…”
“Ti è venuta cosa?”
“Mi è venuta voglia…” ammisi arrossendo tutta.
“Ti è venuta voglia di godere o ti è venuta voglia del mio cazzo?”
“Di tutte e due le cose Paolo!”
“E allora che aspetti??? Tanto mia madre non arriva prima di sera! Vatti a mettere qualcosa di suo e poi torna qui che ti aspetto! Sbrigati che ho una voglia….”
Lo fissai con uno sguardo sicuro, come non avessi avuto 14 anni ma almeno venti di più, ed in un attimo mi tolsi tutti i vestiti rimanendo in calze e reggicalze, completamente nuda.
Mio cugino rimase per un attimo a bocca aperta, evidentemente non si aspettava una sorpresa del genere! Si alzò dal letto con uno scatto e si avvicinò a me, mi abbracciò forte ed iniziò a tastarmi il sedere.
“Cazzo, ma lo sai che sei proprio bella??? Sembri proprio una femminuccia… me lo hai fatto già diventare duro… senti!” e così dicendo prese con decisione la mia mano e se la mise sui pantaloni.
Mi morsi un labbro quando lo sentì che stava scoppiando li dentro; Paolo aveva lasciato la presa dalla mia mano ma io continuavo a strusciare il mio palmo sopra la sua patta!
“Ti piace vero???”
“Si Paolo, mi piace, mi piace tanto! Dai spogliati che aspetti?!?”
Si tolse la maglietta e le scarpe e poi rimase immobile guardandomi fisso… “I pantaloni toglimeli tu!”
Abbassai lo sguardo per concentrarmi sulla cintura, poi sui bottoni, gli calai leggermente pantaloni e mutande ed il suo cazzo gonfio, duro e completamente scappellato uscì fuori; immediatamente lo presi in mano ed iniziai a masturbarlo… sentivo un calore dalla pancia salire verso le guance e le tempie… era meraviglioso sentire ancora quella nerchia tra le mie mani.
“Mmmm brava, così, piano… non abbiamo fretta… oggi voglio proprio godermiti tutta!!! Hai voglia anche te vero??? Dimmelo puttanella… ti piace sentire il mio cazzo???”
“Siii Paolo ho tanta voglia! È da questa mattina che avevo voglia! Appunto ho indossato le calze di tua madre. Solo che non ho resistito ed ho guardato le tue riviste porno ed ho goduto, ma la voglia mi è rimasta ancora ed ho tenuto le calze!”
“Ah puttanella allora lo sapevi che sarei tornato a casa per pranzo vero??? Te le sei lasciate apposta di la verità!!!”
Mi ero tradita, era completamente inutile cercare di inventarsi una scusa… e poi che senso avrebbe avuto??? Quello che diceva era vero!
“Si lo sapevo che saresti tornato a casa!”
“Brava hai fatto bene a lasciartele addosso! Sei proprio una troietta… dai toglimi i pantaloni e le mutande che voglio rimanere nudo anche io”
Mi staccai per un attimo da lui per cercare di fare quello che mi aveva chiesto; feci scivolare i vestiti che ancora aveva addosso in terra all’altezza delle sue caviglie che però rimanevano dentro a pantaloni e mutande…
“Dai sfilameli del tutto!!!”
Li per li non capii completamente cosa significava quello che Paolo mi aveva chiesto! Era chiaro però che per compiere questa operazione mi dovevo abbassare con tutto il corpo e la posizione più logica fu quella di mettermi in ginocchio e sfilargli gli indumenti… solo che una volta sfilati mi ritrovai con la sua mazza proprio di fronte ai miei occhi…
Mise tutte e due le sue mani sulle mie spalle impedendomi di rialzarmi.
“Rimani così troietta… dai adesso continua a segarmi… piano che non voglio godere subito”
Rimasi in ginocchio davanti a lui e ripresi il suo cazzo in mano per segarlo cercando di allontanare il più possibile il mio viso dalla sua cappella…
“Ti mette paura il mio cazzo così vicino??? Perché ti sei allontanata con il viso???”
“No Paolo non mi mette paura solo che se non mi allontano non ci riesco…”
Con un movimento deciso mise le mani dietro la mia testa spingendola con decisione verso la sua cappella che ormai stava a neanche cinque centimetri dal mio viso.
“Dai dagli un bacio! Ti va di dargli un bacio???”
Non risposi alla sua domanda e mi avvicinai al suo cazzo dandogli un bacio sulla punta con la stessa decisione di come si potrebbe baciare un porcospino…
“E questo sarebbe un bacio secondo te??? Non lo sai che i baci si danno con la lingua? Dai prova ancora e cerca di fare meglio!”
Mi avvicinai di nuovo per baciarlo ancora e questa volta tirai fuori leggermente la lingua appoggiandola leggermente sulla sua cappella. Aveva un sapore forte, ma non sgradevole…
“Mmmmm brava così…. Dai continua, continua a leccarmelo… su non farti pregare!”
Mi avvicinai di nuovo al suo cazzo e diedi un paio di leccate sull’asta dal basso verso l’alto, non sapevo cosa fare… non ero assolutamente preparata a quell’evoluzione (anche se dovevo aspettarmela) ma di una cosa ero certa… mio cugino non mi stava violentando né tantomeno abusando di me… tutto quello mi piaceva ed il mio clitoride ne era la prova lampante.
Mi ritornarono in mente le foto porno che avevo visto pochissime ore prima ed iniziai a leccarlo con meno esitazione ma sempre con molta goffaggine…
“Ohhh siii brava dai… continua a segarmi mentre lo lecchi… dai zoccoletta… dai che mi stai facendo impazzire…”
Obbedivo alle sue parole come fossi stata un automa… lo segavo e quando riuscivo cercavo di leccarlo in qualche punto, finché sentii le sue mani spingermi con forza verso il suo cazzo… me lo mise in bocca di colpo cercando di farmi fare una parvenza di pompino, ma non riuscivo a respirare, mi sentivo soffocare ed avevo i conati di vomito (ma non per lo schifo, quello non c’era!)
“Ok non sei ancora pronta per questo!!! Continua a segarmi e con la lingua leccami la cappella dai che sto per godere… non fermarti adesso!!!”
Ripresi fiato un attimo e continuai la mia sega come mi aveva chiesto lui con la lingua di fuori a contatto con la sua cappella…
“Ahhh siii daiii continua daiii eccomi… attenta che godo…. Siiii sborrooooo…”
Spostai il mio viso dalla sua cappella ma continuai a segarlo con forza sino a farlo schizzare… oddio quant’era…. 3, 4, 5 fiotti caldi e densi con gli schizzi che andavano da tutte le parti… sulla mia mano soprattutto ma anche sul mio petto e sul mio collo… la sentivo chiaramente colare verso il basso del mio corpo… che sensazione meravigliosa… anche io ero vicinissima al mio di orgasmo…
“Dai L. continua… continua ad andare su e giù che mi piace ancora che me lo massaggi… dimmi ti è piaciuto???”
“Si Paolo mi è piaciuto tantissimo… solo che non riuscivo a respirare! Scusami! Forse per te non è stato così piacevole…” riposi a lui continuando a toccargli il cazzo che si stava rilassando ma che continuava ad essere tutto sporco di sperma.
“Ma scherzi??? È stato bellissimo! E poi la prima volta è chiaro che sei in difficoltà perché è grosso e gonfio e ti manca il respiro… ora che si è sgonfiato non avresti difficoltà a respirare!”
Un black out nella mia testa all’improvviso… le immagini di quelle donne viste la mattina… è stato un secondo… tolsi la mia mano ed infilai il suo cazzo in bocca completamente… e leccai ed inghiottii la sborra rimasta intorno alla sua cappella…
“Hai ragione Paolo! Adesso per me è più facile respirare! Quando vuoi lo rifacciamo va bene???”
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