Era l'autunno di qualche anno fa, fuori non faceva molto freddo e ormai le foglie sugli alberi erano quasi tutte cadute. Io ero nella mia stanza, mi stavo preparando per andare a trovare i miei zii che non vedevo da parecchio tempo e ammetto che ero non poco emozionato perché avrei rivisto anche la mia cuginetta Letizia.

Io e lei siamo sempre stati legatissimi e siamo cresciuti praticamente insieme, passavamo lunghi pomeriggi a correre per i campi dietro casa sua e spesso ci nascondevamo dentro un grosso capanno dove mio zio teneva tutti i suoi attrezzi da lavoro, li passavamo le ore a giocare e a confidarci i nostri segreti da bambini.

Sono passati tanti anni da quei momenti, avevo poco più di 13 anni quando sono stato costretto a trasferirmi con i miei genitori e da allora non ho più visto Leti. "Chissà come è diventata? Chissà se anche lei ogni tanto ripensa a tutte le nostre avventure?"

Finalmente giungo alla cascina di mio zio, non è cambiato niente dall'ultima che ci sono stato! I miei zii mi accolgono all'ingresso e ovviamente dietro di loro ci sono i soliti cagnolini che hanno sempre animato questo posto.

Entrati in casa iniziamo a parlare del più e del meno, di quello che faccio nella vita e di quello che fanno loro. Mi dicono che sono diventati nonni, sapevo che Leti fosse sposata ma no che avesse avuto dei figli. Mi congratulo con loro e chiedo dove fosse Letizia. Mia zia dice che lei scenderà a bre..

Neanche il tempo di finire la frase che dal piano di sopra vedo scendere una ragazza bionda, con gli occhiali e dietro quelle lenti i suoi occhi verde chiaro. Indossava una gonna lunga blu e sopra aveva una maglietta molto attillata che metteva in evidenza tutte le sue curve.

Quando i nostri occhi si incrociarono vidi apparire un bellissimo sorriso, un sorriso che non vedevo da ormai 20 anni. Andai verso di lei per abbracciarla, la strinsi così forte che quasi non riuscivamo a respirare.

Iniziamo a parlare tutti insieme, del più e del meno ma io divagavo con i pensieri, osservavo Leti seduta davanti a me con le gambe accavallate, ero sorpreso di quanto fosse diventata bella ma rimasi ancora più sorpreso nel sentire la mia erezione che saliva. "Che mi prende è mia cugina, non posso eccitarmi".

Le ore passano e Leti mi chiede di fare un giro per i campi con lei, accetto volentieri!
Camminando noto che mi sta portando verso il capanno dove ci nascondevamo sempre.
"Te lo ricordi Matti?"
"E come faccio a scordarlo?"
le rispondo ridendo.

Entriamo e iniziamo a perderci nei ricordi, parliamo di quando ci nascondevamo lì dentro e ci confidavamo suoi nostri amori infantili.
"Matti ma ti ricordi quando qui dentro mi hai fatto vedere il tuo pisellino?"
Mi metto a ridere annuendo: "non scordarti che l'ho fatto perché mi avevi mostrato le tettine" mentre lo dicevo mi rendo conto di essermi incantato a fissarle la sua quinta di seno e lei mi dice "non sono più tanto ine adesso eh, ti piacciono ? "
Arrossisco e le faccio: "ma che domande sono?"
Un momento di silenzio: "Le adoro"!
"Almeno te le apprezzi, mio marito non le guarda neanche più"

Rimango sorpreso dall'affermazione che fa e le chiedo se andava tutto bene. E così inizia a parlarmi del suo matrimonio che sta andando a pezzi, di come suo marito spesso la tradisce e di come vorrebbe scappare e cambiare vita.
La abbraccio per consolarla, poi ci guardiamo e lentamente iniziamo a baciarci cosci del fatto che non dovremo farlo ma anche cosci del fatto che volevamo farlo da tanto.

Il bacio diventa più passionale e lei si avvicina al mio orecchio dicendomi "perché non mi consoli tu come di deve?" Si allontanò da me e andò verso il banco da lavoro dove Prese una lunga corda. "Tu adesso sarai il mio padrone"

Mi avvicino le strappo la corda dalle mani e le tappo la bocca con un mano "se è questo che vuoi, stai muta cagna". Le metto le braccia dietro la schiena e la spingo verso la parete, li sfrutto dei ganci appesi al muro per legarla a braccia aperte e gambe aperte alla parete.

Mi allontano e la osservo, osservo i suoi vestiti, osservo come mi osserva eccitata. Prendo una forbice dal banco dietro di me mi avvicino a lei e le taglio la maglietta lasciandola a tette scoperte. Affondo la mia faccia in mezzo a quei bellissimi seni e prendo a baciarli tutti, i suoi capezzoli finiscono in mezzo ai miei denti e li emette un piccolo grido di dolore. Continuo così per un po' finché non vedo che dietro di me c'è un piccola batteria e dei cavi per l'auto.

Lascio Leti appesa ansimante e vado a prendere ciò che avevo appena visto, collego i cavi e Leti mi fa "che fai?" Mi avvicino "sta zitta ho detto" e dicendoglielo avvicino la punta elettrificata del cavo al suo seno. Lei ansima "sii", continuo a darle piccole scariche elettriche su tutta la parte superiore del suo corpo.

Poi la slego e la spingo a 90 contro il banco di lavoro, le taglio via malamente la gonna e osservo quel culetto perfetto. accanto a lei c'è un cacciavite lo prendo e con la punta inizio a incidere leggermente la sua schiena, lascio dei graffietti ma che la fanno ansimare forte. Poi prendo una tavola di legno e inizio a sculacciarla, il suo sederino diventa tutto rosso e a ogni colpo emette un piccolo gridolino "si padrone colpiscimi, più forte ancora".
"Zitta troia, decido io che fare" al che smetto di colpirla la afferro per i capelli e la faccio inginocchiare davanti a me tiro fuori dai pantaloni il mio arnese lei lo guarda e dice "non è più tanto io neanche lui"
Le spingo la testa contro e inizio a scoparle la bocca, arrivo fino alla sua gola.. lei e senza respiro e succhia. Le tolgo la testa e la faccio sdraiare nuda sul pavimento, poi mi spoglio e mi metto in piedi a gambe aperte sopra di lei..
Dal mio arnese inizia a scendere del piscio che le copre il petto poi il collo ed poi le spruzzo tutto in faccia.. una volta finito mi abbasso e la limono "succede questo se parli ancora Leti" lei con lo sguardo stanco e eccitato mi dice "scopami ora"
La metto di nuovo a 90 contro il banco da lavoro mi abbasso e inizio a leccargliela da dietro mentre la Lecco con il manico di un cacciavite le penetro l'ano, continuo così per un bel po' poi mi alzo avvicino la punta del mio arnese alla sua figa e inizio a spingere forte, la scopo e lei grida mi implora di non fermarmi e io vado ancors più forte.
La giro si siede sul banco e la scopo da davanti mentre lo faccio avvicino il cavo di prima alla sua schiena così ad ogni mia spinta prende anche la scossa.

Dopo di che la inginocchio di nuovo davanti a me e glielo faccio succhiare "ecco si prendilo tutto in bocca sto per venire"
Le vengo in faccia e subito dopo mi scappa anche un leggero spruzzo di pipì che finisce sulle sue tette..

"Ecco Leti spero che tu ora sia meno triste"
"Grazie cuginetto"
Visualizzazioni: 2 134 Aggiunto: 4 anni fa Utente: