Guardando indietro a cio' che ho fatto in passato, piu' mi accorgo che ho sempre cercato il sesso, il piacere in sè, piuttosto che l'amore vero che tanto andavo sbandierando a mia madre. Ho sempre dato la scusa che tutto cio' che facevo, era per amore verso il prossimo, ma a chi voglio darla a bere, erano palle raccontate per nascondere la voglia di sperimentare tutto e subito, di cogliere l'attimo, di abusare del mio corpo, prima che ne abusassero gli altri. Detta cosi' lo so, sembra brutta, ma era proprio cio' che andavo facendo alla fine, abusare del mio fisico, e farne abusare consienzientemente agli altri. Forse ero convinta di fare la cosa giusta facendomi sfondare bocca e culo da ogni uomo che incontravo. forse credevo o volevo credere, che quello forse era il vero amore che volevo. Ripensandoci, mi sento assai confusa al riguardo. voglio dire, cercavo l'amore ma era solo una scusa per non ammettere che mi piaceva solo farmi riempire il culo da grossi cazzi e la bocca di calda sperma. Certo me le andavo a cercare, avventure e guai annessi e connessi, ogni volta ne pensavo una per trovarmi immezzo a situazioni assai imbarazzanti. Ma alla fine mi piacevano , e finivo con il culo rotto e la bocca piena. non che la cosa mi dispiacesse intendiamoci, ma tutto questo che cercavo di far passare per amore, era ridicolo e me ne accorgo solo oggi a distanza di anni. infondo ero una gran Troia ecco la verita'. Travestirsi a volte fa ridere, oggi vedo di quei travestiti che sembrano piu' pagliacci da circo che femmine. per me il travestimento e sempre stata un'arte, assomigliare il piu' possibile ad una vera donna anche non essendolo, ho sempre cercato la perfezione, e penso di averla raggiunta diventando Transgender e faceno la classica transizione. io ho saputo essere donna piu' di tante vere donne, e questo e un fatto provato. ricordo con piacere ad esempio, la mia avventura al parco sempione di Milano, era un'estate calda in una Milano quasi deserta nel mese di agosto. non certo calda come oggi, la temperatura di qualche secolo fa, era decisamente altra cosa rispetto ai 40 gradi all'ombra di queste ultime estati per dirvi. un'esempio di essere femminili con poco ve lo posso dimostrare con questa avventura capitatami a quell'epoca. Lunghi capelli legati a coda, un paio di shorts in Jeans sgambati sul sedere, un paio di scarpe da tennis bianche, occhiali scuri da sole, una semplice T-short nera, poco trucco e uno zainetto sulla spalla, ero decisamente piu' sexy io cosi' che mille altre ragazze che giravano in citta' al tempo. l'abito fa il monaco, ma e vero che per indossare certi abiti ci vuole fisico faccia sopratutto. ho sempre avuto un visino da troietta, semplice e mai volgare. una mattina di sole, come dicevo, annoiata e decisa a farmi una bella camminata, mi sono diretta al Parco Sempione, un bel parco pieno di verde, alberi e panchine. almeno cosi' era un tempo, oggi rovinato da spacciatori, tossici e balordi che ci girano dentro ad ogni ora. con il mio zainetto sulla spalla destra, mi incamminai dentro a questo lungo Parco, lontana dai rumori del traffico, anche se come ripeto ad agosto c'erano ben pochi mezzi in circolazione che potessero disturbare la quiete, di un po' di verde in una Citta' dominata da palazzi e asfalto. Anche il parco era deserto proprio come desideravo. Ero andata apposta perche' speravo di non trovarci nessuno e farmi una bella camminata in santa pace fino a mezzogiorno. Dopo pochi minuti pero' ero gia' in un bagno di sudore, e piuttosto stanca. guardai l'ora sul mio cellulare, erano appena le 10 del mattino. Faceva gia' un caldo insopportabile. Dandomi una rapida occhiata intorno, e accertato che il posto era al momento deserto, decisi di togliermi la T-shirt e i pantaloncini, sotto avevo messo un bikini da mare nero lucido, che faceva risaltare le mie forme. Avevo i fianchi stretti, un culo bello sodo, gambe affusolate, e a guardarmi cosi' anche senza Seno, sembravo piu' femmina che maschio. A tradirmi c'era forse la voce, anche se non ho mai avuto una voce da camionista, e il cazzo dentro agli slip del bikini. Dopo qualche metro di camminata sotto un sole gia' bello cocente, mi bloccai. A pochi metri da me, vi era una panchina, avevo deciso di sedermi e riposarmi sotto un'albero per asciugarmi dal sudore, bere un sorso d'acqua dalla borraccia fresca che avevo nello zainetto, ma con mia sorpresa constatai che la panca tanto agognata, purtroppo non era vuota, seduto tranquillo a riposarsi e fumarsi una sigaretta, c'era un'uomo. aguzzando meglio la vista da sotto le lenti scure degli occhiali da sole, gli avrei dato sui cinquant'anni giu di li, indossava dei calzoni corti e una maglietta senza maniche, scarpe leggere, capelli brizzolati corti, niente barba ne baffi, indossava un paio di occhiali a specchio, e appena mi noto', l'uomo rimase a fissarmi stupito. Forse anche lui sperava, di fare una passeggiata solitaria nel parco, e vedere altri intrusi magari lo infastidiva mi dissi tra me. senza farmi condizionare, mi avvicinai, e a pochi passi dall'uomo gli sorrisi, chiedendo timidamente con un filo di voce se potevo sedermi un secondo, dato ero assai stanca sudata e accaldata. L'uomo rispondendo al mio sorriso gentilmente mi fece posto spostandosi. 'prego siediti', disse con voce gentile. Forse lo avevo mal giudicato, e forse non era poi cosi scocciato di avere qualcuno con cui scambiare due chiacchiere. Ci presentammo e scambiammo subito quattro chiacchiere senza vergognarmi del mio mini Bikini che poco copriva del mio corpicino sudato. Non mi sono mai fatta tanti problemi nel presentarmi com'ero alla gente. All'uomo pareva non dasse fastidio il fatto che fossi trav, mi fece pure dei complimenti per la mia femminilita', con poco ero riuscita ad attirare la sua attenzione. Mi sono sentita lusingata e subito il mio cazzo ha iniziato a indurirsi dentro gli slip. Cosa che mi succedeva spesso in situazioni eccitanti come quella. Cercai allora, di nascondere l'erezione accavallando le gambe, mi sciolsi i lunghi capelli, e cercai nello zainetto qualche salvietta imbevuta di acqua per rinfrescarmi. L'uomo mi guardava interessato, lo si capiva ad occhio,"Non nasconderlo..." sussurro' l'uomo facendomi restare di sasso. Lo guardai cercando di capire a cosa alludesse, poi l'uomo ha ripetuto "Dai, non nasconderlo.. vorrei vederltelo". Con la sua grossa manona, allungando il braccio, ha preso il mio cazzo duro che miseramente cercavo di nascondere sotto le gambe accavallate, e me lo tiro' fuori dallo slip del Bikini. Lentamente dopo averlo preso in pugno, inizio' a masturbarmi lentamente. l'ho guardato da dietro gli occhiali, non ho detto nulla anche perche' in quella circostanza, cosa ce da dire poi? ho messo la mia manina frugando dentro i suoi pantaloncini, e ho tirato fuori anche il suo senza dire altro. Una bella sberla di cazzo piu' lungo che grosso. abbiamo in rigoroso silenzio, iniziato a segarci dolcemente al riparo dal sole, seduti vicini sulla panca come una coppietta qualsiasi. Non riuscivo a crederci, anche una semplice camminata in un parco, si stava trasformando in un'altra bella avventura alla luce del sole del mattino. Sempre senza parlare, ci stringemmo l'un l'altro in un abbraccio che porto' le nostre labbra a toccarsi. infine ci baciammo con passione, sempre abbracciati. Sapevamo che il parco doveva essere vuoto, o almeno lo speravamo entrambi. Sarebbe stato una bella seccatura se passando qualcuno ci avesse visti a quel modo. Fortunatamente al momento, non passo' nessuno, e noi potemmo continuare le nostre effusioni indisturbati. 'togliteli' ho detto all'uomo dandogli subito del tu', lo aiutai ad abbassarsi pantaloncini e mutande, lasciandolo nudo, dato che la maglietta se l'era gia' tolta da solo poco prima. nudo lui, in bikini io, con il cazzo duro fuori dagli slip. la voglia di fare l'amore, e salita fino al punto in cui presi dallo zainetto uno dei tanti preservativi che portavo sempre con me, ma mai utilizzavo, glielo infilai sul cazzo duro, mi misi a gambe larghe sulle sue, seduto sulla panca, con le mani mi scostai da un lato lo slip dalle natiche, e mi allargai il culetto. piano piano mi sedetti sulla sua asta dura e dritta, che aspettava solo di infilarsi dentro di me' fino alle palle pelose. Era vero, troppo vero. A volte ci capitano delle avventure, che a raccontarle siamo noi i primi a non crederci. cio' che stava succedendo in quel parco su quella panchina, era tutto maledettamente reale, come il sole che ci scaldava, e il verde che ci circondava. Era tutto bellissimo e perfetto, la sua cappella turgida entro' dentro di me senza fatica, e insieme abbiamo ansimato quasi contemporaneamente, sorridendo faccia a faccia, mentre io iniziavo a saltellare sul suo cazzo abbracciata a lui, con le Braccia avvinghiate sul suo collo, e le sue mani grandi sui miei fianchi stretti, mi aiutava a fare su e giu'. Mi sentivo una vera troia, addosso avevo solo il bikini e gli occhiali da sole, i lunghi capelli sciolti sulla schiena, il mio amante occasionale nudo seduto sulla panca, che mi stava sfondando il culo all'aperto. godevamo come due maiali, sarebbe stato bello se qualcuno ci avesse ripresi in un bel video con i telefonini, al tempo gia' c'erano i primissimi telefonini che facevano video e foto sopratutto i famosi Nokia, veli ricordate? per internet e navigare invece, si usava ancora il sistema WAP non Web. non ci pensai... peccato. avevo altro a cui pensare in quel bellissimo momento di passione. Come sempre in questi casi, cercai di chiamare mia madre, per informarla in tempo reale su cosa stessi facendo. era mia abitudine renderla partecipe ogni volta un'uomo mi scopava. non l'ho mai tenuta fuori, ogni scopata che facevo, la volevo fortemente vicina a me'. senza interrompere la scopata, presi allungando un braccio nello zainetto, il telefonino, e senza perdere il ritmo della scopata, continuando a saltellare su e giu' dal cazzo dell'uomo godendo come una vacca, feci il numero di mia madre che viveva in veneto al tempo. uno, due, tre, quattro squilli, attendevo con impazienza la sua risposta, ma evidentemente quella mattina non era in casa, o stava facendo altro in quel momento. Agganciai e riprovai ancora, possibile che proprio a quell'ora non fosse in casa? non la trovai. per la prima volta mia madre non era rintracciabile. Ne fui molto delusa, e insieme a me anche l'uomo, che desiderava provare l'eccitazione di scoparmi mentre parlavo con lei. Continuammo ugualmente la nostra scopata, promettendo all'uomo di provare a richiamarla tra qualche minuto. Sospirando e sudando al caldo nonostante il riparo dell'albero, continuammo indisturbati il nostro rapporto d'amore, non so per quanto tempo. l'orologio era l'ultimo dei miei pensieri in quel bellissimo momento, e non controllai l'ora, ricordo solamente che ad un certo punto, il mio cellulare suonò. ci misi un po per raccoglierlo nuovamente dallo zainetto senza staccarmi dal cazzo dell'uomo infilato nel mio culetto. Era Mamma. forse vedendo la mia chiamata persa, si era decisa a richiamarmi lei. misi il vivavoce, e appoggiai il cellulare sulla panca accanto a noi. 'Ciao cara..' Ho Prontamente detto, senza perdermi nemmeno un'attimo della scopata che stavo facendo su e giu dalle gambe dell'uomo, con il suo bel cazzo lungo ben piantato nel mio culetto. Mentre parlavo con mia madre, l'uomo ha iniziato a baciarmi, a volte faticavo a risponderle , proprio perchè godevo, e avevo la bocca occupata dalla lingua dell'uomo,che ci stava dando dentro alla grande. Parlai poco con mamma, gli dissi solo che stavo facendo una bella sosta sotto un'albero, dopo aver camminato nel parco, e mi stavo intrattenendo con un signore molto gentile e ben educato. Mamma che scema non lo è MAI Stata, intui' subito che tipo di intrattenimento fosse, forse anche sentendo i nostri sospiri e gemiti. ma stavolta non fece in tempo a farmi il solito cazziatone che ormai conoscevo a memoria. Voltando la testa da un lato, vidi per la prima volta qualcosa che all'inizio mi preoccupo' e non poco. forse l'uomo preso dalla foga, aveva la testa dritta, o magari i miei lunghi capelli sul suo viso, gli avevano impedito la visuale, e non li aveva notati. A pochi passi da noi, a qualche metro di distanza, fermi a guardarci senza parlare ma con la bocca aperta sghignazzanti, c'erano quattro ragazzi mulatti, alti e magri. Forse senegalesi o egiziani, non ne ho proprio idea. ripresami dall'attimo di sorpresa, e chiusa la telefonata con mamma senza nemmeno accorgermene, feci un bel sorriso ai ragazzi, senza fermarmi dal saltellare, poi rivolta all'orecchio dell'uomo, dissi di voltare la testa a sua volta, e di guardare chi c'era li vicino. L'uomo volto' lo sguardo, e vide i quattro ragazzotti che se la ridevano tra loro, ma senza disturbarci. per nulla preoccupato, l'uomo continuo' la scopata come se non ci fossero nemmeno. Se a lui non davano fastidio, figuriamoci a me' che ero abituata a quelle situazioni, come per dimostrare ai nuovi arrivati, che non avevamo paura ne vergogna di loro, mi misi piu d'impegno iniziando a dimenarmi di piu, ansimando ad alta voce e agitandomi sulle gambe dell'uomo che non aveva certo smesso di sfondarmi. i quattro mulatti sembravano divertirsi parecchio fino a quando uno di loro prendendo coraggio, si e avvicinato alla panca con il suo cazzo duro in mano offrendomelo. Praticamente me lo mise in bocca da solo, io ho solo dovuto aprila e accoglierlo dentro la mia gola. potevo rifiutare? in quel momento presa com'ero accettai qualunque situazione, nemmeno l'uomo ebbe da ridire. ho iniziato a succhiarglielo continuando a saltellare su e giu'. La nuova situazione pareva eccitare tutti, e ben presto anche gli altri tre' si sono fatti avanti attorniando la panchina e offrendomi i loro cazzi da succhiare. La cosa si era fatta piu' interessante, da due, eravamo diventati in sei. l'uomo che mi scopava seduto nudo, e i quattro mulatti con i calzoni abbassati che mi facevano a turno succhiare i loro bei cazzi neri. mamma non serviva piu' a quel punto, anche se come sempre, finito tutto pensavo di richiamarla per raccontarle l'accaduto. mi lasciai prendere completamente dai quattro ragazzotti, che ad un certo punto non si sono piu' accontentati di scoparmi in bocca, hanno voluto assaggiare anche loro il mio bel culetto ormai gia' bello slabbrato e sudato. Due di loro ai lati, mi hanno sollevata di peso dal cazzo dell'uomo, prendendomi per le braccia, per trascinarmi nel praticello dietro la panchina. Una volta messa a pecorina, a turno me lo hanno infilato tutti e quattro dentro. non vi dico che godimento provai, e quanto quei quattro ragazzotti mulatti mi fecero urlare e godere li sul praticello all'ombra di un albero dietro la panca su cui l'uomo stava ancora godendosi lo spettacolo, senza rinunciare a farsi una bella sega e a svuotarsi finalmente. mentre a pochi passi da lui, venivo sfondata bocca e culo a turno dai quattro mulatti senza preservativo. la cosa andava per le lunghe, ero un bagno di sudore piu di prima, vedendomi sembravo appena uscita da una doccia, o da un bagno nel lago, solo che li laghi non ve ne erano, era tutto sudore e godimento. Addosso mi era rimasto solo il reggiseno del bikini, gli slip erano volati via chissa' dove, non li trovai piu'. gli occhiali da sole li avevo tolti quando ancora ero sul cazzo dell'uomo. i miei capelli erano appiccicati tutti sul viso e sulla schiena. iniziavo a preoccuparmi del dolore che sentivo al culo, sembravano non sborrare mai quelli li. se ce una cosa da dire sui neri o mulatti, e che hanno una resistenza da far paura. Io che di resistenza ne ho sempre avuta poca, ero gia' venuta almeno tre volte. Avevo il cazzo moscio e gocciolante di sperma che mi faceva pure male quanto il sederino, e a momenti mi aspettavo di finire piena di liquido bianco. La mia previsione, si e avverata pochi minuti dopo, quando due di loro mi sono venuti in bocca riempendomi la gola e il viso di calda sperma, e i due dietro mi sono venuti dentro, uno dentro, lavandomi le viscere dell'intestino, l'atro mi ha riempita sulla schiena. Ero ormai fradicia e in uno stato indecoroso. Finito i Loro comodi, i quattro mulatti soddisfatti, si sono allontanati sghingnazzando beffardamente, si sono limitati a borbottare nella loro lingua qualcosa che non capi, lasciandomi sudata e piena di sperma ovunque. Non e stato facile rimettermi in piedi, le gambe mi tremavano e non mi reggevano, fu l'uomo ancora li sulla panca, ormai rivestito, a soccorrermi ed aiutarmi porgendomi i vestiti e lo zainetto, mi asciugai con i fazzolettini imbevuti, non erano granche' ma servirono per togliermi almeno la maggioranza della sperma, ad asciugarmi dal sudore, mi legai i capelli aspettando che il sole me li asciugasse, e una volta con un aspetto piu decente, mi sono rivestita e avviata con l'uomo verso l'uscita del parco. ripensandoci oggi, mi eccito nuovamente a ricordare quei bei momenti di quella mattinata. Come dicevo all'inizio, non basta vestirsi da donna per assomigliarci. ci vuole prima di tutto l'aspetto, il sex appeal, la femminilita' non la si compra ne si impara, e sopratutto Troie si nasce, non lo si diventa.
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