Marco e Mariateresa stavano trascorrendo l'estate nella loro casetta vicino al mare, come del resto facevano tutti gli anni. Si fermavano all'incirca da metà Giugno fino ai primi di Settembre. Quella zona del litorale era quasi esclusivamente formata da seconde case estive, e così in quel periodo più si incontravano sempre le stesse persone. Lo stesso vicinato. Marco e Teresa abitavano in una villetta adiacente a quella della famiglia Bianchi. Nonostante questi fossero una coppia che per età avrebbero potuto essere tranquillamente i loro genitori, andavano cordialmente d'accordo. Grazie anche al fatto che il loro unico figlio, Andrea, era un loro coetaneo. Non di rado in più di una estate avevano cenato tutti insieme, col rumore delle onde come sfondo, e una leggera brezza marina a condire quelle serate. Marco e Mariateresa appresero però, più di recente, che sfortunatamente a causa di una grave malattia, la Signora Bianchi era venuta a mancare. Era il loro secondo giorno di quell'estate al mare quando andarono a bussare alla villetta dei Bianchi. Il clima era naturalmente un po' spento in quella casa. Marco e Mariateresa porsero le loro condoglianze e si raccomandarono calorosamente che semmai avessero avuto necessità di qualcosa, non avrebbero dovuto esitare a chiedere. Prima di prendere congedo, Mariateresa invitò il signor Bianchi e suo figlio a cena da loro nella settimana successiva. I due ringraziarono e accettarono l'invito.

Una settimana era passata da quel momento ed in casa Marco e Mariateresa stavano preparando la cena che avrebbero condiviso coi loro vicini nel tentativo di alleggerir loro l'animo almeno un po'. Lei era nell'angolo cottura a supervisionare la preparazione di questo e quello, quando Marco le si avvicinò. Guardandola da dietro, mentre indossava quel leggero vestito giallo canarino, il quale si poggiava leggero sulle sue forme e lasciava scoperte gambe e braccia già rosse dal sole, iniziò a fare pensieri decisamente calorosi. Poggiò le proprie mani più o meno all'altezza della vita e chiese cosa stesse preparando. Ma era chiaro che non gli interessasse veramente, poichè le sue mani stavano lentamente ma nesorabilente scendendo verso l'orlo del vestito, per poi tornare su trascinando in alto il suddetto orlo e lasciare molto più scoperte gambe e glutei.

"Quello che vuoi tu lo teniamo per stanotte quando siamo soli, che dici?"

"Dico che la notte scorsa ho fatto un sogno molto caldo, e mi ha fatto venire in mente una cosa."

Nel frattempo aveva raggiunto l'interno delle cosce di lei e la stava stuzzicando con il mignolo. Mariateresa strinse le gambe e si piegò leggermente in avanti poggiando (per sbaglio o forse volutamente) il sedere all'altezza del basso ventre di lui.

"Devo controllare la cena..."

Ma Marco continuò a muovere il mignolo sotto il suo vestito mentre le bisbigliava all'orecchio.

Finalmente gli ospiti arrivarono e poterono iniziare la loro cena tutti insieme. Marco e Mariateresa fecero del loro meglio per mantenere l'animo e l'atmosfera leggeri, parlando del più e del meno e cercando di distogliere i loro pensieri dalla loro perdita. Passarono un paio di ore e Mariateresa portò a tavola il dolce che aveva preparato, a base di pesche.

Finito anche il momento del dolce Marco e Mariateresa si alzarono dal tavolo e pregarono i loro ospiti di accomodarsi nel patio sul terrazzo e che loro, sarebbero tornato immediatamente. Così, i padroni di casa si assentarono diversi minuti. Andrea Bianchi e il suo papà seguirono l'invito e attesero il ritorno della coppia seduti lì fuori. Il rumore delle onde che finivano la loro corsa sul bagnoasciuga cullava la loro attesa. Si scambiarono qualche parola di apprezzamento su come questi due fossero stati molto gentili a fargli passare una serata così tranquilla. Furono interrotti dal ritorno di Marco e Mariateresa.

"Abbiamo un'ultima cosa per voi questa sera" disse Marco alle loro spalle. Quando si voltarono rimasero violentemente sconcertati dalla scena che si prospettava loro dinnanzi. Ammutoliti. Mai avrebbero potuto ne immaginare ne aspettarsi quacosa di nemmeno lontanamente simile.

Marco veniva verso di loro tenendo in mano una cinta. Una delle estremità la teneva lui in mano, mentre l'altra andava a girare intorno al collo di Mariateresa, la quale avanzava lentamente a quattro zampe.
L'aspetto di lei era radicalmente mutato rispetto alla graziosa ragazza che era stata seduta a tavola con loro. Ora indossava soltanto un costume in due pezzi, dal colore bianco, e in testa portava un cerchietto con due orecchie da cane. Inoltre aveva una GagBall in bocca, una di quelle palline che si legano dietro la nuca, lasciando la bocca aperta e piena. La scena era surreale. Marco e la sua bestia si avvicinavano.

"Ma cosa succede, Marco. Che significa questa scena?" Il tono del signor Bianchi era quasi stizzito.

"Nulla, semplicemente volevamo che questa serata fosse il massimo ddel confort per voi" disse Marco, il quale poi seguitò a parlare "Ora guarda qui... Seduta!!" E Mariateresa passò dalle quattro zampe ad una postura molto simile a quella dei cani quando stanno seduti.
"Dammi la zampa!!" E Maria mise la sua mano su quella di Marco mantenendo invariata il resto della postura.

"Visto? è molto obbediente. Perché non provate anche voi? Potete farle fare tutto, lei sa fare tutto."

Ma i due ospiti sembravano ancora un po' presi dallo sconcerto.

"Ora la sciolgo!" Fece Marco, e così le tolse la cinta dal collo. "Brava Mariateresa, ora via a giocare con Andrea"

Lei, una volta sciolta, si alzò in piedi per camminare sinuosamente verso Andrea il quale misurava con lo sguardo ogni passo che lei muoveva verso di lui. Era completamente pietrificato.

"Mariateresa, dov'è il tuo gioco preferito? Cercalo!"
Mariateresa fece il verso di annusare, proprio come fosse una cagnolina. E così andò ad annusare quasi immeditamente all'altezza del cazzo di Andrea. I suoi pantaloncini estivi lasciavano quasi intravedere la sua eccitazione posata di traverso. Sempre con la GagBall a bloccarle la bocca, iniziò a tirar giù i pantaloncini di Andrea, e successivamente le mutande, lasciando scoperto il cazzo duro del suo ospite ammutolito.

Il signor Bianchi ruppe la scena "Per l'amor del cielo, vi sembra questa una cosa normale?"
Per tutta risposta fu Andrea a parlare "Seduta Mariateresa!"
Lei eseguì subito il comando e tornò a mettersi seduta davanti a lui.
"Togliti quella cosa dalla bocca!" ordinò lui. E Mariateresa si tolse la GagBall.
Andrea guardava dall'alto, verso il basso. Nella sua mente si stava insinuando la consapevolezza.
"Mariateresa, leccami i coglioni."
Mariateresa obbedì all'ennesimo comando e iniziò a muovere la sua lingua sui testicoli di Andrea, tenendo indietro la propria testa. Andrea socchiuse gli occhi dal piacere che lei gli stava regalando.

"Papà... dovresti... dovresti proprio provare!"

Intanto Marco guardava la scena con molto trasporto. Vedere sua moglie comportarsi da cagna lo eccitava sempre parecchio. Poi impartì un nuovo comando "Mariateresa spogliati completamente."

Lei smise di leccare le palle di Andrea e si sfilò i pezzi del costume che caddero a terra. Il suo seno ora era nudo e si offriva alla vista dei tre uomini.
"Brava" fece Marco "Adesso vai a prenderlo in bocca al signor Bianchi."
Mariateresa sorrise maliziosamente e si portò l'indice alle labbra, fingendo una innocenza che decisamente non era in linea con le sue ultime attività, ma che accese un fuoco incandescente in ognuno di loro.
Fu rapidamente dal signor Bianchi il quale ne osservava ogni movimento, e non pronunciava alcuna parola. Sembrava accettare passivamente. Presto anche il di lui cazzo fu all'aria e, duro come quello del figlio, venne rapidamente inghiottito dalle labbra morbide e calde di quella cagna. Iniziò finalmente a lasciarsi andare gemendo e ansimando. Chissà da quanto non provava quelle sensazioni.

"Perdonami Adele, ma non resisto" il signor Bianchi stizzò gli occhi e afferrò violentemente la testa di Mariateresa mentre le schizzava tutto il suo sperma in bocca. Non era passato nemmeno un minuto.

"Brava la mia cagna!" Marco si complimentava. "Ora dicci tu cosa vuoi!"

"Voglio essere scopata a turno e guardata mentre vengo sbattuta."

"Benissimo, comincio io?" - "Mmh-hm" fece lei.

e così Marco le si avvicinò e iniziò a baciarla mentre lei gli sbottonava i calzoni e con le mani frugava alla ricerca del suo cazzo. Avidamente iniziò a masturbarlo anche se non occorreva, era già pronto. Di scatto si voltò e si mise a novanta gradi con le gambe ben divaricate.
"Vieni" invitò Marco, il quale non si fece attendere e la penetrò lentamente nell'ano. Lentamente per farle percepire meglio e più intensamente il proprio arrivo. Una volta dentro iniziò a sbatterla forte. Ma a lei piaceva. Piaceva la sensazione delle ginocchia che sfregavano a terra mentre le andava a fuoco la fica per quanta eccitazione stesse provando. Quando poi alzò lo sguardo e dinnanzi a se vide gli altri due in piedi impegnati entrambi a masturbarsi, non resistette e iniziò a masturbarsi. Poco dopo, cogliendo lo sguardo avido degli altri due uomini, Marco sfilò il suo uccello dall'ano di sua moglie

"Adesso fatti scopare dai nostri vicini, cagna."

E così Mariateresa rimase lì dove si trovava, a quattro zampre, ondeggiando sinuosamente il suo di dietro, in attesa che i suoi buchi venissero nuovamente rimpiti. Fu il signor Bianchi a rimpiazzare Marco dietro di lei. Nonostante pochi minuti prima fosse venuto proprio nella di lei bocca, rimanere testimone di quelle scene lo aveva fatto ritornare in vigore. E fu proprio con tutto il suo vigore che la colpì, infilandolo nella sua fica stretta e bagnata fino ad allora rimasta vuota. La cappella del signor Bianchi era imponente e ogni volta che entrava dentro di lei, Mariateresa gemeva di piacere.

Ben presto i suoi sbuffi e gemiti furono messi a tacere da Andrea, che la prese da davanti. Fu come un ariete che abbatte un portone. Il suo uccello entrò violentemente dentro di lei, e andò subito a spingere verso il profondo della sua gola, continuando a spingere anche quando era già al massimo. Per poco Mariateresa non rimase soffocata. Dopo quel momento iniziale, fu lei condurre la cosa, ondulando ritimcamente la testa e deliziandolo con le sue labbra impeccabili. Il signor Bianchi, poi, la colse di sorpresa. In preda alla foga, si accovacciò inizialmente su di lei, mantenendo la penetrazione. Quando le fu completamente sopra iniziò a giocare col suo seno

"Anche mia moglie aveva un seno così bello, un po' me la ricordi".
E lei "Sfondami come facevi con lei allora."

Il signor Bianchi compiette uno scatto e iniziò a muovere molto velocemente il cazzo. "A lei piaceva prendere il cazzo così, in modo da sentire ancora più caldo." Poco dopo Mariateresa sentì il signor Bianchi venire per la seconda volta quella sera. Quando lui si sfilò sentiì colare il suo seme tra le cosce.
Ma mentre questo accadeva, stava ancora dedicandosi al figlio Andrea, il quale la guardava incantato dall'alto.

"Vengo anche io..."

così lei iniziò ad accompagnare con la mano il pompino che gli stava dedicando. Ben presto serrò la bocca sul suo uccello e lasciò che continuasse solo la mano. In quel preciso istante si avvicinò anche suo marito Marco, che si mise esattamente di fianco ad Andrea, ed iniziò (o meglio continuò) a masturbarsi col cazzo puntato sul viso di sua moglie. Uno spasmo del ventre di Andrea anticipò lo schizzo che colpì il palato di Mariateresa, e i molti altri che seguirono. Quasi nello stesso momento Marco poggiò la sua cappella sull'occhio di sua Moglie e le annaffiò completamente il viso.
Tutti e tre stavano godendo tantissimo, specialmente lei, con fiotti si sperma sia in bocca che fuori.

I sinori presero congedo circa un quarto d'ora più tardi ringraziando calorosamente i padroni di casa, esternando il loro desiderio di invitarli a cena successivamente.
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