Ai tempi della mia frequentazione con Giovanni ci si era appassionati ai giochi di ruolo. Dopo quello del medico e della paziente che ho già descritto in un mio racconto precedente fu la volta del poliziotto. Nello specifico Giovanni avrebbe dovuto rappresentare un doganiere ed io una viaggiatrice giunta al controlli per passare la frontiera. Giovanni non avendo a disposizione la divisa adatta indossò quella da ferroviere che era la sua abituale tenuta da lavoro. Nonostante non fosse esattamente corrispondente a ciò che avrebbe richiesto il ruolo aiutava a calarci nella parte perché sebbene di un genere diverso sempre divisa era ed anche il cappello assomigliava a quello delle forze dell'ordine. E' notte e arrivata al punto di controllo incontro il doganiere al quale porgo i documenti e dico che non ho bagagli con me tranne una borsa. Dopo aver verificato l'autenticità del mio documento d'identità e controllato nella borsa mi fa “per me sarebbe tutto ok e la farei passare ma abbiamo ricevuto l'ordine che per motivi di sicurezza dobbiamo perquisire ognuno sia in ingresso che in uscita” “nessun problema” dico io “procedete pure” “il problema signora c'è ed è il turno di notte non prevede la presenza di agenti donne visto anche che sono pochissimi i passaggi in queste ore, Se non si fosse creata questa situazione improvvisa l'avrei già fatta passare ma visto come stanno le cose le devo chiedere di tornare domattina dopo le 6 quando ci sarà il cambio turno e potrà essere perquisita da un'agente donna come è suo diritto” “Vede agente,innanzitutto ho urgenza di passare la frontiera e inoltre non saprei dove andare,non me la sento di passare tutta la notte su di una panca”. “signora mi dispiace sinceramente ma non saprei proprio come fare per aiutarla. Non le resta che aspettare” “mi perquisisca lei,in fondo che sarà mai” “si rende conto di ciò che comporta la perquisizione personale ?” “ma si,mi dovrà tastare lungo il corpo per sincerarsi che non nascondo niente di illegale o pericoloso. Non mi scandalizza,glielo assicuro” “lei la mette giù più semplice di quel che è e poi andrei contro al regolamento” “come vede non c'è nessuno tranne noi e il suo collega all'altro banco che peraltro mi sembra sul punto di crollare dal sonno,su faccia uno strappo” “guardi per quanto mi attiri l'idea di perquisire una donna interessante come lei non me la sento di rischiare” “suvvia non si faccia tutti questi problemi,lascerò che faccia la sua perquisizione seguendo tutte le norme senza obbiettare,sono una donna libera e consapevole,magari può rivelarsi un'esperienza piacevole per entrambi” “va bene mi ha convinto,mi segua” Quella sera eravamo da me così la stanza ufficio nella quale svolgevo il mio lavoro da casa divenne l'ufficio doganale. Lo seguo,mi fa mettere in piedi davanti a lui con le braccia larghe e le gambe leggermente divaricate. Io indosso un vestito intero allacciato sul davanti. Si mette un paio di guanti in lattice ed inizia a tastare con le mani partendo dalle braccia per poi scendere lungo i fianchi senza aver prima trascurato la schiena ed in particolare le mie chiappone. Prima di di passare alle gambe mi tasta il seno. “qui volendo ne può nascondere di roba,molte si applicano un seno finto per imbottirlo di droga e quant'altro” “le assicuro che le mie tette sono naturali” “Le credo ma il dovere professionale mi impone di controllare. Si sbottoni il vestito” Obbedisco e sbottono il vestito fino a rivelare alla vista il seno coperto dal reggiseno. “Abbassi il reggiseno per favore,devo eseguire un controllo accurato” Faccio come dice e lo abbasso liberando del tutto entrambe le mammelle. Lui le prende a due mani e si mette a palparle a lungo e con cura. “Sono naturali non c'è dubbio,complimenti per tanta bella roba” Mi dice di aspettare a ricompormi che vuole completare il lavoro, potevo farlo dopo con tutta calma. E' il turno delle gambe. Fa prima l'esterno fino ai piedi per poi risalire lungo l'interno e fermarsi all'inguine. Si alza e dopo aver messo una mano sul vestito all'altezza della passera chiede “cos'è quel rigonfiamento anomalo che posso sentire li sotto ?” “E' semplicemente il salvaslip,niente di esplosivo,tranquillo” “non faccia tanto la spiritosa,si tolga le mutande e le metta su quel tavolo” Obbedisco senza discutere. Le esamina esamina accuratamente ed appurato che si tratta effettivamente di quello che ho detto mi fa “bene,è come diceva lei,conclusa la perquisizione le potrà rimettere” “perché non abbiamo finito ?” “e no cara la mia bella signora,l'ho avvisata che rischiava di sottovalutare ciò che comporta una perquisizione personale” Dopo essersi cambiato i guanti mi fa aprire la bocca e vi infila due dita che vanno ad esplorarne ogni angolo dandomi una sensazione di sottomissione,si è preso il diritto di mettermi le dita in bocca quasi a violentarmela e ciò mi stuzzica. “ora le chiedo di chinarsi e di appoggiar i gomiti su quella scrivania” “perché scusi ?” “lei non immagina dove possono arrivare le persone a nascondere le cose pur di eludere i controlli. Sono costretto ad ispezionarla intimamente,è la procedura” “se è la procedura e comunque le avevo promesso che non avrei protestato” Mi chino come mi ha detto di fare. Si mette dietro di me,mi solleva il vestito fin sulla schiena a scoprire le mie parti più intime già in bella vista dato che ho dovuto togliermi le mutande poco prima. Si china,prende entrambe le natiche all'altezza del solco tra di esse e le apre per mettere in evidenza l'ano. “mi perdoni ma questa non sarebbe la stanza dedicata alle perquisizioni per cui non ho il gel lubrificante,la disturba se faccio in modo artigianale ?” “beh visto che deve entrare e per farlo è buona norma lubrificare la parte si accomodi pure” Sputa un paio di volte sull'ano e massaggia per prepararlo alla penetrazione quindi infila l'indice fino il fondo,posso sentirlo muoversi lungo le pareti. Dopo aver concluso l'operazione sfila il dito e cambiatosi i guanti sposta la sua attenzione alla passera “non ci si può permettere di escludere nessun possibile nascondiglio” “mi sembra giusto” rispondo Questa volta le sue dita percorrono il mio sesso per l'intera sua superficie “se è come penso qui presto non serviranno ne gel ne metodi empirici,si dovrebbe lubrificare da se”. Dopo tutti quei trattamenti basta un nulla e le sue dita affondano nella passera madida di umori . Si mette a frugare con movimenti lenti a tastare ogni angolo,il pollice premuto contro il clitoride quasi gli serva come punto d'appoggio. Il suo tentativo di giustificare le sue azioni come dovere professionale non sarebbe certo credibile nella realtà ma in questo nostro gioco serve a tenere alta la tensione ed il desiderio e dovendoci adattare ai suoi tempi l'attesa diventa una tortura che da un perverso piacere. Dopo aver esplorato ogni mia intimità mi dice che resta un'ultima cosa da fare dalla quale non può certo esimersi,è suo dovere. Se non lo fa non può dire di avere svolto completamente il suo compito. Chiedo quale sia quest'ultima indagine. “Ebbene fin dove sono potuto arrivare con le dita non ho trovato nulla di sospetto ma chi mi dice che non ci sia qualcosa più in profondità” “come intende agire,ha qualche strumento adatto allo scopo ?” “purtroppo come le ho già fatto notare questo locale è adibito a semplice uso d'ufficio e quindi privo delle attrezzature adatte per eseguire un'accurata ispezione. L'unico strumento che ho a disposizione adatto allo scopo fa parte di me,non so se mi intende ?” “penso di aver capito e se vuole completare il suo lavoro e non sentirsi poi in colpa per non esserci riuscito a causa di un mio rifiuto proceda pure,è già stato così gentile con me da esporsi facendo uno strappo alla regola che non posso certo rifiutare” Si slaccia i pantaloni ed estrae lo strumento. Lo avvicina alla mia passera e lo spinge dentro. Inizia a farlo scorrere avanti e indietro e a volte si muove facendo ondeggiare i fianchi. E' davvero piacevole la sensazione che mi fa provare questa variante. “ammetto che è un sistema poco ortodosso per eseguire una perquisizione approfondita ma non c'era altro a disposizione” Inizia ad ansimare “lei è tenuto a fare il suo dovere e dove mancano i mezzi sa usare l'ingenio,è un piacere assecondarla,prosegua senza timore” Inizio ad ansimare anch'io “sembra tutto in regola ma vorrei esserne certo prima di concludere” “Sono d'accordo con lei,controlli bene,si prenda tutto il tempo e spinga a fondo il suo strumento,esplori ogni angolo,non deve lasciare nulla al caso” Ormai siamo totalmente presi dai sensi. I termini usati iniziano a farsi espliciti “così,si così fino in fondo,non smetta la prego continui a cercare” “volevi a tutti i costi ottenere il permesso di varcare il confine ? Ti sei appena guadagnata il lasciapassare offrendoti a me r godendone ” “è cosi,tu sei il mio porco benefattore ed ora non smettere,continua a scoparmi,sbattimi perché è questo che volevamo entrambi sin dall'inizio” “l'ho capito subito che sei troia e che ti eccitava l'idea di venire perquisita da un uomo” “ooh si agente ora prendimi i seni e spingi il tuo cazzo fino in fondo,fammi venire” Lui mi fa tendere le braccia con le mani appoggiate alla scrivania e si aggrappa alle mie mammelle colpendo sempre con maggior potenza tanto che ad ogni spinta mi tocca alzarmi sulle punte dei piedi fino a che gli urlo tutto il mio godere mentre vengo colta da un orgasmo che mi fa liberare una quantità di umori tale da bagnare a lui il ventre ed a me le cosce. Si sfila e mi dice “c'è un ultimo controllo da fare,devo scoparti il culo per la verifica”. “ovvio,non puoi mica lasciare le cose a metà,che aspetti fottimelo” Si fa colare saliva in abbondanza sulla mano e la spalma sul cazzo. Mi sputa di nuovo sul culo e mi fa chinare sui gomiti nella posizione di prima. Il suo cazzo penetra fino alle palle. Trattengo il fiato per un attimo e libero un forte gemito che lo induce a muoversi con decisione. Nel frattempo non manco di portarmi una mano alla figa e inizio a farmi un ditalino “godi troia che il tuo doganiere non solo ti lascia passare dall'altra parte ma ti riempie anche il culo di sborra che non sarai tenuta a dichiarare quando passerai il confine” “sei un porco,sbattimi e riempimi il culo del tuo sperma” “sei talmente troia che non mi stupirei che chiedessi tu stessa alla guardia all'altra dogana” di essere perquisita" “perché no ? Non sarebbe affatto una cattiva idea e non è detto che non colga l'occasione se si dovesse presentare” Vengo mentre sento fluire il suo seme in abbondanti calde ondate. Toglie il cazzo. Il mio ano,aperto e pulsante lascia colare lo sperma lungo le cosce fino che lentamente torna alla sua forma originale. Mi pulisco alla belle meglio con dei fazzolettini e mi vesto mentre lui si riallaccia i pantaloni. “ora può passare e se in futuro avrà bisogno di me sa dove trovarmi” “Non dubiti signor doganiere,nel caso non esiterò ad approfittare delle sue doti umane” Gli faccio l'occhiolino e me ne vado
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