“Tesoro quest’hotel è bellissimo !!! wow, che meraviglia, grazie tante cucciolo, mi piace tanto che ti prende cura di me. Ti amo.”

Amsterdam in primavera è magica, l’aria fresca e profumata ti immerge nella natura e catapulta in un sogno verde e sublime.
Tram, turisti con bagagli improbabili, canali e acqua, case strette ma alte, una attaccata all’altra tant’è vero che nemmeno si scorgono i piccoli viali che spesso le separano. Colori forti, insegne, negozi, fast food di ogni genere alimentare, persone allegre, tristi, matte, fumate e ubriache. Famiglie, bambini e vecchi passeggiano per mano lungo questo viale immenso che collega la Stazione Centrale di Amsterdam a Piazza Dam dove si trova l’hotel Kraslaposky in cui hanno prenotato i coniugi.
Lungo in viale un grande marciapiede largo tanto quanto la strada che ospita per due corsie automobili e per due i tram. Le vetrine dei negozi hanno vetrate altissime, pulite e senza impronte nonostante tante persone, bambini sopratutto, con le mani quasi attaccate.
Dei mimi, uno molto simpatico ha a terra una scatola da scarpe con sopra un paio di infradito gialle e appoggiato frontalmente un cartello con su scritto “The invisibile man”. Un altro solleva due persone senza nessun apparente contatto fisico, solo attraverso il pensiero. Magnifico, colori, amore e gioia.
La piazza, una cattedrale sulla destra un obelisco sulla sinistra oltre il quale l’hotel.
Un ingresso importante, nella piazza, taxi blu in fila per accogliere i clienti che escono, luci importanti, tappeti rossi e fiori in grandi vasi.

“Una stanza con un nome, amore, non l’ho mai avuta in vita mia sai !!! Luigi XIV !!! Amore che bello siamo nella Luigi XIV all’ultimo piano… ti amo proprio tanto.”

Imperiale, spaziosa e lussuosa la suite dei coniugi è composta da un piccolo soggiorno con divanetto in pelle marrone, tavolino in cristallo con alcune riviste appoggiate sopra, un armadio a muro per i soprabiti, una finestra che affaccia su piazza Dam e di fianco una scala a chiocciola che porta nella camera da letto al piano di sopra. È nella cupola del tetto, romantica e libidinosa quella parte di suite è proprio da veri innamorati.
Jessica sale le scale felice e velocemente gettandosi sul lettone e accorgendosi del materasso ad acqua. Rotola sul letto facendosi salire tutta la mini blu, allarga le cosce e mostra le sue grazie.

“Amoreeeeeeeeee abbiamo il materasso ad acqua…. Che bello !!! Sali che voglio fartelo sentire”

Lo spettacolo che si presenta oltre le scale è sublime.
Jessica è sul letto stesa rivolta con la sua rosa rossa verso la porta, le cosce sono aperte e lasciano vedere il suo tanga bianco. Sode, toniche e da leccare le cosce di Jessica sono ambite da molti uomini.

“Jessica sei bellissima, posso leccarti la rosellina rossa amore mio ?!”

“Cucciolo certo che si, accomodati dai mio bel cornutello”

A queste parole il marito di Jessica si mette a quattro zampe e inizia a camminare verso la moglie come un cagnolino assetato. Vede la sua rosa oltre il tanga bianco ma gli sembra che ci sia qualche cosa di diverso rispetto al solito.
Vorace e assetato di desiderio si catapulta proprio sull’orifizio più intimo della sua donna e inizia a leccare dalla pianta della sua lingua. Il tanga gli divide la rosa in due ma lui la ficca dentro prima da una parte poi dall’altra.
Ne è certo, c’è qualche cosa che non quadra ma in questo momento non gli interessa, in questo momento è un cane rabbioso desideroso di libidine e sua moglie lo sta accontento.

“Mmmmm bravo cucciolo mio leccamela bene che mi piace tanto. Tu non toccarti però voglio. Tieniti addosso i pantaloni, hai capito ?! “

“Si Jessica ho capito ma mi piacerebbe togliermeli e toccarmi un pò è da prima che sono eccitato, sei troppo bella amore ti guardano tutti”

“Ti ho detto di no. Ti ho detto di tenerli addosso e basta. Guarda che questo week and ti voglio obbediente e servizievole hai capito ?! Se non lo sarai scordati di diventare papà.”

“Scusami amore. Allora non mi tolgo i pantaloni e mi tengo l’erezione”

“Bravo cucciolo, mentre mi lecchi voglio raccontarti cos’è successo prima nella cabina di pilotaggio, lo vuoi sentire?!”

“Si Jessica, mi piacerebbe molto sentirlo, mentre tu eri dentro mi guardavano tutti e per un attimo qualcuno dei passeggeri ha detto di aver sentito dei gemiti… sinceramente per un attimo è parso anche a me.”

“Tesoro, lecca. Ora ti racconto. Sai quasi subito il vestito mi si è alzato e io non l’ho abbassato, stare in cabina di pilotaggio, ad alta quota, in tanga e tacchi mi ha eccitato moltissimo, mi sono bagnata e il comandante se ne è accorto. Sai quando prima ti ho detto che mi ha toccato il culo… ti ho mentito, quel porco mi ha messo la mano lì dove tu adesso stai leccando e ha iniziato a tastarmi. Io l’ho lasciato fare, ho allargato un pò le gambe e gli ho favorito l’ingresso delle dita dentro di me. Che bagnata, fradicia amore mio, quasi come sono adesso grazie alla tua lingua. Mentre il comandante si occupava della mia rosa il copilota ha iniziato a tastarmi il seno, prima da sopra il vestito poi ne ha tirato fuori uno e l’ha leccato. Dovevi vederli, due uomini così distinti ed educati trasformati in maiali. Chissà se qualcuno immagina che porci sono quei due. Magari sono anche sposati con figli. Quando hanno inserito il pilota automatico si sono dedicati completamente a me. Si tesoro mi hanno posseduta insieme, tutti e due. Prima di partire ti avevo detto che mi sarebbe piaciuto farlo in volo, ricordi, quei porci me lo hanno permesso. Il capitano mi ha spogliata, che rozzo, nudo mi ha messo a novanta e mi ha penetrata senza nemmeno avvisarmi. Ho tirato un urletto perché l’ho sentito invasivo, grosso… quasi troppo. Mi ha pompato dentro e fuori per minuti lunghi piacevoli e interminabili. Me lo sono presa tutto ad alta quota… avevo paura di toccare qualche cosa quindi ero un pò rigida, il porco se ne accorgeva e ne approfittava spostandomi di peso un pò di qua un pò di là. Il copilota nel frattempo si è calato le braghe e mi ha messo il suo coso in bocca. Anche il suo niente male!!! Mi sono presa cura di lui fino a farglielo diventare duro come il marmo. I due porci li sentivo ridere mentre mi pompavano. Poi ad un certo punto hanno voluto girarmi… Mmmmmmmm ma amore che bravo che sei… è l’aria di Amsterdam a renderti così capace o quello che stai sentendo… vabbè me lo dici dopo, adesso continua a leccare. Dopo avermi girato i due maiali hanno ripreso uno a penetrarmi e l’altro in bocca fino a che sono esplosi… quanto seme amore… siiiiiiiiiiii bravo daiiiiiii continua così…… !!! Bravo amore, sei riuscito a farmi venire… ancora. Ti amo. A proposito, hai ragione, c’è qualche cosa di diverso nella mia patatina rispetto al solito… è piena di seme del copilota per cui se non vuoi diventare papà ti conviene pulire in fretta.”

“Mmmmmmm, ti amo Jessica”
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