Amo mia moglie. Claudia è la donna che ho sempre sognato fin da quando ero fanciullo, è intelligente, bella, affasciante, sexy, formosa e dolce come un cucchiaino di miele. I suoi capelli lunghi biondi profumano di rose e brillano come una figura in un dipinto di Giotto, i suoi occhi azzurri forgiati dagli Dei con vera polvere di stelle, lineamenti leggeri e delicati, labbra carnose colorate spesso e volentieri di rosso, pelle morbida. Claudia è alta, snella, il suo seno prosperoso e abbondante spesso raccoglie i consensi dei maschietti intorno a lei, pratica sport regolarmente e le piace lo shopping. Ama la pittura, la scultura, leggere romanzi rosa e cucinare.
Qualche anno dopo il matrimonio è arrivata Donata, rappresentazione del nostro amore, la figlia. Oggi Donata ha 22 anni, studia economia e commercio all'Università privata di Milano e “da grande” le piacerebbe diventare giornalista per qualche giornale specializzato.
Quando conobbi Claudia eravamo giovani, audaci e sempre pronti a credere e lottare per la giusta causa sociale, una volta contro l’uso della plastica, un altra contro l’inquinamento degli oceani e molte altre ancora ma quello che importa è che in tutte queste avventure le nostre anime si fusero fra loro facendo nascere il vero, profondo e incondizionato amore eterno.
Già allora, come oggi, sentivo battere forte forte il cuore ogni volta che mi prendeva la mano e le nostre lunghe e interminabili passeggiate mi colmavano di gioia la vita.
Andammo a vivere insieme dopo quasi un mese dal fidanzamento anche se fra noi non c’erano mai stati rapporti sessuali per via del fatto che Claudia aveva delle problematiche ad esternare le sue fantasie erotiche e decidemmo quindi di aspettare il momento giusto.
Il momento giusto arrivò qualche sera dopo l’inizio della nostra convivenza, quando durante una deliziosa cenetta a lume di candela la mia Claudia iniziò ad esternarmi le sue problematiche.

“Amore mio ti va se proviamo a parlare un pò dei nostri futuri rapporti sessuali? Vorrei dirti alcune cose che non ti ho mai detto prima, perché non me la sentivo, inoltre vivendo con la mia famiglia ero molto imbarazzata ad affrontare certi argomenti, ora invece sento di essere pronta. Questa bellissima casa che hai comprato per noi e la nostra futura famiglia mi rilassa e molto, mi mette proprio a mio agio e voglio condividere con te tutta me stessa”

“Claudia, cucciola mia, ma certo. Proviamo amore, prova ad aprirti con me e raccontami tutto quello che vuoi. Non devi avere timore, sappi che io voglio rassicurarti, darti sicurezza e gioia per tutto il resto della tua vita quindi apriti pure con me amore”

“Amore mio, sono così fortunata ad averti incontrato… vieni qua voglio darti un bacio tesoro e dopo mi vai a preparare un te caldo che lo sai quanto mi piace chiacchierare con una tazza calda fra le mani”

“Subito amore mio, bacio… vado a preparare il te e torno”

Come allora, anche oggi adoro prendermi cura della mia donna. Mi piace coccolarla e viziarla nelle più piccole delle attenzioni. Non le ho mai fatto mancare nulla in termini economici ma credo che una donna debba essere servita e riverita sopratutto fra le mura domestiche. La donna ha la funzione di mettere al mondo delle nuove vite e per questo deve sempre essere rilassata, tranquilla, appagata e felice… in ogni momento della sua vita. Una donna non deve mai soffrire, sopratutto interiormente, ma dev’essere serena e sorridente per accogliere una nuova vita.

“Appoggio qui la tua tazza amore mio, stai attenta che è caldissimo. Ho messo un cucchiaino di zucchero e una busta di te al bergamotto come piace a te.”

“Mmmmmm che buon profumo il bergamotto… amore ti amo tanto. Grazie di esistere. Quando vivevo con la mia famiglia queste attenzioni non le aveva nessuno per me, adesso qui con te mi sembra di essere in paradiso. Grazie cucciolo. Sai amore, a casa non ho mai detto una cosa molto molto importante di me, avevo paura di essere in qualche modo additata e quindi ho preferito tenere questa cosa per me. L’ho confidata solo alla mia amica Monica e con lei abbiamo provato a seguire alcune strade ma inutilmente. Vedi amore mio io sono ninfomane. Si cucciolo mio, amo il sesso in tutte le sue sfaccettature, adoro essere penetrata in tutti i miei orifizi ma sopratutto mi piace tanto il pezzo di carne calda che avete fra le cosce voi maschi”

“Claudia, amore mio, quello che mi stai dicendo un pò mi spiazza ma sono molto felice che tu lo stia facendo quindi ti prego, vai avanti a apriti con me”

“Grazie cucciolo, lo sai che mi piace toccarti i muscoli del braccio, sei così macio amore mio, grazie di essere come sei. Torniamo al nostro discorso. Con Monica avevamo pensato di documentarci su qualche terapia e così feci ma non servì a nulla. Andai a quattro incontri ed effettivamente la mia necessità costante di sesso, di pene grosso carico di seme caldo andava scemando ma parallelamente mi accorgevo di perdere interesse anche per tutte le mia altre passioni. Piano piano la mia personalità mutava e questo prezzo non ero disposta a pagarlo, troppo caro. Abbandonai la terapia e nel giro di pochi giorni la mia necessità di un corpo maschio possente aumentava velocemente. Nelle discoteche o nei locali di ragazzi ne incontravo molti ma allora non vestivo con minigonne o legging ma abiti che minimizzavano il mio corpo. Monica allora mi propose una cosa molto particolare e un pò scabrosa. Mi sono vergognata molto la prima volta, voglio dirtelo subito amore mio, mi sono sentita sporca come una prostitua di basso bordo, aperta ma anche molto molto appagata, felice e soddisfatta. Dall’incontro successivo invece la mia vergogna scomparve lasciando spazio solo al piacere, alla libidine e alla lussuria. Matteo, Marco e Giovanni sono i tre migliori amici di Monica, si conoscono da quando andavano alle scuole elementari e non si sono mai persi di vista. La mia amica sa che entrambi i suoi tre amici sono dei maiali, ogni volta che escono in discoteca rimorchiano sempre qualche ragazza che condividono poi per tutta la notte facendole cose volgari e scabrose, cioè quello di cui necessito sempre io”

Su queste parole il mio cuore aveva iniziato battere fortissimo, le gambe un pò mi tremolavano e non sapevo proprio cosa pensare. Se mentre parlava non mi avesse anche accarezzato il braccio probabilmente avrei voluto alzarmi e camminare.
La mia cucciola si stava confidando con me come non aveva mai fatto, si stava aprendo con me come mai prima e mi stava per raccontare le sue esperienze più personali.

“Un pomeriggio Monica mi è venuta a prendere con la sua auto e siamo andate a casa di Marco dove c’erano anche Matteo e Giovanni ad aspettarci. La scena che mi si è presentata alla vista oltre l’uscio è stata sublime. I tre maschi erano nudi, completamente nudi, abbronzati, fisico da nuotatore con degli addominali scolpiti e da mordere tutti. Alti e possenti avevano tutti e tre il pene libero da restrizioni d’abiti, sembravano tre maniche a vento. Marco ce l’ha leggermente sottile, lungo, la sua cappella è affusolata e liscia mentre le sacche dei testicoli sono giganti e penzolanti. Gli sbattevano fra le cosce ad ogni suo passo e col senno di poi ti dico che sa usare quell’attrezzo divinamente. Matteo invece ha un pene diverso da quello di Marco, il suo è proprio grosso, intendo largo e lungo come il pene che hanno gli attori porno dei film e i suoi testicoli sembrano due pesche noci. Dentro ha tanto di quel seme caldo e dolcissimo che non immagini nemmeno. Il pene di Giovanni è molto venoso e rozzo, sempre in tiro ad ore dodici, come dici sempre te quanto sei eccitato, ed è molto selvaggio a lui piace schiaffeggiare il volto della sua donna tenendola inginocchiata… direi che gli piace sottomettere. A questo spettacolo, amore mio, ero senza fiato e un fuoco dentro di me è esploso facendomi capire all’istante chi ero, chi sono oggi e chi voglio essere domani. Credevo che la vergogna e il pudore mi fermassero ma così non fu, subito mi tolsi gli abiti che indossavo e senza nemmeno accorgermi se la mia amica era ancora lì o se ne fosse andata via mi inginocchiai davanti ai tre tori e avidamente mi catapultai sui loro arnesi possenti. Mmmmmmm amore che sapore !!! Ricordo quella prima volta come se fosse successo questa mattina. Marco subito mi mise una mano dietro la testa per essere il primo a cui prenderlo in bocca e così infatti feci mentre per il pene di Matteo e di Giovanni ci pensarono le mie mani. Era buonissimo, quel sapore leggermente salato e di pipì che sentivo sulla sua cappella era nutriente e appagante. Muovevo sinuosamente la testa anche se la sua mano non mi dava tante altre scelte. All’improvviso ha eiaculato, non se lo aspettava nemmeno lui perchè non credeva che fossi così brava, e lo ha fatto senza estrarre il suo coso grosso dalla mia bocca quindi il seme mi è finito diritto in gola. Avresti dovuto esserci amore, una schizzata incredibile. Quel porco doveva essere molto affamato perché il sapore e la consistenza del suo seme erano spettacolari. Sinceramente io in quel momento non volevo staccarmi da quel bastone ma gli altri due si facevano sempre più insistenti e io desideravo tanto scoprire il sapore anche del loro seme. Quel giorno, dopo averli fatti schizzare subito tutti e tre, abbiamo fatto l’amore tanto e tutti insieme. Mi penetravano in due per volta prima nella vagina e poi anche nell’ano. Subito ricordo un pò di dolore ma entro pochissimo mi sentivo soddisfatta, piena, appagata… una giumenta. Sai per noi donne non è sufficiente che il maschio sappia usare il suo pezzo di carne calda fra le cosce ma è importante anche che sia grosso, lungo, che la cappella sia proporzionata all’asta e i testicoli gonfi e penzolanti come quelli che si vedono ai tori nei rodei. Matteo, Marco e Giovanni sono tutti e tre così, montoni. Da dopo quel primo incontro decidemmo che avremmo dato una cadenza settimanale ai nostri giochi e così da allora tutti i sabati, quando ti dico che vado da Monica, dopo andiamo da Marco e i suoi amici”

“Ma scusa cara, mi stai dicendo che in quest’ultimo mese che ci siamo fidanzati tutti i sabati sei andata con i tuoi amici per fare questi giochi sessuali ?!”

“Si, è quello che ti ho appena detto, mi hai ascoltata amore? Lo facevo già prima, sinceramente te ne stavo per parlare ma ho deciso di non farlo più quando di comune accordo abbiamo stabilito che prima di fare l’amore avremmo dovuto parlare un pò. Ho pensato che allora tanto valeva continuare… fino ad oggi cucciolo mio, perché da oggi ci sari te a soddisfare tutte le mie esigenze sessuali. Non vedo l’ora di prenderti in mano il tuo pene grosso e di occuparmi di lui. Chissà che pezzo di carne caldo e succulento tieni fra le cose, è stata durissima per me aspettare fino ad ora per averlo, lo sai ?!”

“Ho capito. Bè in effetti visto che noi avevamo deciso di non farlo fino a che non avremmo parlato un pò… ti capisco, hai fatto bene. Ti amo tesoro”

“Grazieeee amore mio, sei tu un tesoro, ti amo tanto. Dai però adesso che ti ho dato che sono ninfomane voglio che mi soddisfi come si deve e come credo di meritare. Cosa c’è qua cucciolo mio… la tua patta dai pantaloni e un pò piatta vuol dire che hai il pene moscio ma vedrai come te lo faccio diventare adesso”

“Tesoro dovrei dirti una cosa, spero che non ti arrabbierai ma pure io ho una confessione da farti”

“Ma certo cucciolo, puoi dirmi tutto quello che vuoi mentre io mi occupo del tuo pene”

“Ok, ma aspetta a tirarlo fuori dalla patta. Bè vedi è un pò difficile da dire ma ci proverò. L’immagine che trametto o che almeno credo di trasmettere e che per la quale forse ti sei innamorata è l’immagine di un duro, sempre col giubbotto di pelle, moto, occhiali da sole e forse un pò prepotente e arrogante. Mi piace essere un duro, un prepotente e forse un pò maleducato perché sono fatto così. Sono stato fortunato ad ereditare la tabaccheria dei miei genitori per cui potendo permettermi anche qualche sfizio materiale di più degli altri capisci come sia naturale sembrare il duro di turno. Nessuno sa, amore mio, che faccio tutto questo per non far sapere una cosa ma che devi sapere e ti chiedo scusa in anticipo. Bè vedi… io ho il pene piccolo, le palle sono minute e in generale non sono tanto capace di usarlo. Ecco te l’ho detto, adesso se vuoi ancora tirarlo fuori sei libera di farlo cucciola”

La mano di Claudia mi apriva la cerniera dei pantaloni e con grazia, maestria e dedizione infilava la mano dentro la mia patta all’esplorazione. Ci mise un attimo per arrivare al mio piccolo pene ma alla fine lo trovò. Prima con delicatezza poi con una certa forza me lo strizzava per capirne la consistenza e magari farlo rizzare un pò. Nulla da fare, dopo cinque minuti circa di tastamento dentro la patta il mio pene era ancora mite e al suo posticino. Decise allora di tirarlo fuori.

“Amore mio, ma sei un cucciolo, hai il pene di un cucciolo. Che piccolo che è tesoro, non credo di averne mai visti di così piccoli. Ma che peccato, io pensavo che tu avessi un pene come quello di Marco o Matteo o Giovanni e non questo piccolo salmino. Ma che peccato amore mio !!!

“Scusami Claudia mi dispiace avere questo stuzzicadenti fra le cosce sopratutto adesso che so del tuo essere ninfomane. Cosa possiamo fare, io non riuscirò mai a soddisfarti come fanno i tuoi amici e inoltre se devo essere sincero c’è anche un altra cosa, fin da quando sono piccolo mi piace molto masturbarmi, provo piacere nel tirarmelo fuori, toccare un pò le palline e poi masturbarmi fino a far uscire fuori tutto il mio seme che non è tantissimo quindi sporco poco”

“Mmmmm vediamo un po cosa possiamo fare allora per fare divertire questo ragazzaccio col pene piccolino. Potrei masturbarti io amore mio, ti piacerà sono molto brava. Così come sto facendo adesso ti piace ?! Il movimento lento della mia mano dovrebbe farti irrigidire un pò questo pisellino piccolo da cucciolo. Mmmmm si così amore vedi che diventa dritto, bravo tesoro mio bravo lasciati andare e divertiti che c’è qui la tua donna ad occuparsi di te. Si si così amore cerca di muoverti… se diventa ancora un pò duro vedremo spuntare la cappellina dalla mia mano. Si così tesoro bravo dai continua… voglio vedere il tuo seme. Anche le tue palle sono piccoline, ha ragione, che peccato. Sono attaccate all’asta e quasi non si vedono. Peccato a me piacciono molto le palle penzolanti. Ma che bravo amore mio sento che stai per esplodere dai si si si esplodi tesoro… siiiiiii ma che bravo il mio cucciolo che ha schizzato fuori tutto il suo seme… qui ci sono i nostri figli amore… ti amo. Fatti accarezzare cucciolo che sari stanco dopo la schizzata, appoggiati e rilassati che ci sono io qua con te adesso”

A queste parole ricordo bene la sensazione di gioia e amore che provavo e percepivo dalla mia Claudia. Era la prima volta che vedeva il mio pene piccolo e temevo mi lasciasse e a maggior ragione dopo aver saputo del suo essere ninfomane. Invece mi ama anche se ho questo bastoncino piccolo che schizza poco.

“Amore, pensavo, se io continuassi a frequentare Marco, Matteo e Giovanni per mantenere il mio equilibrio a te darebbe fastidio ?! Continuerei ad andare a casa di uno dei tre per avere rapporti sessuali forti e idonei a me e la sera usciamo io e te come al solito. Cosa ne dici potrebbe essere un problema per te, saresti geloso, ricorda che tu non potrai mai darmi il pezzo di carne caldo e grosso di cui ho bisogno per cui se non affrontiamo ora la questione si ripresenterà in futuro”

“Ma tesoro mi stai chiedendo di lasciarti fare l’amore con altri uomini perché io non sarò mai in grado di darti il piacere di cui necessiti?”

“Si amore, hai capito bene. Ho bisogno di sapere che anche se avrò a che fare con tanti montoni, nella nostra vita tu sarai sempre al mio fianco, sarai sempre lì. Non voglio che questa cosa ci allontani, voglio che ci unisca e quindi devo essere sicura di essere amata ma sopratutto l’unica donna della tua vita. Voglio essere l’unica donna a stringerti in mano il cazzetto e a farlo schizzare nessun altra donna lo dovrà fare hai capito?”

“Si Claudia ho capito vuoi che io ti sia fedelissimo e sinceramente credo sia giusto. Oggi sono il tuo ragazzo ma da quando saremo sposati in qualità di marito, uomo di casa e spero un giorno padre avrò il dovere di occuparmi di te e dei nostri figli in ogni vostra più piccola esigenza e se non sono o non sarò in grado di farlo è giusto che lo faccia qualcun altro e questo vale anche per il sesso. Se necessiti di pene grosso e io non sono in grado di dartelo ho il dovere di cercare di porre rimedio affinché tu sia ugualmente soddisfatta amore mio e quindi si, sono d’accordo e accetto volentieri questo schema relazionale che adotteremo. Ti amo”

“Ti amo pure io cucciolo. Grazie, è bello parlare con te perché tu mi capisci e non mi fai vergognare di quella che sono. Grazie amore. C’è un altra cosa di cui vorrei parlare già che siamo in argomento, ti va, te la senti?”

“Si amore mio, dimmi…”

“L’ano. A me i rapporti anali piacciono molto, mi fanno sentire piena, donna, appagata e in riga come credo ogni una di noi voglia sentirsi ma se tu hai questo bastoncino moscetto non credo che sari in grado di penetrarmi analmente, oppure sbaglio?!”

“Oddio… tesoro sinceramente credo che non sbagli e di non essere in grado di penetrarti analmente ma penso anche un altra cosa. Io sono una persona molto religiosa e tu lo sai, vado a messa ogni domenica e rispetto le regole previste e fra queste è fatto divieto la penetrazione anale perché troppo irrispettosa nei confronti della propria moglie quindi anche se fossi in grado di penetrarti analmente non lo potrei fare. Sapere che hai già dei montoni in grado di farlo come piace a te mi fa sentire meglio e più tranquillo. I rapporti anali sono necessari per voi donne lo so, in certi momenti lo preferite addirittura alla penetrazione vaginale per cui si amore, fatti penetrare l’ano dal tuo montone, cerca di godere e pensami quando succederà”

“Ti amo cucciolo”
“Ti amo vita mia”

Il proseguo della serata fu nel nostro lettone, abbracciati con le anime legate dall’amore e la gioia l’uno dall’altra.
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