Come accennato nel capitolo precedente la convivenza con Sara durò una decina d'anni.
I motivi che ci portarono a separarci furono sostanzialmente due . Il primo era dovuto al fatto che la relazione tra lei e Luca si era fatta seria al punto che sentirono la necessità di convivere.
Sara quando me ne parlò mi chiese non senza imbarazzo se le andava bene che a noi due si aggiungesse Luca , certo avrei dovuto lasciare il nostro letto per il divano ma c'era il vantaggio che avremmo diviso in tre le spese , in alternativa si disse disposta a cercarsi un altra sistemazione.
Io le risposi che al momento non avevo nessun problema a che Luca si unisse a noi ma sarei restata fino a quando non avessi trovato io un nuovo alloggio ed in seguito li avrei lasciati soli a godersi la meritata vita di coppia senza me tra i piedi.
Questa è la seconda ragione per cui era giunto il momento di separarci. Già prima che Sara se ne uscisse con questa novità meditavo di andare a vivere da sola.
Avevo raggiunto una stabilità economica che mi avrebbe permesso di vivere in autonomia che in sostanza era ciò a cui ambivo fin da adolescente.
Non mi diedi scadenze e neppure loro ne fecero cenno.
Volevo trovare il posto adatto a me , ai miei gusti ed alle mie esigenze e sarei restata con loro fino a che non lo avessi trovato.
La convivenza a tre nonostante mi costrinse a trasferirmi per la notte sul divano aveva anche i suoi lati positivi. Più di una volta fui invitata a condividere il letto con loro per eccitanti momenti erotici. Luca andava pazzo alla vista di me e Sara che ci amavamo e in più aveva la fortuna di avere due donne solo per lui.
Le domeniche quando eravamo tutti a casa preparavo io la tavola per la colazione comune in quanto essendo mattiniera per abitudine mi alzavo immancabilmente prima degli altri.
Spesso in quelle circostanze Luca si alzava mentre Sara dormiva ancora e veniva in cucina , mi salutava con un bacio sul collo e infilava le mani sotto la camicia che portavo abitualmente di giorno (la notte dormivo senza) e mi tastava i seni. Io tra i baci e il calore delle mani che dai seni scendevano verso il mio sesso cedevo al desiderio e lasciavo che mi prendesse così in piedi contro il piano cucina.
Capitava che Sara entrasse mentre stavamo ancora scopando e o si univa a noi oppure si sedeva ad osservarci e si toccava di sotto.
Col tempo mi resi conto però che queste libertà che ci prendevamo cominciavano a renderla gelosa ed allora un giorno presi Luca da parte e gli dissi che avremmo dovuto smettere di fare sesso e che avrebbe fatto meglio a dedicarsi esclusivamente a Sara che iniziava a mal sopportare che lui si dividesse tra me e lei.
Luca capì e da quel giorno rivolse le sue attenzioni verso Sara e fu la cosa giusta perché lei tornò serena ed evitammo che si rompesse l'armonia che ci aveva sempre accompagnate.
Finalmente un giorno tra le varie proposte che mi inviava con regolarità l'agenzia immobiliare trovai quella che sembrava adatta a me.
Si trattava di un complesso residenziale in zona semi centrale realizzato in tempi recenti in un area prima occupata da dei capannoni industriali ormai in disuso.
Il residence era composto da cinque palazzine circondate dal verde e collegate con la strada principale da una via privata.
Erano state tutte realizzate su tre piani comprendenti due appartamenti ognuno. L'unica differenza stava nelle dimensioni , tre di esse avevano una metratura maggiore in quanto gli appartamenti erano più ampi ed erano dedicati a famiglie con più figli mentre le altre due , di dimensioni più ridotte erano costituite da bilocali e più adatte a coppie senza figli o a chi aveva un figlio solo e naturalmente anche a chi come me single aveva l'esigenza di vivere in un alloggio spazioso.
L'esterno era ben rifinito con mattoni a vista , grondaie e canali di scolo in rame , tetto ricoperto con coppi e serramenti in pvc con l'interno in legno.
C'era più di un appartamento libero ed io ne scelsi uno al terzo piano , la posizione che preferivo.
Era composto da un anticamera all'ingresso , una cucina abitabile ed una sala illuminata da una portafinestra a quattro ante che dava su un ampio balcone che poteva essere raggiunto anche dalla cucina e che dava sul fronte della casa.
A destra dell'anticamera partiva un corridoio su cui si affacciavano un ripostiglio , una cameretta che poteva ospitare un letto singolo o in alternativa uno a castello e di seguito c'era il bagno spazioso con i sanitari già installati compresa la vasca ed il box doccia. Mancavano solo i componenti d'arredo. In fondo al corridoio si trovava la camera da letto anch'essa spaziosa e illuminata da una portafinestra identica a quella della sala e che dava su un balcone decisamente più piccolo di quello davanti ma comunque di discrete dimensioni.
Essendo di recente realizzazione e mai stato abitato era ancora pitturato di fresco per cui pronto da arredare.
Usai parte del denaro risparmiato in quegli anni per comprare , mobili , biancheria per la casa , suppellettili e tutto ciò che era necessario. Mi potei anche permettere il lusso di acquistare un'utilitaria nuova dato che quella che mi aveva seguito dai miei 18 anni ad allora che avevo raggiunto la trentina aveva esalato l'ultimo respiro e dovetti rassegnami a che subisse il triste rito della rottamazione.
La notte che precedette la mia partenza io Sara e Luca ci concedemmo uno strappo alla regola e fummo noi donne ad iniziare regalando a Luca una delle nostre esibizioni che si rivelò come la più passionale mai avuta. Lui successivamente si unì a noi riuscendo egregiamente a soddisfare entrambe e regalandoci con generosità il suo seme che ci passammo di bocca in bocca.
Venne la mattina della mia partenza e raccolsi le mie ultime cose (il resto lo avevo già portato nella nuova casa col loro aiuto). Non mancarono le lacrime e con Sara ci lasciammo promettendoci di non dimenticarsi l'una dell'altra e di vederci ogni tanto.
Quel giorno presi possesso di casa mia , finalmente vedevo il mio sogno farsi realtà. Ce l'avevo fatta , avevo raggiunto la tanto desiderata e tenacemente perseguita autonomia ed il pieno controllo della mia vita. Ero felicissima , mi sentivo finalmente libera.
Avevo arredato la casa secondo i miei gusti , in sala avevo fatto mettere due divani a 4 posti uno di fronte all'altro divisi da un basso tavolo lungo quanto i divani e largo una cinquantina di centimetri. Li avrei accolto i miei ospiti che mi auguravo potessero essere numerosi. In camera il letto era ampio e poggiava su una pedana , aveva solo la testiera mentre gli altri tre lati erano completamente liberi. L'armadio che stava alla parete opposta al letto era costituito da quattro ante rivestite a specchio mentre il comò stava sulla parete laterale , non mancavano due comodini ai lati del letto.
Avevo trasformato la piccola camera da letto in studio che da li a qualche anno sarebbe diventato il mio ufficio dove avrei iniziato gradualmente a svolgere il mio lavoro da casa salvo in quei casi in cui era necessaria la mia presenza in sede
Ci misi un po ad ambientarmi in quella parte della città a me ancora sconosciuta. Non fu facile trovare le persone giuste con le quali legare.
Vedete , succede ancora oggi ma in quegli anni la cosa era ancora peggiore.
Se un uomo non ha legami affettivi e ha più di una frequentazione femminile viene ammirato dagli amici e considerato al massimo un libertino o un casanova dai più moralisti ma la cosa non turba nessuno nemmeno le donne. Anch'esse considerano naturale per un uomo single questo suo comportamento e sono certa che non poche di esse sposate e no non opporrebbero una tenace resistenza ad eventuali sue avances.
Se invece è una donna a dimostrarsi disinvolta e disinibita per sua libera e legittima scelta allora le cose cambiano , viene giudicata come una poco di buono , una da evitare e questi sono i termini più gentili perché quelli più frequentemente usati sono troia , puttana con tutte le loro varianti.
Le donne ti guardano male e gli uomini ti evitano tranne poi farsi avanti alla prima occasione che ti incontrano dove nessuno li conosce , allora magicamente cambiano atteggiamento , diventano cortesi illudendosi che una donna del genere si concederà facilmente.
All'inizio ne soffrii parecchio ma fui sorretta dal mio carattere e dalla convinzione che qualsiasi essere umano uomo o donna che sia se non crea danno agli altri ha diritto di vivere la propria vita come meglio crede. Che si fottano coloro che giudicano in base a preconcetti e a purtroppo consolidate morali ipocrite e bigotte , non me ne frega un cazzo di loro , sono meglio io che non nascondo la mia natura di loro che vivono celandosi dietro una facciata di apparente rispettabilità mentre chissà quali vizi , frustrazioni e depravate fantasie alloggiano dentro di loro.
Nei mesi successivi al mio trasferimento ebbi la fortuna di costruirmi una serie di amicizie sincere e prive di pregiudizi. Pochi ma buoni si dice , fu così per me.
Parte di noi si ritrovava in un piccolo pub in un vicolo adiacente il centro città frequentato per lo più da clienti abituali.
Ci si fermava il tempo di una birra e di fare due chiacchiere e poi c'era chi decideva di restare ed altri tra cui io che preferivano uscire per passeggiare o andare al cinema oppure recarsi in uno dei numerosi locali che offrivano musica dal vivo. Spesso si passavano le serate a casa di uno o dell'altro e la mia non faceva eccezione e si facevano giochi di ruolo , si chiacchierava e a volte si organizzavano cene. Le persone che vedevo più frequentemente non erano più di una decina ed arano delle più variegate. C'era chi stava insieme e chi era single o perché si era lasciato con il o la partner oppure non aveva ancora trovato la persona giusta e chi come me lo era per scelta.
Una sabato sera organizzai una cena a casa mia e con l'aiuto di Paolo che lavorava sulle navi da crociera come chef preparammo delle gustose pietanze. Eravamo in nove e consumammo la cena sul balcone chiacchierando , gustando il cibo e bagnandolo con dell'ottimo vino portato da Sergio e Giovanna , marito e moglie proprietari di un'enoteca. Conclusa la cena ci trasferimmo in salotto a fare giochi di società , ridere e scherzare complice anche il vino fino a tarda sera quando le coppie decisero che era ora di rientrare , c'era chi aveva figli e chi aveva semplicemente voglia di intimità. Restammo io Paolo che avete già avuto modo di conoscere e Fausto , architetto cinquantatreenne divorziato. Nessuno dei tre aveva voglia di andarsene a dormire così restammo a parlare tra noi e quando finirono gli argomenti di conversazione pensammo a qualche passatempo. A Paolo venne la brillante idea di proporre una partita a strip poker.
Siccome non conoscevo le regole del poker virammo per la scala quaranta.
Il meccanismo era semplice. Ogni mano ci si giocava un indumento a nostra scelta e i due che perdevano si dovevano togliere ciò che avevano puntato.
Ognuno cercava di scoprirsi il più tardi possibile per cui prima partirono le scarpe ed in seguito per gli uomini le calze ed io che non ne portavo dovetti togliermi il vestito rivelando la corta sottoveste di seta che mal celava alla vista l'intimo che portavo di sotto.
Mi capitò di vincere due mani di fila lasciando entrambi in mutande. Le due successive le vinse Fausto così io mi trovai presto con i soli slip mentre Paolo fu il primo a restare completamente nudo.
La mano dopo fu Paolo a chiudere così si pareggiarono i conti e la partita si concluse.
Avremmo potuto proseguire magari stavolta variando le regole, per esempio chi chiudeva la mano poteva inventarsi una penitenza da far fare agli altri due il che poteva essere un idea stuzzicante ma decisi per un'altra soluzione.
"Ragazzi da come vi vedo messi suggerisco di proseguire la serata a letto"
Il mio corpo nudo sotto i loro occhi aveva provocato loro una decisa erezione e non si fecero pregare , era molto probabilmente quello che speravano di sentirsi dire.
Ci dirigemmo così verso la camera da letto.
All'epoca avrò avuto tra i 34 ed i 36 anni e fin dalla mia adolescenza sono stata attratta da chi era più maturo di me e crescendo non ho cambiato i miei gusti in tal senso.
Fausto aveva 52 anni , fisico asciutto frutto delle sue corse mattutine , di media statura , capelli sale pepe e una dotazione ahimè non troppo all'altezza dei miei standard che però compensava in parte con un bel culo tondo e sodo.
Paolo invece era sui 45 , un metro e ottanta dall'aspetto virile , maschio e dalla dotazione decisamente più adatta a soddisfare le mie esigenze.
Dimenticavo di precisare che Fausto a differenza di Paolo amava depilarsi completamente il che faceva risaltare ai miei occhi il suo lato femminile.
Fui io a rompere il ghiaccio prendendo l'iniziativa. Chiesi a Fausto di stendersi a pancia in giù e di sollevare i fianchi tenendo la testa sul letto ed inarcando la schiena. Quella posizione valorizzava al massimo il suo bel sedere. Mi ci avvicinai e mi misi a baciargli le natiche non risparmiandogli alcuni morsi leggeri ma che notai gli facevano piacere. Mi dedicai poi interamente al suo ano anch'esso accuratamente depilato. Mi misi a baciarlo e a leccarlo insalivandolo abbondantemente. Mentre facevo ciò le mani di Paolo scorrevano lungo il mio corpo accompagnate da baci dietro al collo , su spalle e schiena.
Io ero passata ad usare il pollice per massaggiare l'orifizio perché si rilassasse e nello stesso tempo spalmavo la saliva fino a farla penetrare per lubrificarne l'ingresso.
Finita l'operazione chiesi a Fausto di girarsi e messami carponi iniziai a fargli un pompino iniziando dai testicoli come mia consuetudine. Mentre giocavo con essi con una mano maneggiavo l'uccello e con l'altra massaggiavo il perineo.
Paolo approfittando della mia posizione favorevole si mise in piedi dietro di me e dopo aver strusciato la cappella più volte lungo il mio sesso a raccoglierne gli umori mi penetrò col suo bel bastone.
Io passai a succhiare il cazzo di Fausto che non facevo fatica ad ingoiare fino alla sua radice e infilato l'indice nel suo pertugio una trovata la prostata iniziai a massaggiarla.
Lui dimostrava il suo doppio piacere con lunghi gemiti mentre l'altro presami saldamente per i fianchi si mise a pompare deciso.
Io godevo ed ero eccitatissima da quanto riuscivo a far godere Fausto specialmente col massaggio prostatico.
Il mio impegno infine diede i suoi frutti perché mi annunciò dell'imminente sopraggiungere dell'orgasmo.
Tolsi la bocca dal cazzo e mi dedicai esclusivamente al massaggio. Mi accorsi dell'imminenza dell'orgasmo dal suo ansimare e dai gemiti sempre più intensi.
Rimasi sorpresa quando venne in quanto il suo cazzo al massimo dell'erezione liberò lo sperma molto lentamente e a lungo mentre Fausto sembrava in estasi. Non avevo mai visto un uomo venire in quel modo. Il suo orgasmo sia per durata che intensità aveva molte affinità con quello femminile.
Ciò mi inorgoglì , era la prima volta che portavo un uomo al culmine del piacere in quel modo. Leccai tutto lo sperma che si era riversato sulla pancia e diedi un'ultima succhiatina al cazzo che iniziava già a rilassarsi e raccolsi le ultime gocce.
Paolo da dietro non smetteva di far scorrere il suo pistone avanti a indietro
"Scopami il culo gli dissi"
Lui fece colare un bolo di saliva sul mio ano e spalmatala per bene anche sulla sua asta scivolò dentro facilmente. Mentre si occupava del mio deretano io presi a masturbarmi.
Quando mi sentii prossima all'orgasmo intervenni di nuovo
"Voglio che mi vieni nella figa , sono protetta"
Lui non esitò a passare da un pertugio all'altro.
Mi toccavo il clitoride ma regolavo i movimenti in modo da venire contemporaneamente a lui e quando giunse il momento aumentai la pressione sul grilletto ed il movimento delle dita e venni mentre sentivo il suo seme scaldarmi il ventre.
La serata non si poteva concludere meglio di così.
Dopo aver congedato i miei amici tornai a letto e decisi di rimandare la doccia al mattino successivo.
Volevo godermi il sapore dello sperma di fausto che avevo in bocca , il seme di Paolo nel mio ventre e l'odore di sesso e di maschio che avevo addosso fino a che mi cogliesse il sonno.
Visualizzazioni: 2 843 Aggiunto: 4 anni fa Utente:
Categorie: Sesso di gruppo Trio