Fin da piccola ho avuto un indole ribelle , allergica ai dogmi , a certe regole imposte da idee bigotte e moraliste e date per scontate dalla maggioranza delle persone.
Ho sempre avuto fame di libertà ed un irrefrenabile voglia di vivere.
Da bimba non amavo giocare con le bambole e i classici giochi da femminucce , piuttosto mi piaceva andare in strada o nei cortili del piccolo borgo dove ero nata per giocare al pallone con i maschietti o a girovagare per le campagne durante la bella stagione ad inventarci avventure o salendo sugli alberi a rubare ciliege e tutto ciò che la natura di delizioso offriva alle nostre avide bocche.
Più di una vota io e la mia combriccola di scalmanati siamo stati costretti a filarcela a gambe levate inseguiti dal contadino urlante improperi contro noi piccoli delinquenti responsabili del saccheggio dei suoi amati prodotti.
Attorno all'età di 12 anni ho iniziato a scoprire la mia sessualità , non era qualcosa di ancora ben chiaro nella mia mente ma cominciavo a guardare i maschi con un occhio diverso.
Le mie compagne di classe parlavano di quanto fosse bello quel ragazzino oppure quell'altro e che non vedevano l'ora di fidanzarsi e sposarsi un giorno e fantasie del genere che a me davano la nausea da quando le trovavo stucchevoli.
Cominciavo a quei tempi a notare i primi mutamenti del mio corpo. Sono sempre stata rotondetta ma vedevo le mie curve cambiare fisionomia per esempio nei fianchi e poi il seno che cresceva di mese in mese , la prima timida peluria a contornare la mia patatina.
E' a quell'epoca che iniziai ad esplorare il mio corpo ed a scoprire che certi punti se stimolati procuravano piacere , una scoperta meravigliosa. Imparai ben presto dove mettere le dita e come muoverle. I primi orgasmi sarebbero arrivati più tardi ma comunque avevo scoperto il piacere fisico.
Dicevo che guardavo i ragazzi in modo differente.
Con gli amici di sempre non avevamo mai avuto inibizioni data l'innocenza dovuta alla giovanissima età e se scappava la pipì quando si era in campagna la si faceva senza bisogno di appartarci così avevo avuto più volte occasione di vedere i pisellini dei maschietti e loro la mia patatina.
Una volta scoperta la mia sessualità iniziai ad essere attratta dal corpo maschile e crebbe la curiosità verso le sue parti più intime.
I primi tempi mi limitai ad osservare con più attenzione il centro del mio interesse sempre approfittando di quando uno degli amici faceva pipì. In seguito provai ad essere leggermente più intraprendente. In una di queste occasioni mi avvicinai al mio amico intento a liberare la vescica e gli chiesi se potevo scrollarglielo io il pisello. I ragazzi si sa maturano più tardi rispetto alle femmine e lui prese questa mia richiesta come una stranezza delle mie senza sospettare la ragione per cui gliela avevo fatta. Lo presi in mano e lo scrollai a lungo approfittando di ciò per tastarlo e toccare i testicoli con malcelata morbosità.
Parecchi mesi più tardi , avevo da poco compiuto i 13 anni ci fu un episodio che posso definire la mia prima esperienza sessuale non autoerotica. Ci trovammo un pomeriggio io e Giorgio , tra gli amici quello con cui andavo più d'accordo per carattere e col quale ci si scambiava più facilmente confidenze certi che nessuno di noi due avrebbe tradito la fiducia dell'altro andando a raccontare in giro i nostri piccoli innocenti segreti. Era una giornata caratterizzata da una pioggerellina fine ma costante e molto fastidiosa. Noi due , che a stare in casa ci veniva il malumore eravamo gli unici ad essere usciti nonostante il tempo avverso.
Io indossavo una mantellina impermeabile e lui una giacchetta col cappuccio. Fuori in strada cosa avremmo potuto fare ? Ci dovevamo inventare qualcosa. Decidemmo di entrare nel fienile di mio nonno e giocare a scalare le balle di paglia per poi saltare di sotto.
Finito di giocare ci mettemmo comodi sulle balle di paglia sistemate a mo di divano ed iniziammo a conversare di tutto un po come era nostra abitudine. Ad un tratto senza preavviso gli domandai “mi fai vedere il pisello ? Poi se vuoi ti faccio vedere la mia patatina”. Lui rimase sorpreso da questa domanda così diretta ed ai suoi occhi senza senso tanto che mi rispose “ma l'avrai visto decine di volte e lo stesso io la tua patata”
“ecco è proprio questo il punto” risposi “è proprio perché il tuo l'ho chiamato pisello e non pisellino come ho sempre fatto e tu hai chiamato la mia patata e non patatina , non è un caso se anche tu hai cambiato termine nel nominarla”
“cosa vorresti dire ?” .
C'era o ci faceva ? Conoscendolo sono del parere che c'era.
Gli dissi “sono curiosa , tutto qui , ora ti vergogni per caso ?”
Lui forse per dimostrare che non aveva problemi si slacciò i pantaloni , li abbasso assieme alle mutande e mise in bella mostra il suo arnese.
Era da poco passato l'inverno e non avevo avuto più occasione di vederlo dall'autunno precedente. Era cambiato parecchio , cresciuto in dimensioni ed ora circondato da da una folta peluria color del grano.
Mi avvicinai , glielo presi in mano e gli chiesi se non avesse mai avuto un erezione al che lui mi rispose di si arrossendo un po in viso.
Rincarai la dose “ti fai le seghe ?” Lui arrossì ancora di più e rispose di nuovo di si.
Iniziai a massaggiarglielo “sai anche noi ragazze ci masturbiamo toccandoci con le dita , è naturale , stiamo crescendo e impariamo a conoscere il nostro corpo ed i suoi piacevoli segreti , non c'è da vergognarsene” “mi piacerebbe fartela io la sega e penso che per te sarà più piacevole che segarti da solo”
Lui taceva e ed i suoi occhi sfuggivano i miei ma nel frattempo sentivo il suo pisello farsi più grosso e teso. Presi a far scorrere la mano in su e in giù tenendolo saldamente fino che l'erezione fu completa. Diomio era il primo cazzo che vedevo nel pieno della sua virilità , era magnifico ed era nella mia mano.
Presto il suo respiro mutò , si fece più profondo e finalmente i suoi occhi incrociarono i miei. Ci guardavamo fissi e vidi il suo viso trasformarsi , aveva un espressione intensa mai notata prima , era totalmente preso da ciò che stava vivendo in quel momento. Inutile dire che tra il suo sguardo e il cazzo nella mia mano mi sentii presto bagnare sotto le mutandine da quel caldo fluido che conoscevo bene ma era anche la prima volta che ciò avveniva senza che usassi le dita per stimolarlo.
Il suo ansimare si fece sempre più intenso ed io accelerai il su e giù. Giorgio prima aprì la bocca liberando un verso , una specie di grugnito e immediatamente a seguire il suo pene proiettò in aria potenti getti di un fluido denso e biancastro che si esaurirono colando sulla mia mano , uno dei primi schizzi arrivò fino alla mia guancia. Era la primissima volta che vedevo lo sperma e di conseguenza era anche il primo orgasmo maschile e per giunta provocato dalla mia mano.
Lui appoggiò la testa all'indietro su una balla di paglia , sembrava esausto ma la sua espressione era di beatitudine.
Anch'io mi sentivo sfinita ma felice e dopo qualche minuto che ci vide uno accanto all'altra ad ascoltare in silenzio il respiro farsi via via meno affannoso levai la mano dal suo membro ormai rilassato , la pulii con la paglia e solo allora mi ricordai che mi era rimasto del suo seme su di una guancia. Lo raccolsi col dorso dell'indice destro , lo annusai e provai ad assaggiarlo con la punta della lingua , aveva uno strano sapore che non avrei saputo definire ne avrei al momento saputo dire se lo trovavo piacevole o meno (in futuro e con più esperienze alle spalle ne sarei diventata golosa).
Dopo essersi ripulito alla belle meglio anche lui come me con la paglia si ricompose e ritornò sul suo volto il segno dell'imbarazzo.
“non ti è piaciuto ?” gli chiesi “o si , moltissimo ma è la prima volta per me e mi dispiace di averti sporcata”
“Stupidotto” risposi “è stato bellissimo anche per me ed anche per me era la prima volta”
Le mie parole lo rilassarono e sul suo volto si aprì un meraviglioso sorriso.
Allora gli proposi di fare a me quello che io avevo fatto a lui.
Il sorriso sparì e di colpo tornò l'imbarazzo. Balbettando mi disse “ma ma ma io io non so come si fa” e divenne rosso come un peperone per poi chinare la testa con lo sguardo mesto rivolto verso il basso.
“non aver paura , ti guido io , vedrai ti piacerà” e mentre dicevo queste parole mi liberai delle mutandine. Mi avvicinai a lui e gli sollevai il mento per guardarlo negli occhi e rassicurarlo.
“Guarda , la trovi cambiata dall'ultima volta che l'hai vista ?”
Lui posò il suo sguardo sul mio sesso lucido di umori e aperto in attesa che venisse appagato il desiderio di godere del tocco delle mani di un maschio. La sua reazione fu un misto tra lo stupore e l'ammirazione. “non te l'ho mai vista così , è qualcosa che ho sognato nelle mie fantasie e visto sule riviste ma così da vicino mai”
Gli presi una mano e gliela posai li sul mio fiore , gli indicai dove e come muovere le dita e lui dopo qualche timido tentativo superò l'impaccio dovuto all'inesperienza e all'imbarazzo e si mise a stimolare i punti giusti , imparò a far roteare il pollice premuto sul clitoride e dopo averci provato invano un paio di volte finalmente infilò il medio dentro di me. Gli dissi che volevo che lo muovesse veloce in tutte le direzioni e di continuare contemporaneamente a massaggiarmi il grilletto (quello che in seguito avrei chiamato il bottoncini dell'amore).
Il suo impegno cominciava a dare i suoi frutti , sentii il piacere salire attimo dopo attimo fino a quando persi il controllo e dissi “amore non fermarti ora ti prego , sto per venire” passarono pochi secondi che sentii dal profondo salire una serie di sensazioni che arrivate in superficie esplosero in un orgasmo mai provato prima.
Fu un orgasmo lungo ed intenso che mi fece liberare una quantità di umori che non avrei mai sospettato la mia passera ne fosse capace. Non c'erano paragoni rispetto all'autoerotismo. Giurai a me stessa che da quel momento non avrei fatto più sesso da sola , in due era infinitamente meglio. (venni poi più volte smentita dai fatti in quanto poteva capitare che le voglie mi cogliessero all'improvviso in circostanze che mi trovavano da sola ed allora ricorrevo ai vecchi sistemi fai da te mano a mano perfezionati usando oggetti vari e molta creatività)
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