Io e Pamela non ci incontravamo da almeno 20 anni, avevamo preso strade diverse sia lavorative che sentimentali, ed i nostri contatti erano soprattutto sui social.
Quell’estate però riuscimmo ad incontrarci perché il compagno era in ferie e lei porto’ la figlia a trovare i nonni materni per cui ci rincontrammo e decidemmo di trascorrere una giornata di inizio estate in spiaggia con il gruppo di amici che riempi le nostre giornate in gioventù.
Pamela era sempre la stessa amica divertente. gioiosa e carina con quei capelli rossi da maschietto e con un corpo che nonostante i 40 anni faceva invidia a molte ragazzine, con il suo culetto che aveva fatto girare la testa a tanti ragazzi del nostro gruppo.
La figlia Lucrezia la ricordava da giovane, ma oltre il culetto avvolto nel perizoma bianco anche un seno abbastanza prorompente.
La giornata in spiaggia trascorse con i ricorsi V della nostra infanzia e tante risate e qualche emozione, con Lucrezia coinvolta dai racconti della mamma e non solo.
Infatti i nostri sguardi si incontrarono spesso ed ero rapito dalla sua pelle fresca ed il sorriso così accattivante ed i suoi 16 anni non mi frenavano, anzi ma dovevo mantenere un certo distacco.
Ad un certo punto ero al bar e venni invitato a spostarmi un attimo in pineta dalla figlia di Pamela che si era spostata a fare un riposino sotto il fresco della vegetazione .
Lei era sdraiata e mi disse di sedermi nel suo asciugamano e quando le fui vicino inizio ad accarezzarmi la coscia finì ad arrivare al costume.
Ero disorientato, eccitato ma allo stesso tempo preoccupato be ci vedessero ,lei invece no.
Mi spinse giu il mio slip afferrando il mio uccello che tra le sue mani inizio a crescere sempre più quando inizio’ a farmi una sega, che fu seguita dalla sua bocca che iniziò’ a succhiare prima la mia cappella scendendo giù fino ad iniziare un vero e proprio pompino.
Succhiava avidamente mentre io iniziavo a toccare il suo seno e successivamente a fare un ditalino alla sua figa depilata è giovane.
Non riuscivamo a fermarci, non curanti del fatto che potessero vederci, anzi lei si abbassò il perizoma e si mise a pecorina invitandomi a metterglielo nel culo ,si nel culo mentre lei continuava a masturbarsi.
Iniziai a pomparla dentro il culo con la mia cappella che si gonfiava e violentemente la sbatteva,su e giù aprendo il suo culo in due con lei che ansimava spingendomi a sbatterla sempre più forte dicendomi che ero la sua cagna, la sua troia e dovevo punirla.
Eravamo presi da questo rapporto animalesco che perdemmo di vista cosa ci stava accadendo attorno dove due senegalesi ci stavano spiando come due guardoni, arrapati al punto da iniziare a farsi una sega con i due cazzoni che crescevano a dismisura.
All improvviso mi girai e vidi che i due maiali neri si erano avvicinati a noi e continuavano a masturbarsi ,quindi mi allontanai da Lucrezia che si girò e vide la situazione ma invece di spaventarsi si girò verso loro prendendo in bocca il cazzo di uno e in culo quello dell altro che iniziarono a stuprarla con violenza ed in un attimo lei ebbe un orgasmo mentre i due neri le svuotarono le palle di sborra direttamente sul viso riempiendola ed impiastrando la sua bocca che ingoiò tutto con gusto.
All improvviso senti che Pamela ci stava cercando per cui mi rivestii e mi avvicinai in spiaggia dicendole che ero al telefono con la mia fidanzata e dopo un po’ arrivò Lucrezia dicendo che era in pineta a fare un riposino.
Lucrezia non mostro un minimo di imbarazzo e la serata trascorse normalmente .
Ad un certo punto Pamela mi chiese se potessi accompagnarla in bagno perché c erano due senegalesi che giravano vicino al bagno e d allora la accompagnai.
Quando fu dentro mi chiamo’ dentro chiedendomi di tenerle la borsetta ma quando fui dentro vidi che era nuda, mi spinse dentro e iniziò a strusciarsi con il mio cazzo pieno di sborra perché lavorato dalla figlia,si abbassò su di me iniziando a succhiare la mia cappella viola già da prima,le mie palle erano piene,il mio cazzo stava per esplodere.
La misi a pecora ed iniziai a sbatterla in culo mentre lei si masturbava, venne in due minuti allagando il bagno ,la girai verso di me e dopo due colpi in bocca le spruzzai tanta di quella sborra da riempire la faccia di Pamela e idealmente la faccia di quella Troia della figlia.
Una giornata che non scorderò mai
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