Come tutte le settimane, per lavoro mi ritrovai a prendere il treno Freccia Rossa in direzione Roma partendo da Milano.

Un semplice viaggio, come quello che fanno tante altre persone ogni giorno.
Se non fosse che mi successe una cosa incredibile.

Era un lunedì mattina e mi accingevo a salire sul treno insieme a tanti altri passeggeri.

Il mio posto si trovava nella carrozza numero 2, in prima classe.

La carrozza era insolitamente vuota nonostante altri passeggeri fossero saliti insieme a me, nulla di strano pensai, probabilmente si sarebbe riempita nelle fermate successive.

Meglio così, avrei avuto più spazio per me e per rilassarmi, magari avrei potuto dormire anche un paio di ore durante il viaggio.

Ad un certo punto arrivò il controllore a chiedermi il biglietto.
Stranamente era cupo in volto.

Gli porsi il biglietto per permettergli di controllare e lui dopo averlo preso in mano mi disse senza neanche guardarlo che non andava bene.

Impossibile, lo avevo controllato svariate volte prima di partire.

Provai a chiedergli spiegazioni ma lui non volle sentire ragioni.

Mi disse di andare con lui in cabina di pilotaggio e che lì mi avrebbe fatto la multa.

Disperata lo scongiurai di controllare meglio il biglietto ma era come parlare con un muro.

Lo seguii in cabina di pilotaggio.

Dopo essere entrata il controllore sbattè la porta con violenza.

Controllore: “Si spogli adesso”.

Io: “Come scusi? Che cosa sta dicendo?”.

Controllore: “Hai capito quello che ho detto, spogliati immediatamente”.

Io: “Lei è impazzito, chiamo subito la polizia”.

Non feci in tempo a frugare nella borsa per prendere il telefono che il controllore afferrò di violenza il mio polso e mi scaraventò contro la porta.

Cercai di dimenarmi e di urlare ma con forza lui mi teneva immobilizzata e con la faccia contro la parete.

Provai a dimenarmi, ma ogni tentativo di opporre resistenza fu vano.

In un attimo mi ritrovai con i pantaloni abbassati e le mutandine strappate.

Controllore: “Brava hai provato a fare la furbetta con i biglietto e adesso la paghi”.

In un attimo il cazzo del controllore era dentro di me, con violenza me lo sbatteva dentro.


Io ero totalmente impaurita, ma nonostante ciò il controllore continuava a fottermi, il suo cazzo era bagnato e lubrificava le pareti della mia fica.

Dopo avermi sbattuta per un paio di minuti così mi costrinse ad inginocchiarmi a terra.

“Ora me lo devi succhiare, lo devi prendere in gola”.

Con forza mi afferrò la testa per tenermi ferma e violentemente mi spinse il cazzo nella gola.

La mia bava colava lungo il pene sino ad arrivare allo scroto.

A tratti si divertiva a tappare il mio naso in modo che io non riuscissi a respirare in nessun modo, sino a quasi farmi svenire.

I miei occhi erano lacrimanti.

Il controllore mi stava letteralmente scopando la bocca.

Dopo svariati minuti in cui il controllore fotteva la mia trachea incessantemente egli sborrò abbondantemente nella mia gola.

Gli schizzi erano così forti che non ebbi bisogno neanche di deglutire.

E proprio in quegli istanti in cui sentivo scorrere la sborra…….


“Buongiorno, mi scusi se l’ho svegliata, potrebbe mostrarmi il suo biglietto?”

Mi sveglia, stavo sognando.

Incredula detti il biglietto al controllore e in un attimo lo obliterò ringraziandomi.

Una volta allontanatosi notai che la mia fica era umida.

Peccato, mi sarebbe piaciuto andare nella cabina del controllore.

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Categorie: Bondage e Sadomaso