Dopo la mia prima esperienza con un uomo, per mesi e mesi non ebbi più il coraggio di fare incontri ma la voglia saliva sempre di più, e al solo ripensare a quei momenti l'eccitazione saliva alle stelle, soprattutto quando ero solo in casa e indossavo l'intimo usato di mia sorella che prendevo dalla cesta della biancheria, giocando a fare la troia.
Avevo voglia di farmi vedere e scopare da un uomo vestita in quel modo ma non avevo il coraggio nè il modo di poterlo fare, "troppo rischioso" pensavo.
Il giorno di Halloween si avvicinava e come al solito non avrei indossato maschere, non adoravo indossare stupidi costumi.
La sera prima di Halloween andai a cena a casa di Lorenzo con Mario, i miei migliori amici.
Anche se non dello stesso quartiere eravamo cresciuti insieme poiché i nostri genitori erano molto amici e si conoscevano sin dall'infanzia.
Durante la cena si parlava della notte di Halloween e delle varie proposte su come l'avremmo passata, io dalla mia proposi di andare a ballare e basta, senza costumi o scemenze del genere. Le mie proposte non erano neanche prese in considerazione visto che sia Lorenzo che Mario adoravano fare le feste in maschera. Io cercai di spiegare di non aver nessun costume a disposizione e tantomeno soldi da spendere per prenderne uno, ma viste le loro insistenze accettai di vestirmi da donna con abiti di mia sorella.
Giorgio il padre di Lorenzo si fece una grassa risata dicendo "ci sarà da ridere", perché anche loro avrebbero indossato gli abiti delle loro madri.
Arrivò così il giorno dopo, passai il pomeriggio in bagno a depilarmi completamente, avevo l'occasione di uscire all'aperto vestita da zoccola e volevo farlo nel migliore dei modi. Sapevo che genere di vestiti avrebbero indossato gli altri, la madre di Lorenzo vestiva malissimo con abiti da vecchia, mentre la madre di Mario era vecchia bassa e grassa, come Mario d'altronde e figuriamoci se si fossero truccati o depilati, già immaginavo quanto sarebbero stati orrendi.
Mia sorella mi aiutò e mi fece fare un po' di prove, fin quando decise di farmi indossare una magliettina scollata di raso nero e con le braccia velate, sotto un mini regiseno con pesciolini push up che sembrava avessi davvero le tette, minigonna di jeans davvero corta con sotto un perizoma di pizzo nero e autoreggenti a rete con bordo in pizzo e per finire una scarpa con tacco 12, che sì mi andavano un po' strette ma solo di una misura. Conoscevo bene quegli indumenti ma dovetti fare la mossa e le dissi "ma tu così vai in giro di solito? Ma non ti senti nuda?" e lei rispose "si a volte ma saprai anche che noi femminucce adoriamo avere gli occhi addosso".
Passammo di seguito a trucco e parrucca, "finito" mi sussurrò mia sorella in un orecchio "vatti a guardare allo specchio"
Io rimasi a bocca aperta, aveva fatto un miracolo, sembravo una ragazza davvero.
"Guarda che troiona che sei, sei anche più bella di me" disse.
Io non sapevo che dire quindi mi limitai a sorridere.
Mio padre venne in camera e ci disse che erano arrivati Giorgio con Lorenzo e Mario
Giorgio si era impegnato nel venirci a portare e di venirci a riprendere con l'auto così da evitare inutili ritiri di patente.
Una volta in sala, come ben immaginavo, Lorenzo e Mario erano vestiti da vecchie con dei vestiti orrendi, calze color carne dalle quali si intravedevano i peli e peggio ancora con scarpe da uomo senza trucco e una parrucca in testa orribile.
Alla mia vista spalancarono la bocca e Giorgio esclamò "se non fossi il figlio del mio migliore amico e non sapessi che sei un ragazzo, una ripassatina te l'avrei data".
Scoppiammo tutti a ridere ma dentro di me quelle parole mi fecero salire una voglia matta di farmi scopare, anche perché Giorgio con i suoi 56 anni e il suo essere così maschio, mi faceva eccitare da morire.
Un bel maschione maturo grosso e possente, con una bella pancia coperta da un riccio pelo bianco, mi faceva impazzire.
Così una volta in macchina, i due vestiti da vedove nere erano seduti dietro e io di fianco a Giorgio, si parlava del più e del meno e la mano di Giorgio cadeva spesso sulla mia coscia, non sapendo come reagire stavo fermo e lo facevo fare.

Arrivati in discoteca Giorgio disse "ragazzi mi raccomando, lontano da stupefacenti vari e non esagerate con l'alcool che poi state male. Pensate piuttosto alla figa" e girandosi verso di me e poggiandomi una mano sulle cosce "tu non farti mettere incinta" e mi fece un occhiolino. Boato generale con grosse risate, salutiamo Giorgio e scendiamo avviandoci verso l'ingresso.
Dal finestrino la voce di Giorgio grida "alle 3 qui davanti", e riparte verso casa.
Io ora mi sentivo libero di fare la troia, iniziai a tirare fuori il meglio di me, dopo mesi e mesi di prove tra le mura di casa mia, camminavo davvero bene sui tacchi e sculettavi come una vera troia.
In discoteca ci siamo divertiti da matti, tantissimi dei nostri amici erano lì con noi e pian piano abbandonavo l'idea che quella sera avrei avuto un cazzo tutto per me, era praticamente impossibile in mezzo ai nostri amici e anche se qualche sconosciuto lanciava occhiate strane o palpava il mio culetto in pista, avevo troppa paura che qualcuno dei miei amici si accorgesse di qualcosa.
La serata andava avanti e l'alcool iniziava a sciogliere i freni, Lorenzo e Mario erano già quasi completamente sfatti e gli altri non erano messi meglio, ormai erano tutti cani sciolti a caccia di donne o troppo sfatti per notare qualcosa. Io ero in pista e sentivo un pacco strusciare sul mio culetto da diverso tempo. Lo avevo intravisto, era un bel ragazzone muscoloso e anche se non del mio genere, sentire quel pacco sul mio culetto e le sue mani sui mie fianchi mi eccitava così da portarmi ad accompagnare i miei movimenti a strusciarmi ancora di più.
Lui si avvicina al mio orecchio e mi invita a bere qualcosa, io annuisco e parto in direzione del bar dove c'era una calca impressionante di persone, lui è dietro di me completamente appoggiato a me, "cosa bevi?" Mentre ficca la mano sotto la gonna e afferra le mie chiappe, "hai un culetto tutto da sfondare".
Io rispondo un Martini bianco grazie e faccio scivolare la mia mano sul suo pacco.
Mentre facevamo la fila lui toccava il mio culetto è cercava di penetrarlo con un dito e io stringevo il suo cazzo nella mano e lo segavo da sopra i pantaloni.
"Vieni con me non ce la faccio più" mi dice
Io lo seguo ero eccitata da morire, volevo un cazzo assolutamente, non volevo tornare a casa in bianco l'unica sera che ero uscita vestita da troia, e se pur preferivo i maturi ormai era troppo tardi per trovarne uno, e da lì a poco Giorgio sarebbe tornato a prenderci.
Andavamo verso l'uscita e passando davanti alle nostre poltroncine notai che Lorenzo e Mario ormai erano completamente sfatti, buttati sui divanetti. Vincenzo, o perlomeno così mi disse di chiamarsi, mi guidò fino al parcheggio e arrivati al buoio più totale in mezzo alle auto parcheggiate, mi sbatte contro un auto, infila le sue mani sotto la mini e afferrando le mie chiappe solleva la mini di jeans scoprendo il mio culetto, mi bacia ficcandomi tutta la sua lingua in bocca.
"Sei troppo bona"
Gli abbasso i pantaloni e gli tiro fuori il cazzo, inizio a segarlo mentre continuiamo a baciarci, sembravo un esperta ma era solo il secondo cazzo che vedevo, sarà stato merito del l'alcool ma tutti i timori e freni che avevo a riguardo erano svaniti.
Mi abbasso davanti al suo cazzo piegandosi sulle gambe completamente spalancate, sentivo l'aria fredda sul mio culetto completamente esposto.
Prima di succhiarlo lo osservo bene, volevo guardarlo, poi sento la sua mano sulla mia nuca spingere "succhiamelo Troia" apro la bocca e lo infilo tutto dentro, lui dettava il movimento con il bacino tenendomi ferma la testa.
Mentre lo succhiavo mi vedevo già a pecora sul cofano della macchina mentre lui mi inculava, neanche il tempo di pensarlo che lui estrae il suo cazzo dalla mia bocca e tre fiotti di sborra colpiscono il mio viso sporcandomi capelli trucco e maglietta. Due luci ci illuminano a giorno, io ero ancora piegata col viso pieno di sborra, erano le luci di un auto di fronte a noi che accesi i motori è andata via.
"Ma chi era? Ci ha visti?"
Lui risponde "non lo so ma credo di sì, ma che ti frega? Sarà un guardone"
"Sicuramente" mentre con i fazzoletti cercavo di pulire la sborra dal viso, capelli e vestito cercando di non rovinare il trucco, mi salutò e andò via.

Mentre tornavo verso l'ingresso sento squillare il telefonino, era Giorgio, guardai l'orario ed erano le tre e dieci.
"Pronto Giorgio sei arrivato?"
E lui "si ma dove siete? Sto provando a chiamare Lorenzo ma non risponde"

"Giorgio ti conviene scendere e venire dentro, Lorenzo e Mario sono ubriachi persi non ce la faccio da solo a portarli fuori"

"Ok arrivo, fatti trovare all'ingresso"

Nel frattempo pensai dentro di me "meno male che è venuto subito quel ragazzo, se mi stava ancora scopando erano cazzi a quest'ora".
Giorgio mi vede e mi raggiunge andiamo verso le poltroncine dove c'erano Lorenzo e Mario, fatti riprendere almeno quel po che bastava per farli camminare poggiati a noi siamo andati verso l'auto di Giorgio.
"Facciamo così" disse Giorgio "io tengo in piedi Mario e tu ficca Lorenzo in auto"

"Ok" risposi io, e così feci aprii lo sportello e cercai di far sedere Lorenzo nell'auto ma tra i tacchi alti e il fatto che anche io avevo bevuto un po' gli caddi addosso sui sedili posteriori e non riuscivo ad alzarmi, sentivo l'aria gelida sul mio culetto ma non riuscivo ad abbassare la mini di jeans. Sentii le grandi mani di Giorgio afferrare i miei fianchi e mi tirò verso di lui.
Ero praticamente a chiappe di fuori e con il pacco di Giorgio puntato sul mio culetto, ho iniziato a immaginare lui che mi scopava e mi ero paralizzata in quella posizione, uno schiaffo sul culo mi ha riportato in me "mhmmm che bel culetto" le sue mani continuavano a palparlo è il suo pacco ormai duro spingeva sempre di più.
Io esco e mi risistemo la mini "dai scemo ficchiamo questi in macchina"
"In questo momento ficcherei qualcos'altro dentro quel culetto" dice Giorgio
"Ma sei scemo? Dai aiutami"
Giorgio sistema Lorenzo e poi Mario sui sedili posteriori "ok andiamo" disse.

Durante il tragitto cercavo di dormire, anche io ero un po' stordita dal l'alcool, ad un tratto sento la mano di Giorgio in mezzo alle mie gambe che le toccava e lisciava per bene, convinto che stessi dormendo.
"Ma che cazzo fai e gli tolgo la mano"
"Scusa ma prima vedendo quel culo mi hai fatto venire una voglia matta" dice lui,
Mi giro di scatto per vedere se Lorenzo e Mario dormissero ed erano evidentemente sfatti da non capire niente.
"Non ti preoccupare anche se fossero svegli non ricorderebbero niente, dimmi... perché ti sei depilato tutto? Ti depili sempre così? Visto da dietro sembri proprio una ragazza e hai un gran bel culetto direi"
Avrei solo voluto tirargli fuori il cazzo e prenderglielo in bocca ma non potevo, dovevo smentire tutto, era il padre di Lorenzo e intimo amico di mio padre. Se si fosse sparsa la voce sarei stato rovinato per sempre.
"Mi depilo perché faccio sport mica per altro"
E lui "quale sport ti porta a depilare così bene tutto il culetto? Eheheh tu la sai lunga ragazzo mio. Non ti sarai mica fatto mettere incinta in discoteca?"
"Ma la smetti Giorgio? Ancora con questa storia?" E intanto controllavo gli altri dietro.
Diventava sempre più insistente e io mi sarei fatta sfondare ma non potevo, non con lui.
"Lo hai mai provato un cazzo, o almeno visto da vicino?"

"Giorgio ma sei impazzito?" Gli dissi "certo che No! E poi vuoi abbassare quella voce? Se ci sentono fare questi discorsi, Lorenzo e Mario cosa devono pensare?"

Giorgio sorridendo dice "ascolta loro sono sfatti non possono sentirci" e abbassando la voce "ok allora facciamo una cosa"

"Non dobbiamo fare proprio niente" risposi io

"Adesso ci fermiamo in un parcheggio e te lo faccio vedere, puoi fargli ciò che vuoi?"

"Assolutamente no, non sono gay, sono etero e non voglio vedere cazzi" risposi io

Vedi come si sono vestiti Lorenzo e Mario? Loro sono eterno che lo hanno fatto per gioco, tu cara mia hai solo colto l'occasione per vestirti da troietta, come immagino che farai spesso tra le mura di casa!"

"Ti prego smettila non è vero"

"Nel parcheggio ti ho visto fare un pompino ad un ragazzo...."
Mi girai di nuovo a controllare Lorenzo e Mario
"Impossibile non sono mai uscita" risposi

"UscitA? Ora parli come se fossi una femminuccia? Ti ho vista e ho accesso i fari per vederti bene e ti è venuto in faccia. Hai ancora la sborra sui capelli"
Controllai passando una mano tra i capelli...
"Lo vedi? L'ho detto a posta, eri proprio tu!"

"Ok, ok ero io, non so perché l'ho fatto ero ubriaca e volevo provare, ma non mi è piaciuto, mi piacciono le donne, non sono gay... ti prego non dirlo a nessuno. Ti prego!"

Giorgio mi mise una mano sulle cosce e mi disse "stai tranquillA, non lo dirò a nessuno a patto che tu adesso me lo prendi in bocca. Perché da come lo succhiavi non mi sembrava che non ti piacesse".

"Ti prego Giorgio non lo voglio fare, e poi ci sono loro dietro"

"Senti bene, loro sono talmente ubriachi che non si accorgeranno di nulla" è così dicendo si tirò fuori il cazzo "guardalo"

"Rimettilo dentro" ma continuavo a guardarlo, era enorme con una cappella enorme, scura e lucida.
"Ti piace? Vieni... toccalo" e mi portò la mia mano sul cazzo, non mi lasciava la mano, me la teneva ferma sul suo cazzo.
Io non capivo più niente ero imbarazzatissimo, Iniziò a guidare la mia mano su e giù in una lenta sega, "vedi? Non ci vuole mica tanto... continua da sola" e tolse la sua mano lasciando continuare me, non riuscivo a smettere di segarlo, provavo un piacere assurdo avere quel pezzo di carne così duro e grosso in mano.
Era una situazione imbarazzante, avevo in mano il cazzo di uno dei migliori amici di mio padre in una macchina dove c'erano anche i miei migliori amici che dormivano, avevo il cuore in gola eppure non riuscivo a smettere.
Una mano di Giorgio scivola dietro la mia nuca spingendo la mia testa di fronte al suo membro "guardalo da vicino" disse, mentre la sua mano percorse tutta la mia schiena fino al mio culo, sollevò la gonna scoprendomi il culetto e iniziò a palparlo dappertutto.
Lo avevo davanti, era bellissimo, le sue palle erano enormi e coperte da un folto pelo bianco, come i peli che coprivano il resto del suo corpo, l'odore era forte ma mi piaceva.
L'auto si fermò in un parcheggio di un centro commerciale "prova a metterlo in bocca.
"E se si svegliano?" Risposi io guardandolo dritto negli occhi mentre continuavo a segarlo lentamente con la cappella davanti alle mie labbra.
"Impossibile rispose lui, mettilo in bocca dai"
Diedi un colpo di lingua alla cappella, sempre guardandolo negli occhi, poi un altro e un altro ancora.
Ero a pecora donando il mio culo alla vista di chiunque fosse passato di lì, mi infila un dito in bocca e poi lo porta sul mio fiorellino, lo penetra, io ansimo"mhm"
Ormai avevo tutta la cappella in bocca, anche perché non riuscivo a far entrare altro, era enorme, il suo dito continuava a scopare il mio culetto lentamente, c'era un silenzio tombale.
Un colpo di tosse!
In un balzo torno nella mia posizione è mi risistemo. "Basta andiamo a casa ti prego"
Controllando che non si fossero svegliati Lorenzo e Mario.

"Ok ma non finisce qua"
Ripartiamo con la macchina e torniamo a casa sua.
Una volta arrivati mentre facevamo scendere i due ubriachi persi dall auto, Giorgio non perdeva occasione per puntarmi quel cazzone sul culo e di ficcare le sue mani ovunque. Anche in ascensore mi palpava il culo sotto la gonna davanti a suo figlio e Mario.
Era molto molesto, prendeva la mia mano e se la passava sul pacco.
Io pensavo "non puoi, rifiutati, non puoi" ma lo volevo, lo desideravo.
Finalmente Lorella, sua moglie, aprii la porta
"Oddio guarda questi due come si sono ridotti... e tu? Tu anche non mi sembri tanto sobrio! Guarda come sei rosso in faccia, ma che hai ti senti bene? Dai entrare in casa!"
"Si Lorella, ho bevuto un po' troppo anche io ma sarà il freddo che mi fa diventare rosso così".

Pensai dentro di me, "se solo sapesse che due minuti fa avevo il cazzo del marito in bocca, cosa avrebbe pensato? Però fortunata lei a farsi scopare da questo toro".

Lorella disse "Giorgio, Mario non può tornare a casa così, dobbiamo farlo dormire qui, gli attrezzo il lettino in camera con Lorenzo. Tu invece? Vuoi rimanere qui o tornare a casa?

Giorgio disse "dai rimani anche tu, hai bevuto un po' troppo anche tu è meglio se stai qui" strizzando un occhio con un sorriso a 32 denti.

"No no, chiamo il babbo e mi faccio venire a riprendere, non vedo l'ora di togliermi questa roba di dosso" esclamai io.

Lorella "Ma ci mancherebbe, ti accompagnerà Giorgio a casa"

E Giorgio intervenne "si sì dai andiamo, ti accompagno io"

Ecco ero spacciato, lui voleva scoparmi ad ogni costo e io volevo farmi violentare da lui, ma non potevo, sarebbe stata la mia fine.
Chiuse le porte dell' ascensore, Giorgio mi salta addosso letteralmente, mi solleva la mini di jeans e afferra le mie chiappe allargandole quasi a volerle strappare, inizia a baciarmi e leccarmi il collo.
"Fermo ma che fai? Sei impazzito?"

"Ti voglio, ti voglio, mi fai impazzire mhmmm"

Mi gira e mi sbatte di nuovo contro la parete del' ascensore, si abbassa con la testa sul mio culo e allargandomi le chiappe, infila la sua lingua sul mio fiorellino. Cercavo di dimenarmi ma non c'era niente da fare. Per fortuna arriviamo al piano terra.

"Giorgio ti devi dare una calmata non puoi approfittare di me xke sono ubriaca"

"Lo vedi continui a parlare al femminile, ti voglio"
Saliamo in macchina e subito tira di nuovo fuori il cazzo, pensai "adesso lo faccio sborrare così finirà questo calvario per entrambe" ma non ne avevo il coraggio. Arrivati di nuovo al parcheggio del centro commerciale, lui riprende la mia mano e la poggia di nuovo sul suo cazzo, riprendo così a segarlo lentamente, "ma cosa stiamo facendo" gli dissi,
"Solo ciò che vogliamo, tu vuoi il mio cazzo e io voglio te, mi fai impazzire!!!"
Mi abbasso di nuovo a prenderglielo in bocca, lo tiravo tutto fuori e con la lingua facevo il giro della cappella mentre con una mano gli massaggiavo le palle, e con l'altra lo segavo lentamente, sempre fissandolo negli occhi.
"Brava, così... brava, sei proprio una troietta, mhmm"
Mentre lo segavo molto lentamente la mia bocca seguiva il movimento della mano e la mia lingua si dava da fare sulla cappella.
"scendiamo, voglio fare come quel ragazzo, anzi meglio"
Scendo dall'auto, mi abbasso e riprendo a succhiargli quel cazzone, con la lingua scesi alle palle, le succhiavo, quellodore di maschio mi stava facendo impazzire.
Dopo qualche istante mi fa alzare, mi piega sul cofano della macchina e inizia a leccarmi il culo, mordicchiandolo e schiaffeggiandolo di continuo, la sua lingua mi stava scopando letteralmente il culo, poi passò ad allargarlo con due dita dentro e fuori come se mi stesse scopando, ma iniziai ad avvertire dolore "ti prego fermati, mi fai male, sono vergine" gli dissi, ma solo xke dovevo bloccarlo, non potevo farmi scopare da lui.

"Ok ok, posizionò il suo cazzo tra le mie cosce e me le fece stringere iniziando a simulare una scopata, sentivo il suo cazzone andare avanti e indietro in mezzo alle mie cosce, non durò molto ed esplose in una sborrata mai vista prima il primo schizzo lo senti arrivare dietro la nuca, e poi di seguito altri dieci, mi aveva riempito la schiena e il culo di sborra. I vestiti li avrei dovuto buttare, non potevo tornare a casa così. Mi passo dei fazzoletti e mi fece pulire, ci ricomponemmo e tornammo a casa mia.
Sotto casa, aprii lo sportello dell'auto per scendere e lui mi tirò a se tirando di nuovo il cazzo di fuori "bacialo troietta, devi salutarlo prima di andare via" ,obbedii per fare in modo che se lo rimettesse dentro il prima possibile per paura che ci vedesse qualcuno, puzzava di sborra ed era ancora sporco di sborra. Scesi dall'auto senza salutarlo e attraversai la strada per rientrare a casa.
"Ehi non finisce qua mi disse, e sai già che non puoi rifiutarti se vuoi che il tuo segreto rimanga tale" io annuisco con la testa e scappo in casa.
Mi spoglio e mi metto a letto senza lavarmi, volevo avere quel sapore in bocca e sentire quell' odore di maschi su di me, iniziai a toccarmi e mi feci una sega sborrandomi sulla pancia.
Credo che dopo la sborrata, tra l'alcool che avevo addosso e la sega sono svenuto in un sonno profondo perché la mattina mi svegliai sporco di sborra sia di Giorgio che mia, e con quegli odori addosso. Corsi in bagno a farmi una doccia e appena fuori incontrai mia sorella che mi chiese "mi sai spiegare come hai fatto a ridurre i miei vestiti così?"
E io "mhmmm non lo so abbiamo bevuto forse ci è caduto qualche cocktail"
"Caduto qualche cocktail? O spruzzato dietro la schiena? Mi sembra strano che qualcuno ti spruzzi un cocktail sulla schiena! Non è che vestiti da troietta sei entrato un po' troppo nella parte? Francè ti avviso se è sborra ti uccido!" Disse lei.
"Ma sei impazzita? ma che schifo! È stato Mario aspirava il cocktail con la cannuccia e la spruzzava addosso a noi"
"Me lo auguro per te fratello mio".
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