Il suo lavoro di commessa le ha impedito di seguirmi a Lodi ma essendo riuscito a sbrigare tutte le faccende lavorative con un giorno di anticipo sono felice di farle questa sorpresa.
L’ultimo nostro contatto telefonico l’ho sentita stanca per via dei saldi che stanno tenendo in negozio spero quindi di confortarla, rilassarla e darle un pò di piacere.
“Mmmm sii siiii continua ti prego, sfondami la figa maiale che mio marito ha un cazzetto così piccolo che non riesce nemmeno a farmelo sentire… dai porco d’un maiale scopa questa puttana impenitente. Ho detto al cornuto che in negozio è dura e lavoro tanto quindi deve trovarmi distrutta, datti da fare porco. Questo cazzo da montone me lo devi svuotare tutto dentro, voglio il tuo seme caldo nella figa”
Con le gambe tremolanti odo questa voce… queste parole… è la mia Luciana, ma cosa succede, cosa sta facendo ?!
Ho il cuore in gola, sento rumori volgari, saliva succhiata, parolacce… non è possibile non può essere mia moglie… voglio esserne certo.
Nonostante il cuore in gola il mio cazzetto spinge sulla patta dei pantaloni e mi accorgo di essere eccitato. Mi tasto e non resisto… me lo tiro fuori lo tocco scappelandomelo tutto fino a farmi un pò di male.
Mi avvicino alla porta semi chiusa e lentamente sposto la testa verso la fessura oltre il quale la nostra camera da letto e vedo lei, mia moglie, la mia Luciana.
I suoi capelli sono una cascata d’oro liquido, il suo seno piccolo, caldo e formoso con quei capezzoli sempre turgidi mi ricordano le giumente quando vanno in calore, il culo sodo e tonico sempre a sculettare e il suo vestitino nero aperto sulla figa per ricevere prima e meglio il cazzo. Adoro quel vestito e ora lo sta indossando con un altro.
Guardo meglio e vedo il toro, un suo collega commesso molto molto dotato. In vita mia non ho mai visto un cazzo così grosso, la cappella sembrava dura, molto rossa e riuscivo a vederne le labbrette dalla porta. L’asta lunga almeno venticinque centimetri e larga come una lattina sono in cima alle sacche più larghe e penzolanti che io abbia mai visto. Due pesche noci piene piene di seme.
Inavvertitamente sbatto con la testa sulla porta e la mia Luciana si accorge che li spio.
“Luca sei te?! Amore ti ho sentito vieni avanti dai… Amore ciao… non ti aspettavo prima di domani sera, mi hai fatto una sorpresa, una bella sorpresa. Posso spiegarti, volevo parlartene per telefono ma poi ho pensato che di persona sarebbe stato meglio, ora ci capita questa circostanza inaspettata… meglio. Vieni dentro e siediti qua cucciolo… ma tu hai il cazzetto di fuori, ti stavi segando mentre io scopavo con questo montone… che maialino che sei. Meglio, questo renderà più semplice le cose per me”
Il mio cazzetto mi tradisce, duro ad ore dodici ma il problema è che mi vergono, rispetto al cazzo del montone sono ridicolo. Il suo è bello grosso il mio piccolino e difronte a mia moglie mi sento umiliato.
“Tesoro vedi, tu non ti devi sentire umiliato o preoccupato perché va tutto bene. Io ti amo, tanto e per sempre. Sei te l’uomo della mia vita solo che ho delle necessità da donna, necessità che se non tengo a bada mi rendono irrequieta, frustata e antipatica. Il tuo piccolo cazzetto non mi soddisfa amore, i nostri rapporti sono poveri, mi fai venire con i giochi di gomma è vero sei bravissimo a maneggiarli e mi piace segarti il cazzetto fino a farti sborrare ma sento di volere un vero pezzo di carne duro e caldo nella mia figa. Voglio essere scopata come si deve amore mio, tu non sei capace e lo sai amore. Lui è capace, mi penetra la figa e il culo con dolcezza ma anche prepotenza come io adoro. Il suo seme è caldo e copioso, abbondante, viscido e bello bianco come piace alla sottoscritta puttanella e non uno schizzetto di acqua come fai te, quindi amore mio d’ora in poi su questo letto passeranno veri montoni da monta per la tua mogliettina troia. Voglio che tu sia presente, io ti amo e voglio che condividiamo anche questo, ti segherai come ti piace tanto ed eseguirai tutti i miei piccoli ordini, come portarci da bere o leccarmi i piedi. Hai capito amore, ti va bene?”
Sono senza parole, questa donna mi stupisce ogni giorno. Non so cosa pensare ma so quello che sento, eccitazione, umiliazione, godimento e mortificazione. Mentre mi parla sega il cazzetto la puttana perché sa che non resisto e accetterò. Ha ragione, su tutto, ha bisogno di godere una donna come la mia Luciana e se io non ne sono in grado allora è giusto che si rivolga altrove.
“Si, va bene amore mio”
“Siiii amore sono felice… grazie. Allora voglio che cominciamo subito, vai a sederti sulla poltrona toccati il cazzetto mentre Roberto me lo ficca nel culo”
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Aggiunto: 4 anni fa
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