Sorrido al pensiero dell’espressione che farai quando vedrai il biglietto che ho lasciato sul mobiletto dove di solito appoggi le chiavi non appena rientri a casa.
In quel mentre, sento la porta d’ingresso aprirsi. Mi chiami, mi cerchi. 
Ma io non rispondo, attendo impaziente. Poi una leggera risata, quel suono che tanto adoro.
Ottimo, devi aver letto il biglietto.
Sento i tuoi passi dirigersi verso il bagno, infine apri la porta, trovandomi immersa in una nuvola di schiuma, circondata da piccole candele aromatiche alla lavanda.
Ti appoggi allo stipite, sorridendo, a braccia conserte.
“Cos’hai in mente?”, mi chiedi incuriosito.
“Spogliati e vieni qui.”
Guardandomi con espressione divertita, ti sbottoni la camicia, scoprendo quei piccoli tatuaggi sopra le costole, che amo ricalcare con la lingua. Ti osservo mentre ti slacci i pantaloni e ti sfili i boxer: il tuo corpo nudo, illuminato solo dalla flebile luce delle candele, è ancora più sensuale. Mi mordo istintivamente le labbra.
“Siediti davanti a me.”
Entri nella vasca, sedendoti tra le mie gambe, appoggiando la testa nell’incavo tra il mio collo e la mia spalla. Ti bacio fra i tuoi capelli biondi, respirandoti, accarezzandoti le braccia. Sento il tuo corpo rilassarsi, il tuo respiro rallentare.
Con la spugna comincio a massaggiarti le spalle. Ma il tuo collo è così invitante che non riesco a resistere e devo darti dei morsetti.
“Mmmh, sai cosa succede se fai così, vero?”
“Sì ed è quello che voglio.”
Alterno la lingua a qualche morso, attirandoti a me, facendoti sentire i miei seni che premono contro la tua schiena, la mia pelle contro la tua. Poi le mie mani scendono sui tuoi fianchi, scivolando giù tra le tue gambe.
“Vuoi che lo faccia?”, ti sussurro all’orecchio.
“Oh sì, fallo.”
Comincio ad accarezzartelo piano, già sentendo la tua erezione farsi più consistente. Poi lo stringo con entrambe le mani, mentre sentiresti sulle tue spalle e sul tuo collo la mia lingua, le mie labbra, i miei denti.
Ti sento gemere piano, il tuo respiro si fa più irregolare. L’acqua amplifica ogni sensazione che ti sto procurando.
Le mie dita scivolano sulla tua cappella e ti stuzzicano, mentre l’altra mano te lo stringe forte e si muove più veloce. Ormai sei preda del piacere.
“Alzati.”, ti ordino.
Ti tiri su a fatica, intontito dall’acqua calda, dal profumo di lavanda che avvolge la stanza e dalle endorfine stimolate dai miei movimenti.
Ti afferro per i fianchi e la mia lingua danza sulla tua cappella. Poi la prendo in bocca, guardandoti, mentre te la succhio piano. Istintivamente, muovi il bacino verso di me. Ti assecondo e prendo tutto il tuo cazzo in bocca, lentamente, sentendo la tua cappella pulsare contro il retro della mia gola. Mi fermo qualche secondo così, assaporandolo, sentendo le sue pulsazioni.
Comincio a muovermi ritmicamente, avanti e indietro, succhiando forte quando mi allontano. Quando sento i tuoi gemiti farsi più forti, aggiungo entrambe le mani, ruotandole a ritmo veloce, mentre la mia lingua saetta veloce sulla cappella.
Ti tremano le gambe, devi appoggiarti con una mano alla parete. Getti la testa indietro, respirando a fatica, mentre la mia bocca scende sulle tue palle, succhiandole, assaporandole una a una. Sento pulsare l’asta tra le mani, so che ci sei quasi.
“Ora vieni per me.”
La mia bocca risale, percorrendo tutta l’asta, fino alla cappella gonfia e rossa. Mi stacco, tirando fuori la lingua e il mio sguardo dice: “Sai cosa voglio.”
Entrambe le mie mani si muovono così veloci, che non resisti più. Sento il primo schizzo, accompagnato da un tuo lungo gemito, poi un altro e un altro ancora. Il tuo seme mi cola sul mento, gocciolando sui miei seni. Ti inginocchi, con le mani sopra le mie spalle e mi baci sulla fronte.
“Buon compleanno!” ti dico, con sguardo malizioso, leccandomi le labbra.
“Grazie…e il dolce quando mi spetta?”

Mi alzo, le mie dita affondano fra i tuoi capelli e ti guido fra le mie gambe…
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Categorie: Etero