Nella città di cui vi parlo esiste un parco sulla collina, alto sul mare, dove tutte le avventure erotiche sono possibili. Un giorno, mi trovavo nella mia città di residenza abituale e navigavo allegramente per un sito porno. All'improvviso mi sono imbattuto nella foto di una splendida strafiga russa con le poppe al vento, sensualmente sdraiata su di una panchina. Ma ciò che ha colpito maggiormente la mia attenzione é stato lo sfondo, inequivocabilmente di quel mare. Giorni dopo mi sono messo alla ricerca del punto esatto di quella panchina e dopo varie osservazioni l'ho individuata su di un sentiero del parco. Avete capito la puttana? É venuta dalla Russia per un viaggetto nel nostro paese, e complice il clima si é scaldata il sangue e ha deciso di fare col suo tipo un giochetto hard denudandosi in un parco pubblico per farsi fotografare nuda. Quante volte in seguito sono passato di lí col cazzo duro sperando di incontrare, se non lei, almeno un'altra cagna in calore. Mesi dopo, sempre nello stesso parco, ad una svolta del sentiero, all'ombra di una sughera, quasi sbatto il naso contro un culo nudo di donna china a ciucciare la figa alla sua compagna che mugola di piacere. Mi sento un po' stupido ma chiedo scusa per aver disturbato e le invito a continuare. Io mi sposto di alcuni metri e fingo, un po' da coglione di guardare il magnifico mare. Mi ci vuole un attimo per riavermi dalla sorpresa ma poi mi riprendo e torno da loro proponendo di starle a guardare. É una proposta che spesso fa incazzare le lesbiche invece stavolta la figa leccata, Anna, pare gradire anche se si premura di avvertirmi che "oltre allo spettacolo per me non c'é niente d'altro a causa del cazzo che mi ritrovo in mezzo alle gambe", mi dice con un poco di disprezzo. L'altra, Federica, si rivela piuttosto riottosa e non mi vuole, cercando di ricomporsi. L'amica, che evidentemente fa la parte dominante la convince ad accettarmi e la leccata di figa con relativi mugolii ricomincia. Tiro fuori il mio cazzo ormai durissimo e comincio una gustosissima sega da voyeur seppur autorizzato. Vi confesso che assistere alle performances di due lesbiche ha sempre fatto parte delle mie fantasie erotiche, ed ora si avverano con grande godimento. Ogni va e vieni della mia mano é uno spasmo del tronco che mi ritrovo in mano. Anna, con le gambe aperte, la figa offerta e con un'espressione estasiata, mi fa cenno di avvicinarmi ulteriormente e capisco che pure lei ha le sue fantasie. Vuole che io partecipi al gioco con un ruolo piú attivo, rimangiandosi le parole di poco fa. Con una mano sulla nuca di Federica le tiene il viso sulla figa, quasi soffocandola, con l'altra mi fa dei gesti inequivocabili per farmi capire che gradirebbe moltissimo se mi inculassi l'amica. Forse vuole un rapporto lesbico sado-maso in cui vuole punire l'altra, per la pazza gioia mia. Ancora stento a credere che sia tutto vero. Anna, continuando a farsi leccare, sbrodolandosi tutta per l'eccitazione, infila una mano nella borsetta e mi porge un profilattico che mi affretto ad infilare sul cazzo. Mi avvicino da dietro al culo bello grosso di Federica, mi sputo sulla mano e mi lubrifico, pronto e sull'attenti per trafiggerla. É talmente presa a leccare col muso immerso negli umori vaginali dell'amica che non si accorge di nulla. Con le mani ha cominciato a strizzarle le mammelle abbondanti. La afferro per i fianchi e mi appoggio col cazzo durissimo nel solco tra le natiche. Anna la tiene a sua volta per le spalle e con un rapido scivolare di cappella sono contro al buchino che si contrae in uno spasmo di sorpresa. Peggio per te, ti farò piú male! Un colpo secco e potente e le resistenze sono sfondate, sono tutto dentro di lei. Federica lancia un urlo di dolore e di sorpresa che viene soffocato dalla sua partner che le preme la faccia nella sua figa fradicia. Tenta di divincolarsi ma la tengo saldamente per i fianchi e la possiedo con gusto. Anna é al parossismo dell'eccitazione, la sua fantasia si realizza, sognava la compagna violata dal porco maschio ed il sogno si é fatto realtà. Federica piange di dolore e di schifo ma si rilassa un pochino pian piano, mi accorgo che il suo sfintere si sta rilasciando e la mia pompata é piú agevole. Mi chino sulla sua schiena e le afferro le zinne da dietro. Sento il suo profumo inebriante sulla sua nuca, profumo di lesbica forzata dall'uomo e non riesco piú a resistere. Le sparo una quantità industriale di sborra nella pancia (peccato che sia trattenuta dal profilattico) con un orgasmo che non finisce piú. Anna viene con contrazioni selvagge, squirtando nella bocca di Federica che quasi non può respirare. La violata si mette a piangere di vergogna e di umiliazione ma a me pare piuttosto un recita di circostanza. Anna si fa dolce e comincia a coccolarla e baciarla, recitando la parte dell'innamorata consolatrice e contemporaneamente mi fa capire di allontanarmi di qualche passo. La troia! Ha realizzato la sua fantasia erotica di far soffrire la partner e di punirla per interposta persona ed ora si gode la parte della consolatrice e protettrice ed in fondo della padrona dominante e assoluta. Io, da parte mia, ho sborrato dentro ad una lesbica e non potrei volere di piú. Sono svuotato e appagato. Mi ricompongo e le saluto maliziosamente. Federica é incazzata, con me e con la sua compagna. Ma mentre me mi vorrebbe vedere morto si getta tra le braccia di Anna che, considera padrona e ne é schiava e innamorata e quindi é disposta a concederle tutto, anche di essere venduta ad un uomo. Cosí come le nostre vite si sono incrociate in un attimo, in un attimo ci separiamo per sempre.
Torno spesso al parco. In estate siamo tutti poco vestiti e spesso eccitati, il bosco e il mare laggiú ci spingono a cercare avventure erotiche "en plein air" un poco trasgressive. Giorni fa ci sono andato con mia moglie, l' ho portata alla panchina dove la russa si era fatta fotografare nuda. Ci siamo seduti e le ho spiegato la cosa. Continuava a farmi domande: "ma in che posizione era?... Ma aveva le mutandine?... E le scarpe?". Ho capito che il racconto la eccitava e lei, con le sue domande eccitava me. Mi sembrava di essere in compagnia di una donna nuova e le ho proposto di fare anche noi qualche porcata. Lei si é guardata intorno poi le sue dita sono sparite sotto la gonna e dopo qualche contorsione ne sono riemerse tenendo le mutandine di pizzo viola. Con mossa esperta se le é sfilate e le ha appoggiate allo schienale della panchina, belle in vista come se fossero stese ad asciugare. Poi ha cominciato a provocarmi aprendo laggermente le gambe, facendo intravvedere l'interno delle sue splendide cosce e dicendomi che era curiosa di vedere la faccia del primo che fosse passato di lí. Non dovemmo attendere molto, un rumorino di sassi calpestati sul sentiero preannunciava il passaggio di un ignaro turista di mezza età che giunto alla nostra altezza portò lo sguardo sulla mia magnifica moglie, sulla sua scollatura vertiginosa e sulle sue gambe abbronzate e lisce offerte generosamente. Un'espressione fugace di eccitazione é comparsa sul suo viso subito repressa con uno sforzo sovrumano ma anche subito ricomparsa alla vista della figa pelosa che lei gli offriva aprendo ulteriormente le gambe in modo sfrontato. Non vi dico poi del suo viso istantaneamente avvampato per l'imbarazzo nel vedere le mutandine esibite sulla panchina. Sarà ancora adesso seduto sul cesso a consumarsi le mani e l'uccello a forza di seghe. Quando é sparito dietro la curva del sentiero ci siamo fatti una grassa risata ma subito dopo ci siamo ritrovati entrambi infoiati ed io l' ho presa per un polso e l'ho letteralmente trascinata nel bosco poco distante dove l'ho montata tutta vestita stendendola sull'erba, con relativo orgasmo urlato e sborrata infinita. Chissà se il tipo ci ha spiati di nascosto? Un attimo di pace assoluta ma ci desideravamo ancora e abbiamo ricominciato a toccarci. In men che non si dica mi sono ritrovato con la faccia tra le sue cosce paradisiache, la stavo leccando e succhiando come un pazzo inebriato dal gusto dolce e salato della sua figa pulita e della mia stessa sborra. La lingua correva sulle sue piccole labbra fradice di umori filanti e vischiosi. Le pliche delle sue mucose vaginali sfuggivano al tocco della mia lingua guizzante e la sua figa gustosa, morbidissima e calda provava un piacere fin troppo intenso e cercava a momenti di sottrarsi alla mia bocca assatanata, per poi tornare a cercarla dopo un attimo. Lei mugolava come una gatta e mi premeva il capo tra le cosce sbrodolate dandomi a tratti la sensazione di soffocare. Pensate, annegare in una figa allagata!!! Siamo venuti nuovamente, io di mano, furiosamente, lei a ripetizione. Che fantastica bagascia!!!
Tempo dopo ero nuovamente al parco ma dell'avventura con il nero vi parlerò un'altra volta.
Visualizzazioni: 7 133
Aggiunto: 6 anni fa
Utente: