Mia moglie, la figliastra… entrambe nella mia camera nuziale con un negro dal cazzo lungo, grosso e pieno di sborra. Mi sento umiliato, sottomesso le mie due donne di là a godere e io di qua con il cazzetto duro e voglioso di sborrare.
Sento i gemiti di Francesca, godimenti forti che io non sono in grado di darle e questo mi piace, mi eccita. Sono stato molto fortunato ad avere incontrato una donna che gode nel sapere lo stato di cornuto del marito, ma sua figlia… non vorrei sapesse così tanto, sono sempre una figura paterna.
Mi alzo e cammino avanti indietro, agitato, eccitato, umiliato e sottomesso quando all’improvviso sento aprirsi la porta della nostra camera e Roberta che dice:

“Cornutooo, vieni qua che ti aspettiamo, dai sbrigati. Smetti di segarti col cazzetto e raggiungici”

Come un cagnolino fedele che corre dal padrone al primo fischio pure io corro verso la camera e lo spettacolo che mi si presenta mi provoca una sborrata immediata, non mi era mai successo. Il mio seme cola copiosamente sul mio cazzetto, mi inginocchio un attimo per riprendermi.
Jamal è in piedi sul letto, completamente nudo con il bastone dritto che punta a ore dodici. È un omone grosso e possente. Mia moglie Francesca è inginocchiata davanti al cazzo che ciuccia con tanta saliva lasciando udire rumori volgari. Roberta invece sta leccando il culo del negro, china pure lei sulle ginocchia succhia, lappa, struscia la sua lingua nel mezzo del culo dell’amante di sua mamma. Le mie donne sono nude entrambe.

“Amore siediti sulla tua poltrona, questa sera vogliamo regalati uno spettacolo. Io e Roberta parliamo spesso di quanto ti prendi cura di noi e ci supporti, sia qui a casa che nella vita come hai fatto per esempio con questo mio nuovo lavoro di segretaria e per questo abbiamo deciso che una volta al mese avrai un regalino. Jamal verrà da noi per tutto un week and ad insegnare a nostra figlia cosa pretendere sessualmente dal suo fidanzato. Voglio capisca che deve comandare il suo uomo, sottometterlo, umiliarlo e tenerlo a casa ad aspettarla, amarla e rispettarla. Uniremo l’ulite al dilettevole, ti lasceremo assistere alle monte. Vedrai come Jamal sverginerà la nostra Roberta nel suo orifizio più intimo e riservato, lo vedrai prendersi cura di me e tu, mio cucciolo cornuto, potrai segarti liberamente davanti a noi, quante volte vorrai. Sei felice ?! Ti va l’idea maritino mio ?”

Mentre mi dice queste cose è inginocchiata davanti a me, le nostre mani si stringono le nostre anime sono tutt’uno. È dolce, innamorata e mia moglie, sono fortunato.
Roberta è china sull’attrezzo di Jamal impegnata a succhiarlo con diligenza. La punta della sua lingua parte dallo scroto del nero, avvolge i coglioni ricoprendoli di saliva calda, li succhia un pò prima uno poi l’altro.
Che grazia la mia bambina, sono orgoglioso di lei. Con la sua mamma la guardiamo e ne siamo fieri. Dopo i coglioni Roberta si dedica all’asta grossa di Jamal avvolgendola dentro la sua bocca lateralmente e non dalla cappella. Lo morde con dolcezza e ogni tanto ci guarda sorridendo. Mi fa segno con la sua mano di segarmi… sono imbarazzato ma effettivamente il mio cazzetto mi tradisce quindi inizio a segarmi. Madre e figlia si sorridono fra loro. Roberta ingoia la cappella di Jamal, vedere una ragazzina così giovane e delicata alla prese con la cappella di un negro grezzo e possente mi provoca un orgasmo e sborro copiosamente di nuovo.

“Cornutino mio… amore !!! un altra sborratina guardano la nostra bambina che inizia a giocare col negro… mmmmmm ma sei proprio un maiale tesoro. Ti amo tanto lo sai, sono felice che mi permetti di essere la puttana che sono e adesso che addestriamo nostra figlia ai piaceri del sesso ancora di più. Ora li raggiungo e tu segati amore, segati più che puoi e guardaci. Noi godiamo amore tanto e se fari il bravo, ma solo se farai il bravo, ti faremo leccare via il seme di Jamal dalle nostre fighe sporche di seme di negro.”

Detto questo il proseguo della serata è stato sublime.
Le mie donne si sono prese cura di Jamal molto minuziosamente l’hanno sdraiato, leccato ogni centimetro della sua pelle e mentre Roberta eseguiva l’ordine del negro di leccargli le dita dei piedi, mia moglie lo cavalcava sopra il letto gemendo e godendo come una giumenta in calore. Su e giù, su e giù, di continuo, urla gemiti e lussuria negli occhi delle mie donne.
Poi la pecorella, Jamal la chiama così.

“mettetevi a pecorella adesso puttane”

Le donne della mia vita sono obbedienti e sottomesse al bastone di carne negro quindi eseguono in fretta il cambio di posizione dando il culo a Jamal che illibato e animale non vede l’ora di penetrare mia moglie e mia figlia nel culo. Le donne sono una fianco dell’altra e pronte a ricevere il bastone. Si baciano fra loro e ogni tanto mi lanciano una occhiata di lussuria e amore sorridendomi e invitandomi a menarmi il cazzetto duro.

“Siiiiiiiiiiiiiii, maiale d’un porco che non sei altro. Negro bastardo schifoso !!!! Mamma mi sta sfondando il culo questo srtronzo. Ahhhhhhhh mi fa male mamma, papà aiutami ti prego vieni a fermarlo. Ahhhhhhhhh che cazzo c’ha questo maiale ?! Papà ti prego aiutami, Jamal mi sta rompendo il culo e mi fa male. Mmmmmmmm. Jamal piano ti prego, ti supplico fai piano. Ahhhhhhhhhhhhh”

Il negro continua a stantuffarmi la figlia nel culo e Roberta si vede che soffre ma capisco perché Francesca voglia iniziarla, perché abbia deciso di farla partecipare ai nostri giochi sessuoli, alle nostre monte. Francesca vuole che sua figlia sia come lei, una padrona puttana libera di fare quello che vuole mentre suo marito cornuto un fedele segaiolo sottomesso. Le mie donne si prendono per mano, dolcissime fra loro si accarezzano il viso sbaciucchiandosi i seni.

Le sborrate di Jamal sono ricche, copiose, dense e abbondanti.
Le mie donne sono in ginocchio davanti a me, io e Jamal siamo in piedi uno fronte dell’altro e i nostri cazzi inevitabilmente si confrontano.
Per me carezze con le mani sulle cosce e i glutei per Jamal le bocche delle mie due donne. Ciucciano insieme il cazzo grosso di Jamal che schizza in viso a mia moglie e mia figlia. Si deposita della sborra anche in cima alla mia cappella, mia figlia se ne accorge e subito corre a lavarla via.

“Ahhhhhhhhhhhhhh, godo amore godo” sono i miei ulretti.

Si, non appena mia figlia a lavato via dalla cappella la sborra di Jamal io ho schizzato, poco poco ma ho schizzato.
Francesca subito si è alzata e mi ha abbracciato.

Dopo un caffè, a letto e con le mie donne affianco a lui, Jamal se ne andato.

Francesca e Roberta sono rimaste nel lettone mentre io mi sono occupato di accompagnare il nostro ospite a casa. Al mio rientro dormivano come due angioletti. Sono un uomo fortunato
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