Si chiama Roberta, ha 22 anni, studia nella città in cui viviamo, è timida ma molto formosa, fisicamente ha preso dalla mia Francesca. È figlia del primo matrimonio di mia moglie e vive a casa con noi.
Roberta conosce Jamal, il nero che ogni fine settimana viene a montare la mia Signora ma, seppur sospettosa, ufficialmente non ha mai saputo del perché di tutte queste visite, fino a ieri.
Francesca ha deciso di farla assistere ad una delle sue monte con Jamal, nel nostro lettone nuziale, mentre io sono a casa, in soggiorno, ad ascoltare i suoi gemiti. Durante il pranzo di quel fatidico e meraviglioso giorno madre e figlia hanno parlato a tavola del rapporto che lega me a Francesca e le ha spiegato che un vero marito deve rendersi conto che la moglie ha bisogno di soddisfare tutte le sue esigenze sessuali, sia perché donna sia perché piacevole. Il marito deve rimanere fedele, occuparsi della famiglia e delle faccende economiche, assolvere ai suoi doveri coniugali quotidianamente MA senza il culo. Si, figlia mia, le dice Francesca, il culo al tuo ragazzo non lo devi dare ma solo all’amante perché è l’amante che deve farti sentire troia prima e puttana poi e non il tuo fidanzato o marito. A lui spetta il dovere di amarti, rispettarti ed esserti fedele per tutta la vita.
Le spiega quindi che quella sera sarebbe venuto Jamal per prendersi cura di lei, la mia Francy e che la invitava ad esserci per vedere in pratica il mio comportamento di marito cornuto.
Io sinceramente ero abbastanza imbarazzato, considero Roberta come una figlia, lei ha un immagine di me che ho faticato a costruire nel tempo e ora farmi vedere nudo, con la cintura di castità sul divano mentre sua mamma, mia moglie, scopa con un negro in camera nostra mi eccita ma allo stesso tempo mi imbarazza.
Suonano alla porta.
Francesca indossa un tanga e dei tacchi a spillo, null’altro. Sua figlia Roberta invece ha degli abiti ordinari, legghins che gli mettono in mostra il suo bel culo giovane e fresco, t-shirt per coprire una quinta di seno, antigravitazionale e con due capezzoli sempre turgidi.
Jamal entra, saluta Francesca e Roberta che oltre ad abbracciarlo gli toccano entrambe il pacco, tastandolo e palpandolo avidamente come due puttane in calore, madre e figlia.
Vanno in camera, Francesca e Jamal ci abbandonano per la loro solita monta e io resto in soggiorno con Roberta.
“Se vuoi spogliarti, la mamma mi ha detto che ti piace segarti mentre lei geme di là, per cui mi farebbe piacere se lo facessi anche adesso, tanto guarda che lo so che ti piace il tuo stato di cornuto quindi non hai niente di cui vergognarti. Dai calati i calzoni e fammi vedere il cazzetto che tieni fra le gambe”
“Mi vergogno un pò Roberta, tu sei giovane e non mi hai mai visto nudo, il mio pene è piccolo e mollo però è vero quello che dici, mi piace mostrare la mia condizione di cornuto e farmi tante seghe davanti agli amanti di tua mamma”
Imbarazzato come non mai mi denudo davanti alla figlia di mia moglie, mi sento umiliato, impotente ma il cazzo si indurisce dentro la cinturina di castità e Roberta se ne accorge subito. Sorride e me lo guarda poi si avvicina e con la maestria e delicatezza che sono una fanciulla di 22 anni ha mi accarezza le palline, prima verso il culetto e poi verso l’asta provocandomi immenso piacere ma anche immenso dolore, infatti mi metto a piangere. Alle mie lacrime Roberta ferma la mano, prende la sacca con i miei coglioni nel palmo e magnificamente stringe per tenermi le palle in pugno.
Mi guarda dritto negli occhi e ride, stringe i miei coglioni e ride mentre io piago dal piacere.
Nel frattempo i gemiti della mia Francesca iniziavano a farsi sentire, Jamal è molto brutale e bestia, gli piace insultare mia moglie dandogli della puttana e della troia, le dice che altro non è che una succhia cazzi e che il suo culo lo conoscono tutti gli africani della nostra città.
“Ma scusa permetti che un negro tratti così tua moglie ?! Guarda che di là te la sta scopando forte, senti come geme mia mamma. Come minimo le avrà già sborrato una volta nella figa. Ma è vero che lecchi la sborra degli amanti di mia mamma direttamente dalla sua figa?!”
“Bè, oddio… a volte capita. Mi piace, mi piace essere il servitore di tua mamma e se lei mi ordina di lavargli la figa appena riempita da un suo amante io eseguo il suo ordine. Sono un cornuto sottomesso, è la mia natura mentre tua mamma è una padrona puttana quindi vuole un uomo come me nel suo cuore”
“Ho capito. Senti oggi pomeriggio il mio ragazzo mi ha riempita, due volte e non mi sono ancora lavata perché mi piace molto sentire la sborra calda dentro di me, voglio che me la lavi come fai con la mamma e che succhi fuori tutta la sborra del mio ragazzo”
Non so cosa fare, non vorrei leccare la figa della mia figliastra sapendola piena di sborra del suo ragazzo, è troppo umiliante ma i gemiti di Francesca sono sempre più intensi e Roberta inizia a toccarmi il cazzo sopra la cinturina di castità.
“Facciamo così, voglio essere buona, tu mi lecchi la figa bene e con calma, me la lavi e me la prepari per il cazzo di Jamal che voglio pure io, in cambio quando avrai finito ti tolgo la cinturina e ti lascio fare una sega mentre ci guardiamo negli occhi”
Accetto. Mi metto subito a quattro zampe, sculetto un pò come mia abitudine per manifestare il consenso all’idea e mi avvicino alla figlia di mia moglie come un cagnolino assetato di sborra.
Roberta si cala i legghins, bellissima, tonica, soda, abbondante ma sopratutto senza intimo. La sua figa fresca è pelosa, tanto pelosa e profuma di rosa.
Senza togliersi nemmeno le scarpe si siede e alza entrambe le game arrivando a tenersele con le braccia, mi guarda sorridendo e mi dice
“Dai maiale, vieni a succhiarmi via la sborra del mio ragazzo. Guarda che quello là me ne dà sempre tanta di sborra per cui avrai da fare per un pò”
Trionfante di piacere e voglia appoggio la mia lingua sulla rosa della mia figliastra, la lascio lì, appoggiata alla sua figa. Mmmmmmm che sapore unico, la sborra del suo ragazzo inizia copiosa a scendere subito, la posizione della troietta ne favorisce la fuori uscita e io inizio subito ad asciugarla, a berla, assaporarla per poi deglutirla.
Buonissimo. Inizio allora a leccare il culetto diligentemente penetrandola con la mia lingua, scendo e arrivo al piatto forte. Si forma una candela di sborra calda che oltrepassa la rosa e cala quasi fino al pavimento, ma io riesco a fermarla in tempo col mio viso.
Succhio sborra dalla figa di Roberta per circa un ora, piangendo per il dolore provocatomi dalla cinturina.
Mi spinge la testa contro la sua figa e gode, geme, le piace il trattamento di pulizia.
E’ finita, la sua figa è pulita, lavata e rinfrescata.
“Sei stato molto bravo, adesso prima di andare in camera da mamma voglio mantenere la promessa”.
Ecco che mi toglie la cinturina.
“Guarda che rosso che è, sei proprio un cornuto… tua moglie è di là che gode con un cazzo vero e tu di qua a bere la sborra dalla mia figa, cornuto”
Su queste parole inizio a segarmi, il mio cazzo seppur piccolo è duro e la cappella la sto esponendo meglio che posso. Sono umiliato, cornuto e sto per godere.
Esplodo quasi subito, due schizzetti, uno sulla pancia uno sulla mano.
“Bravo, adesso rimettiti la cinturina e quando sarai chiamato voglio che ci raggiungerai in camera, tutto nudo”
Roberta quindi si alza, mi da un bacino sulla fronte e si dirige verso la mia camera matrimoniale dove sopra il mio lettone nuziale mia moglie sta sodisfando le voglie di quell’africano.
Appagato mi rilasso, mi spalmo la sborra sulla pancia e mi rimetto la cinturina di castità sperando di essere chiamato in fretta dalle mie donne.
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Aggiunto: 4 anni fa
Utente:
«Molto bella la tua storia»
«Ciao Ruggero piacere Daniela»
«povero cornuto, ma anche gran coglione.»