Mio padre è stato fuori tutto il giorno, impegnato dal lavoro, e io e mia madre fin da dopo la scopata davanti al tavolo della colazione ci siamo prefigurati una giornata piena di porcate, ma a guastare i nostri piani ci ha pensato quel gran pezzo di figa (ma estremamente antipatica e indisponente) di mia sorella Sonia.

La stronza (così abbiamo preso ad etichettarla io e mia madre, indispettiti dalla sua continua presenza) è rimasta a casa tutto il giorno e alle domande di mia madre ha risposto che non aveva lezioni all’università né palestra, inoltre più volte l’ha sollecitata ad uscire un po' e svagarsi ma lei ha preferito dedicare tutta la giornata a poltrire fra il divano, il letto e il gironzolare per casa con indosso solo canotta estiva e mutandine.

Potete immaginare che situazione, con me e mia madre che ci siamo portati addosso per tutto il tempo una foia pazzesca. La nostra insofferenza verso questa stronza di Sonia è stata palpabile.

Ogni volta che io e mia madre ci siamo trovati soli ne abbiamo approfittato per scambiarci dei veloci baci con voluttuosi affondi di lingua da parte di entrambi, e in maniera alquanto rischiosa ci siamo azzardati a carezze e palpate spinte. Sempre lanciando occhiate intorno a noi per controllare che non ci fosse mia sorella ho potuto tastare le tette a mia madre, spingendo le mani sempre più a fondo nella sua scollatura, e lei mi ha più volte tastato il cazzo da sopra la tuta, trovandolo ogni volta duro come la pietra e sospirando vogliosa. La mia foia poi era così enorme che non ho più fatto distinzioni tra mia sorella e mia madre, ho avuto una dannata voglia di chiavarmele tutte e due!
Infatti a metà pomeriggio eravamo tutti e tre nel soggiorno, mia sorella guarda la tv, è sistemata sulla poltrona, addossata di fianco allo schienale, ha le gambe piegate e ci si è seduta di sopra. Io sono stravaccato sul divano a tre posti con nostra madre anche lei sul divano ma distante da me. Nostra madre si è anche lei tirata i piedi sul divano e piazzati sotto le cosce e a testa bassa sfoglia nervosamente una rivista, sbuffando ogni poco. Dalla mia posizione ho la visuale perfetta per osservare il culo di mia sorella e santiddio è qualcosa di incantevole!

La stronza sembra essersi messa in posa volutamente, piazzando le sue chiappe fenomenali davanti la mia visuale. Tutta quella palestra le ha scolpito un culo marmoreo e rotondo, i glutei sembrano le due facce perfettamente sferiche di un mappamondo, il tessuto delle mutandine si è incuneato nel solco profondo tra le natiche lasciandole quindi completamente scoperte. Una veduta mozzafiato!

Una occasione così non me la lascio scappare e con discrezione punto lo smartphone verso di lei e le scatto una raffica di foto, pensando quante seghe regalerò ai miei amici (e quante me ne farò io, dato che con mia madre non è sempre possibile scopare...). Non so perché ma ho l'impressione che mia sorella sia stata ben consapevole e si sia prestata a tutto, sia a farsi ammirare quel culo divino che a lasciarselo fotografare, anzi credo che lo stia facendo apposta a mostrarmi il suo ben di Dio!

Infatti, sembra proprio che abbia aspettato che facessi tutte le foto, perché appena ho messo via il telefono lei, combinazione, si è alzata per andare in cucina.
Nostra madre solleva la testa giusto per vedere i miei occhi che stanno seguendo il provocante dondolare del culo di mia sorella, poi posa lo sguardo sulla mia tuta e con un'espressione rabbiosa nota il gonfiore pazzesco che mi è cresciuto fra le gambe. Con un gesto fulmineo arrotola la corposa rivista che diventa come un randello e la cala con violenza sulla mia vistosa erezione.
Sbam!
Un colpo secco risuona nell'appartamento. Quella vergata si abbatte potente sul mio cazzo, una botta che mi fa restare interminabili secondi senza fiato. Per un attimo ho avuto l'impressione che mi avesse spezzato in due la nerchia. Mi sono raggomitolato su me stesso, in faccia ero rosso dal dolore, dalla vergogna ma anche dalla rabbia, e mentre correvo in bagno curvo e sofferente ho sentito la fragorosa risata di mia sorella dalla cucina che, evidentemente, aveva capito tutto e si divertiva un mondo, la troia.
Ebbene, raggiungo il bagno quasi in ginocchio e per dieci minuti buoni tengo il mio povero cazzo sotto un getto continuo di acqua gelida.
Quando mi riprendo mi ritiro in camera mia, sono offeso e allo stesso tempo umiliato, sono rabbioso nei confronti di mia madre e medito vendetta.
Non mi faccio vedere nemmeno per cenare quando rientra mio padre, poi, intorno alle undici schiudo la porta della mia camera e spio. Quello è l'orario in cui i miei si preparano per andare a letto e non appena vedo mia madre entrare in bagno sgattaiolo fuori dalla mia stanza e mi ci intrufolo.
Lei sussulta vedendomi infilare l'entrata all'improvviso.

Finalmente, sei sbucato fuori dalla tua tana. Che ti è preso per sparire così?

Che mi è preso??? Cazzo e lo chiedi pure!

Quando mi sente esclamare mi invita ad abbassare la voce e moderare il linguaggio, mio padre non tollera linguaggi scurrili in famiglia.

A bassa voce ma abbastanza alterato le ricordo la mazzata data con la rivista sul mio cazzo, e nel farlo mi abbasso il pigiama.

Lo squadra senza interesse poi si guarda allo specchio spalmandosi la crema antirughe sulla faccia.

È sempre il tuo solito enorme cazzo sempre in tiro. Non mi sembra che la bastonata gli abbia fatto danni. Dice lei senza mostrare alcun dispiacere.

E dopotutto te lo sei meritato - incalza -, non ci ho visto più quando ho scoperto quanto ti ecciti per tua sorella. Porco!

Stavolta sono io a non vederci. Mia madre indossa la stessa vestaglia di questa mattina, all'altezza del suo grosso culo noto con piacere delle chiazze scure lasciate dalla mia sborra; la vestaglia inoltre è semitrasparente e quindi le vedo le mutandine affondare e sparire nel solco profondo fra le chiappe grasse.

Tutto questo mi eccita in modo incredibile e in più si aggiunge la rabbia che mi sale selvaggia. Sento irrefrenabile l'impulso di fargliela pagare, sia per l'attentato al mio cazzo di poche ore prima, sia per il fare sbrigativo con cui ha appena liquidato l'episodio.

Non ti sembra che il mio cazzo abbia subito danni??? Mi hai fatto un male cane! Ho boccheggiato dal dolore! Bene, adesso scopriamo se ha subito danni!!!

Senza indugiare oltre mi piazzo dietro mia madre, lei mi vede dallo specchio ed ha un'espressione interrogativa.

Cosa vuoi fare? Chiede.

Per tutta risposta io le sollevo la vestaglia e fisso, con un sospiro, il suo favoloso culone. Ce l'ho davanti, nudo ed enorme, in tutta la sua lussuriosa magnificenza. Mi abbasso per affondare la faccia in quelle chiappone morbidi. Gliele lecco, le bacio e le mordo. Lei sussulta poi mi sussurra di stare fermo.

Dai! Non possiamo. C’è tuo padre!

Beh che problema ti fai? C'era anche stamattina, quando abbiamo scopato in cucina. Con lui che girava per casa, pronto a fare colazione.

Glielo sussurro cinico e deciso e lei alza gli occhi verso l'alto. Ha capito che sono di nuovo infoiato e che quando mi prende una voglia così potente non può che accontentarmi.

Le divarico le chiappe e vedo il foro carnoso dell'ano. Prima glielo lecco intorno poi spingo e la lingua si infila nel buco. Trovo la 'strada' umida e saporita e mi dilungo a slinguarla; sento mia madre sospirare, segno che alla porca piace il mio spennellarle il buco del culo.

Finalmente è ora, mammina. Adesso sentirai se hai danneggiato o no il mio randello. Te lo infilo tutto su per il culo!

Ho la bocca a pochi cm dal suo buco del culo, divarico ancora di più il solco e tiro uno sputo che lo centra in pieno. Mi alzo tenendomi il cazzo in mano e lo dirigo nell'ano di quella troia di mia madre. La cappella è enorme e dura come un guscio di noce e all'inizio forza un po' ma poi, una volta entrata, guadagna centimetri su centimetri con sempre più facilità, mentre vedo metà della mia asta scomparire in quel buco osceno, morbido e umido.

Dopo una serie di pompate in quel suo culone grasso e divino sfilo il cazzo, ci faccio colare sopra un bel fiotto di saliva, lo rimetto dentro il buco allargato all'inverosimile e riprendo a stantuffare senza sosta.

Mia madre sussulta ad ogni mia spinta, guardo nello specchio le sue enormi tettone saltellare impazzite, sono però ancora dentro il reggiseno rinforzato taglia maxi, allora ci infilo dentro le mani e gliele faccio sgusciare fuori. L'eccitazione mi sale in maniera esponenziale vedendo quelle tette bianche grandi come angurie scendere fino a toccare i bordi del lavandino e bocciare l'una contro l'altra ad ogni mio affondo nel suo culo.

Continuo a chiavarla e farla sobbalzare per diversi minuti, incurante della porta aperta e del fatto che la camera da letto dove c'è mio padre sia solo a un paio di metri. A mia madre oltre alla goduria della scopata nel culo si legge la preoccupazione per quella porta, e per il fatto che mio padre potrebbe spuntare da un momento all'altro. Infatti i suoi occhioni neri fissano angosciati verso la porta, e le orecchie stanno all'erta per captare il rumore di un suo avvicinamento. In pratica la sto scopando in apnea ed i nostri respiri si interrompono prima di liberarsi.

Me la stai facendo pagare, eh? Mi dice a bassa voce e col fiato corto.

Sì! Le rispondo secco e deciso, come i colpi che le stantuffo tra le chiappe.

Non voglio più fermarmi né rallentare. Abbiamo preso un ritmo veloce e cadenzato, vedo le sue tettone ballare e sento il pube sbattere sulle natiche bianche e soffici, mentre nel silenzio del bagno si sente solo lo schiaffeggiare ritmico delle mie enormi palle contro le sue cosce piene e grasse.

Continuo a spingerle il mio randello duro su per il culo. La mia è una verga possente e quando affonda sembra poterglielo aprire in due, come un cocomero. A lei piace e sulla sua faccia ora c'è solo godimento. Si aggrappa ai bordi del lavandino mentre io vengo, scaricandole nel condotto anale una quantità esagerata di sborra densa e spessa.

Mia madre si dice riempita in una maniera impressionante e si siede sulla tazza del cesso per liberarsi di tutto lo sperma biancastro e cremoso con cui le ho riempito l'intestino. Dopo una serie di scariche abbondanti sospira e mi sorride.

Cazzo, sto buttando la tua sborra a fiumi. Ma quanta ne produci, figlio mio!

Poi mi fa segno di avvicinarmi e mi accarezza e soppesa i coglioni.

Ci credo, amore della mamma, con due bocce così grosse e dure ne produrrai a litri! Adesso ti pulisco la mazza...

E così, mentre sta seduta sul cesso e si sente scaricare a fiotti la mia sborra, lei si sporge verso di me e mi lecca per bene il cazzo ancora gocciolante!

E mentre lo ripulisce a colpi di lingua sentiamo il russare di mio padre dalla sua stanza. Lei allora mi guarda dal basso verso l'alto e mi fa l'occhiolino senza interrompere di leccarmi la cappella.

Continua...
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Categorie: Incesti