Il Lavoro di mia moglie, porta a lavorare anche di domenica, e quella domenica, era una delle tante che doveva chiudere il negozio per cui lavorava, quindi facemmo colazione al bar vicino casa e l’accompagnai.
Il sole splendeva e si faceva sentire, una bella giornata che però avrei passato a casa a rimettere a posto e a pulire, al dire il vero non ne avevo molta voglia, avrei preferito starmene fuori, con quel solicino primaverile le ragazze si sarebbero scoperte, e passeggiando con mia moglie, avrei potuto osservare le belle gambe e le tette, da dietro un paio di occhiali da sole...
Tornando verso casa arrivo una chiamata inaspettata, era mia suocera, presi il telefono e risposi: -Buongiorno!, come stai? - risposi, - Dimmi tutto. - aggiunsi, dall’atra parte sentii il motore di una macchina accendersi e poi la voce di mia suocera, - Buongiorno a te!, che fai? - le risposi che avevo appena accompagnato la moglie a lavoro e stavo tornando verso casa, che avrei dovuto fare le faccende e che non ne avevo per nulla voglia, - Io sto andando dai miei!, ti va di venire con me? -, capii che il babbo di mia moglie non c’era, chiesi dove era, mi rispose che era sola perché lui aveva clienti in ufficio, - Ok!, allora vengo!, ho voglia di mangiare troppo! - lo dissi ridendo, sapevo che il pranzo non sarebbe stato ne leggerò, né senza vino o grappe, lei si mise a ridere, come avevo fatto io, fissammo che sarebbe passata da casa a prendermi, visto che era di strada, e che saremmo andati a pranzo insieme...
Dopo 20 minuti arrivo, bella donna mia suocera, non era la madre di mia moglie e lei non aveva mai avuto figli, donna in carriera sui 45 anni, sempre curata, un bel seno, e tutto proporzionato con le lentiggini, sapete le trovo molto sexy, quindi mi attraeva molto.
Salii in macchina, una sportiva molto stretta, e la vidi, portava una maglietta molto scollata e una gonna di tessuto abbastanza lunga che teneva arricciata a mezza coscia per comodità, mentre guidava, - fa caldo oggi! - disse - Si infatti sembra che la primavera sia in anticipo! -, le risposi, mentre la guardavo spogliandola con gl’occhi...
Cominciammo a parlare del più e del meno, mentre andavamo, e ogni tanto le guardavo le tette, o le coscie, ad ogni cambiata sembra quasi di vedere e mutande, ma non avrei giurato di vederle.
Arrivato dai sui genitori, parcheggio e si giro per prendere la borsa sul sedile sul retro, lì potei ammirare con tranquillità le tette, anche perché, ci mise circa 30 secondi per prenderla, continuando a parlare, non saprei se mi vide che le guardavo il seno, io ero fissato a guardagliele...
Cominciammo a mangiare e a bere, per un paio di ore, alla fine, eravamo un po’ tutti alticci, per fortuna lo reggo bene il vino, e non mi sentivo così ubriaco, la mia suocera invece era parecchio allegra, e si vedeva. Venne il momento dei saluti e dopo aver salutato tutti tornammo verso la macchina, - Puoi guidare te?, mi sa che ho bevuto troppo. - mi disse ridendo, prese le chiavi e dissi : - Non c’è problema, mi sa che ti fanno il palloncino esplode -, lei rise, e annui.
Montammo in macchina e partimmo, dopo poco comincio ad aggeggiare alla radio, cercando una canzone, la trovò, e si mise a cantare, ridemmo e cantammo fino ad arrivare a casa mia, fermai la macchina e le chiesi, se aveva bisogno del bagno, o se volesse un caffè, mi rispose che doveva andare in bagno, e salimmo in casa insieme, continuando a cantare.
Si dirise verso il bagno mentre io accendevo la macchinetta e preparavo due caffè, appena erano pronti, sbuco in cucina, e si avvicinò, bevemmo il caffè ridendo, e poi mi passo affianco, si mise davanti a me, appoggio la tazzina sul bancone e iniziò a guardarmi.
Lei era appoggiata al bancone, io davanti a lei a pochi centimetri dal suo seno, - Ti piacciono le mie tette e le mie gambe eh!? - disse, spiazzandomi, e appena finii la frase cominciò a toccarmi il cazzo dalla patta dei pantaloni, - Si - le risposi, - Sento - disse lei con la mano che stava entrando nelle mie mutande, - Hai il cazzo duro! -, disse, - Mica mi vorrai scopare?! -, aggiunse sorridendo.
Presi e le infilai la mia mano sinistra, tra le gambe, sali velocemente le sue gambe, e trovai la sua fica, senza mutande, già umida, - Mi sa che ti vuoi far scopare!, non hai le mutandine e la tua passera è già bagnata! - le dissi infilando due dita nella sua fica, lei sussultò, e si morse le labbra e mi tirò fuori dai pantaloni il cazzo, cominciandolo a segare, - Che maiale che sei! - disse, con l’altra mano le tirai fuori le tette, bellissime e piene, e lentigginose, con dei capezzoli piccoli, - Io maiale eh!?, e tu cosa sei? - le dissi cominciando a ciucciare la tetta destra, e a strizzarle quella sinistra.
La sua fica, era bella bagnata, ormai cominciava a gemere mentre la sditalinavo, la girai e la misi sul tavolo di cucina, supina, lei si tirò su la gonna fino alla pancia, allargo le gambe e cominciai a leccarle la fica, curata, con un leggero baffetto di peli, la leccavo e la masturbavo, ormai ci entavano tre dita e le muovevo a piacimento, con l’altra mano le strizzavo la tetta sinistra, lei si teneva la destra strizzandosi il capezzolo, e con l’altra mano mi teneva la testa sulla sua fica, la sentii gemere, e la fica risultò ancora più fradicia...
Mi tirai su, appoggiai il cazzo alle labbra della sua fica, e le dissi : - Sai che che ora ti scopo! -, lei mi guardò, mi sorrise e mi disse, - Scopami forte!, scopami più forte che puoi! -, infilai il cazzo tutto di un colpo, lei rimase a bocca aperta per un secondo, presi le sue gambe e me le avvinghiai alla schiena, cominciai a scoparla, più forte che potevo.
Le tenevo, ancora la tetta sinistra, mentre lei si teneva la destra e si masturbava, ad ogni colpo sentivo le sue dita che si muovevano sul suo clitoride, gemeva e mentre le palle sbattevano, mugolava: - Sbattimi, sbattimi più forte, voglio il tuo cazzo, sfondami la fica! -.
Dopo poco sentivo la sua fica che godeva ancora, lo tirai fuori, la leccai ancora, infilando quattro dita questa volta dentro, la sua fica buonissima e calda, - Girati e mettiti a pecora! -, mi guardò, si alzò e si mise a novanta gradi, ritirò su la gonna, e guardandomi allargò le chiappe, - Mi sa che ora mi vuoi inculare!?, ora si che godrò -, e così feci, mentre lei teneva il culo aperto, lo spinsi dentro fino in fondo, cominciò a urlare di piacere, - Siiii, il tuo cazzo nel mio buco preferito!, aprilo tutto -, - Ti piace maiala?! -, le dissi ricominciandola a fottere, lei comincio a mugolare di si, e ricominciai a masturballe la fica, si distese completamente sul tavolo e si avvinghio dove poteva, : - Oddio, mi stai trattando come una troia e io sto godendooooo! -, urlò e cominciarono a tremarle le gambe, : - Sborrami in bocca mi raccomando, voglio bere tutta la tua sborra calda! - continuando a gemenere...
Dopo poco, cominciai a sentire il mio cazzo che stava per sborrare, levai il cazzo dal suo culo, lei subito si mise in ginocchio e lo prese in mano, segandomi e ciucciando solo la cappella, venni poco dopo e le riempii la bocca, lei continuava a ciucciarlo e a segarlo sempre più intensamente, sembrava non volesse perdere nemmeno una goccia.
Ingoio tutto, si pulì la bocca con la manica della maglietta e si tirò su, mi baciò, così intensamente e io ricambii, sgozzandole ancora quelle magnifiche tette...
Ci rivestimmo riaccesi la macchinetta per un altro caffè, lei mi guardò, rise, - Mica vuoi ricominciare da capo?!, sono sfinita! -, la guardai maliziosamente, - fammi andare a dammi una rinfrescata, e poi vado che è meglio! -.
Tornò, mentre io stavo finendo il caffè, mi ribacio, - Grazie Maiale! - disse sorridendo e accompagnandola, alla porta mi riprese il cazzo tra le mani, - E grazie anche a te! -, aggiunse sorridendo.
Ci salutammo, appena arrivata a casa, mi mando un messaggio, con la sua fica ancora aperta, le risposi “ Quando vuoi, sono qua, mi piacciono questi dopo pranzi dai tuoi. “, mi rispose con un emoticon del bacio, io riaccesi la macchinetta per un altro caffè e poi andai a prendere mia moglie a lavoro.

Racconto di Fantasia
Visualizzazioni: 20 645 Aggiunto: 4 anni fa Utente: