Sono le 11 di sera, piove e a quest’ora in periferia spengono i lampioni. Io sono lì dietro un muretto vicino al portoncino di ingresso che la aspetto. Eccola arriva, ho riconosciuto la macchina. Lei scende e corre tenendo la giacca tirata a coprirsi la testa per la pioggia, apre il portoncino e entra senza accorgersi che sono dietro di lei, le metto una mano sulla bocca e la spingo verso la sua porta. Tenendole la bocca chiusa gli sussurro all’orecchio di non urlare e di aprire la porta. Trema dalla paura e fatica a infilare le chiavi. Appena riesce ad aprire entriamo , chiudo la porta piano dietro di me, le dico di calmarsi, di non aver paura, non voglio fargli male. Inizio a parlargli lentamente per farla calmare e perché voglio che capisca bene cosa deve fare “ adesso calmati, se non urli non ti farò del male, ho un’arma ma non voglio usarla, lascia qui la borsa e la giacca, cammina verso la camera senza girarti, brava, stenditi a pancia in giù e sti ferma, non muoverti “
Lei esegue i miei ordini e mentre è lì a faccia in giù sul letto io apro il cassetto prendo e prendo delle calze e foulard. “ Alza le mani sopra la testa” lei mi asseconda e io le lego una per volta senza stringere da fermare il sangue ma con nodi sicuri che non può sciogliere. Poi la bendo e la faccio girare a pancia in su. Gli metto un cerotto sulla bocca, lego una calza ad una caviglia e una all’altra. Credo che lei abbia ormai capito cosa sto per fargli. “ Adesso ti prego di non fare resistenza, aprirò la camicetta, ti sfilerò la gonna , voglio accarezzarti se fai la brava non ti lego alla spalliera, va bene?” Fa cenno di sì con la testa. Sbottono la camicetta, la apro e vedo il suo reggiseno bianco con pizzo, trattiene una splendida terza. Bacio il suo ventre, lei lo ritrae per istinto, con le mani avvolgo i seni e li strigo, scendo con le mani verso i fianchi apro il bottone e la cerniera della gonna. Inizio a sfilare la gonna e si vedono i suoi fianchi, lei è bella in carne, ha uno slip bianco di pizzo, molto sgambato e poi mi accorgo che ha su le calze autoreggenti, uno spettacolo unico. Tolta la gonna non riesco a dire niente, sono come drogato, le mani vanno sulle gambe, salgono sui fianchi , la accarezzo, è liscia, morbida, appoggio il viso sui fianchi e inizio a baciarla, mi avvicino al linguine, la lecco e poi poso la bocca sopra la sua figa che è ancora al sicuro dentro gli slip. Con le mani prendo gli slip dal elastico e li tiro giù, noto che lei solleva leggermente il sedere, forse per aiutarmi, li sfilo anche dai piedi e provo ad aprirgli le gambe. Non oppone resistenza, allora le alzo e le apro di più, adesso si vede anche il suo clitoride che esce dalle grandi labbra, ha pochissima peluria bionda e corta, mi avvicino con la bocca e sento subito che si bagna, anziché odore sento profumo, ha un buon gusto, la lecco lentamente senza far colare neanche una goccia, la lecco e succhio tutto. La sento che inizia a piacergli, il suo respiro è sempre più profondo, a da sotto il cerotto sento un mogugno di piacere che sembra che stia parlando. Infilo la lingua dentro, poi la mordo piano sul clitoride, la succhio e la lecco , infilo anche due dita e la sento godere, si muove con il bacino strofinandosi la figa sulla mia bocca fino ad esplodere, viene, a fiume, quasi salta sul letto come in preda a convulsioni. Io continuo a leccare ma più delicatamente, la pulisco bene, sento che accenna a chiudere le gambe e capisco che vuole che la lascio un po’ stare, salgo con la lingua lungo la pancia per arrivare ai seni, cerco di girarla un po’ di un fianco per poter slacciare il reggiseno, ed eccoli uscire, due bei seni , un po’ cadenti ma con i capezzoli piccoli e di color chiaro , come li succhio diventano duri come chiodi. Ma voglio scoparla, mi alzo, abbasso pantaloni e mutande, le prendo le mani e gli appoggio il cazzo. Comincia a segarmi e mi tira verso di lei , si appoggia la cappella alla bocca incerottata e lo strofina. Ormai è duro da troppo gli allargo di nuovo le gambe, mi metto sopra di lei e inizio a scoparla, mi muovo lentamente, sono eccitatissimo e anche lei , la sento nuovamente bagnatissima , si muove anche lei assieme a me, inizio a sbatterla sempre più forte, le porto le ginocchia alle spalle per farlo entrare fino si coglioni, la sento godere e spingo ancora più forte, tengo su le gambe e le strigo i seni, ormai sto per venire e dopo altri due colpi forti esplodo. Mi tiro fuori da lei e le sborro sulla pancia e sulle tette, qualche schizzo le arriva sul viso. Resto lì sopra di lei a riprendere fiato,?anche lei respira in modo affannato. Mi alzo e inizio a rivestirmi, mi pulisco il cazzo con la sua gonna. Gli slego le mani, tolgo piano il cerotto dalla bocca e le dó un bacio. “Grazie, è stato bellissimo, ci vediamo prossima settimana” . Lei sorride e mi dice: “ ok, non vedo l’ora, ci vediamo troppo poco” Io la guardo, le do un altro bacio.

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Categorie: Etero