Anche quel pomeriggio, come tanti altri, Armando era a casa da solo con sua sorella. I loro genitori erano spesso, ma non sempre, assenti per via del lavoro. Il momento nel quale la famiglia era presente al completo era generalmente la cena. Comunque loro ormai erano grandi e in grado di poter stare a casa da soli, senza bisogno di babysitter o parenti a vegliare su di loro. Armando aveva 19 anni e Nausicaa 18 da qualche mese. Incredibile come quei due fossero socialmente l'uno l'opposto dell'altra. Lei bella, popolare e molto socievole con numerose amiche ed amici. Lui invece, il tipico stereotipo dello sfigato delle superiori. Bruttino (aveva ancora qualche brufolo qua e là nonostante l'età avrebbe dovuto iniziare a lasciarlo in pace), cicciottello ma comunque alto e robusto, con soltanto un paio di amici e davvero molto poco avvezzo alle relazioni sociali. Non è che loro due fossero proprio amiconi. Certo, non che si detestassero, ma tra loro c'era quel velo di fredda indifferenza smosso solo dal legame famigliare. Comunque, quel pomeriggio lui se ne stava in camera, ma con le orecchie ben tese a captare ogni spostamento della sorella. Da qualche tempo aveva messo in moto una pratica che alla quale una volta non avrebbe mai neppure osato pensare. Successe tempo addietro che, alla ricerca di un foglio da disegno per lo svolgimento di un compito, finì in camera di sua sorella mentre lei stava facendo la doccia. Notò quindi che il suo computer era acceso. Naturalmente, lì per lì, non trovando il foglio, tornò in camera come se nulla fosse. Ma successivamente si diede a pensarci. Il caso volle che dopo qualche giorno si presentasse una situazione quasi identica (tranne per il fatto che non gli servisse nessun foglio). Nausicaa era chiusa in bagno, nessun altro era in casa, e pensò di affacciarsi nuovamente nella stanza. Ed eccolo lì, ancora: computer acceso. Questa volta per di più con la pagina Facebook ancora aperta. Armando tratteneva il respiro, si sentiva come se stesse conducendo una rapina in banca. Con un piede ancora sulla porta, si sporse a guardare o schermo. Nulla che già non sapesse, tanti post, di tante amiche e amici, alcuni dei quali conosceva di vista poiché frequentavano tutti la stessa scuola. Armando e Nausicaa frequentavano entrambi lo stesso liceo, entrambi al quinto anno, ma in sezioni differenti. Lui era ripetente per la seconda volta. Paradossalmente alcuni dei suoi stessi compagni di classe erano più amici di lei che di lui. Ad ogni modo, anche quel giorno tornò in camera sua come se nulla fosse. Ma iniziò a riflettere su questa faccenda. Poteva sfruttare quei minuti preziosi per andare a guardare qualche foto di qualche amica di lei. Magari persino quelle di Vanessa. Delle amiche di sua sorella era quella che gli piaceva di più. Era bionda, con capelli molto spesso raccolti in trecce, occhiali rotondi e sempre sorridente. Un vero schianto, per lui. Ovviamente viveva con la consapevolezza che non avrebbe mai potuto fare nulla di più che guardarla da lontano. Ma forse poteva ridurre leggermente le distanze. Se fosse riuscito a fare la foto allo schermo mentre cliccava le foto... chissà, magari. Già pregustava il momento in cui da solo, in camera, di notte, le avrebbe usate per masturbarsi. Quel pensiero lo strinse fortissimo e decise che avrebbe dovuto almeno tentare. E per l'appunto quel giorno, era molto concentrato per captare se e quando sarebbe entrata in bagno a farsi la doccia. La sua attesa e le sue speranze furono ben ripagate. Nel momento stesso in cui udì la la serratura del bagno scattare e l'acqua aprirsi sgattaiolò fuori dalla sua stanza il più silenziosamente possibile. In realtà sapeva benissimo che da sotto la doccia lei non avrebbe potuto sentirlo, ma quella sensazione oscura di stare facendo qualcosa di proibito lo costringeva a comportarsi come il ladro che in quel momento era. Ed ancora, ecco il computer acceso. Facebook aperto. Decise che avrebbe fatto in fretta anche se generalmente le docce di Nausicaa potevano durare fino a venti minuti. Prese il mouse e cliccò la barra di ricerca e con la tastiera digitò “Van”; queste tre lettere furono sufficienti a far uscire fuori il profilo che stava cercando. Si eccitò tantissimo al pensiero di come avrebbe usato quelle foto. Doveva assolutamente averle. La foto del profilo di Vanessa la conosceva già bene, perché spesso la cercava tramite il suo account Facebook, ma poteva vedere soltanto quella lì, che la ritraeva in primo piano, sorridente, e con lo sguardo basso volto alla margherita che teneva in mano. Passò direttamente oltre, maledicendo la lentezza di alcuni caricamenti che non riuscivano a tenere il passo con la velocità forsennata dei suoi click. Finalmente fu agli album fotografici di Vanessa. Per un attimo fu impreparato, non sapeva dove cliccare. Ce n'erano troppi. Poi ne vide uno intitolato “Summer 17”. Lo cliccò e si aprì un album con circa 180 foto. Molte erano scattate al mare o al lago, e per lo più con amiche o famiglia. Comunque, e questo fece venire letteralmente l'acquolina in bocca ad Armando, un gran numero di queste la ritraevano in costume. Il suo aspetto così semplice, genuino, di ragazza per bene, si scontrò brutalmente con i pensieri più reconditi di quello che lui le avrebbe fatto se la avesse avuta inerme tutta per lui. Deglutì tutta la saliva che gli si era formata in bocca ed iniziò a fare foto allo schermo man mano che scorreva tra le foto di lei. Ne immortalò circa una ventina. Decise che potevano bastare e che sarebbe potuto tornare in camera sua. Doveva solo eliminare Vanessa dall'ultimo risultato della ricerca. Nuovamente la sensazione di sentirsi un ladro tornò alla ribalda, mettendo in secondo piano i pensieri che stava avendo qualche secondo primo. Ora che aveva concluso anche questo depistaggio, poteva anche uscire da quella stanza.
Accadde però una cosa imprevista: si era aperta una chat testuale. Un'amica di Nausicaa le aveva scritto. Era Sabrina. La conosceva di vista e le stava anche un po' sulle palle. Lo guardava sempre dall'alto in basso in quelle sporadiche occasioni che lui e sua sorella si scambiavano qualche parola (per lo più su preparare il pranzo o chi dei due avesse le chiavi di casa) e lei era presente. Per un momento fu tentato di guardare ma decise che sarebbe stato troppo rischioso. Uscì dalla stanza di Nausica, ma appena fuori si fermò. Ci pensò un momento. Per qualche ragione pensò che se avesse letto la loro chat, avrebbe trovato messaggi di Sabrina che faceva presente a Nausicaa che fratello brutto e sfigato avesse. L'impulso fu forte, e non poté resistere. Tornò al computer e cliccò. Tutto d'un fiato lesse:

“Ciao Nana, allora ti confermo che è tutto ok per l'evento di inaugurazione del Sesto Senso. Claudio mi ha detto che possiamo fare la serata come ragazze immagine in prova, ha detto che comunque ce la paga, e che se andiamo bene, ci sono buone possibilità che ci tengano. L'ho già detto anche a Vanessa e Miriam. “

Sabrina sta scrivendo...

“Ha detto anche che se noi diamo il permesso, con una specie di autorizzazione, ci può mettere nei privé, con i clienti che vincono lo spettacolo privato all'estrazione di mezzanotte. Ovviamente loro già sanno che verranno estratti i primi venti che comprano la prevendita anche se i numeri li fanno a casaccio per non far capire hahahahah xD
Ha detto che per questa cosa comunque veniamo pagate di più e che c'è la possibilità che ci danno le mance. Io forse ci vado, che mi frega... per una serata. Fammi sapere tu che decidi!”

Armando non riusciva a credere a cosa avesse appena letto. Improvvisamente fu richiamato alla realtà dal rumore dell'acqua che aveva smesso di scrosciare. Certo, mancava ancora tutto il tempo che sua sorella avrebbe impiegato per asciugarsi, ma non era da escludere che uscisse in accappatoio per venire in camera per qualche ragione. Tornò subito in camera e ci si chiuse.
Quel che aveva letto gli aveva fatto per un momento dimenticare le foto di Vanessa che era riuscito a sgraffignare. Ma ora iniziò a ragionare. Sua sorella Nausicaa, Sabrina e soprattutto Vanessa sarebbero state le ragazze immagine alla serata inaugurale del Sesto Senso, un night pub di prossima apertura appena fuori dalla loro cittadina. Ovviamente lui non si era minimamente interessato alla faccenda dal momento che è proprio l'ultima persona al mondo che si getterebbe in un locale di quel tipo, a rischio magari di essere preso in giro dagli stessi che incontra a scuola. Ma ora le cose si erano messe sotto un'altra luce. Quando poteva ricapitargli l'occasione di vedere Vanessa così da vicino e magari anche interagirci? La risposta era mai più. Iniziò quindi a valutare seriamente l'idea di partecipare a quella serata. Chi se ne frega se Sabrina lo avrebbe preso in giro più del solito. Poteva sopportarlo. Lieto e positivamente ispirato, trascorse il resto del pomeriggio con tranquillità pregustando la serata.

Erano ormai le 23 passate quando Armando si era già messo comodamente in pigiama. Di lì a poco si sarebbe messo a letto. Ma non prima del momento che aveva pregustato per tutto il pomeriggio. Prese il tablet sul quale aveva trasferito le foto scattate in camera di Nausicaa, e impostò una riproduzione casuale in ripetizione. Le foto di Vanessa iniziarono a susseguirsi, più e più volte. Tutte di lei in costume, che rideva, o immersa in acqua, o stesa di spalle sull'asciugamano a prendere il sole. Aveva un culo pazzesco pensò lui, così tondo, così sodo, e quel costume rosa. Dio, quei pensieri violenti iniziarono nuovamente ad annebbiare la sua mente. Immaginò di arrivarle dietro mentre prendeva il sole, strapparle letteralmente il costume a mani nude ed iniziare a scoparla da dietro come un selvaggio, come un cevernicolo. E immaginava anche che lei apprezzasse: “Oh sì Armando non ti fermare, ti prego, non sai da quanto ti stavo aspettando” - “Ah sì eh” rispondeva lui nella sua fantasia “e questo da quanto lo stavi aspettando eh? Adesso vedi come ti scopo!” E mentre le foto scorrevano aiutandolo ad immaginare quella scena onirica, aveva già iniziato a masturbarsi. Ora immaginava mentre glielo leccava tutto, e lui la incalzava con i suoi “sì, prendilo tutto, ti sfascio la bocca zoccoletta”. E lei lo guardava e gli sorrideva. Armando stava per venire, ma rallentò un po' il ritmo frenetico della sua masturbazione. Aveva deciso che voleva schizzare quando avrebbe avuto davanti agli occhi la foto di Vanessa appena uscita dall'acqua, con le braccia in posizione conserta che tenevano involontariamente spremute quelle tette stupende. E così fu. Quando la vide, fu colto da uno spasmo di immaginazione folle. Agognò di poter infilare il suo cazzo, ora al massimo della durezza, in mezzo alle tette di Vanessa. Fu come se quello schizzo potesse in qualche modo arrivare veramente addosso a Vanessa nella Summer 17. Rimase per una ventina di secondi inchinato, in ginocchio, godendosi quel momento unico, pensando che sarebbe stato solo il primo di tanti. Si sentiva veramente euforico ora che aveva le foto di Vanessa e che poteva averne molte altre. Dopo aver pulito ed essersi lavato in bagno, si mise a letto. Il sonno stava calando velocemente su di lui quando un pensiero lo ripescò dall'abisso e lo tenne sveglio. Pensò al fatto che Sabrina aveva parlato di un'estrazione un po' pilotata. Se avesse comprato uno dei primi venti biglietti, avrebbe avuto automaticamente accesso al privé. Questo pensiero gli fece gola. Ma per quanto ne sapeva, sarebbe potuto finire in una stanza con sua sorella o con Sabrina, e nessuna delle due cose gli pareva una gran prospettiva. Ci rimuginò un po' e decise che avrebbe sbirciato nuovamente la conversazione tra Sabrina e Nausicaa. Così avrebbe potuto magari anche andare indietro coi messaggi e avere informazioni che lui non sapeva nemmeno dove andare a pescare, come costi, data, orario ecc...
Finalmente poté lasciarsi andare al sonno, e si addormentò.
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