Sono una ripetente. Ho rifatto il quinto anno perché mi ero così persa per quel Benedetto che avevo tralasciato lo studio. Quell'anno per me fu un disastro in tutto, mi ero davvero troppo abbandonata ai vizi e ai piaceri ma fu anche l'anno del mio primo approccio al mondo delle cose a tre (o più)... Ciò che accadde mi turbò a tal punto da farmi andare in cura e la psicologa... Beh, mi aiutò parecchio ma leggete che è meglio.
Eravamo in uno di quei noiosi pomeriggi di studio, faceva caldo, bibite fresche e finestre aperte alla ricerca della voglia di studiare, il coraggio per l'esame e così via. Eravamo a casa di Alberto, il classico amico secchione, lo abbiamo avuto tutti un Alberto, un anno più piccolo di me ovviamente e con noi c'era Cristian e Guido che era ripetente come me. Cercavamo di studiare e mi ricordo ancora che stavamo tutti sul divano con uno a turno che esponeva la tesina e gli altri che facevano domande.
Tutto sommato era bello.
Mentre lo facevamo Cristian mi teneva una mano sulla coscia nuda, portavo dei semplici calzoncini di jeans.
Ci stavamo tutti divertendo.
Guido invece mi teneva una mano dietro le spalle.
Sapevo che sia uno che l'altro ci volevano provare, piacevo a entrambi, ma di certo non mi aspettavo che accadesse così.
Domande, risposte, domande e risposte.
Disegni, quesiti, mani su di me, quella di Guido che ogni tanto mi toccava il seno sbadatamente.
La mano di Cristian che toccava.
Un bacio sul collo per ridere a destra, uno per riderci a sinistra, ancora, ancora, pomiciata breve a destra ma mi girai subito a sinistra per averne anche da Guido che stava per alzarsi, Alberto ci guardava esterrefatto a bocca aperta.
I due non litigarono, anzi... Se Guido ora mi aveva infilato una mano sotto la shirt e Cristian mi aveva allargato le gambe e mi massaggiava il sesso da sopra gli short Cristian mi baciava e lui facilitato da Guido mi succhiava i capezzoli.
Cosa stracazzo stava succedendo?
Non lo capivo ma mi piaceva a bestia.
Quattro e quattro otto eccomi con gli short alle caviglie e petto nudo mentre massaggiava e stuzzicavo due cazzi. Uno per mano.
Cazzo se il ricordo mi esalta ancora.
Uno per mano.
Alberto seduto davanti a noi si massaggiava l'uccello da sopra i pantaloni.
Scesi sul cazzo di Guido, non era nulla di che tutto sommato e mi veniva bene succhiarlo per intero.
Quando lo facevo Cristian insinuava le dita negli slip penetrando.
Ero un fiume in piena.
Quando passavo al cazzo di Cristian, notevole invero, Guido me lo faceva sentire da dietro appoggiandolo al mio sesso o allargandosi con solo la cappella.
-Se hai un goldone- gli dissi -Infilalo pure eh- credete se lo fece ripetere?
Quello che mi stupì di più fu Alberto che magro come una scopa di saggina e occhialuto come uno stereotipo con i piedi se lo era tirato fuori e se lo menava guardandoci. Gli arrivava ben sopra l'ombelico. Avrà fatto... Boh, trenta centimetri sicuri ed era fino e molto curvo verso il basso.
Rimasi colpita.
Ed eccola lì Valeria. A 90 prendere un cazzo in bocca mentre la possiedono da dietro. Per la prima volta desiderata da tre uomini. Alberto ora trovando posto sul divano si sedette lì con noi e io mi alternavo tra lui e Cristian mentre Guido mi sculacciava sonoramentecon i testicoli ad ogni penetrazione, ci dava sotto davvero.
Succhia Cristian, sega Alberto.
Succhia Alberto, sega Cristian.
-Se avete Goldoni fate- dissi più volte totalmente fuori di me. Avevo il cervello in pappa, volevo solo...
Godere.
Essere desiderata.
Essere venerata.
Nessun altro aveva preservativi.
Cristian mi trattenne sul cazzo all'improvviso, mi riempì la bocca tenendomi la nuca e il mento.
Mugolai anche io e venni subito dopo stimolata oltre misura dal gonfiarsi del palloncino di Guido che con due ultimi colpi di reni venne lasciandomi.
Mi acasciai tremante in un orgasmo lungo e vibrante appoggiata alle gambe di Alberto.
-Cazzo che storia ragazzi- rideva Cristian.
-Che ficata- ansimava Guido.
-Ce la facciamo una birretta alla piazza Praga propose Cristian.
-Non je la posso fa- risi mentre Alberto mi accarezzava la testa.
I due uscirono lasciando me e Alberto.
-Io ce l'ho un preservativo- disse lui appena da soli. -Ti va?-
Io sorrisi e annuii.
Ragazzi Alberto...
Magro, storticchietto, bruttino e occhialuto ma con quel cazzo sottile, storto e lungo fu un vero stallone da monta.
Prosegui con il pompino, sarò sincera, non mi andava di fare sesso e speravo venisse, ero bravino con la bocca ma nulla, a parte un po' di liquido... Nulla, lasciai perdere dato che dopo 40 minuti di attenzioni avevo male alla mandibola ed ero venuta ancora, perché da sdraiata mi masturbava con le dita.
Allora gli concessi di possedermi.
Fu un travaglio.
Fu bellissimo perché seppur sottile arrivava in fondo e ogni colpo dato così a fondo mi distruggeva tanto che alla seconda volta che venni dovetti iniziare tenermi la bocca perché urlavo letteralmente parlando.
Mi si fece così da dietro, lo cavalcai e solo quando mi salì sopra, tenendomi per le chiappe e chiamandomi sulnoavimento come un forsennato venne. Squirtai davvero e mentre mi rilassano venne.
Posseduta per un ora e quaranta minuti cambiando posizione ogni tanto. Nessuno batterà il suo record, mai.
Alberto fu una rivelazione.
Gli trovai pure la ragazza.
Brava me.
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Aggiunto: 4 anni fa
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Prime Esperienze
Trio
«Bellissima storia»
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«Bello, anche se un po' sintetico»
«Chiedo venia per gli errori di correzione nell'ultimo tratto ma non abbiamo potuto controllare meglio e da cellulare è venuto così....»