Oggi si torna a casa dopo una settimana lavorativa molto impegnativa. Sono
partito lunedì per montare una libreria su misura in una villetta signorile
sulle colline vicino Brescia. Arrivo e diamo subito inizio ai lavori, lì ci
sono già l’impresario che ha ristrutturato, architetto, geometra e
proprietario. L’architetto mi fa vedere i disegni , mi spiega cosa
esattamente vuole e infine mi presenta Roberta. Sarà lei, giovane
architetto, a seguire il mio lavoro. Io inizio subito a pulire un po’ il
posto per posare il materiale da montare e lei subito si avvicina e inizia
a dirmi di non fare troppi buchi, come tagliare l’angolo , e altre cose.
Mentre continua a parlare la guardo, è più alta di me di qualche
centimetro, scarpe da ginnastica, jeans, felpa con maniche tirate su,
occhiali,capelli neri dalle spalle, formosetta di gambe e sedere, vita
asciutta e un bel seno, forse una terza. Dopo averla inquadrata
fisicamente, la interrompo con gentilezza e la rassicuro, il lavoro lo so
fare e bene. In modo acido mi risponde che questo si vedrà, ma preferisce
dirmi prima cosa fare. Il primo giorno giunge al termine, abbiamo già avuto
qualche battibecco io e Roberta e quando arriva l’architetto lei gli fa il
riassunto, poi lui si avvicina e cordialmente parliamo, vede che il lavoro
procede bene ed è soddisfatto, lo saluto e vado a prendere la borsa. Quando
passo vicino a Barbara mi dice stizzita che sono bravo a leccare i culi, io
mi fermo la guardo e le rispondo “a dire il vero si, ma a me piacciono i
culi come il tuo da leccare” lei resta impietrita, io sorrido andando via e
lei arrossisce. La sera scendo al ristorante dell’albergo, e vedo lei che
sta cenando sola. Quando arriva la mia cena vedo che lei è al telefono,
discute e prende appunti. Quando chiude la telefonata si mette le mani sul
viso come fosse disperata. E lì suona il mio telefono, l’architetto, mi
dice che i sono delle modifiche da fare e che visto che bisogna cercare di
farle sul posto, Roberta mi darà i nuovi disegni aggiornati domattina.
Guardo lei, sembra sbiancata come avesse visto in fantasma. Finisco la
cena, mentre lei è lì con il pc aperto sul tavolo, una mano sulla fronte
gli occhi puntati sullo schermo. Mi fa un po’ pena, non sarà facile
disegnare tutto per domattina, così passando vicino gli chiedo se posso
essere di aiuto, non a disegnare ovviamente ma per qualche consiglio di
come si può fare le modifiche richieste. I suoi occhi brillano quasi, mi
dice che appunto il problema è per i vari fissaggi e per come si può
ottenere la forma desiderata. Mi siedo vicino a lei e iniziamo a lavorare,
io con matita e blocco notes lei con po. Dopo due ore ci accorgiamo che il
ristorante si svuota e iniziano a preparare i tavoli per le colazioni,
quindi decidiamo di salire in camera e andiamo nella sua. In camera fa
caldo, mi levo subito il giacchino e resto con una t-shirt attillata, lei
nota subito i miei pettorali. Lavoriamo vicini spalla a spalla e passa il
tempo velocemente, è già mezzanotte. Gli chiedo come fa a non avere caldo e
mi risponde che sta morendo dal caldo ma non ha una maglia più leggera e
quindi... Ma puoi rimanere in regiseno, ti giuro che non mordo le dico
sorridendo. Mi guarda, sorride e mi dice che fanno caldo anche le braghe.
“Toglietele” lei sorride ma continua a disegnare. Ecco finito. “ vedi che
brava che sei? Hai già fatto!” Lei mi guarda e mi ripete che sono un
leccaculi! Allora li mi alzo e gli dico” dai togli le braghe che te lo
lecco” ma lei resta seduta e ride. Io la prendo per i polsi la tiro a me
per farla alzare, mi guarda mentre io inizio a sbottonare i jeans, lei non
fa niente mi lascia tirarli giù. Io sono in ginocchio di fronte a lei, la
giro , ho il suo sedere davanti e inizio a baciarlo, lo accarezzo, salgo
con le mani e con la lingua lungo la schiena, le mani vanno a cercare i
seni morbidi e caldi, i capezzoli iniziano a diventare duri , li pizzico e
lei inizia ad ansimare. Lei non si muove, gli sfilo la maglia e la faccio
inginocchiare sul letto con il viso appoggiato al letto e il culo all’insù,
sposto il perizoma e inizio a leccare tutto , la figa il culo entro con la
lingua davanti e dietro e la sento godere. “ ti piace? Come Lecco il culo?”
Siii mi dice con voce rauca mentre gode. Abbasso i miei pantaloni e gli
strofino il cazzo dietro, con la cappella gli allargo le grandi labbra e
aspetto che lei mi fermi, invece spinge indietro la figa e se lo prende
tutto, resto fermo e lei continua sempre più forte e più veloce. “ ohhh
Troia, si dai” Si ferma , si gira , toglie le mutande e spalanca le gambe,
è bellissima mi butto sopra e la scopo, mi stringe con con le braccia e con
le gambe , la sento venire e devo venire anch’io , mi sfilo dalla presa e
le dico che sto per venire e che voglio venire nel suo culo, lei però non
si gira e quindi la prendo per le caviglie e le alzo le gambe fino a
portare le ginocchia al petto e lo infilo nel culo che si apre senza
forzare visto che era tutto bagnato dei suoi umori, dopo pochi colpi vengo,
la riempio. Sta colando tutto fuori dal culo ma ho ancora il cazzo dentro e
continuò a muovermi avanti e indietro. Finalmente è lei a prendere
l’iniziativa di andare sotto la doccia, quando siamo sotto l’acqua torna a
farsi notare che lei è più alta di me di qualche centimetro, ma non ci
bada, inizia a segarmi e si abbassa , gioca con la lingua ma non mi fa un
vero pompino, forse non lo ha mai fatto. Non importa per oggi basta così, I
giorni a seguire abbiamo scopato tutte le sere. Spero di vederla ogni tanto
visto che mi ha promesso di succhiarmelo

linojotorino@gmail.com
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Categorie: Etero