Avevo assistito a quella scena guardando dalla porta del salotto, ma la porta che avevo attraversato veramente quella sera era una porta molto più sconvolgente. Avevo capito di essere un cuckold ed ero entrato nel fantastico mondo di coloro che si eccitano nel guardare le proprie moglie fare sesso con altri uomini.
Arrivato a quarantacinque anni avevo incredibilmente scoperto che assistere a quelle scene mi portava ad un livello di eccitazione pazzesco ed ora, sentendomi addosso questa piena consapevolezza, non vedevo l’ora di trovarmi di nuovo in una situazione come quella.
Avevo passato gli ultimi giorni pensando a come avrei potuto affrontare il discorso con lei, e l’affondo lo diedi una sera mentre stavamo cercando di riprendere fiato dopo l’ennesimo orgasmo che avevamo condiviso.
Eravamo sdraiati a letto, e il suo respiro affannoso, che sentivo provenire intenso e profondo dalla mia sinistra, mi convinse che fosse giunto il momento di farle la proposta che stava monopolizzando i miei pensieri ormai da due settimane.
“Dani”, le dissi in un sussurro: “sei mai stata a letto con un altro uomo?”.
Conoscevo perfettamente la risposta che mi avrebbe dovuto dare, e rimasi in attesa perdendomi nell’espressione di sorpresa che i suoi occhi mi stavano regalando.
Mi parlò sghignazzando: “certo, un sacco di volte… prima di conoscerti…”.
Mi accompagnai alla sua allegria: “dai, questo lo sapevo. No, dico dopo… in questi anni”.
Rimase un attimo perplessa, prima di darmi la risposta sbagliata: “ma che domanda è? No! E’ ovvio che non sono stata a letto con altri”.
Cambiai tono e mi feci più serio: “Mah… non credo che sia così ovvio. Una donna come te riceverà sicuramente un sacco di proposte. Cazzo, lo vedo come ti guardano gli uomini quando usciamo”.
“Perché? Come mi guardano?”. Non aveva ancora perso la sua allegria.
Continuai: “ti guardano come se non vedessero l’ora di mettersi al mio posto. Quasi tutti i nostri amici, o forse tutti, almeno una volta si sono persi nelle tue scollature, o sul tuo culo. Potrei giurare di averli beccati più o meno tutti con lo sguardo fuori posto…”.
“Ma questo non vuol dire nulla…”.
Fu a quel punto che gettai l’amo, dicendo: “vabbè… peccato…”.
Smise di sorridere e mi guardò strana: “peccato cosa?”.
“No, niente…”.
Si tirò su con i gomiti e mi guardò gelida: “Ennò, adesso mi dici cosa volevi dire!”.
Mi presi un secondo e mi immersi nei suoi occhi scuri. Poi l’affondo: “no… è che alle volte ti penso a letto con altri uomini…”.
Il suo sguardo mi mandò un fulmine dritto in mezzo alla fronte: “ma sei scemo? Cosa vuol dire che mii pensi a letto con altri?”.
“Ma niente. Solo che alle volte mi immagino di star li a guardarti mentre ti fai prendere da un altro uomo…”.
“E questo ti eccita?”.
Risposi d’istinto: “beh… si… in realtà si. Mi eccita un casino”.
Si bloccò e rimase a guardarmi con uno sguardo incredulo. Ci mise diversi secondi prima di sussurrare: “ma dici veramente o mi stai prendendo per il culo?”.
“No, veramente. Perché? A te non piacerebbe?”.
“Cosa?”.
“Fare sesso con un altro mentre io sto li con te”.
Il suo stupore si trasformò in mille pensieri che si misero a girare vorticosamente nella sua testa. Mi sembrava quasi di poterli vedere. Poi mi rispose con un tono molto serio: “beh, non ho ancora capito se me lo stai chiedendo veramente, ma… si. Se mentre lo faccio fossi consapevole che la cosa ti fa godere, beh… farebbe sicuramente godere anche me”.
Colsi la palla al balzo e mi feci ancora più serio: “preferiresti con uno che conosciamo già o con uno sconosciuto?”.
“Ma me lo stai chiedendo veramente?”.
“Si”.
Si prese un secondo e poi ruppe gli indugi: “mah, penso che potrei godere in entrambi i casi, ma la prima volta mi piacerebbe provare con uno sconosciuto”.
“Dani, ti piacerebbe farlo davvero?”.
Mi guardò e il suo sguardo si fece più dolce, come il suo tono: “perché no? Potremmo provare. Magari scopro che mi piace veramente”.
Non lasciai cadere l’occasione e continuai: “e dove lo verresti fare?”.
“Mah, ho sempre avuto delle fantasie ambientate al cinema… al buio… mentre tutti fissano lo schermo e io mi faccio scopare da uno sconosciuto senza che nessuno se ne accorga. Ti piace?”.
“Cazzo, Dani. Mi piace un sacco! Lo facciamo?”.
Scoppiò a ridere. Poi mi diede un leggero bacio sulle guance e mi sussurrò: “porcellino, guarda che poi non potrai tirarti indietro…”.
Ricambiai il suo bacio e le risposi serafico, senza riuscire a nascondere il sorriso che mi stava attraversando il viso: “domani sera al cinema Eden?”.
Si mise a ridere un'altra volta, mi salì sopra, mi prese il cazzo con la mano destra e se lo infilò nella fica.
Feci giusto in tempo a soffiare: “mmmmhhh…”, che la sentii su di me.
Mi diede un altro bacio leggero sulle labbra e chiuse il discorso: “cazzo, Ale… siii… ci sto! Amore, domani sera ti faccio divertire”.
Mi sbattè la lingua in bocca e prese a muoversi su di me con un movimento lento e profondo. Mi abbandonai al piacere che solo mia moglie sapeva darmi e mi lasciai galleggiare nelle mille immagini di lei con altri uomini, che il mio cervello si mise a creare generandomi un piacere sottile e devastante.
Il mattino del giorno dopo ci colse impazienti ed eccitati. Era sabato, e non avendo impegni di lavoro avremmo passato l’intera giornata insieme.
Fu una giornata di attesa e di preparativi. Non parlammo molto della cosa, ma sapevamo entrambi che i nostri pensieri erano tutti concentrati su quello che avremmo fatto quella sera.
Lessi sul giornale che all’Eden davano un fil d’azione che iniziava alle nove. Cenammo presto, alle sette, in modo tale da consentirci di dedicare le giuste attenzioni ai preparativi.
Ogni tanto mia moglie mi chiedeva: “sei sicuro? sei ancora convinto?”. Domande alle quali rispondevo con una determinazione che non lasciava adito a dubbi.
Naturalmente, il tempo che mi presi per vestirmi fu molto più rapido di quello di cui ebbe bisogno lei. Indossai un paio di jeans neri e una camicia azzurra, che lasciai leggermente aperta sul petto, e quando ebbi finito di allacciarmi le scarpe, lei era ancora in bagno.
Ne uscì solo mezz’ora dopo, ed era un vero schianto.
Mi persi nella vista di quella donna fantastica e che aveva incautamente deciso di sposarmi. Aveva scelto un paio di sandali con tacco dodici, decisamente sexy. Erano di un colore pitonato, aperti sia sul tallone che sulle dita, che si era tinta di un rosso fuoco tanto provocante che mi sentii addosso il calore di quel rosso. Il laccetto che si chiudeva sul tallone era sottile e doppiava le cavigliere d’argento che si era messa sia a destra che a sinistra.
Il mio sguardo si prese tutto il tempo necessario per salire sui fantastici polpacci e sulle cosce, che neanche Michelangelo avrebbe saputo modellare tanto perfettamente.
La gonna che indossava era nera e piuttosto svolazzante. Le arrivava circa a metà coscia e dava un senso di leggerezza e di allegria che non poteva evitare di farti pensare a quanto sarebbe stato bello andarci sotto.
Ci misi un po', ma riuscii a salire ulteriormente per ammirare la camicia bianca che si sforzava inutilmente di contenere il seno enorme di mia moglie; il seno più grosso che avessi mai visto. Parlare di quinta taglia era poca cosa per descrivere le tette straordinarie che davano al suo corpo un perenne senso di provocante erotismo.
Aveva lasciato aperto un bottone di troppo, rendendo impossibile a qualsiasi uomo non dedicare diversi secondi ad ammirare il lungo e sconvolgente taglio che le si disegnava in mezzo al seno. E come se questo non bastasse, aveva indossato una collana con un ciondolo d’argento, fatto a forma di goccia, che le finiva esattamente in mezzo alle tette.
Gli orecchini erano quelli ad anello grande che le avevo regalato un paio di mesi prima e che erano in grado di accendermi anche se avesse indossato un pigiamone rosa.
Le sue perfette labbra erano rese indimenticabili da un rossetto intenso e provocante, che ben si intonava al rosso delle mani e dei piedi.
“Porca troia, Dani… sei una fica pazzesca…”.
Mi sorrise, mi mise una mano in mezzo alle gambe, sul cazzo, e mi sussurrò: “amore mio… lo so!”.
Mi regalò ancora qualche secondo della sua immagine e poi mi disse: “allora, andiamo?” e si avviò verso la porta.
Mezz’ora dopo eravamo alla biglietteria del cinema Eden. Non l’avevo scelto a caso. Era un cinema abbastanza vecchio che si trovava nella periferia di Firenze e che riusciva a resistere ai grandi multisala. Avevo pensato fosse perfetto perché ci eravamo già stati e sapevo che non era mai troppo pieno e non aveva i posti numerati. In questo modo avremmo potuto scegliere liberamente dove metterci.
La Dani era stupenda. Non era solo una bellissima donna di quarantadue anni. Trasmetteva sicurezza, passione, forza. Era una donna dominante con un fisico mozzafiato alla quale, pensai, nessun uomo sarebbe stato capace di resistere.
Quando entrammo il film non era ancora iniziato e le luci soffuse ci consentivano di vedere bene in faccia tutti i presenti. Non erano molti; la sala era abbastanza vuota.
Il pensiero di quello che stavamo per fare mi generò una improvvisa vampata di eccitazione che mi attraversò il corpo e mi devastò il cervello. Rimasi calmo a fatica, radunai tutte le mie energie e sussurrai a mia moglie: “scegli dove vuoi sederti”.
Ammirai la forza e l’intensità erotica dello sguardo che lanciò alla sala ed ebbi il tempo di pensare che le mie parole mi erano uscite un po' strozzate. La tensione mi stava divorando.
Lei si prese alcuni secondi, e osservò ogni cosa con una freddezza che solo una donna straordinaria come lei poteva mantenere. Poi, con una voce molto più sicura della mia, mi soffiò in un orecchio: “andiamo la…”.
Si diresse verso il fondo della sala e ci infilammo nella penultima fila. Era occupata solo da un uomo, mentre dietro di noi non c’era nessuno.
Entrò nella fila prima lei e si diresse verso quell’uomo solo. Si voltò e mi sussurrò: “questo qui mi piace…”.
Lo guardai. Avrà avuto cinquanta, cinquantacinque anni. Brizzolato, aveva lineamenti abbastanza squadrati e occhi scuri. In effetti, pensai, era un bell’uomo, e mi chiesi cosa ci facesse al cinema da solo, ma non ebbi il tempo di darmi una risposta che mia moglie si era già seduta vicino a lui, alla sua sinistra.
Mi misi in parte a lei proprio mentre le luci andavano spegnendosi e le immagini delle pubblicità che precedono il film iniziarono a riempire lo schermo.
Passarono un paio di minuti, prima che la Dani si voltasse verso di me sussurrandomi: “sei davvero sicuro?”.
“Si…”.
Lasciò passare qualche secondo e poi mi regalò un altro sussurro: “cosa vuoi che faccia?”.
“Fai tutto quello che vuoi…”.
Facevo finta di guardare lo schermo, ma in realtà non persi mai di vista mia moglie e le sue mosse.
Passarono una decina di minuti senza che succedesse nulla. La Dani lasciò che la pubblicità finisse e che il film iniziasse, prima di cominciare un approccio lento e delicato. Mi prese la mano destra con la sua sinistra e me la strinse forte, mentre il suo ginocchio destro prese a sfiorare leggermente il sinistro di quello sconosciuto.
Rimasi paralizzato nel vedere mia moglie prendere contatto con lui, e la paralisi si fece panico quando lo vidi voltarsi verso di lei e guardarla per alcuni secondi, mentre lei faceva finta di niente e continuava a fissare lo schermo.
Lo osservai intensamente. Era effettivamente un bell’uomo, e i suoi occhi scuri stavano esprimendo un senso di eccitata incredulità. Poi, molto lentamente, spostò il suo sguardo dal profilo della Dani su di me. Avrei voluto scappare dal suo sguardo e far finta di essere interessato al film, ma non riuscii a togliere gli occhi dai suoi. Ci guardammo in profondità e sentii la domanda che si stava ponendo mentalmente, come se l’avesse urlata a squarciagola. La domanda era una parola sola: “posso?”.
Gli risposi con uno sguardo e con un leggero sorriso. Non aprii la bocca, ma lui capì perfettamente la risposta: “puoi!”.
Fu lui a staccare il suo sguardo dal mio. Si voltò e ricominciò a guardare il film, ma passarono meno di cinque secondi e sentii la mano della Dani stringere la mia con una forza che non le conoscevo.
Istintivamente spostai lo sguardo sul suo ginocchio e mi accorsi che lo sconosciuto glielo stava accarezzando delicatamente con la mano sinistra. Quell’immagine mi provocò un brivido che sentii partire da lontano e che mi attraversò tutto il corpo, arrivandomi dritto al cervello.
Mi guardai in giro per un attimo, giusto per verificare che nessuno stesse facendo caso a noi, e dopo essermi assicurato che non avevamo nessuno intorno, nessuno dietro, e che tutti quelli davanti stavano guardando il film, fissai il mio sguardo sulla mano dello sconosciuto e non lo spostai più da li neanche per un secondo.
Avevo il cazzo durissimo, e credetti di scoppiare quando vidi la Dani mettere la sua mano destra su quella di lui. Gliela toccò dolcemente, e poi allungò la sua sul ginocchio di lui, che prese ad accarezzare da sopra i pantaloni, senza mai togliere lo sguardo dallo schermo.
“Che donna!”, pensai. Era capace di scatenare una tempesta di erotismo con pochi piccolissimi movimenti.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua mano, che vidi salire sempre di più sulla coscia dello sconosciuto, fino ad arrivargli in mezzo alle gambe.
Non ci potevo credere, ma era tutto vero. Mia moglie stava accarezzando il cazzo dello sconosciuto, standogli sopra i pantaloni. Lo faceva con una semplicità e con una naturalezza che mi mandarono fuori di testa.
Lui aprì le gambe, per facilitare il suo movimento, mentre con la mano sinistra aveva preso ad accarezzarle delicatamente la coscia.
Andarono avanti così alcuni minuti, accarezzandosi reciprocamente, poi vidi la mano dello sconosciuto sparire dalla coscia di mia moglie. Mi accorsi subito di quello che stava facendo. Si era messo entrambe le mani in mezzo alle gambe e si stava slacciando i pantaloni.
Allungai il collo per guardare, e quando vidi il suo cazzo grosso e duro spuntare fuori, credetti di impazzire. Glielo vidi solo per un attimo, perché quella porca della Dani ci mise meno di un secondo per muovere la mano su di lui e impugnarglielo delicatamente.
La vista delle unghie laccate di rosso e delle sue dita lunghe e sensuali che si avvolgevano intorno a quel cazzo sconosciuto, nel buio appena accennato del cinema, fu un’immagine che mi impressi a fuoco nell’anima e che porterò sempre nei miei ricordi.
Sentii la sua mano sinistra stringere ancora più forte la mia destra, ed improvvisamente mi trovai ad incrociare il suo sguardo. Mi diede un leggero bacio sulla guancia e mi soffiò: “ti piace?”.
Risposi d’istinto sussurrando ad un volume talmente basso che quasi non sentii io stesso: “mi fa impazzire…”.
“Vado avanti?”.
“Si…”.
Riprese a guardare il film come se niente fosse, mentre io tornai a fissare stralunato la sua mano destra, che aveva cominciato a muoversi lentamente su e giù sul cazzo dello sconosciuto, che spinse leggermente in avanti il bacino, mentre con la testa fece un leggero movimento all’indietro. Chiuse gli occhi e alzò lo sguardo al cielo, abbandonandosi al piacere che mia moglie gli stava dando.
Vidi la mano della Dani muoversi sempre più velocemente, fino a prendere un ritmo frenetico. Stavo impazzendo. Guardare mia moglie fare una sega ad uno sconosciuto mi stava dando un piacere sconvolgente.
Quasi non mi accorsi che avevo staccato la mia mano destra dalla sinistra di lei. Mi slacciai i pantaloni, tirai fuori il cazzo e cominciai a menarmelo lentamente, senza mai togliere lo sguardo da quello che stava facendo lei.
Continuò a masturbarlo a lungo. Il tempo passava e la sua mano non smetteva di muoversi su e giù su quel cazzo così grosso e duro. Fu dopo parecchi minuti che lui si mosse. Alzò il suo braccio sinistro e lo allungò dietro la nuca della Dani. Le accarezzò dolcemente i capelli per qualche secondo e poi, come se fosse la cosa più normale del mondo, la attirò con forza a sé e la spinse a piegarsi su di lui.
Vidi la testa di mia moglie muoversi lentamente, spinta dalla mano di lui, e poi piegarsi verso il basso per finirgli in mezzo alle gambe. E subito dopo i suoi meravigliosi capelli lunghi e neri cominciarono a muoversi su e giù, molto lentamente, mentre lo sconosciuto, che non aveva mai aperto gli occhi, le tenne la mano sulla testa, assecondando il suo movimento, e iniziò a mugolare sottovoce: “mmmhhh… mmmmhhhh…”.
Non ci potevo credere e pensai di impazzire. Mia moglie stava facendo un pompino ad uno sconosciuto davanti ai miei occhi e in mezzo a diverse decine di persone, che non si stavano accorgendo di nulla.
Lei sembrava averci preso gusto e rimase a lungo in quella posizione, succhiando quel cazzo che nemmeno sapeva di chi fosse. Continuai a guardare la sua testa fare su e giù, mentre il cazzo mi stava scoppiando.
Presi a masturbarmi con forza, godendo come un pazzo alla vista di quello che la Dani stava facendo.
Avevo il cazzo duro come non lo era stato mai, e rimasi ipnotizzato a fissare la testa di mia moglie china, in mezzo alle gambe di quell’uomo che continuava ad accarezzarle dolcemente i capelli.
Vederla in quella posizione mi stava provocando un brivido pazzesco e per un attimo pensai di tirar fuori il cellulare e mettermi a fotografare ogni istante di quella scena sconvolgente. Non lo feci, ma le foto che scattai mentalmente alla testa di mia moglie che continuava a muoversi su e giù in mezzo alle gambe dello sconosciuto, le porterò per sempre con me.
E dopo diversi minuti fatti di mugolii soffocati, movimenti della testa di mia moglie e della mia mano, sentii per la prima volta la voce dello sconosciuto. Era solo un soffio sofferto, ma lo sentii distintamente: “mmmhhh… cazzo, siii…”.
Vidi la testa della Dani fare un leggero movimento in su e poi fermarsi, mentre con la mano continuava a masturbarlo. Lui aprì la bocca ed emise un grido silenzioso, mentre il suo corpo veniva sconvolto da un orgasmo devastante che lo fece fremere dalla testa ai piedi.
Ero completamente sotto shock mentre guardavo le espressioni di godimento di quello sconosciuto che stava sborrando nella bocca di mia moglie.
E lei, da pompinara esperta quale era, se ne stava li, ferma immobile, a bersi tutto lo sperma che lui poteva darle e che, a giudicare da quello che stavo vedendo, sembrava non voler finire mai.
L’immagine di tutto quello sperma che usciva dal cazzo e schizzava, bianco e caldo, nella bocca di mia moglie, mi si materializzò nella mente e mi mandò completamente in estasi. Cercai di tenere gli occhi aperti ma non ci riuscii. Non volevo perdermi neanche un secondo di quell’immagine stupenda, ma quando sentii l’orgasmo arrivarmi dentro, chiusi gli occhi e mi lasciai andare alla devastante scossa elettrica che mi attraversò tutto il corpo.
Riuscii a non urlare, emisi un gemito straziato e silenzioso mentre una calda sensazione di bagnato mi invadeva completamente. Persi per alcuni istanti il contatto con la realtà, ma cercai di riaprire gli occhi il più velocemente possibile, e appena le forze me ne diedero la possibilità, mi trovai di nuovo a guardare la testa di mia moglie che se ne stava ancora in mezzo alle gambe dello sconosciuto.
Non si erano mossi, e la loro immobilità mi diede il tempo per rendermi conto che mi ero sborrato sulla mano.
Tolsi solo per un istante lo sguardo da loro per immergermi nell’immagine della mia mano destra, completamente coperta di liquido bianco. Cazzo, avevo goduto come un pazzo.
Tornai con lo sguardo su di loro mentre mi pulivo con un fazzoletto.
Lo sconosciuto le stava accarezzando dolcemente i capelli, mentre lei sembrava non volersi staccare dal suo cazzo. Pensai che glielo stesse leccando e pulendo ovunque e cercai di immaginare quale piacere stesse provando quell’uomo mentre se ne stava ancora con il cazzo nella bocca di mia moglie.
Fu solo dopo un paio di minuti che lei si tirò su, e con un movimento molto morbido e lento, tornò nella sua posizione normale. La vidi toccarsi entrambi gli angoli della bocca, come per pulirsi dalle ultime tracce di sperma, mentre la sua straripante sensualità mi stava mandando fuori di testa.
Rimase seduta a guardare verso lo schermo solo per un secondo. Poi si voltò verso di me, mi accarezzò la guancia sinistra con la sua mano destra, obbligandomi ad avvicinarmi a lei e mi sbattè la lingua in bocca.
La sentii entrarmi dentro con tutta la forza e la passione che solo quella fantastica donna era in grado di darmi, mentre una sensazione strana si impossessava di me. La sua lingua, portò con sè un sapore particolare, aspro. Capii immediatamente che mi stava dando in bocca lo sperma dello sconosciuto, condividendo con me le sconvolgenti emozioni di quello che aveva appena fatto.
Non avevo mai provato il sapore dello sperma di un uomo, avevo sempre pensato che mi avrebbe fatto schifo. Ma sentirlo mischiato alla saliva della Dani, proveniente dalla sua lingua e dalle sue labbra, fu un piacere assoluto e profondissimo.
Ci baciammo a lungo, e con quel bacio mia moglie mi confermò di essere mia, anche in quel momento, anche dopo aver fatto un pompino ad uno sconosciuto.
Quando si staccò leggermente dalle mie labbra, sentii il bisogno di sussurrarle: “mi fai impazzire…”.
Lei mi diede un altro bacio leggero e si rimise seduta normalmente. Ma il suo sguardo non rimase a lungo sullo schermo del cinema. Lo sconosciuto, evidentemente non ancora soddisfatto, allungò il braccio sinistro dietro la sua testa, andando a metterle la mano sulla guancia sinistra. La attirò a sé e fece a lei quello che avevo appena finito di fare io.
Vidi quell’uomo lanciarsi su mia moglie, che lungi dall’opporre la minima resistenza, aveva già socchiuso le labbra. Si baciarono davanti ai miei occhi con una passione e un trasporto che mi fecero tornare immediatamente il cazzo durissimo.
Rimasi a guardare immobile la lingua di mia moglie che si intrecciava con quella dello sconosciuto in una danza erotica e volgare, mentre lui non perse l’occasione per allungare la sua mano destra sul seno di lei, cominciando a palparglielo con forza da sopra la camicia.
Si baciarono a lungo, con un’intensità talmente profonda che mi parve di sentirmela addosso, sulla pelle.
Il loro bacio durò sicuramente molto più del nostro. Sembrava che non volessero staccarsi più. Poi, dopo diversi minuti passati uno nella bocca dell’altro, si separarono e tornarono a sedersi normalmente, facendo entrambi finta di essere interessati al film.
Per un paio di minuti non successe niente, ed io occupai quel tempo nel tentativo di rallentare il battito cardiaco e di evitare un infarto. Poi sentii di nuovo la mano sinistra della Dani stringersi sulla mia, in un richiamo di attenzione che avevo ormai imparato a capire.
Mi voltai verso di lei e vidi immediatamente che lo sconosciuto aveva ricominciato a toccarle la coscia destra, ma questa volta con molta più convinzione di prima. La toccava con forza, con la sicurezza che è data solo dalla certezza dell’adesione dell’altro.
E di sicuro la Dani aveva deciso di accettare ben volentieri quelle attenzioni, tanto che la vidi allargare le gambe, alzarsi la gonna e, per lo stupore mio, e forse anche dello sconosciuto, sfilarsi il tanga che stava indossando.
Con la naturalezza di una professionista glielo lasciò cadere in grembo, come fosse stato un regalo.
Lui prese il tanga con la mano destra e se lo portò al naso. Si perse nel profumo di mia moglie, mentre con la mano sinistra continuava a palparla, muovendosi sempre più in alto.
Lei aprì ancora di più le cosce, favorendo il suo movimento. Vidi la mano dello sconosciuto salire ancora e sparire sotto la sua gonna nera, mentre lei si abbandonò al piacere chiudendo gli occhi e sussurrando parole che erano dirette sia e me che a lui: “bravo… così…”.
Capii dalle sue espressioni di piacere che lo sconosciuto aveva ormai cominciato a toccarle la fica, e sentii la sua mano sinistra stringere la mia destra con tutta la forza che aveva.
Vidi il braccio di lui muoversi dapprima lentamente, e poi sempre con maggiore intensità, mentre la voce di mia moglie si fece sentire appena accennata: “siii… bravo… toccami… toccami la fica… mmmhhh…”.
Lui si mosse verso di lei e le sussurrò qualcosa all’orecchio che non potei sentire, ma capii benissimo la sua risposta: “siii… dai… fammi godere…”.
Subito dopo il braccio di lui prese a muoversi avanti e indietro con forza, e capii che la stava penetrando con la mano. Non sapevo quante dita avesse messo nella fica di mia moglie, ma sentii tutta la sconvolgente intensità di quel momento.
Lei si lasciò masturbare a lungo così, al mio fianco, fino a quando sentii la presa della sua mano diventare una morsa d’acciaio e capii che stava per godere.
La sentimmo sussurrare: “cazzo, siii… cosìììì… oddio, vengo… aaaahhh… aaaahhh…”.
Anche il suo fu un urlo soffocato, come lo erano stati i nostri, ma vedere mia moglie godere, devastata dall’orgasmo che le stava procurando un altro uomo, fu una delle esperienze più forti della mia vita.
E non appena iniziò a venire, lo sconosciuto si voltò su di lei e le fu addosso. Le sbattè la lingua in bocca e prese a limonarla intensamente, mentre lei gli esplose in bocca tutta la potenza del suo orgasmo.
Si baciarono a lungo, e quando si separarono rimasi incredibilmente sorpreso dalla straripante sensualità che trasmetteva la donna che aveva deciso di condividere con me quella folle esperienza.
Mi persi in ogni istante del suo amplesso e in ogni singola espressione di godimento che il suo viso trasmetteva ai due uomini che la stavano accompagnando in quello straordinario momento.
Poi seguii il suo rilassamento e il suo ritorno sul pianeta Terra. La vidi abbandonarsi sulla poltroncina, mentre lo sconosciuto le toglieva la mano dalla fica e se la portava alla bocca, prendendo a leccarsela avidamente.
Sapevo per esperienza che gli orgasmi di mia moglie erano sempre molto bagnati, e che i suoi umori avevano un sapore dolce e intenso. Lo stesso sapore che in quel momento si stava godendo quello sconosciuto.
Passammo i cinque minuti successivi fermi immobili. Tutti e tre apparentemente concentrati sul film, mentre cercavamo di recuperare una respirazione normale e di riprenderci dalle sconvolgenti emozioni che avevamo appena vissuto.
Mancava ancora più di mezz’ora alla fine del film. Tempo che io e lo sconosciuto trascorremmo alternandoci nella bocca della Dani. Ogni tanto lui le allungava il braccio sinistro sulle spalle, la attirava leggermente a sé, e io restavo a guardarli mentre si baciavano appassionatamente, come due ragazzini innamorati.
E quando finiva di baciarla lui, non resistevo alla tentazione di farlo io.
Lei si lasciava prendere indifferentemente da entrambi, godendo nel sentirsi, seppure per poco tempo, la donna condivisa da due uomini.
Godette lei, ma godetti tantissimo anch’io. Passai parecchio tempo cercando di capire se mi piaceva di più quando avevo la mia lingua nella sua bocca, oppure quando in quella bocca c’era la lingua di lui.
Il riaccendersi delle luci in sala mi sorprese. Non ero pronto a tornare alla normalità.
Sia io che la Dani ci muovemmo lentamente, e quando ci alzammo rimanemmo basiti nel vedere che lo sconosciuto se ne stava già andando. Ci aveva voltato le spalle e stava uscendo dalla fila di poltroncine dal lato destro, lasciandoci soli dopo l’ora e mezza di passione che avevamo condiviso.
Ce ne andammo in silenzio e quando salimmo in macchina incrociai lo sguardo di mia moglie e mi persi nei suoi occhi scuri.
Feci per parlare ma non c’era bisogno di dire niente. I nostri occhi si erano già detti tutto.
Scoppiammo nella risata più complice della nostra vita e ci giurammo che quella nostra prima, straordinaria avventura, non sarebbe stata l’ultima.
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Potresti essere il protagonista del prossimo libro di Alessandro Bardi.
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Aggiunto: 4 anni fa
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«racconto meraviglioso»
«bravi da morire..tutti e tre»
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