Ero un frequentatore assiduo del treno intercity che regolarmente prendevo al volo e di corsa.
Quel pomeriggio, come al sito alle 17 mi sono fiondato di corsa nel vagone prenotato e accaldato e trafelato ho preso posto nello scompartimento a sei che avevo prenotato. Nel sistemare la borsa sullo scaffale urtai fortuitamente la signora che era seduto al posto di fronte lato finestrino. Mi scusi prontamente e lei con un mezzo sorriso me disse " non preoccuparti la fretta fa di questi scherzi..".
Mi sedetti e tirai fuori delle carte da leggere che sistema sul tavolino difronte a me. Mentre leggevo fuori divenne buoi e la luce del treno creava l'effetto specchio sul finestrino. Perso nei miei le sieri, mi ritrovai a guardare fuori il panorama notturno attraverso il quale sfreccia a il treno. Nello scompartimento oltre la signora dirimpettaia c'erano due ragazzi, credo militari in licenza, che parlavano di guardie e punizioni, un signore anziano che sonnecchiava sul quotidiano che cercava di leggere ed io.
Nello specchio artificiale che la luce creava nel finestrino notai che la signora mi guardava con la coda dell'occhio, e incuriosito feci più attenzione su chi avevo di fronte. Era una donna mora, trea i 45 e i 50 anni, occhi scuri come la pece, incastonati in un caschetto di capelli lisci che li facevano risaltare. Portava un maglioncino scuro con il collo alto comodo che non faceva intravedere le forme e su a lunga gonna plissettata molto larga.
Non riuscivo a capire la sua altezza, non si era mai messa in piedi e portava degli scarponcini neri comodi. Notai la sua bocca, labbra non eccessivamente carnose ma bella forma. Mentre guardavo fuori mi sentivo osservato allo specchio e questa volta, imbarazzato, fissa i suoi occhi per sincerarmi che non fosse solo una mia impressione. Ci guardiamo a lungo con intensità, il mio cuore batteva forte, non mi era mai capitata una cosa del genere nei miei 28 anni di vita...
Credo di essere diventato anche rosso in viso, sentivo pulsare le tempie, spostando i sul sedile mio ginocchio, sotto il tavolino, tocco il suo... U. Attimo di panico... Stavo per alzare la mano per scusarmi quando ho sentito il suo Gino ch'io che invece di scansarsi faceva pressione sul mio. Il mio cuore dopo un attimo di fermo cominciò a battere all'impazzata e senti che una erezione immediata e violenta si era impossessata del mio cazzo. Lo se ti o pulsare bel boxer e la patta del pantalone era gonfissima.
Ero totalmente preso da quella emozione, il resto dello scompartimento non esisteva più , sentivo solo il cazzo che pulsava e vedevo solo gli occhi di quella donna matura che mi squadravano. Ero incredulo, il ginocchio continua a sentire la pressione... Presi il coraggio a due mani.. Mi alzai e uscì fuori dallo scompartimento... Credo che il signore anziano abbia notato il pantalone gonfio..