-Nomi di posti e persone sono staticambiati-

Avevo ricordi vaghi di Tania dall'ultima volta che la vidi, dai tempi delle scuole, non si usciva con la comitiva. E una cena di classe fu proprio l'occasione per ritrovarla, ci eravamo sentiti in quegli anni, avevamo anche giocato insieme, online e all'inizio dal vivo ma poi stop, per diverso tempo.

Tania nella nostra compagnia era il "reggimoccolo" un po' di tutti, obiettivamente carina aveva però un serio "difetto" che non sembrava aiutarla con i ragazzi, era alta poco meno di un metro e mezzo. Non era sproporzionata come si è di solito abituati a vedere i nani ma manteneva una buona armonia degli arti, scoprii solo dopo che questa patologia si chiama nanismo armonico.
Tania ci aveva provato con alcuni di noi ma era sempre finita male.
Verso di lei nei primi anni ammetto di aver fatto qualche pensiero colorito invogliato dal fisico particolare, era mora poi, con i capelli mossi e la pelle leggermente olivastra, dall'estrema simpatia che suscita con quegli occhioni verdi e il viso tondo poi, ma nelle uniche due occasioni in cui avrei potuto c'eranosempre stati inconvenienti. Mi organizzo con lei per la rimpatriata di gruppo e visto che lei non guidava decidiamo di fare il viaggio insieme, ci organizziamo quindi e la sera scelta si parte.
La raccolgo quela sera che già il tempo minacciava tempesta.

Ma no, non piove, meglio, vieni giù il finimondo.
Clima monsonico puro e perfetto, quando arriviamo al casello sta venendo giù un tale casino di acqua che la prima ide che ci viene è: "Fermiamoci all'autogrill del casello", vedevo a meno di dieci metri dalla macchina, impensabile guidare.
E così fu.
Ci femiamo li e chiacchieriamo in macchina mangiando i nostri panini.
Un double angry per me e un double cheese per lei, patatine, cola e un pacchettino di chili cheese bite, ormai non piove più come prima ma conviene mettersi in viaggio ora?
No a detta mia e no a detta sua, no all'unanimità e non potendo tornare a casa per via delle chiavi e lei non potendo ospitarmi a casa sua dato che le coinquiline sono delle gran rompicoglioni.
Davanti a noi però ci sono le casette dell'Hotel del casello, appena dentro l'autostrada, ci guardiamo, le nostre espressioni sono compiaciute e ci andiamo a informare.

La serata imprevista prende forma.

In principio il tipo dell'hotel chiede la maggiore età di Tania, ok, sembra una ragazzina e la cosa le scoccia ma la prende a ridere. Prezzi da albergo a ore, non mi stupisce considerando il posto, li ci vai perdue motivi alla fine. Hanno libere tre singole e due doppie. E' evidente che per non sprecare soldi è bene prendere la singola.

"Tanto" si giustifica Tania "in duecsu un letto ci dormiamo comodi"

Questa sia affermazione mi farà rendere conto che nella sua testolina era già tutto in programma.

Doccia sua mentre io mi metto il pigiama e poi doccia mia, quando esco dalla doccia lei si sta pettinando.

-Sembra l'intro di qualche film o gioco ci pensi Da?- mi fa lei.
Non posso che appurare che sia così in effetti.

-O di un porno- aggiungo ammiccando
-In effetti ha senso- risponde ridendo mentre mi sdraio. Silenzio mentre finisce di farsi la coda e si sdraia anche lei.
-Ti ha preso per una ragazzina il tipo-
-Eh, ci ho fatto l'abitudine, che devo fare? Ho preso dalla parte di mamma, mia nonna era ancora più piccola.-
-Dai consolati- le dissi -Nella botte piccola c'è il vino buono-
-E' una vita che me lo sento dire Dà.- si lagna per poi ridere.
Si stiracchia, mi si fa vicino dato che fa fresco e tira su le coperte. Spegne la luce.
-Non ti dipiace se dorniamo insieme non è vero?- mi chiede
-No- le rispondo e cerchiamo di dormire.
Cerchiamo.
Prendiamo sonno credo per disperazione perchè abbiamo passato del tempo col viso così tanto uno vicino all'altro da percepire il calore delle labbra, con io che le avevo passato il braccio dietro il collo e lei che mi aveva quasi abbracciato, il suo corpicino poggiato al mio e il cuore che mi batteva addosso emozionato, si sentiva ed era evidente.
Mi sveglio però quando il mio subconscio si rende conto che il mio corpo ha il cazzo appoggiato sul suo di corpo, sul suo sedere tondo e florido per l'esattezza, con il sonno cambiamo posizione e ci siamo messi in modo che io la stringo da dietro, stringo si, ho una mano sul suo ventre e quella su cui poggia la testa piegata quasi contro il petto, prendo leggermente le distanze e cerco di sfilare il braccio da sotto di lei, ma si scuote, socchiude gli occhi, chiude la bocca deglutendo e si riaccosta, si riaccoccola schiacciandomi le piccole chiappe addosso.
Sul cazzo.
Sospiro profondamente e in qualche modo spero non se ne renda conto non sapendo bene il suo punto di vista su certe faccende, quanto passa prima che mi riprenda sonno e nell'ebrezza del dormiveglia scivoli sul suo seno? non me ne sono reso quasi conto, non si divincola, muovendo invece il bacino sospirando, schiacciandosi ancora di più, ho il naso immerso nei suoi capelli, nel suo profumo, nuovo la mano, le accolgo il seno e delicatamente stringo, è soffice e invitante, capezzoli piccoli e pronunciati, ci gioco.
Non indossa reggiseno.
Si flette, si tira inarcandosi e si volta verso di me stringendosi, accogliendo una mia gamba tra le sue, a contatto con il suo sesso.
-Lo sapevo che sarebbe successo- mi sussurra.
-Cosa?- chiesi
-Lo sapevo che sarebbe successo dico- ribadì dandomi un bacio sulle labbra.
-E?- Domandai
-Rovinerà qualcosa?-
-No- le risposi -Migliorerà-
-Quello ne sono certa. io ho lasciato Antonio tre mesi fa, sto a posto ma te? Se lo viene a sapere la tua donna mi massacra-
-Non credo- la rassicurai mentre le carezzo la schiena, il fianco, il sedere tondo. -Sta tranquilla, non abbiamo mica fatto nulla di male e poi anche se fosse... Mica lo stiamo facendo perchè il nostro amore è galeotto e ci incontriamo di nascosto...-
-Non mi dirai che siete una coppia aperta...- domandò.
-Se capita... Era partita solo con membri dello stesso sesso, so che magari per te è uno shock ma siamo entrambi bsx-
-No, no, figurati, e?-
-E poi abbiamo iniziato con alcuni amici e amiche, ma capita di rado, sai che non ho tempo nemmeno per respirare no?-
-Ammazza- rise
-Quindi se capita e non diventa un'abitudine non ci siamo posti limiti.- Mi diede un altro bacetto.
Io ricambiai con un pò più di impegno, lei mi strinse il collo e partì la pomiciata.

Le sollevai la maglia del pigiama liberandole il seno pieno e venoso, adoro quando si vedono le vene sulla superficie, le carezzai il ventre, la schiena. Mi passò sopra strofinandosi interessata all'articolo che aveva scoperto tra le mie gambe, passò sul collo e sul petto, mi tolse la canotta e la riportai di lato salendole sopra, altro round in cui le lingue si attorcigliavano vogliose e calde, sospirava e gemeva ogni volta che mi strofinavo su di lei, era solo un pochino scomoda vista la taglia ma non per questo meno intrigante, era tutta... Piccola, piacevole, direi quasi maneggevole.
Il mio sesso spingeva sul suo, ancora avvolti nelle stoffe degli abiti.

Poi cominciò a farsi più curiosa e mosse le mani su punti più sensibili, prima avvlgendomi saldamente il sesso con i boxer e il pigiama, carezzandolo da sopra, delicata, educata, sensuale... Poi, calandomi con sicurezza e praticità i pantaloni tirandolo fuori di lato, da una gamba dei boxer, si fermò dal baciarmi mentre lo massaggiava e lo toccava, quasi volesse capire bene come era fatto, sorrise dopo un pò ridacchiando.
E si mise a guardarlo, togliendo le coperte, lo mise dritto e lo scappucciò.
Lo osservò pulsante per alcuni secondi.
-Mi darai un pò di problemi temo- mi ridacchiò addosso.
-Cosa? Che dici?- chiesi guardandomi.
-Si, intendo... E' grosso, spettegolando con le altre era uscita la cosa ma credevo esagerassero, ma.... No, è veramente grosso...Ben oltre i miei standard tesò-
Ride.
-Che fai l'intenditrice?- la punzecchiai.
-Beh ne ho visti diversi e ti posso dire che è grosso, non lungo, sei nella media per quello ma è grosso e poi la punta...- massaggiando solo la punta e strappandomi dei gemiti -E' grossa davvero, parecchio e...- breve pausa sempre segandomi solo la cappella -Bella, ma... Èvera pure la storia di Romina?-
La guardai dubbioso.
-La mitragliatrice dico-
-Spiega- la invito mentre si gode le attenzioni anche sul proprio sesso, sotto i pantaloni certo ma sopra gli slip.
-Che vieni tanto e tante volte...- gemette.
-E scoprilo no?- chiesi.

Scorpo che Tania ha una gola profonda e riesce a prenderlo tutto, mi sorprende e quando scorge la mia goduriosa sorpresa ride, mi fa un pompino così, lo fa per parecchio, ma non lo conclude, no, non così.
Non mollando mai mi sale sopra, si libera dei pantaloni, degli slip, mi offre il suo sesso per un 69.
Freme quando le carezzo il pube con il pelo rado e corto, le massaggio il sesso delicatamente mentre lei si tiene lei a bocca piena e aiutandosi con le mani mi sega, tiene in bocca solo la cappella mentre lo fa.
Le carezzo le labbra insinuando le dita e salendo e scendendo per capire cosa le piace, la penetro e si irrigidisce tutta con il fiato strozzato, mentre con la lingua le titinnavo le labbra e il clitoride le dita le scorrevano dentro, si imbarcava tutta, si divincola, strilla a volte, è quasi imbarazzante, mi preoccupo che ci sentano, lei se la ride quando le dico di fare piano e no, non vuole, non ha senso, forse le stanzette sono isolate, insonorizzate e poi a lei piace così e quando riprende il sopravvento e lei ricomincia a succhiarlo devo darle ragione, è divertente, gemo mentre mugola forte, è divertente.
Sborro.
La avverto ma lei non si toglie, prende tutto in bocca tenendomi le palle e stava per lasciarlo quando la penetrò con la lingua, lei si tira improvvisamente, strilla in modo acuto e sbava seme, le cade quasi tutto malgrado cerchi di pulirsi frettolosamente con le mani.
Ha seme che le cola sul viso.
Ho sborra e saliva sulla pancia, la cappella, il cazzo.
Abbiamo goduto e lei senza esitazione mi passa sopra, lo cavalca solcandolo con la figa pronta, umida e voglioso, la fermo.

-Aspetta-le dico -Sono tutto sporco, ne ne metto uno-
-Sei scemo?- mi chiede -Vuoi uccidermi?-

La mia espressione fu questa: ?_?

Lei rispose da se -Mi fa allergia quello che ci mettono sopra e poi già sarà difficile così, aggiungici anche spessore e frizione, ti ripeto, mi vuoi morta o dolorante?-
-Tà e come...- mi fido ciecamente di lei.
-Puoi anche tirarlo fuori quando vieni se non ti fidi ma prendo la pillola da anni ormai-
Risi io sta volta e lei mi venne dietro.
-Devo condurre io però- precisò lei afferrandolo con ambo le mani sopra di me -Almeno sto più comoda-
-Vai tranquilla- la rassicurai carezzandole il seno e massaggiandolo mentre iniziava.
Una goccia di sperma dal mento le cade sul seno.
Divina.
Iniziò sopra di me con un ginocchio poggiato al materasso, tenendo dritto il mio sesso inizia a massaggiarsi con la cappella, la cosa mi uccide, è divina, calda, umida, scorevole, la pressione cresce e i nostri gemiti con lei, la cappela si fa strada alargandone la carne, la corona ormai è tutta dentro e io la inondo, vengo ancora, schizzo come un diavolo infuriato dentro di lei e la trattengo, non la faccio fermare, lei ha uno sguardo sbigottito, sorpreso, lei sfila
il mio sesso da dentro, lo strofina sulla carne zuppa di umore mi riversa addosso il mio seme, è spettacolare e gradisce da matti anche lei, lo sento, lo dice, si sbrodola di parole sudice e bollenti e gemiti...
-Sborrami dentro ancora-
-Riempimi tutta-
-Scopami-
Gode sonoramente mentre ricomincia a spingere, si sente un rumore mentre geme, sento il mio seme colare giù insieme ai suoi umori, scende strettissima e avvolgente, bollente.
E' straziante, così stretta da essere quasi dolorosa anche per me, tocco il fondo, fine del suo corpo, strilla tremante e nemmeno lo ha infilato tutto, si ferma a occhi sgranati sollevandosi un poco, respira affannosamente, muove il bacino, la tengo per i fianchi, in ginocchio sopra di me, ha gli occhi enormi ed eccitati e iniziamo la danza, ci vorranno cinque minuti prima che sia abbastanza umida ed elastica da permettere un rapporto fluido, mi sta massacrando, vorrei venire ancora, vorrei che venisse, la prima volta che vivo un rapporto così intensamente e quasi... Dolorosamente, quando la danza si fa più serrata e continua la tengo, la possiedo e la faccio ballare sotto i miei colpi di reni, devo stare inarcato con la schiena per guardarla bene, comincio a spingere serrandole i glutei, si afferra a me con unghie e denti, strilla, urla di piacere e io sarò il prossimo, la faccio girare come se fosse un giocattolino, leggera e maneggevole e sentendo il mio sesso ruotarle dentro ho le prime contrazioni, lei strilla, ha un orgasmo così strano che sembra quasi che pianga, mi fa impazzire e ne chiede ancora e mi prega di non fermarmi, la posseggo ancora da dietro stringendola a me e sollevandole appena il bacino. Vengo.
Di nuovo e lei giù ancora, uno strillo acuto e lungo, vibrante, qualcuno bussa alla parete e ci viene da ridere.

-Me lo concedi un bis più avanti?- mi chiede lei respirando a fatica sotto di me, il respiro affannoso spezzato dal ridere.
-Se capita...-
-Capita capita...- mi assicurò ridendo con la sua faccetta furba.
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