L'ultimo anno di superiori iniziai a vedermi con la sorella di un amico, in realtà da subito scattò qualcosa tra noi ma mi trattenni sempre dall'esternare qualcosa per evitare problemi con lui. Veronica era una "donna", più grande di me, trentenne, uscita da una storia fatiscente con un bigotto pazzesco. Veronica aveva un bel seno ampio, particolarmente tonico, qualche chiletto in più e una cascata di ricci mori che le arrivavano sotto le scapole a darle un'aria elegante. Occhi verdi intensi e occhialini da segretaria.
Fu lei a chiedermi di uscire e non si sa come, non si sa perché ci trovammo a fare un 69 in macchina alla prima uscita. Era infoiata, vogliosa, rispondeva ad ogni stimolo le dessi positivamente. Quella sera era viola in viso ad atto compiuto.
-Che c'è?- le chiesi. -Ho corso troppo?-
-Erano tre anni che volevo farlo-
-E il tuo ex?-
-Lo conosci no? O missionaria o niente, non voleva nemmeno che gli succhiassi... li... insomna- ridacchiò.
La osservai come se mi avessero parlato di un pazzo.
-Senti Dà ma ... Stiamo insieme? Ti va? Mi piacerebbe e poi, voglio dire, ti voglio bene e stiamo bene insieme-
-Mi sembra un'ottima idea- gli dissi baciandomi.
-E adoro il tuo cazzo- aggiunse paonazza strizzandomelo.
Aveva il mio sapore in bocca.
Fu un rapporto molto intenso di un anno, poi mi trasferii dopo il diploma e lei mi seguì pochi mesi dopo.
Ogni volta che uscivamo c'era del gran sesso, gli andava sempre, usava le tette divinamente e anale a parte gli piaceva fare qualsiasi cosa. Tutto, prediligendo il sesso orale, inoltre adorava gli hentai e mi faceva disegnare un sacco di roba porca, senza contare che adorava il gioco di ruolo e spesso si faceva sesso in gioco, tipo teatro.
Un anno dopo il suo trasferimento mi trovai a fare spesa in paese e la Glorietta, la donna che gestiva l'alimentare mi chiese se potevo darle una mano due minuti in magazzino. Lo facevo sempre dopotutto ma quella volta fu una scusa.
Appena entrammo chiuse la porta e mi guardò.
-Daniel, devo dirti assolutamente questa cosa, non ce la faccio a tenermelo per me, mi scoppia il cuore-
-Beh, dimmi- la invoglia.
-Tu vai via almeno tre giorni a settimana no?-
-Certo- annuii.
-Quando parti...Vedi...-
Lunghissima pausa, era agitata.
-Cosa?-
-Quando parti Veronica si vede con uno che sta lì tutto il giorno-
SBAM
Il mio cuore ebbe un sussulto e mi si spezzò il fiato, la mia bocca però parlò da sola.
-Ma no Glorietta, no, è Alfredo, il cugino che sta a Migliadoro e il martedì o il mercoledì va a casa per stare più comodo-
Glorietta si rilassò e rise imbarazzata.
-Che sciocca che sono, scusami!- rideva.
Anche io, ma solo fuori.
Dentro ero in conflitto, avevo il cuore a 2000 ma avevo una strana curiosità morbosa che mi agitava senza però riuscire ad arrabbiarmi.
Dovetti masturbarmi.
Dovetti farmi una sega a doppia mano per rilassarmi tanto la cosa mi eccitava.
Partii lo stesso come tutti i lunedì ma questa volta anziché restare fuori il giorno dopo e rientrare il mercoledì decisi di rientrare il martedì stesso. Veronica lavorava fino alle 16, lo sapevo bene, decisi quindi di andarmene da un amico per un caffè.
Da casa sua vedevo la mia.
Alle 18:30 le finestre erano illuminate da un bel po', decisi quindi di rientrare.
Alla porta avevo il cuore in subbuglio, aprii come un ladro e i suoni che sentivo furono più che chiari.
Il gemito di Veronica.
Intenso.
Le molle del letto.
Veloci, ritmiche.
Do don, do don, do don, do don...
Chiusi lentamente la porta e mi diressi verso le scale.
Li sentivo, la sentivo.
Pian piano arrivai al secondo piano e mi affacciai in camera.
Veronica era carponi sulletto.
Con le tette che venivano sbattute con forza e ondeggiavano violentemente compiendo quasi dei giri e scontrandosi nel mezzo.
Dietro di lei Antonio.
Antonio lo avevamo conosciuto ad una fiera ed era diventato un componente fisso del nostro gruppo ma mai avrei pensato così tanto intimo.
La tratteneva con vigore per i fianchi dandole potenti colpi di reni che rimbalzavano sonoramente sul culo di Veronica.
Ciaf, ciaf, ciaf, ciaf...
Veronica gemeva, godeva mentre lui ansimava, almeno finché lei non sollevò la testa e mi vide.
Emise un urletto e mi fissò per qualche altro istante prima di squotersi e attirare l'attenzione del suo partner.
Antonio credo avesse voluto urlare, ma non lo fece, iniziò però a imbarcare scuse cercando i vestiti.
Io li incalzati.
Cazzo se mi ero eccitato davanti a quella scena.
-Fermi, fermi, non vi rivestite- li placai. Antonio era incredulo.
-Cosa?- chiese.
-Scopala, scopala ancora- chiesi.
I due si fissarono.
Veronica cercò il mio sguardo.
-Fate, continuate, eravate fighissimi- le dissi. I due erano confusi ma lui le ripassò dietro e con somma sorpresa di lei che emise un vibrante gemito misto di piacere e dolore la penetrò di nuovo.
Veronica mi fissava mentre Antonio ricominciava prima piano e poi aumentando la velocità.
Era pure messo bene, ben dotato, non più di me certo ma certamente nemmeno in difetto.
Era eccitante.
Veronica godeva spinta dai colpi di Antonio ed io a una certa offrii il mio uccello davanti al viso di lei che senza girarci troppo intorno se lo cacciò in gola. E quindi eccola, sbattuta e imboccata, ogni colpo ricevuto le ficcava il cazzo in gola, ogni colpo di reni mio la sbatteva sul cazzo di lui.
Lui venne prima, la riempì mugolando, lo facevano a pelle, ci avevo fatto caso solo in quel momento, io durai ancora qualche momento mentre lui, seduto alle sue spalle ci fissava.
Le sborrai in faccia, lo estrassi poco prima di venire, le diedi due colpetti sulle labbra e spruzzai il mio seme su di lei, dal basso verso l'alto.
Su un occhio, il naso, la fronte, le labbra...
Antonio era attonito.
Io mi sedetti sul letto mentre lei sgattaiolava in bagno.
-Quindi...- iniziò col dire lui.
-Non mi dà fastidio no- lo anticipai. -Anzi, è esaltante vedere che se la acopano...-
Andato via Antonio qualche ora dopo chiesi spiegazioni a Veronica.
In sostanza fu colpa (o merito) mia, la avevo portata fuori dalla noia e dalla bigotteria in cui era vissuta, le avevo fatto conoscere il porno, l'hentai, le avevo fatto piacere il sesso orale e l'accettare le proprie perversioni senza paura di essere giudicata una "maiala".
Prendemmo accordi.
Lei poteva.
Potevo anche io.
Potevamo insieme.
Ci lasciammo qualche mese dopo perché la sentii pianificare con la madre il proprio restare incinta. Beh sei mesi dopo lo era e indovinate chi era il padre?
Antonio si.
Ah, che resti tra noi ma... Ho scopato anche con Glorietta. Quella che fece la spia e se vi piacerebbe leggere di lei... beh, scrivetemi o passerò avanti.
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Aggiunto: 4 anni fa
Utente:
«Bravo!»